Il modulo ha una massa di 21 tonnellate ed è lungo 13,3 metri, con un diametro di 4,3. Dispone di due pannelli solari che si estenderanno fino a 30 metri; una volta agganciato agli altri due elementi già in orbita, formerà un complesso con una massa totale di 56 tonnellate e una lunghezza di 36 metri. Il prezioso carico trasportato dalla "stella", comprende oltre agli equipaggiamenti anche il sistema informatico centrale, elemento "pensante" di tutta la stazione.
Inoltre fanno parte del carico anche dispositivi realizzati dall'ESA e dalla Russia, destinati alle fasi di incontro e aggancio dei veicoli da rifornimento (Atv, automatic transfert vehicle). Gli Atv dell'Esa, e anche le navette cargo russe Progress, serviranno a mantenere l'orbita della stazione entro un certo livello, a portare rifornimenti di carburanti e (una volta svuotati) a fungere da pattumiera per rifiuti, distruggendosi al rientro nell'atmosfera.
Al progetto partecipa anche l'Europa, che ha realizzato un sistema di gestione dei dati, che controllerà le funzioni del modulo di servizio oltre che il controllo globale sulla gestione delle missioni e le eventuali carenze nel settore russo della stazione. Il modulo Szvezda impiegherà 14 giorni per avvicinarsi alla stazione ed agganciarsi automaticamente ai due elementi già in orbita. Costo del lancio? 300 milioni di dollari, dovuti anche al ritardo di due anni con cui è stato effettuato.
Con il modulo Szvezda, sono tre i moduli lanciati per l'assemblaggio in orbita della stazione. Il primo è stato il modulo funzionale russo denominato Zarya (Aurora) lanciato il 20 novembre 1998; il secondo è stato il nodo n.1 Unity, portato in orbita il 7 dicembre 1998, dallo shuttle americano.
Antonella Loi Link utili - {HYPERLINK "http://ars.rm.asi.it/"}Agenzia Spaziale Italiana In questo sito sono presenti tutte le informazioni relative all'attività spaziale italiana e di collaborazione con ESA e NASA