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Civili iracheni - civili palestinesi
- Subject: Civili iracheni - civili palestinesi
- From: "Palestina Libera" <palestina_libera at libero.it>
- Date: Fri, 28 Mar 2003 12:24:25 +0100
PALESTINA: UNO. Tre bambini uccisi dai militari israeliani nelle ultime 48 ore DUE. REFUSENIK all'Universita' di Tor Vergata, 31 marzo TRE. La situazione nel carcere femminile di al-Ramle QUATTRO. Din on Web CINQUE. "Avvenimenti" di oggi IRAQ: SEI. Micheal Moore SETTE. Civili iracheni uccisi, ecco il "database" OTTO. Profughi turisti NOVE. Devi invadere l'Iraq DIECI. Voci UNDICI. Iraq T-shirts DODICI. Ma l´arsenale proibito e' "made in Usa" ************************************************* UNO. Tre bambini uccisi dai militari israeliani nelle ultime 48 ore: Christine Saidi´ (10), Hakim Bassam Nassas (14) e Ahmed Imad A-Bahri (10). http://www.palestinemonitor.org ************************************************* DUE. REFUSENIK all'Universita' di Tor Vergata, 31 marzo " Noi, soldati dell´ esercito israeliano, uomini e donne, dichiariamo qui che non prenderemo parte all´ oppressione del popolo palestinese nei Territori occupati ... ... Noi dichiariamo che non continueremo a combattere in questa guerra per la pace delle colonie, che non continueremo a combattere oltre la linea verde per dominare, espellere, affamare e umiliare un intero popolo" Lunedi' 31 Marzo ore 10,30 Facolta' di Scienze -Universita' di Roma Tor Vergata Edificio So.Ge.Ne - Atrio tra i due bar Via della Ricerca Scientifica, snc (Tuttocitta' tav. 61 C3) REFUSENIK IL CORAGGIO DI RIFIUTARE. INCONTRO CON YUVAL LOTEM, ATTIVISTA DI "YESH GVUL" "YESH GVUL !" (C' e' UN LIMITE !), e' UN GRUPPO PACIFISTA ISRAELIANO CHE SOSTIENE, DIFENDE E ORGANIZZA I REFUSENIKS, CIOe' COLORO CHE SI RIFIUTANO DI PRESTARE SERVIZIO MILITARE NEI TERRITORI OCCUPATI DA ISRAELE NEL '67, E CHE PAGANO CON IL CARCERE LA LORO COERENZA NELLA DIFESA DEI DIRITTI UMANI E NEL RIFIUTO DI PRENDERE PARTE ALLA BRUTALE OCCUPAZIONE DEI TERRITORI PALESTINESI. YESH GVUL STA CERCANDO DI ESTENDERE LA PROPRIA ESPERIENZA DI OBIEZIONE ANCHE AGLI ALTRI PAESI, TUTTI COINVOLTI NELLA GUERRA PERMANENTE DI BUSH. IL LORO MESSAGGI A GUERRA DI AGGRESSIONE ALL' IRAQ E CI PREPARIAMO ALLA GUERRA INFINITA. INTERVERRa' Hatem Sandoqa Coordinatore della Comunita' Palestinese del Lazio COMITATO CONTRO LA GUERRA UNIVERSITA' DI ROMA 'TOR VERGATA' ************************************************* TRE. La situazione nel carcere femminile di al-Ramle Articolo apparso sul Palestine chronicle, 15 marzo 2003, La situazione nel carcere femminile di al-Ramle Amina Mona, la rappresentante delle carcerate di al-Ramle presenta agli avvocati una lettera di denuncia accusando l´amministrazione penitenziaria di non fornire cure mediche alle internate e denunciando abusi e violenze. Secondo l´associazione per i diritti umani Law ci sono 26 donne palestinesi nella prigione di al-Ramle, di cui 8 ragazzine, 4 detenute amministrative e una donna che viene dalle alture del Golan occupate da Israele. Assistenza sanitaria inesistente Asma Sibaaneh (45 anni), del campo di Jenin, arrestata l´11 febbraio, ha un cancro. Amina denuncia la mancanza di cure mediche nonostante ci sia stata la visita di un medico che ha confermato lo stato di Asma. Fahmi Shkeirat, avvocato dell´associazione Law, ha anche incontrato Iman Ghizawi di Tulkarim. Iman (27 anni), sposata e madre di quattro figli, e' stata arrestata un anno e mezzo fa con l´accusa di trasportare una bomba per metterla su un bus. Iman soffre di mal di denti e prima dell´arresto ha avuto l´innesto di denti artificiali che le sono tutti caduti in prigione. Alla fine di gennaio di questo anno, Iman ha ricominciato ad avere mal di denti e non riesce a mangiare e bere. Il 2 febbraio le hanno detto che l´avrebbero portata dal medico. Le hanno anche detto che l´avrebbero portata alla prigione di Salem vicino a Jenin per testimoniare contro suo marito. Lei ha rifiutato di andare in tribunale. Allora una donna ha negoziato con una guardia e lei e' andata dal dentista. Ma