Israele in Iraq



E mentre gli americani sparano sulla folla "liberata",

IRAQ: TRUPPE AMERICANE SPARANO SULLA FOLLA, ALMENO 17 MORTI 
http://www.ansa.it/fdg01/200304291317105756/200304291317105756.shtml

in Palestina...

UNO. Uccisioni, ferimenti, violenze su palestinesi ed internazionali
DUE. Israele in Iraq
TRE. IL PROGRAMMA DI ABU MAZEN
QUATTRO. Ministri proposti da Abu Mazen
CINQUE. Borse di studio "Rachel Corrie"
SEI. Riconoscere lo Stato di Israele o uno "stato degli ebrei" ? 
SETTE. La Corte Suprema autorizza l´esercito all´utilizzo dei proiettili 'flechette'
OTTO. www.tanksnothanks.tk

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UNO. Uccisioni, ferimenti, violenze su palestinesi ed internazionali
Ieri pomeriggio i militari israeliani sono entrati nel campo profughi di Jenin e, oltre ad 
arrestare quattro esponenti della Jihad islamica, hanno ucciso un ragazzo di 17 anni,  Muresab 
Ibrahim Jaber, e ferito un dodicenne, Samer Suse, ed un altro bambino.
Sempre nella giornata di ieri l'ISM ha reso note le circostanze dell'arresto di un francese nei 
pressi di Nablus: dopo essere stato ammanettato e bendato (sempre con un fucile puntato sulla 
testa), e' stato trasportato in un insediamento, interrogato ed infine rilasciato.
Altri attivisti sono stati minacciati di morte ("ti sparo in fronte se non te vai") dai 
militari.
www.palsolidarity.org

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DUE. Israele senza ne' legge ne' confine
Gli imprenditori del settore turistico in Israele - messi in ginocchio dagli effetti 
dell'Intifada - vedono aprirsi nuovi orizzonti grazie alla conquista dell'Iraq. Gia' si stanno 
lanciando iniziative quali la preparazione di guide per viaggi organizzati nell'Iraq e tra non 
molto li vedremo ricostruire le loro sinagoge - in mezzo a nuove colonie, s'intende - a 
Babilonia, antico luogo del loro esilio biblico e regno, per molti secoli, dei Gaon ebraici. 
Infatti, su accordi tra gli USA ed Israele, il faccendiere e bancarottiere Ahmad Jalabi ed 
altri quattro esponenti del suo I

essere ricevuti da rappresentanti del governo e delle forze armate di Israele, alla quale e' 
stato promesso dagli USA che il nuovo governo dell'Iraq entrera' subito in relazioni 
diplomatiche a tutti gli effetti con Israele. 
Sempre d'accordo con gli USA, Israele intende inviare quanto prima i suoi esperti a Baghdad per 
assistere il nuovo governo, sotto la supervisione degli USA, nell'implementazione di non meglio 
specificati nuovi programmi e progetti.  Va aggiunto che oggi il nuovo governatore militare 
dell'Iraq, Jay Garner, ha detto a giornalisti tedeschi che il governo militare USA avra' una 
durata di non meno di cinque anni. 
(Susanne)

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TRE. IL PROGRAMMA DI ABU MAZEN (ANSA)
'RICOSTRUZIONE, ARMI SOLO A FORZE DI SICUREZZA ANP, INDIPENDENZA DELLA GIUSTIZIA'
http://www.ansa.it/fdg01/200304291300105785/200304291300105785.shtml

