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Buone Nuove n. 141
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B U O N E N U O V E
Agenzia di stampa elettronica umanista
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Pubblica solo notizie sui progressi sociali,
scientifici, culturali dell'essere umano.
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N.141 29 Marzo 2002
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** EDITORIALE ** un milione di buone persone di Olivier Turquet
Un milione (o forse piu') di persone in strada per difendere un diritto
sono sempre una buona notizia; ci auguriamo di averli tutti come lettori
di Buone Nuove :-))) e di vederli ancora, nei quartieri, nelle citta', ogni
giorno, impegnati nella difesa di tutti i diritti umani.
** INDICE **
Cina: ancora proteste sindacali
Angola: passi verso la pace
Coree: ripartono i colloqui tra le due Coree
Nigeria: Safiya libera, la mobilitazine continua
** NOTIZIE **
Luogo: Cina
Tema: ancora proteste sindacali
Data: 27/3/02
Fonte: Internazionale
Duecento lavoratori in pensione hanno bloccato il traffico a Pechino
davanti al loro ex impianto, la Beijing Automobile Works, che produce
automobili su licenza DaimlerChrysler. La protesta, eccezionale nella
capitale, e' durata alcune ore. I manifestanti chiedevano il pagamento
delle
pensioni degli ultimi due anni. La manifestazione segue una serie di
proteste operaie nel nordest della Cina (vedi Buone Nuove n. 140).
Luogo: Angola
Tema: passi verso la pace
Data: 26/3/02
Fonte: Internazionale
Angola. Cinquantasei deputati dell'Unione nazionale per l'indipendenza
totale dell'Angola (Unita) hanno pubblicamente riconosciuto la validita'
dei
colloqui di pace che si stanno svolgendo tra l'esercito e i ribelli a
Luena,
nella provincia di Modico, a est. Dopo l'accordo sulla cessazione delle
ostilitŕ, annunciato il 15 marzo, elementi interni all'Unita contestavano
la
legittimita' delle discussioni intavolate, affermando che i capi militari
ribelli incaricati di portare avanti le trattative erano in realtŕ
prigionieri dell'esercito angolano. L'Unita dispone di 70 seggi
parlamentari
sui 223 esistenti.
Luogo: Coree
Tema: ripartono i colloqui tra le due Coree
Data: 26/3/02
Fonte: Unimondo (www.unimondo.org)
Riprendono le relazioni diplomatiche tra la Corea del Nord e la Corea
del Sud: l'annuncio congiunto, a
Seul e Pyongyang, dell'invio al Nord di un emissario speciale
presidenziale sudcoreano mira alla
realizzazione, entro l'anno, di una visita ufficiale a Seul del leader
nordcoreano Kim Jong Il. I due
paesi riprenderanno a parlarsi dopo che un primo tentativo era stato
interrotto dagli attentati dell'11
settembre.
Luogo: Nigeria
Tema: Safiya libera, la mobilitazine continua
Data: 25/3/02
Fonte: Agenzia di base, agenzie
Safiya e' salva. Le donne nigeriane no. Safiya Hussaini e' libera: la
corte d'appello di Sokoto (Nigeria)
ha annullato la sentenza di condanna alla lapidazione per adulterio.
Dopo la lettura della sentenza,
Safiya e' uscita dall'aula senza rilasciare commenti. Sicuramente ha
influito il vasto movimento di
solidarieta' internazionale che ha lottato per la salvezza di Safiya,
costringendo il presidente
nigeriano Olusegun Obasanjo a intervenire. Amnesty International ha
raccolto 600mila firme e anche
l'Italia e' stata in prima fila nella battaglia civile e diplomatica. Il 21
marzo la
Corte federale aveva dichiarato illegale e contraria alla Costituzione
l'estensione della sharia nei dodici Stati nel nord del paese.
Purtroppo nello stesso giorno dell'assoluzione di Safiya, e' stato reso
noto che un'altra donna accusata di adulterio e' stata
condannata a morte per lapidazione da un tribunale islamico nigeriano.
Il suo nome e' Amina Lawal, la sua
colpa aver dato alla luce un figlio dopo il divorzio.
** BUONE NUOVE ITALIA **
Luogo: Salerno
Tema: contro lo sfruttamento selvaggio delle foreste
Data: 22/3/02
Fonte: AceA (www.consumietici.it)
Alle ore 18.00 la nave Rainbow Warrior, ammiraglia di Greenpeace, e'
entrata in azione nello specchio d'acqua antistante il porto di Salerno,
per ostacolare la nave
Kwanta, proveniente dalla Spagna. La nave si apprestava ad entrare
nel porto salernitano per
scaricare il legname africano proveninete dal Bacino del Congo.
