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15 MAGGIO: GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA



Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace - ONLUS

Prot.: 351GB

COMUNICATO-STAMPA

15 MAGGIO: GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA

PERCHE’ L’OBIEZIONE SIA RICONOSCIUTA COME DIRITTO IN TUTTI I PAESI
DELL’UNIONE EUROPEA, COMPRESI QUELLI CANDIDATI AD ADERIRVI

Il 15 maggio è la Giornata Internazionale dell’obiezione di coscienza al
servizio militare.
Nonostante che in alcuni paesi dell’Unione Europea il mantenimento della
coscrizione sia in discussione e che in altri sia stata già soppressa o sia
sul punto d’esserlo, la questione del servizio militare obbligatorio resta
all’ordine del giorno.
In questa occasione, il BEOC, l’Ufficio Europeo dell’Obiezione di
Coscienza, ONG internazionale pluralista con statuto consultivo presso il
Consiglio d’Europa, sulla scorta dei recenti pronunciamenti del Parlamento
Europeo, chiede all’Unione Europea:
1.	che il diritto all’obiezione di coscienza sia riconosciuto in tutti gli
stati membri, senza discriminazione;
2.	che i paesi candidati ad entrare nell’Unione Europea riconoscano tale
diritto e adottino le disposizioni legislative necessarie
all’organizzazione di un servizio civile alternativo non-discriminatorio;
3.	che gli stati membri, contrariamente a quanto purtroppo avviene oggi,
accordino il diritto d’asilo e lo status di rifugiato agli obiettori di
coscienza provenienti dai paesi in cui la legge non assicuri loro protezione;
4.	che il diritto all’obiezione di coscienza sia incluso nella futura carta
dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

In particolare, nei paesi candidati ad entrare nell’Unione Europea ancora
molti sforzi devono essere fatti perché sia garantito il quadro legale di
un servizio civile alternativo non-discriminatorio. Tra questi paesi, la
Turchia, Cipro, ma anche la Bulgaria e la Romania non hanno ancora
raggiunto gli standard europei in questo settore. In Turchia, i cittadini
sono perseguitati se criticano l’esercito. A Cipro gli obiettori di
coscienza sono arrestati. In Bulgaria e in Romania il diritto di rifiutare
il servizio militare è limitato ad alcuni gruppi religiosi.
In seno all’Unione Europea, la stessa Grecia ha un servizio civile
alternativo molto discriminatorio, alcuni obiettori di coscienza greci sono
ancora oggetto di assilli amministrativi e altri sono minacciati di
detenzione.
Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace, che in Italia
ha seguito il cammino del diritto all’obiezione di coscienza sin dagli anni
sessanta, rilancia anche nel nostro Paese le richieste avanzate a livello
europeo perché l’Europa comune abbia in comune anche il riconoscimento del
diritto a dire di no all’uso delle armi e agli eserciti.
Pax Christi sostiene le iniziative che l’Associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII ha indetto per il 15 maggio a Roma e a Istanbul a favore del
riconoscimento del diritto all’obiezione in Turchia.

12 maggio 2000

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