QUATTRO. Ministri proposti da Abu Mazen
1.Mahmoud Abbas (Abu Mazen) (Fatah) - Prime Minister and Minister of the Interior 
2.Yasser Abed Rabbo (Independent) - Minister of Cabinet Affairs
3.Nabeel Shaath (Fatah) - Minister of External Affairs
4.Salam Fayyad (Independent) - Minister of Finance 
5.Nabil Kassis (Independent) - Minister of Planning 
6.Rafiq Al-Natsheh (Fatah) - Minister of Agriculture 
7.Hamdan Ashour - Minister of Housing and Public Works (Fatah) 
8.Abdul Karim Abu Salah (Independent) - Minister of Justice 
9.Ghassan Khatib (Palestinian People´s Party) -   Minister of Labor  
10.Naim Abu Hommos (Fatah) - Minister of Education and Higher Education
11.Jamal Shobaki (Fatah) - Minister of Local Government  
12.Mohammed Dahlan (Fatah) - Minister of State for Security Affairs
13.Ziad Abu Amr (Independent) - Minister of Culture 
14.Nabil Amr (Fatah) - Minister of Information
15.Azzam Shawwa (Fatah) - Minister of Energy
16.Kamal Al-Shirafi (Independent) - Minister of Health
17.Saeb Erekat (Fatah) - Minister of Negotiation Affairs
18.Mitri Abu Aita (Fatah) -   Minister of Tourism
19.Maher Masri (Fatah) - Minis
er of Economy and Trade 
20.Hisham Abdalraziq (Fatah) - Minister of Prisoner Affairs
21.Intisar Al-Wazir (Um Jihad) (Fatah) - Minister of Social Affairs 
22.Sa´edi Al-Krounz (Fatah) - Minister of Transportation 
23.Abdul Fattah Hamayel (Fatah) - Minister of State (Without Portfolio)
24.Hakam Balawi (Fatah) - Cabinet Secretary 
25.To Be Appointed - Minister of Religious Affairs

(da Paola)

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CINQUE. Borse di studio "Rachel Corrie"
http://pcwf.org/scholarship/corriefund.htm

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SEI. Riconoscere lo Stato di Israele o uno "stato degli ebrei"?
 
Articolo di Mazin Qumsiyeh,
Presidente della Coalizione per il Diritto di Ritorno dei profughi palestinesi
Yale, USA, 21 aprile 2003
 