Due gommoni lanciati dalla Ranbow Warrior hanno accostato la
Kwanta e da essi alcuni attivisti
sono riusciti a scalare la fiancata . Quindi la Rainbow Warrior ha
cominciato una manovra di
disturbo che si e' protratta fino all'ingresso nel porto dove la nave di
Greenpeace si e' posizionata in
modo da impedire l'ingresso alla Kwanta. Una grande piattaforma
galleggiante dove lacuni attivisti
sono saliti e hanno srotolato uno striscione con su scritto: "Proteggiamo
le foreste" e' stata utilizzata
allo stesso scopo.
L'Italia e' uno dei maggiori importatori di legno africano ed e' il primo
dal Camerun.
Il blocco effettuato da Greenpeace a Salerno e' stato preceduto lo
scorso 19 marzo da un'azione
simile nel porto di Ravenna: in quel caso sono state bloccate le
operazioni di scarico della Proussa,
appena entrata in porto. La nave era carica di tronchi centenari
provenienti anch'essi dal Bacino del
Congo, dove le operazioni forestali illegali o distruttive sono
diffusissime: dallo sfruttamento
incontrollato delle concessioni al mancato rispetto dei piani di gestione,
dalla scarsa demarcazione
dei confini alla falsificazione dei documenti.
Tra queste compagnie, la SEFAC (Societe' d'Exploitations Forestie'res
et Agricoles du Cameroun)
controllata dall'italiana Vasto Legno si e' resa responsabile di gravi
violazioni della legislazione
forestale: le operazioni di taglio si svolgono in foreste di grande
importanza ambientale e alcune
delle concessioni si trovano in un'area particolarmente sensibile, ai
confini dell'area protetta di
Lobéké.
"La SEFAC e' stata piu' volte sanzionata per taglio illegale, e le sue
operazioni forestali distruttive
minacciano le culture di diverse comunita' locali, la cui vita dipende
dall'integrita' della foresta, e
mettono a serio rischio le restanti popolazioni di specie minacciate,
quali l'elefante di foresta, il
gorilla e lo scimpanzé" ha dichiarato Sergio Baffoni coordinatore della
campagna foreste di
Greenpeace. "Malgrado le nostre denunce significativi quantitativi di
legno SEFAC sono stati
individuati in Italia, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Finlandia e
Spagna. Ogni impresa che acquista
legno SEFAC deve sapere che sta contribuendo alla distruzione delle
foreste primarie del
Camerun".
Greenpeace ritiene che la responsabilita' per la distruzione delle
foreste ricada anche su chi importa
tale legno e sui governi che non regolano a sufficienza tale
commercio. L'Italia, in qualita' di paese
G8 si era impegnata tre anni fa a stroncare la piaga del traffico di
legno illegale.
Greenpeace chiede al governo un controllo sulla legalita' delle
operazioni forestali italiane nel
Bacino del Congo ed un blocco delle importazioni di legno proveniente
dalla distruzione delle
foreste primarie.
"Il Summit delle Foreste, la Conferenza delle Parti della Convenzione
sulla Biodiversita', prevista
tra un mese all'Aja, rappresenta l'ultima opportunita' per salvare le
ultime foreste del pianeta". Ha
commentato Tim Birch, campaigner a bordo della Rainbow Warrior "E'
necessario agire subito,
prima che sia troppo tardi". Le azioni degli ultimi giorni in Russia,
Finlandia, Germania, Cina,
Olanda, Francia e Svizzera sono parte di una campagna
internazionale. Greenpeace chiede che il
Summit delle Foreste assuma misure concrete per:
* Fermare la distruzione sospendendo ogni ulteriore attivita' di taglio
nelle foreste ancora intatte,
fino a quando non sia stato concordato e messo in pratica un piano per
la conservazione delle
foreste e per una loro gestione sostenibile.
* Risanare il mercato del legno assicurando che questo venga prodotto
e commerciato in modo
legale ed ecologicamente responsabile
* Trovare i fondi necessari fornendo almeno 15 miliardi di dollari annui
per finanziare le misure di
conservazione delle foreste e lo sviluppo di tecnologie compatibili
Per info: Greenpeace ufficio stampa, tel.348/3988615 - 348/3988607,
Campagna Foreste, tel. 348/3988680
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