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Buone Nuove Materiali n. 6



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B U O N E N U O V E
Agenzia di stampa elettronica umanista
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Pubblica solo notizie sui progressi sociali,
scientifici, culturali dell'essere umano.

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MATERIALI
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n.6, 11 Gennaio 2001

Riprendiamo la pubblicazione del supplemento "Buone Nuove Materiali" con 
questa lettera/guida di autodifesa scritta da Alessandro Marescotti, 
Presidente di PeaceLink.
Un materiale che tocca un tema scottante e tragicamente "di moda" 
invitando all'azione e alla difesa dei propri diritti.
Se avete materiali che vi paiono adatti ed interessanti inviateceli alla email 
buonenuove@libero.it

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Ai genitori dei militari in missione nei Balcani
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Cari genitori,
sono stato anche io militare, come lo sono ora i vostri figli, e ho avuto la 
responsabilita' di essere ufficiale dell'Esercito Italiano. Cio' mi ha consentito 
di studiare i regolamenti militari e di conoscere diritti e doveri di chi e' in 
divisa. Ho scritto pertanto una guida dedicata a voi e ai vostri figli.
Vi puo' tornare utile, la potete fotocopiare e spedire ai vostri figli.

Attualmente faccio l'insegnante. Spiego ai miei studenti che bisogna 
conoscere i propri diritti per farli valere. Alcuni di voi sono a ragione
preoccupati per la salute e la sicurezza dei propri cari. E allora e' bene 
mettere in chiaro quali sono i diritti dei militari in questa situazione
cosi' difficile e delicata. Prima pero' e' bene dire che loro - cosi' distanti da 
casa - senza il vostro appoggio e interessamento, sono debolissimi e
indifesi. Quando ero militare mi ammalai seriamente e fu mio padre - che non 
usci' fuori dalla caserma finche' non fu sicuro che fossi ben curato e
rispettato - a pretendere che venissero garantiti i miei diritti. Altri soldati sono 
invece usciti dalla caserma in una bara, senza spiegazioni convincenti, e da 
allora sono nate delle associazioni a tutela dei soldati, con cui PeaceLink e' 
in contatto. Se scendono in capo le famiglie tutto cambia: voi avere il potere 
di condizionare le scelte del governo, scrivendo ai giornali, ai parlamentari, 
minacciando di non dare piu' il vostro voto a chi si disinteressasse dei vostri. 
Rompendo il silenzio ed esprimendo la vostra preoccupazione mettete alle 
strette chi vi vorrebbe timorosi e passivi spettatori. Dobbiamo chiedere che si 
facciano tutti i controlli sanitari e ambientali senza badare al risparmio: 
"Risulta ufficialmente che la spesa annuale della Camera dei deputati, a 
Roma, per carta igienica, e' di lire 1.200.000.000 (un miliardo e duecento 
milioni)", scriveva tredici anni fa Danilo Dolci. Chiediamo pure senza timore 
che si risparmi un po' di quella carta igienica e che si tutelino nella
fattispecie le vite dei vostri figli che valgono certamente di piu'.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
a.marescotti@peacelink.it
http://www.peacelink.it


GUIDA PER I GENITORI DEI MILITARI IN MISSIONE

Cosa potete fare voi per tutelare i vostri figli?
Ecco un decalogo per far valere i diritti dei soldati alla sicurezza e alla salute.