Come clausola integrante degli ormai defunti Accordi di Oslo, lo stato di Israele e' stato 
riconosciuto da parte dei palestinesi sui 78% del territorio della Palestina. Adesso, ai 
palestinesi si chiede di non solo riconoscere Israele come stato, ma come uno "stato ebraico", 
spogliandosi del piu' elementare dei diritti umani come popolo. Questo significa che le vittime 
del colonialismo israeliano sono invitati a certificare che a loro sta bene che Israele rimanga 
l'unico paese del mondo che identifichi il suo territorio non come territorio dei suoi 
cittadini, bensi' come territorio appartenente "al popolo ebraico dovunque si trovi". Cio' 
significa che i palestinesi accettino che Israele, autore del piu' grande problema di rifugiati 
rimasto in questo mondo, violi le leggi internazionali ed i diritti umani rifiutando ai 
profughi il ritorno alle loro fattorie, attivita', case e terre (tutto questo semplicemente 
perche' non sono ebrei). I palestinesi sarebbero tenuti a riconoscere ad Israele il diritto di 
essere l'unico stato al mondo che possa attribuire ai membri di una particolare religione 
(convertiti inclusi) diritti automatici (cittadinanza, terra, case, sovvenzioni) che vanno al 
di la' dei benefici, spesso rimpiazzandoli, dei 
gioni. Israele garantisce la cittadinanza automatica a chiunque abbia 
almeno un nonno ebreo od una nonna ebrea, mentre nega la cittadinanza a nativi cristiani o 
musulmani semplicemente per il fatto di appartenere alla religione sbagliata. 
Israele e' l'unico paese al mondo cui legittimita' non sia radicata nel diritto 
all'autodeterminazione della sua popolazione nativa, ma invece, nella pretesa sionista 
dell'autorevolezza biblica. Naturalmente, vi e' stata una Risoluzione dell'Assemblea Generale 
dell'ONU, nel 1947, che sanzionava la spartizione della terra nativa attribuendone il 55% ad 
una popolazione coloniale che, a suo tempo, rappresentavano il 30% della popolazione e 
detenevano il 7% della proprieta' terriera. Pero', questa stessa Risoluzione, pur ingiusta e 
fatta nascere con tanto di pressioni da parte degli USA, rifiutava qualsiasi idea di 
spostamento di popolazioni ed insisteva sull'internazionalizzazione dello status di 
Gerusalemme, cosi' come su un'unione economica e sulla liberta' di movimento della popolazione 
(tutte queste disposizioni risultavano inaccettabile per il movimento sionista).  
Armato ed appoggiato prima dall'Impero Britannico, poi dagli USA (l'impero attuale ?), il 
movimento sionista cresceva ed e' diventato l'ideologia politico-militare dominante. Strada 
facendo, questo movimento e' riuscito ad espellere oltre i 70% degli abitanti nativi della 
Palestina, creando l'instabilita' e promuovendo la violenza che attualmente stanno per 
travolgere molte altre aree del mondo. La maggior parte dei palestinesi sono stati trasformati 
in profughi o persone espulse, lasciando quanti sono rimasti in patria, in una condizione di 
esposizione all'esproprio giornaliero.  
Della politica estera dell'unica superpotenza rimasta sul pianeta, si e' appropriata la 
tifoseria sionista di Ariel Sharon (Wolfowitz, Perle, Feith, Wurmer ed il loro codazzo di 
"neoconservatori"). Loro sono contenti di condurci in una serie interminabile di guerre 
"preventive" per "garantire i
a nel 1996, 
in un documento inviato al governo di Israele). Le cattedrali mediatiche CNN/MSNBC/Fox ed i 
politici degli USA, in obbligo per i finanziamenti particolari ricevuti, stanno facendo 
quadrato attorno a questa ingiustizia storia erigendo un muro di silenzio attorno alla verita'. 
Israele ha violato oltre 70 Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ed e' stata messa in salvo 
da altre 35 grazie all'impiego del veto da parte degli USA. Israele si trova anche in 
violazione palese della legge internazionale, delle Convenzioni di Ginevra e della 
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e pure Israele continua a ricevere aiuti in 
violazione aperta alle leggi vigenti negli USA. Sharon e Bush parlano di "un'eventuale stato 
palestinese", ma questo eventuale stato e' concepito in modo analogo a quanto fu concepito, a 
suo tempo, dal Sudafrica dell'apartheid quando parlo' di stati per i neri (cioe', quello che 
poi fu denominato bantustan, oppure una specie di grande ghetto). L'unica differenza e' che 
l'ex-Sudafrica dell'apartheid non ha mai insisto che i rappresentanti politici di questi 
bantustan riconoscessero il Sudafrica come uno "stato bianco". Ma nessun popolo nativo si e' 
mai arreso ai suoi oppressori, per quanto l'oppressione fosse feroce, sicche' l'unico mezzo per 
fare cessare sarebbe l'eliminazione dei nativi - un compito difficile oggi, nel 21mo secolo. 
Resta il fatto che Israele e' l'unico paese nel mondo cui membri di governo si dichiarino, 
apertamente, a favore del trasferimento (leggi dell'espulsione) dei rimanenti nativi verso 

paesi 
confinanti.  
Questa pulizia etnica e' gia' stata parzialmente compiuta negli anni 1947-1949 e nel 1967, ma 
e' riuscito solo a cementare l'attaccamento dei palestinesi alla loro terra ed a renderli piu' 
determinati che mai a ritornare nella loro patria. Crediamo che i tempi siano maturi per 
abbandonare i vecchi schemi di pensiero e per incominciare a pensare ad uno stato unico per 
tutta la popolazione insite sul suo territorio
le 
abbandoni la sua legislazione razzista ? Se noi vogliamo che si affermi la democrazia in quella 
parte del mondo, dobbiamo iniziare a guardare ai nostri (USA) stati-clienti. Percio', chiediamo 
che le massicce sovvenzioni che il contribuente statunitense e' costretto a pagare annualmente 
all'Israele dell'apartheid, debbano cedere il passo ad un'azione di boicottaggio dello stato di 
Israele finche' non si sia trasformato in una democrazia per tutti - ebrei e non-ebrei - 
mettendosi in regola con le leggi internazionali. E' gia' stato provato tutto, senza alcun 
successo, sicche' non ci rimane che questo come  nostra unica prospettiva. 
Mazin Qumsieh 
(da Paola)
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SETTE.  La Corte Suprema autorizza l´esercito all´utilizzo dei proiettili 'flechette'
Gaza: comunicato stampa PCHR Gaza  - 27 aprile 2003

