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Su Marte con motori al plasma





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IL MOTORE AL PLASMA
rende Marte più vicino
15 giugno 2000 
Articolo messo in Rete alle 22:11 ora italiana (20:11 GMT) 


  
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All'interno: 

Il primo test fra 10 anni

Una 'zuppa' di particelle

Si viaggerebbe con la gravità

Articoli collegati e siti  


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di Richard Stenger

SPAZIO (CNN) -- Un razzo alimentato con quello che alcuni scienziati
considerano un quarto stato della materia potrebbe ridurre i tempi del
viaggio verso Marte: lo ritiene la Nasa, che ha deciso di lavorare allo
sviluppo di questa tecnologia insieme a una compagnia del Montana. 

I razzi spinti da una sorta di gas costituito da plasma potrebbero portare
un carico superiore a cento tonnellate e raggiungere il pianeta rosso in
soli tre mesi, secondo l'agenzia spaziale statunitense. Mentre con un mezzo
alimentato con metodi tradizionali il tempo diventa di otto mesi. 

Un viaggio più breve ridurrebbe l'esposizione degli astronauti alle
radiazioni spaziali mortali e forse minimizzerebbe le alterazioni
biologiche associate all'assenza di peso, come il deterioramento delle ossa
e dei muscoli e le modifiche del sistema circolatorio. 

IL PRIMO TEST FRA 10 ANNI

"Non vogliamo impiegare un sacco di tempo per viaggiare nello spazio dal
punto A al punto B. Vogliamo viaggiare molto velocemente", ha spiegato
Franklin Chango-Diaz, il direttore delle ricerche sulla propulsione con il
plasma dello Space Center della Nasa, a Houston. 

Chango-Diaz ha affermato che il plasma potrebbe essere utilizzato come
carburante per i razzi entro un decennio e che la Nasa potrebbe effettuare
un primo test in orbita già nel 2004. 

  

 
 
"Potremmo fare un giro di prova e vedere come va", ha detto l'ex astronauta
durante una conferenza stampa. I laboratori della Nasa stanno lavorando
insieme all'MSE Technology Applications di Butte, nel Montana, per
sviluppare la tecnologia di propulsione avanzata. La squadra di ricerca del
Montana sta collaborando alla simulazione degli effetti della propulsione
con il plasma. "Dobbiamo usare modelli informatici prima di passare ai test
reali", ha spiegato Chang-Diaz. 

Una 'zuppa' di particelle
Quando un gas viene riscaldato a decine di migliaia o milioni di gradi, gli
atomi perdono i loro elettroni. Il risultato è una 'zuppa' di particelle
elettricamente cariche, o di plasma, composto da elettroni con carica
negativa e ioni con carica positiva. 

Il plasma si trova in natura. Infatti, la maggior parte dell'universo è
allo stato di plasma, dalle stelle alle nebulose. Nessun materiale
conosciuto può contenere il plasma a temperatura sufficiente per la
propulsione dei razzi, ma possono essere creati appositi campi magnetici.
Questi campi magnetici sono parte integrante del Vasimir (Variable Specific
Impulse Magnetoplasma Rocket), una teoria elaborata da Chang-Diaz in più di
trent'anni di ricerca. 

Il motore Vasimir è costituito da tre nuclei collegati magneticamente. Nel
primo, un gas propellente, come l'idrogeno, viene iniettato e ionizzato. Il
secondo utilizza onde radio per scaldare ancora di più il plasma, come una
sorta di forno a microonde. E un terzo, un becco magnetico, convoglia
l'energia in un flusso diretto. 

In una missione diretta verso Marte, il razzo alimentato con il plasma
accelererebbe continuamente nella prima metà del viaggio, per poi
rallentare nella seconda. E dunque, un elemento chiave di questa tecnologia
è costituito dalla capacità di convertire il plasma esaurito. 

"E' importante, perché ci sono momenti della missione che richiedono
un'alta affidabilità e altri che richiedono alta efficienza", ha spiegato
Dave Micheletti, manager del programma aerospaziale e per l'energia
avanzata dell'MSE. 

SI VIAGGEREBBE CON LA GRAVITà
  
Un'immagine dei laboratori che si occupano delle ricerche sul plasma    
 
Il sistema di propulsione creerebbe una gravità artificiale molto bassa,
che alcuni scienziati hanno ritenuto potrebbe bilanciare i rischi biologici
di un viaggio spaziale. Anche se la gravità potrebbe arrivare solo a circa
un millesimo di quella terrestre, precisa Chang-Diaz. 

"Non conosciamo i limiti del grado di gravità raggiungibile. E' una delle
cose che i nostri ricercatori specializzati in medicina stanno cercando di
scoprire", ha detto il direttore delle ricerche. In futuro, quando le
navicelle spaziali spinte dal plasma diventeranno più veloci, i livelli di
gravità potrebbero salire, ha aggiunto. 

Chang-Diaz ha detto infine che il suo laboratorio e i centri della Nasa che
collaborano al progetto spendono solo alcuni milioni di dollari l'anno
(dunque l'equivalente di alcuni miliardi di lire) per le ricerche sul
plasma. "E' niente rispetto a quanto si spende per i progetti maggiori.
Abbiamo bisogno di una spinta in più", se la Nasa decide di andare avanti
con la propulsione con il plasma, ha concluso. 
 
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