la guardia insisteva che Iman doveva andare in tribunale. Iman si rifiutava dicendo che a l di denti e non poteva andare su un bus. Allora e' stata attaccata dalle guardie che hanno pestato su mani e piedi e l´hanno costretta a prendere l´autobus. Quindi l´hanno lasciata sul bus dalle 10 di mattina alle 3 di notte e poi e' tornata nella prigione di al-Ramle. Le sue condizioni sono peggiorate e lei e' stata portata ancora da un dottore che le ha detto che non ha una nutrizione adeguata, ma non le ha dato nessuna medicina. Al ritorno in prigione. , Iman e' svenuta. Le prigioniere hanno cercato di aiutarla dandole cibo e coperte, ma senza risultato. Non riusciva a stare in piedi. Solo il 3 marzo Iman e' stata portata da un dottore che le ha fatto delle iniezioni per alimentarla. La rappresentante delle donne, Amina ha detto a Law che fu organizzata una protesta dopo che l´amministrazione penitenziaria ha rifiutato urgenti trattamenti sanitari a un´altra donna. Condizioni da deportati La madre di due bambini, Asma Salih (26 anni) di Silwad, nel nord-est di Ramallah e' stata strappata dalla sua casa solo perche' non possiede un documento israeliano ne' palestinese, ma viene considerata come residente nel West Bank. Asma Salih e' stata arrestata il 2 febbraio e presa in ostaggio insieme a tre cugini per costringere suo marito Ibrahim Hamed a consegnarsi all´esercito israeliano essendo un ricercato. Le viste dei familiare vengono respinte Amina ha detto all´avvocato di LAW Shkeirat che le viste dei familiari sono vietate come punizione della protesta di cinque ragazze tenute in isolamento per una settimana senza acqua. Venivano loro restituiti i vestiti solo dopo che l´acqua piovana le aveva inzuppate. Niente studi Le donne e le ragazze che frequentavano il liceo o l´universita' hanno dovuto interrompere gli studi e non possono neppure andare agli esami. LAW - L´associazione palestinese per la protezione dei diritti imani e dell´ambiente e' una organizzazione non governativa che monitora lo stato dei dirtti umani tramite dei legali. L ernational Commission of Jurists (ICJ), alla federazione internazionale per i dirtti umani (International Federation for Human Rights (FIDH), e all´organizzazione monidale contro la tortura (World Organization Against Torture (OMCT). (Emma) ************************************************* QUATTRO. Din on Web http://www.donneinnero.org ************************************************* CINQUE. "Avvenimenti" di oggi Oggi e' in edicola Avvenimenti con un articolo sui disastri provocati dall'occupazione sul sistema sanitario palestinese. ************************************************* SEI. Micheal Moore "Viviamo in tempi irreali, dove una elezione irregolare ha prodotto un presidente immaginario, che ci ha mandato in una guerra inventata per ragioni fittizie. Mister Bush, vergogna. Vergogna. Se qualcuno riesce a inimicarsi anche il Papa allora e' proprio finito". Michael Moore nel ricevere il Premio Oscar, Hollywood, 24 marzo ************************************************* SETTE. Civili iracheni uccisi, ecco il "database". E' un lavoro serio ed importante. http://www.iraqbodycount.net/bodycount.htm ************************************************* OTTO. Profughi turisti In tempo di guerra la Lega Nord offre i suoi sentimenti peggiori: «Profughi? meno ne vengono meglio e'. E poi non vedo perche' dovrebbero venire da noi. Se uno e' profugo si ferma nel primo paese che trova. Se no, e' un turista». Francesco Speroni, capo di gabinetto del ministro Bossi, 24 marzo, da La striscia rossa dell'unita' ************************************************* NOVE. Devi invadere l'Iraq http://www.markfiore.com/animation/corrections.swf ************************************************* DIECI. Voci Rifuggono la propaganda Usa, cercano una scorciatoia nell'imposizione irachena. Sono giornalisti indipendenti, militari anonimi, residenti di Baghdad o esiliati. Tutti con una voce del tutto personale sulla guerra. http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,17 ******** UNDICI. Iraq T-shirts