In risposta a una petizione presentata dal PCHR e da Medici per i Diritti
Umani, la Corte Suprema israeliana decide di permettere all'esercito israeliano
l'utilizzo di proiettili 'flechette'.

27 aprile 2003
Come ulteriore prova del supporto apparentemente incondizionato della
magistratura israeliana all'esercito israeliano e alle sue azioni, la Corte Suprema
israeliana questa mattina ha emesso un'ordinanza che permette all'esercito
israeliano l'effettivo utilizzo di proiettili antiuomo da carro flechette
contro i civili palestinesi.(1)

Nella loro delibera, i giudici hanno respinto una petizione sottoposta dal
PCHR e da Medici per i Diritti Umani - Israele, dove si richiede l'assoluta
proibizione dell'uso di proiettili da carro 'flechette' che vengono utilizzati
sempre piu' frequentemente dalle forze d'occupazione israeliane nei territori
occupati palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza.
La legge umanitaria internazionale proibisce l'uso di armi che sono
indiscriminanti e classifica come crimini di guerra gli attacchi indiscriminati che
provocano eccessiva sofferenza tra i civili. I proiettili da carro 'flechette'
sono studiati specif
amente per ferire o uccidere il maggior numero di
persone in un'area quanto piu' ampia e' possibile. Non possono essere diretti
verso un preciso obiettivo e quindi non permettono di fare una distinzione tra
bersagli militari e civili. Sono armi intenzionalmente indiscriminanti e, come
tali, il loro utilizzo e' vietato in aree popolate da civili. I proiettili
'flechette' vengono lanciati da un carro armato e sono progettati perche'
esplodano prima dell'impatto. Nell'esplosione diffondono migliaia di piccole
freccette di metallo in un'area grande approssimativamente 300x100 metri. Secondo
la documentazione raccolta dal PCHR, dal 2 marzo 2000, quando il PCHR
documento' per la prima volta l'utilizzo da parte delle forze di occupazione
israeliane di questi proiettili, fino alla fine di marzo 2003, almeno 33 civili
palestinesi sono stati uccisi da 'flechette'. 29 delle vittime, tra cui 8 bambini,
sono state uccise nella Striscia di Gaza.

Il PCHR esprime il suo profondo disappunto verso la Corte Suprema israeliana
che non e' stata in grado di proibire l'utilizzo di tali armi
indiscriminanti. Il PCHR sostiene che questa sentenza e' la continuazione della pratica
attuata dal sistema giudiziario israeliano per legalizzare i crimini di guerra
israeliani contro i civili palestinesi. Il PCHR sostiene inoltre che questa
pratica insieme alle linee di condotta dell'esercito israeliano necessitino di un
immediato intervento internazionale che assicuri la protezione dei civili
palestinesi e la conformita' di Israele alla legge internazionale.

(1) Per maggiori dettagli sull'uso di proiettili 'flechette', fare
riferimento ai comunicati stampa rilasciati dal PCHR il 19 febbraio 2002, il 21
ottobre 2002 e il 15 aprile 2003.

www.pchrgaza.org
link: www.btselem.org/English/Open_Fire_Regulations/Flechette.asp
tradotto da Operazione Colomba (www.operazionecolomba.org) 

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OTTO. www.tanksnothanks.t