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La 'pace' di Israele
- Subject: La 'pace' di Israele
- From: "Palestina Libera" <palestina_libera at libero.it>
- Date: Wed, 16 Apr 2003 15:00:34 +0200
Sharon rilascia una intervista dichiarandosi pronto a dolorose concessioni (la rimozione degli insediamenti colonici illegali) pur di ottenere la pace. Nel frattempo cerca di "legalizzare" alcuni gruppi di colonie e continua il massacro di civili nei territori occupati. E pone le condizioni di Israele per la RoadMap della Casa Bianca: 15 emendamenti che di fatto annullano ogni possibilita´ di pace. UNO. PACIFISTI COLPITI DA ISRAELE DUE. Israele: gli Usa con noi sulla Roadmap TRE. Da Qalqilyia QUATTRO. Appunti dalla Palestina - aggiornamenti e testimonianze e proiezione del video: Bandestina (MILANO, 17 aprile) CINQUE. Nasce Amal Bambini per la pace onlus SEI. L'impossibile simmetria - Libro SETTE. Importante iniziativa a Milano: Per non dimenticare il massacro di Jenin UNO. ATTIVISTI ISM E GIPP COLPITI DALL'ESERCITO DEL DEMOCRATICO STATO DI ISRAELE E dopo l'omicidio di Rachel: Tom Hurndall, 22 anni, inglese, colpito il 10 aprile mentre proteggeva un bambino a Rafah. Colpito alla testa da un proiettile dell'IDF, e' in coma. Brian Avery, 23 anni, statunitense, colpito il 5 aprile a Jenin dai militari israeliani, al momento si trova all'ospedale di Haifa e dovra' sottoporsi a numerosi interventi al viso. http://www.palsolidarity.org http://www.palestinemonitor.org DUE. Israele: gli Usa con noi sulla Roadmap Ok alla 'pace' di Sharon. Ma ieri 4 risoluzioni Onu condannano Tel Aviv (anche sul Golan). Sei morti nei Territori (il Manifesto) http://www.ilmanifesto.it/oggi/art30.html TRE. Da Qalqilyia Riceviamo da roberto del gruppo di assopace in palestina: Stamane sono arrivato a Qalqilyia, sono circa le dieci di un normale giono lavorativo, un' orario in cui le strade di questa citta', esattamente sulla linea di "confine" ed una volta fiorente punto di scambio e commercio tra Israele e Palestina, dovrebbero esere piene di gente invece sono quasi deserte, pochissima gente in giro, molti negozi chiusi, quelli aperti desolatamente vuoti, la gente sembra svanita. Que ne del muro della vergogna voluto dal governo Sharon. Quando raggiungera' la fase finale il muro della vergoigna avra' completamente isolato Qalqilya da Israele e in gran parte dei villaggi del comprensorio che a questa citta' fanno riferimento. Infatti il muro della vergogna o dell' Apartheid, alto 8 metri costruito in cemento armato fiancheggera' tutto il perimetro della citta' lasciando possibile una sola uscita, che naturalmente e' e sara' controllata dall'esercito israeliano. Quarantamila persone persone gia' vivono e vivranno in futuro dentro un recinto, tenuti alla catena come animali dalla piu grande democrazia del Medio Oriente. La gente da queste parti prima della guerra contro l' Iraq si aspettava che Israele prendendo spunto da questa guerra ponesse in atto il cosidetto "transfer" la pulizia entica dei palestinesi da alcune aree dentro la Palestina abitate illegalmente dai coloni israeliani, adesso i palestinesi sono arrivati alla conclusione che Israele, tramite la costruzione di questo muro che fa' a pezzettini i Territori Palestinesi, voglia per evitare proteste dall' esterno forzare la gente ad abbandonare volontariamente certe zone vicino ad Israele rendendo impossibile lo svolgimento di una vita normale. Ad esempio rendendo impossibile agli agricoltori andare a coltivare la propria terra che si trova al di la' del muro, rendendo impossibilo vendere i propri prodotti al mercato di Qalqilya, oppure beneficiare dei servizi comunali, beneficiare delle cure mediche o solamente fare un