1) Potete collegarvi al sito Internet di PeaceLink e consultare le mappe
dove e' caduto l'uranio impoverito. Stampatele e inviatele ai vostri figli
in modo che possano rendersi conto se sono in una zona con uranio
impoverito. Facendo cio' non state commettendo alcun reato. Le mappe che
stamperete e invierete non costituiscono violazione di segreto militare.
Se venisse chiesto da dove provengono si dica che provengono dal Ministero
dell'Ambiente. Purtroppo il governo italiano preferisce non diffonderle su
Internet, forse per non allarmare. Noi riteniamo invece che diffondendole
sia compiuto un primo passo per quelle misure di prevenzione
indispensabili a tutelare la vita e la salute delle persone in loco. 
2) In ogni caso anche in loco - con un collegamento ad Internet - si possono
scaricare le mappe della presenza dell'uranio impoverito collegandosi a
PeaceLink all'indirizzo
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo/u238/index.shtml 
3) Le mappe stampate possono essere distribuite alla popolazione locale in 
modo che
anche essa sia protetta. Se la popolazione locale sara' avvisata vi sono
buone possibilita' che tra i civili nascano iniziative che chiedano
rilevazioni ambientali accurate. 
4) E' nell'interesse sia dei militari sia dei civili chiedere analisi e rivendicare la 
pubblicita' di quei dati, piantando cartelli e divieti di transito nelle aree 
contaminate. 
5) E' bene ricordare che la radioattivita' non ha odore, colore e sapore. La
polvere di uranio si puo' nascondere ovunque e mescolare alla polvere
normale. E' un nemico subdolo e invisibile. Nessun ufficiale, politico o
scienziato puo' garantire che non esista pericolo senza aver prima compiuto
analisi dettagliatissime. 
6) Le mappe inserite su PeaceLink indicano la presenza di uranio impoverito 
contenuto nei proiettili lanciati dagli aerei A-10 Thunderbolt. Se vostro figlio 
opera in quella zona telefonate al numero verde 800228877 messo a 
disposizione dall'esercito per le famiglie (in funzione dalle 8 alle 16.30). 
Chiedete conferma se in quella zona a loro risulta la caduta di armi ad uranio 
impoverito. Possibilmente registrate la telefonata e se non vi convince 
registratela e inviatela ai giornali che stanno prestando attenzione al 
problema. Se vi dicono che l'uranio impoverito non e' pericoloso chiedete 
conferma di cio' facendovi inviare documentazione scientifica ufficiale del 
Governo o dell'Amministrazione militare. Chiedete nome e cognome di chi 
sta parlando al telefono con voi, e' importante. 
7) Se vostro figlio opera in una zona dove e' caduto uranio impoverito, 
richieda con domanda scritta protocollata (conservare il numero di 
protocollo), i manuali e TUTTE le norme di precauzione scritte che sono 
state diramate dalle autorita' in proposito.
Che fare a questo punto? 
7.1) Si esiga che alla domanda scritta venga data non risposta orale ma una 
risposta scritta protocollata in cui siano elencati gli estremi di tutti i 
documenti consegnanti in risposta alla domanda scritta. 
7.2) Nel caso tali materiali siano coperti da segreto militare cio' deve essere 
indicato nella risposta scritta delle autorita' militari in modo che il materiale 
consegnato non venga ritirato alla fine della missione ma possa rimanere agli 
interessati come attestazione della pericolosita' delle operazioni svolte e 
delle precauzioni adottate. 
7.3) Se non si ottenesse risposta in con questa procedura fatevi avvisare da
vostro figlio e comunicate cio' ai giornali. Se invece vostro figlio avra' a
disposizione le norme di tutela allora potra' rifiutarsi di eseguire
mansioni in cui non fossero adottare le misure di sicurezza in esse
previste. 
7.4) Chi chiedesse di violare tali norme di sicurezza (anche se fosse il 
generale in persona) inciterebbe a compiere un reato; gli si puo'
opporre il regolamento militare. La legge n.382 dell'11/7/78 recita
infatti all'articolo 4: "Gli ordini devono, conformemente alle norme in
vigore, attenere alla disciplina, riguardare il servizio e non eccedere i
compiti di istituto. Il militare al quale viene impartito un ordine contro
