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I principi della vela trasferiti alla navigazione spaziale
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Satelliti «a vela» I principi della vela trasferiti alla navigazione spaziale Sarà un vento di fotoni, laser e microonde a sospingere le sonde spaziali del futuro. Lo promettono le ricerche effettuate dagli ingegneri della NASA al {HYPERLINK "//www.jpl.gov/"}Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California. In una serie di esperimenti assolutamente innovativi gli scienziati sono riusciti a sollevare speciali vele ultraleggere utilizzando una sorgente di microonde, mentre un raggio laser è stato utilizzato per ottenere un movimento in senso orizzontale. “Si tratta di due giganteschi passi avanti” commenta Henry Harris, manager del progetto, “questi risultati non sarebbero stati possibili senza i nuovi materiali ultraleggeri e termoresistenti per le vele e le nuove tecnologie di propulsione”. Gli scienziati sostengono che, per essere efficienti, le sonde spaziali destinate a lunghi viaggi interstellari dovranno in futuro essere leggerissime e poter contare su una fonte di energia stabile. Una combinazione di vele solari, che sfruttano i fotoni, e di vele sospinte da laser e microonde potrebbero rispondere eccellentemente a questi criteri, dato che il Sole stesso provvederebbe energia per il movimento delle prime, mentre per le seconde la sorgente spaziale potrebbe essere posizionata su un satellite lontano, capace di dirigere raggi sulla vela. La propulsione a microonde è stata testata in una camera a vuoto nei laboratori del JPL di Pasadena mentre i laser sono stati testati alla {HYPERLINK "//www.af.mil/photos/"}Wright-Patterson Air Force Base in Ohio. «Microonde a circa 10 chilowatt di potenza sono state dirette contro le vele, ottenendo accelerazioni che superano molte volte la forza di gravità» spiega James Benford, direttore del progetto. «Al momento i dati sono soggetti a un ulteriore approfondimento, nel tentativo di isolare l’effetto di pressione dei fotoni sulla vela da altre possibili forze che ne determinano il movimento». Le vele al carbonio, progettate e realizzate dall’{HYPERLINK "//heasarc.gsfc.nasa.gov/"}Energy Science Laboratory di San Diego, sono state presentate assieme ai risultati dell’intera sperimentazione a EuroEM 2000, in Scozia, lo scorso maggio. I ricercatori concordano affermando che questa nuova tecnologia di propulsione rivoluzionerà la navigazione spaziale, e disegnano un futuro in cui singolari sonde «a vela» raggiungeranno destinazioni sempre più remote del cosmo. Barbara Bernardini