salto nel paese vicino per visitare parenti o amici In definitiva come un amico palestinese mi ha detto: "Israele sta' progettando il nostro futuro". QUATTRO. Appunti dalla Palestina La Banda degli Ottoni a Scoppio CGIL, Emergency e Action for Peace invitano a partecipare ad: Appunti dalla Palestina aggiornamenti e testimonianze e proiezione del video: Bandestina Giovedi' 17 aprile, h 21.30 Camera del lavoro di Milano Corso di Porta Vittoria, 45 - Milano saran Roberto Giudici(Fiom-Cgil) e Barbara de Tommasi(action for peace) - un rappresentante dei Centri Rousseau, per presentare i progetti nel campo profughi di Shu'fat, situato a 5 km a nord di Gerusalemme. -Appunti fotografici dalla Palestina di Isabella Balena, Gabrio Mucchi Bruna Orlandi, Walter Zaffaroni Nel marzo 2001, la Banda degli Ottoni a Scoppio ha partecipato, con una piccola formazione, alla carovana di osservatori internazionali promossa da Action for Peace. Il gruppo di piu' di trecento internazionali ha compiuto azioni di interposizione, di monitoraggio, di supporto alla popolazione palestinese e alle organizzazioni pacifiste israeliane, in un momento di estrema crisi dallo scoppio della seconda intifada. Una settimana circondati dalla guerra, come un cerchio che si stringeva sempre piu' intorno a noi e con il rumore delle bombe che copriva il suono delle nostre trombe. Oggi piu' che mai siamo convinti che la pace in quelle terre si raggiunga solo col riconoscimento immediato dello stato palestinese. Questa serata ha lo scopo di fornire aggiornamenti da una terra di conflitto, di soprusi e violazioni permanenti, trascurata dagli organi di "Informazione", che puntano tutti i loro teleobbiettivi verso i piu' roboanti e spettacolari focolai di guerra "preventiva", ovvero permanente, ieri in Afganistan, oggi in Iraq, domani in uno qualsiasi a scelta dei paesi "canaglia". Ha lo scopo di portare le esperienze dirette a contatto con la popolazione palestinese, e con i movimenti pacifisti israeliani. E' un invito a recarsi nei territori occupati per eliminare l'isolamento e per portare idee di vita e pace, caldamente rivolto soprattutto a coloro che per professione, passione e attitudine si muovono in ambiti artistici e culturali nelle loro accezioni piu' ampie. MAI Piu' SHOAH, MAI Piu' SHARON! CINQUE. Nasce Amal Bambini per la pace onlus Il 14 aprile, a Milano, ore 21, via Cadamosto 5, nei locali Acli, e' stata presentata l´associazione Amal Bambini Chi siamo L´associazione Amal-Bambini per la pace Onlus nasce dalla sensibilita' di un gruppo di persone verso i bambini palestinesi e le loro condizioni socio-educative, decisamente peggiorate come conseguenza della rioccupazione della Cisgiordania da parte dell´esercito israeliano. Per aiutare i bambini a venire a contatto con valori diversi dall´odio e dalla contrapposizione, quali la fiducia e il rispetto, intendiamo promuovere progetti educativi rivolti ai bambini palestinesi e alle loro famiglie che siano basati sulla fiducia nel valore della vita e nel valore dell´essere umano per se stesso, alla base di una cultura di pace. La decisione di occuparci della Palestina e' stata presa nella convinzione che, del mutamento nelle prospettive educative e relazionali all´interno della societa' palestinese a cui la nostra associazione contribuira', potra' beneficiare anche la societa' israeliana. Cosa intendiamo fare Il nostro intervento si articolera' secondo le seguenti modalita': 1. Sostegno a distanza alle famiglie e singoli. 2. La realizzazione di progetti educativi coordinati con le strutture e il personale educativo locale. 3. La creazione in Italia di una rete di competenze in grado di appoggiare i progetti e di fare riferimento come punto di informazione. 