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(Fwd) albero artificiale per pulire l'aria?
- Subject: (Fwd) albero artificiale per pulire l'aria?
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Tue, 29 Apr 2003 11:53:29 +0200
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- Date forwarded: Tue, 29 Apr 2003 06:18:19 +0200 From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it> To: "ECONOMIA" <economia at peacelink.it> Subject: albero artificiale per pulire l'aria? Date sent: Tue, 29 Apr 2003 06:48:29 +0200 Forwarded by: economia at peacelink.it Send reply to: economia at peacelink.it [ Double-click this line for list subscription options ] dal corriere della sera ventisette aprile duemilatre Ecco l'albero artificiale che pulisce l'aria Progetto della Columbia University: piante sintetiche per assorbire l' anidride carbonica Le foreste non ce la fanno da sole. Ecco allora che spunta l'idea di un albero artificiale per ridurre l'anidride carbonica e l'inquinamento presente nell'atmosfera. In pratica, un albero sintetico per svolgere le funzioni delle piante. Ci sta lavorando un gruppo di ricercatori americani, coordinato dal fisico Klaus Lackner, della Columbia University. Per il momento siamo ancora nelle fasi iniziali di un progetto che mira a rimuovere attraverso lo sviluppo della tecnologia il gas più abbondante prodotto dalle attività umane e implicato nel riscaldamento climatico. I ricercatori americani hanno constatato che la speranza di utilizzare l'incremento della foreste per incamerare l'eccesso di anidride carbonica pare essere poco realistica. E' pur vero che le piante sono il «lavandino» naturale dell' aria, e crescono sottraendo a essa l'anidride, ma la loro abilità è condizionata da fattori limitanti. Un esperimento condotto in una piantagione di pini appartenente alla Duke University del North Carolina, ha dimostrato che la crescita degli alberi in aria arricchita di anidride carbonica fino a contenerne circa lo 0,06%, contro l'attuale 0,036%, aumenta sì il loro tasso di crescita, ma solo per tre anni. Poi gli alberi tornano alla loro crescita normale. Ci vorrebbero altri nutrienti per sostenerla, soprattutto l'azoto, ma a quel punto a soffrirne potrebbe essere la qualità delle acque. Senza considerare che, come hanno rilevato gli esperimenti di un altro gruppo di ricercatori, quasi la metà del carbonio assimilato dall'atmosfera va a finire nelle parti della pianta a vita più breve, soprattutto nelle foglie, che però quando cadono a terra incrementano la lettiera. Così che il carbonio organico, originatosi da quello sottratto all'atmosfera, con il suo rapido turnover nel suolo, tornerebbe a incrementerebbe le concentrazioni di anidride vanificando il risultato. Ecco allora l'idea dell'albero sintetico, che però non assomiglia per nulla alle specie viventi. Sembra piuttosto una persiana alla veneziana. Fa solo una parte del lavoro di un vero albero perché pur trattenendo l'anidride carbonica facendo ricorso ad un rivestimento assorbente sulle sue «foglie artificiali» formato da acqua di calce (quello progettato potrebbe rimuoverne 90 mila tonnellate in un anno, l'equivalente di quanto emesso dagli scarichi di l5 mila automobili) non rilascia però l'ossigeno. Lackner stima che 250 mila alberi sintetici diffusi in tutto il mondo sarebbero necessari per aspirare i 22 miliardi di tonnellate di anidride carbonica prodotti annualmente. I costi maggiori, secondo il fisico, sarebbero quelli del riciclaggio del materiale assorbito. C'è una serie di problemi ingegneristici che va approfondita. Le superfici assorbenti vanno rinnovate, perché si saturano rapidamente di anidride e lo strato di calcare risultante deve essere rimosso. Lackner sta considerando altre soluzioni meno alcaline dell'acqua di calce, per prevenire la precipitazione del carbonato. Inoltre si studia lo stoccaggio dell'anidride carbonica basato su un processo chimico naturale conosciuto come rock wethering : quando il gas si lega al magnesio forma infatti rocce carbonatiche che trattengono il carbonio in modo permanente e sicuro, anche se attualmente è un processo troppo costoso. Ma non tutti sono convinti dell'idea. Howard Herzog del Massachusetts Institute of Technology, la ritiene seducente, ma contrappone il fatto che si spenderebbe più energia nel catturare l'anidride carbonica di quella che si vorrebbe risparmiare. Massimo Spampani ------- End of forwarded message -------
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