"Tutti americani?" di Alessandro Robecchi



From: Marcello Cella <arrumba at tiscalinet.it>

Tutti americani?
ALESSANDRO ROBECCHI

Nell'imminenza della nuova guerra a cui George W. Bush e Giuliano W. Ferrara
si stanno febbrilmente preparando, una ricorrente domanda si aggira per il
Paese: "Siamo tutti americani"? E' una domanda difficile, bisogna
ammetterlo. Ci sono domande più facili, nella vita, tipo: "Siamo tutti
iracheni?". Preferirei di no. "Siamo tutti afghani?". Manco morti. Ma
torniamo al tema dominante: siamo tutti americani? Vediamo i pro e i contro.
Se fossimo tutti americani, a chi diavolo dichiareremmo guerra? A chi
spareremmo? Ci sarebbero enormi danni commerciali: la Rayteon che costruisce
i missili e la Lookeed che costruisce gli aerei per tirarli in testa alla
gente entrerebbero in crisi. Si sa che l'America confina stabilmente con il
Canada (a nord) e il Messico (a sud). Occasionalmente, invece, confina con
chi vuole lei, a seconda di cosa decide il Pentagono. Attualmente, con lo
studio della guerra all'Iraq, l'America si candida a confinare con il
Kuwait, quella straordinaria democrazia liberale difesa dieci anni fa.
Attualmente, l'America confina con il Pakistan, per esempio, il cui feroce
dittatore ha l'atomica e può anche usarla, senza che questo faccia perdere
il sonno a Bush o a Ferrara. Essere tutti americani avrebbe i suoi vantaggi.
Per esempio migliaia di piccoli somali o ruandesi, invece di praticare i
lunghi digiuni imposti dall'economia mondiale, potrebbero avere una casetta
in legno con il prato all'inglese, la piscina (nei casi più fortunati) e
chissà, un fucile mitragliatore da portare al college quando sono un po'
nervosi o nei momenti di noia.
Stiamo divagando. Torniamo alla domanda dell'inizio: siamo tutti americani?
No, costerebbe troppo
Stiamo divagando. Torniamo alla domanda dell'inizio: siamo tutti americani?
Pensiamo agli aspetti positivi della faccenda: se fossimo tutti americani
avremmo un antitrust che funziona e non avremmo un presidente del Consiglio
al controllo del novanta per cento dei media. Avremmo Bob Dylan invece di
Paola e Chiara. Ma pensiamo anche agli aspetti negativi: se fossimo tutti
americani avremmo più debiti che capelli in testa, e la più alta percentuale
sul pianeta di detenuti in rapporto alla popolazione. Dunque la domanda è:
siamo tutti americani, d'accordo, ma a piede libero o in galera? Veniamo ai
dettagli: supponiamo di alzarci, domani mattina, tutti americani. Sei
miliardi di americani. Dove troveremmo alcuni miliardi di tonnellate di
bacon? E dodici miliardi di uova fresche? Ehi, ragazzi, il succo d'acero
finirebbe subito! Naturalmente, essendo tutti americani, avremmo tutti la
macchina e andremmo tutti a lavorare in macchina, il che ci costringerebbe a
costruire parcheggi grandi come il Congo. Ma non solo: se sei miliardi di
americani facessero il pieno tutti insieme, nel giro di una settimana il
petrolio sarebbe un problema superato, nel senso di esaurito. Anzi: se
fossimo tutti americani bisognerebbe fare qualche calcolo: si esaurirebbero
prima le risorse petrolifere o i polmoni?
Attenti! C'è anche la filosofia: se fossimo tutti americani faremmo
coincidere la democrazia con i consumi, saremmo convinti che la libertà è
una faccenda di libero mercato. E' un pensiero confortante, ma cercate di
non dirlo ai cinesi: con un miliardo di nuovi frigoriferi in azione e
un'utilitaria in ogni famiglia non avremmo molto tempo per goderci questa
immensa America che sarà diventata il pianeta. Probabilmente le nostre
ultime mezz'ore di vita prima di accasciarci sui sedili in cerca d'aria
respirabile le passeremmo in coda su una highway, guardando un cielo
insolitamente privo di ozono.
Alla fine, detta proprio egoisticamente, anche lasciando da parte accessori
e optionals come etica e morale, direi che un pianeta popolato soltanto da
americani, con il livello di vita degli americani, non conviene a nessuno,
tantomeno agli americani e agli europei, fossero anche inglesi. Anche perché
gli americani sono circa trecento milioni e tutto fa supporre che il pianeta
non se ne possa permettere molti di più, certamente non venti volte di più.
Dunque bisogna trarre una conclusione: se un ventesimo della popolazione
mondiale è composta di americani è semplicemente perché gli altri diciannove
ventesimi non lo sono. Siamo tutti americani, dunque? Sarebbe bello, ma non
è possibile: costerebbe un po' troppo, non possiamo permettercelo. Non siamo
mica americani.