http://www.iraqtshirts.com/?code=iqcm324 ************************************************* DODICI. Ma l´arsenale proibito e' "made in Usa" dal Corriere della Sera (31 dicembre 2002) E. C. WASHINGTON - La denuncia del Washington Post e' bruciante. «Una inchiesta del Senato nel '94 stabili' che gli Stati Uniti negli Anni Ottanta fornirono all'Iraq grandi quantita' di sostanze utilizzabili per la produzione di armi chimiche e batteriologiche, dall´antrace agli insetticidi», proprio quegli ordigni che oggi George Bush giura di distruggere. Quelle forniture comprendevano anche armi «convenzionali» ma non meno letali cone le «bombe a grappolo». Il giornale di Washington, che ieri titolava a tutta pagina «Gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo chiave nel riarmo iracheno», spiega che la svolta - prima i due Paesi non avevano relazioni diplomatiche - avvenne con la direttiva 114 del 26 novembre dell'83 del presidente repubblicano Ronald Reagan. E precisa che a realizzarla fu Donald Rumsfeld, l'attuale ministro della Difesa, capofila della corrente dell´amministrazione Bush che vuole annientare Saddam, allora uomo d'affari ed emissario occasionale della Casa Bianca: il suo incontro con il rai's a Bagdad nel dicembre 1983 condusse alle forniture militari e alla normalizzazione dei rapporti tra gli Usa e l'Iraq. Conclude il Washington Post : «Bush giustifica la guerra con il riarmo iracheno, ma non prende atto che esso comincio' quando Saddam era un prezioso alleato degli Stati Uniti». Il retroscena non e' del tutto nuovo. Lo sono tuttavia i documenti su cui il giornale basa le sue rivelazioni: che le bombe a grappolo furono inviate all´esercito iracheno attraverso una societa' cilena, la Cardoen; che l'antrace gli fu fornita dal Pentagono; che fra le ditte fornitrici di pesticidi ci furono la Union Carbide e la Honeywell, due giganti dell´industria Usa. La direttiva 114, spiega il Washington Post , resta segreta. Ma non lo sono piu' le deposizioni di ti Uniti-Iraq di quel tempo. Una svela che la Superpotenza «concesse milioni di dollari di credito a Saddam Hussein, lo aiuto' con lo spionaggio e i consiglieri militari, e gli garanti' i mezzi necessari a vincere il conflitto con l'Iran». Il tutto pur sapendo che nei combattimenti contro gli iraniani «venivano usate armi chimiche quasi quotidianamente». Il Washington Post e' critico verso la politica di Bush nei confronti di Bagdad. E nella sua ricostruzione si concentra su Rumsfeld, che oggi sostiene che nell'83 diffido' il rai's dall´impiego di armi di distruzione di massa: «Non risulta dalle minute del loro incontro di 90 minuti» protesta il giornale. Che racconta anche come Bush padre, che assunse la presidenza nel gennaio '89, continuo' sulla linea tracciata da Reagan, sebbene la Cia gli avesse presentato le prove che il dittatore iracheno usava le armi chimiche anche contro la popolazione curda nel Nord dell´Iraq. Un memorandum del dicembre di quell'anno del ministero del Commercio autorizza la Dow Chemical a vendere pesticidi all'Iraq per un milione e mezzo di dollari «anche se fortemente tossici per gli esseri umani». Tutto perche' l'Iran dell´ayatollah Khomeini, all´apice della rivoluzione islamica, era ritenuto il piu' pericoloso nemico dell'America, una potenza destabilizzante che, con l´obiettivo di esportare la rivoluzione islamica, poteva fare crollare i pilastri del Golfo Persico e del Medio Oriente, dall'Arabia Saudita alla Giordania. IL NEMICO COMUNE Nell´80 l´Iraq attacca l´Iran degli ayatollah. Nell´82 gli Stati Uniti cominciano a fornire a Bagdad servizi di intelligence sul campo per impedire una vittoria iraniana L´INCONTRO 1983: l´allora inviato Usa in Medio Oriente Donald Rumsfeld (oggi ministro della Difesa) vola a Bagdad per incontrare Saddam Hussein DIPLOMAZIA 1984: vengono ristabilite piene relazioni diplomatiche tra Usa e Iraq L´INCIDENTE 1987: un missile iracheno colpisce per errore la nave da guerra Usa Stark I GAS 1988: l´Iraq fa us ia di civili curdi. Gli Stati Uniti chiudono un occhio
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