le istituzioni dello Stato o la cui esecuzione costituisce manifestamente
reato, ha il dovere di non eseguire l'ordine e di informare al piu' presto
i superiori". Nel caso in cui il superiore chiedesse che vengano svolte
mansioni che violano le norme di sicurezza occorrera' chiedere al superiore
che egli metta per iscritto l'ordine. Nel caso lo facesse si potranno
informare i suoi superiori e si potra' opporre rifiuto motivato essendo
reato un ordine che in tempo di pace mette inutilmente a repentaglio la
vita di un militare. Se l'ordine venisse da un alto ufficiale comunicatelo
a PeaceLink: errebbero avvisati i parlamentari delle Commissioni Esteri e
Difesa. 
8) Le mappe che abbiamo messo sul sito non contemplano l'uranio
impoverito caduto con i missili da crociera Tomahawk. Quindi indicano i
siti colpiti sicuramente ma non si puo' assolutamente escludere la presenza
di altre tonnellate di uranio impoverito in zone non indicate. Che fare
nel dubbio? 
8.1) Potete chiedere quindi - per iscritto con raccomandata A.R. - al 
Ministero della Difesa in quali punti sono caduti quei missili e
se li' opera per caso vostro figlio. 
8.2) Mandatene una copia ad un giornale locale: verrebbe pubblicata 
sicuramente e avrebbe un impatto superiore. Firmate sempre la lettera 
inviata al giornale, chiedendo eventualmente di non riportare il nome per 
ragioni di riservatezza. 
9) Chiedete al numero verde della Difesa 800228877 di poter conoscere i dati
della radioattivita' e dell'inquinamento rilevati nella zona in cui opera
vostro figlio e di poter disporre di copia scritta di tali analisi.
Ricordatevi che e' vostro diritto (ed e' altresi' diritto di vostro figlio)
conoscere tali dati. Il diritto di accesso dei cittadini alle informazioni
e' un principio enunciato nella legge istitutiva del ministero
dell'ambiente (art.14 della legge 349 dell'8/7/86) e stabilisce che tutti
i cittadini hanno diritto di accedere alle informazioni sullo stato
dell'ambiente presso gli uffici della pubblica amministrazione e di
ottenere copia dei relativi documenti. A questo punto: 
9.1) se non vi sanno o non vi vogliono rispondere dite che - se non avete dati 
scritti in proposito - avvisate i giornali; 
9.2) se oppongono il segreto militare, fate lo stesso: vi stanno nascondendo 
informazioni da cui dipende la salute e la vita di vostro figlio; 
9.3) se dicono che non e' di loro competenza, chiedete a quale ufficio fare 
tale richiesta; 
9.4) se non avete risposte da altri uffici o se vi rimpallano da un telefono 
all'altro scrivete ai giornali elencate tutti i numeri di telefono a cui vi siete
rivolti invano e sollevate il problema di fronte all'opinione pubblica. La
vostra protesta non passera' inosservata. 
10) Infine non preoccupatevi delle "punizioni disciplinari" e avvisate i vostri 
figli che la tutelare della salute e' un diritto costituzionale fondamentale 
sancito dall'articolo 32 della Costituzione e l'articolo 23 della legge n.382
dell'11/7/78 garantisce l'impossibilita' che un militare venga punito per
aver esercitato un diritto: "L'esercizio di un diritto ai sensi della
presente legge esclude l'applicabilita' di sanzioni disciplinari". Siate
sicuri di cio' e non fatevi intimorire. Infatti: 
10.1) se venisse obiettato che tale diritto alla salute non e' contemplato dalla 
legge in questione, si faccia osservare che cio' non e' vero in quanto 
all'articolo 3 e' scritto che "ai militari spettano i diritti che la Costituzione 
della Repubblica riconosce ai cittadini"; 
10.2) la Costituzione all'art.32 dice chiaramente: "La Repubblica tutela la 
salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'" 
10.3) se venisse obiettato che "la legge impone ai militari limitazioni 
nell'esercizio di alcuni di tali diritti" (frase presente nell'art.3 di cui sopra), si 
chieda per iscritto quale legge limiti il diritto alla salute dei militari: non
esiste tale legge, non ritorneranno sull'argomento e capiranno che vostro
figlio non e' un cretino.

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