4. L´impegno a trascorrere un periodo in Palestina per una esperienza diretta di volontariato. Per contattarci: via e-mail amal_onlus at yahoo.it oppure Lia Quartapelle (resp. comunicazioni) tel. 0229402662 cell. 3405425644 via Eustachi 25 Milano. SEI. L'impossibile simmetria E' disponibile il libro L'impossibile simmetria Palestina e Israele dentro la guerra infinita a cura di Sergio Cararo La Palestina dentro la guerra infinita. Il Medio Oriente al centro della crisi. I campi profughi in Libano: l'altra faccia dell'Intifada. La concezione messianica della guerra. L'ipocrisia dell'equidistanza e la trappola dell'antisemitismo. Le ambiguita' impossibili dell'Unione Europea verso Israele e Pales rgogna e l'orgoglio. 140 pagine con documenti, interviste e interventi di: Mohammed Al Masri, Bassam Saleh, George Habbash, Ahmed Saadat, Salah Salah, Al Moussawi, Noam Chomsky, Gideon Livy, Mauro Casadio, Angelo Dell'Orsi, Joseph Halevi, Ury Avnery, Uri Davis, Norman Filkestein, Mario Soares, Stefano Chiarini, Green Left Review Quaderni di Contropiano" per la rete dei comunisti (per richieste e prenotazioni: cpiano at tiscali.it , tel.06-4293512) http://www.contropiano.org oppure scrivere o telefonare a: Radio Citta' Aperta: segreteria at radiocittaperta.it; tel.06-4393512 SETTE. Per non dimenticare il massacro di Jenin Dal 7 aprile a Milano una mostra del reporter Gerace, fra i primi a entrare nel campo profughi palestinese dopo lo "Scudo di difesa" Jenin - Bambini che giocano con i proiettili di un carro armato, un pezzo di mattone che affiora dal terreno vicino a un bulldozzer sorvegliato da un soldato. Sono alcuni dei venti scatti che il fotoreporter milanese Vince Paolo Gerace espone nella mostra fotografica presso la libreria Feltrinelli in programma in Piazza Piemonte a Milano dal 7 aprile al 4 maggio. A un anno dal lancio dell'operazione militare "Scudo di difesa " lanciata dal governo israeliano per colpire i Palestinesi situati a Jenin, Gerace vuole dare il suo contributo informativo alla descrizione di una delle pagine piu' drammatiche di una delle guerre mai dichiarate e piu' sanguinarie del globo. "Sono stato uno dei primi a entrare nel campo profughi palestinese di Jenin insieme ad altri colleghi il 13 aprile, quando nessuno ci era mai entrato. Questa mostra e' una selezione di quello che abbiamo trovato e che ci ha fatto dubitare molto sulla veridicita' delle tesi sostenute dalle fonti ufficiali ". Secondo il governo di Sharon le decine di carri armati e di mezzi blindati che hanno occupato le citta' della Cisgiordania fra il 29 marzo e il 2 aprile hanno provocato circa cinquecento morti, alcuni dei quali travolti nel crollo delle case abbattute dai bull i un premio dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' per il reportage nei territori occupati) ha girato per il campo profughi armato di curiosita' e macchina fotografica per documentare gli orrori indicibili che poche fonti ufficiali hanno documentato, nella maggior parte dei casi smorzandone i contenuti. "Da solo ho contato qualcosa come 70 morti in un fazzoletto di terra, per cui dubito fortemente che ci siano stati solo cinquecento vittime. N on ci siamo trovati di fronte a una seconda Auschiwtz, anche se lo spettacolo che ci siamo trovati di fronte non si puo' commentare. E' certo che questo vuole essere un contributo alla lotta per la cessazione delle ostilita'". Gerace conosce bene la realta' del conflitto israelo-palestinese poiche' ha trascorso sei mesi degli ultimi tre anni nelle strade della Palestina immortalando la quotidianita' negata di due popoli lacerati da un conflitto mai dichiarato. http://al-awda.org
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