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Petizione Afganistan: dubbi... (fwd)
- Subject: Petizione Afganistan: dubbi... (fwd)
- From: Bertok Davide alias Bert Hawk <i0100009 at ingstud.univ.trieste.it>
- Date: Fri, 1 Oct 1999 18:52:43 +0200 (MET DST)
In questo periodo è girata una famosa petizione per le donne in afghanistan. Il bello è che quando avevo provato a mandare copia del messaggio all'indirizzo dell'ONU quell'indirizzo non risultava più. Ecco un ipotesi al riguardo... Ciao, Davide ---------- Forwarded message ---------- Date: Fri, 1 Oct 1999 17:44:44 +0200 From: giorgio glr <glr_y at iol.it> Subject: Petizione Afganistan: dubbi... La lista da cui proviene questo messaggio è seria, il dubbio lecito. Fate voi. Giorgio Ellero <glr_y at iol.it> ------- Forwarded Message Follows ------- To: articolo11 <articolo11 at listbot.com> Date sent: Fri, 01 Oct 1999 16:27:11 +0200 From: Michele Orsenigo <michele.orsenigo at abnamro.it> Organization: ABN AMRO BANK Italy Subject: Re: Afganistan articolo11 Sei sicura ? Di solito sono molto attento a questo tipo di "scherzi", ma in questo caso mi sembrava credibile. Non ho neppure trovato segnalazioni in tal senso .... Ho il dubbio che tu abbia ragione, ma come facciamo a controllare ? Mandami la documentazione di cui parli, se puoi, mi interessa ! Ciao e grazie Giovanna Caviglione wrote: > Ahimè a suo tempo ci sono cascata e ho messo il mio nome sotto > questo appello, anche se il modo in cui si presenta non mi > convinceva. poi sono stata "sgridata" da alcuni amici i quali mi > hanno dato le ionformazioni seguenti per cui vi esorterei a NON dare > seguito a messaggi > tipo questo delle donne afgane, con il messaggio da rilanciare e i 50 nomi > da spedire. Tecnicamente, sono una catena di sant'Antonio che portera', se > nessuno la interrompe, a far scomparire da Internet l'indirizzo > webadmin.hchr at unorg.ch > a cui bisognerebbe rispondere. > E' quanto e' successo con l'indirizzo-raccoglitore del precedente appello > per le donne afgane. In quel caso il server dell'universita' californiana (o > giu' di li') e' andato in tilt totale per sovraffollamento di > messaggi, han dovuto > ammazzare tutta la posta che c'era sopra, ammazzare l'indirizzo per non > riceverne altra e sgridare, diciamo così, chi (forse in buona fede, > forse per gioco) > aveva messo su tutto quel casino. > Se volete cerco di trovare la documentazione, che qualcuno mi aveva spedito e > che da qualche parte esisterà ancora. > GLi appelli 'seri' sulla rete sono a chiamata individuale, tipo mandare il > fax, e di solito sono per gruppi con una qualche omogeneita', in modo da > presentarsi (o illudersi di presentarsi) come gruppo di pressione (era il > caso degli appelli di Chomsky & C. opp. Vidal-Naquet & C. per il Kosovo, che > penso tutti avremo firmato). > > giovanna caviglione > > > articolo11 > > > > Vi giro questa petizione che mi hanno inviato. Leggete e, se volete, > > firmate. > > > ---------------------------------------------------------------------------- > > > > > > > > > Un amico ci ha inviato il seguente documento tradotto dall'inglese e noi > > lo > > rendiamo noto anche a voi per avere la vostra collaborazione. Se > > ritenete > > giusto appoggiare questa petizione, aggiungete il vostro nome alla > > lista, > > seguendo le indicazioni che troverete in fondo al documento. Date la > > massima diffusione alla cosa. > > Il governo di Afganistan e' impegnato in una guerra contro le donne. > > La situazione sta' degenerando a tal punto che un giornalista in un > > editoriale del Times ha paragonato il trattamento cui sono sottoposte le > > > > donne a quello subito dagli ebrei nel periodo che ha preceduto l' > > olocausto > > in Polonia. > > Da quando i Taliban hanno preso il potere nel 1996, le donne hanno > > dovuto > > indossare il burqua e sono state picchiate e prese a sassate in pubblico > > > > per non avere l'abito corretto, anche se questo vuole dire semplicemente > > > > non avere la maglia che copre il loro volto fino agli occhi. Una donna > > e' > > stata colpita a MORTE da una folla adirata di fondamentalisti per avere > > accidentalmente esposto il suo braccio mentre stava guidando. Un' altra > > e' > > stata lapidata per aver tentato di lasciare il paese con un uomo che non > > > > era un suo parente. > > Alle donne non e' permesso lavorare ne' presentarsi in pubblico senza un > > > > parente maschio. Le donne professioniste come ad esempio > > professoresse,traduttrici,medici, avvocati, artiste e scrittrici sono > > state > > costrette a lasciare i loro lavori ed ad essere segregate nelle loro > > case, > > cosicché la depressione sta divenendo tanto diffusa, che ha raggiunto > > livelli di emergenza. Non e' possibile in una società islamica a tal > > punto > > estremista, conoscere con certezza il tasso di suicidi, ma operatori > > assistenziali stanno valutando che il tasso del suicidio fra le donne > > che > > non possono trovare adeguata cura e trattamento per grave depressione e > > che > > preferirebbero piuttosto togliersi la vita, che sopravvivere in simili > > condizioni, e' aumentato considerevolmente. > > Le case dove vi e' una donna, deve avere le loro finestre dipinte > > cosicché > > che lei non possa mai essere vista dall' esterno. In casa,esse devono > > portare scarpe che non facciano rumore in modo da non essere sentite. Le > > > > donne vivono nel terrore per la loro vita per il minimo sbaglio che > > possono > > fare. Siccome non possono lavorare,le donne che non hanno parenti maschi > > o > > mariti, o fanno la fame, o chiedono l'elemosina sulla strada, anche se > > sono > > laureate. > > Non vi sono quasi presidi medici disponibili per le donne, e gli > > operatori > > assistenziali hanno quasi tutti lasciato il paese. In uno dei rari > > ospedali > > per le donne, un giornalista ha trovato ancora dei corpi di donne quasi > > esanimi che giacevano immobili sui letti, avvolte nel loro burqua, senza > > > > voglia di parlare, di mangiare, o di fare qualsiasi cosa, ma lentamente > > deperendo sempre più. Altre, sono impazzite, e sono state viste > > rannicchiate negli angoli, dondolandosi o piangendo, la maggior di esse > > piene di paura. Un dottore sta considerando la possibilità, quando > > saranno > > esauriti i pochi medicinali ancora disponibili, di lasciare queste donne > > > > davanti alla residenza del Presidente afgano come un pacata forma di > > protesta. > > Siamo al punto in cui l'espressione ' violazioni dei diritti umani' e' > > divenuto una dichiarazione inadeguata e priva di significato. I mariti > > hanno il potere di vita e di morte sulle donne loro parenti, > > specialmente > > sulle loro mogli, ma un gruppo di persone arrabbiate ha tutto il diritto > > di > > lapidare o picchiare una donna, spesso a morte, perché ha osato esporre > > qualche centimetro di carne, o di offenderla in modo molto pesante. > > David > > Cornwell ha detto che gli Occidentali non dovrebbero giudicare gli > > afgani > > per un simile trattamento perché questo e' un "fatto culturale", ma > > questo > > non e' affatto vero. Le donne hanno goduto una relativa libertà di > > lavorare > > e vestire generalmente come volevano, guidare l'auto e apparire in > > pubblico > > da sole, solamente fino al 1996. La rapidità di questo cambiamento e' la > > > > ragione principale della depressione e del suicidio. Le donne che una > > volta > > erano educatori o medici o che semplicemente usavano le libertà umane > > fondamentali, sono ora severamente limitate e trattate come > > sotto-prodotto > > umano nel nome dell' ala destra dell' Islam fondamentalista. Non e' la > > loro > > tradizione o ' la cultura', ma e' l'esatto contrario per loro, e > > costituisce un eccesso anche per quelle culture dove il fondamentalismo > > e' > > la regola. Inoltre, se potessimo giustificare tutto sul piano culturale, > > > > poi noi non dovremmo essere atterriti per i Cartaginesi che > > sacrificavano i > > loro bambini, e che le bambine vengano circoncise in alcuni paesi dell' > > Africa e che i negri nel profondo sud degli Stati Uniti negli anni 1930 > > furono linciati, e fu loro proibito di votare, e furono costretti a > > sottostare alle ingiuste leggi di Jim Crow. Ognuno ha diritto ad un' > > esistenza umana tollerabile, anche se sono donne, in un paese musulmano, > > in > > una parte del mondo che gli Occidentali possono non capire. Se noi > > possiamo > > minacciare la forza militare in Kossovo in nome dei diritti umani nell' > > interesse dell' etnia albanese, allora la Nato e l' Occidente può > > certamente esprimere pacato sdegno di fronte all'oppressione, > > all'assassinio e all' ingiustizia commessa dai Taliban contro le donne. > > * * * * * * * * * * * * * > > DICHIARAZIONE: Nel firmare questa petizione, noi siamo d'accordo che il > > trattamento attuale contro le donne in Afganistan e' completamente > > INACCETTABILE e merita appoggio e azione da parte delle Nazioni Unite e > > che > > la situazione corrente in Afganistan non sarà ulteriormente tollerata. > > Quello dei Diritti delle Donne non è un problema piccolo in nessun > > luogo, > > ed e' INACCETTABILE che nel 1999 le donne siano trattate come > > sotto-prodotto umano e alla stregua di una proprietà. > > Uguaglianza e decoro umano e' un DIRITTO, non una libertà, sia che uno > > viva > > in Afganistan o in qualunque altro luogo. > > > > 1) Shahana S Ahmed, Nairobi, Kenya > > 2) Tashmin Khamis, Karachi, Pakistan. > > 3) FranK Haupt, Bern, Svizzera > > 4) Adrian Coad, Strasbourg, Francia > > 5) Brian Skinner, Loughborough, Inghilterra > > 6) Paul Chung, Loughborough, Inghilterra > > 7) Bryan Knell, Woodhouse Eaves, Inghilterra > > 8) Giacomazzo Nicola, Scanzorosciate (BG), Italia > > 9) Branciforti Andrea, Caltagirone (CT) Italia > > 10) Spina Runza Gianluca, Caltagirone (CT), Italy > > 11) Favilli Alessandro, Pisa, Italy > > 12) Pierfrancesco Graziani, Roma, Italy > > 13) Maurizio Sina, Milano, Italy > > 14)Nicola Alfredo Napoletano, Milano, Italy > > 15) Eleonora Quagliarella, Milano, Italy > > 16) Annalisa Vagliasindi, Milano , Italy > > 17) Carlo Galimberti, Milano, Italy > > 18) Licia Riva. Milano, Italy > > 19) Germano Alberti, Varese, Italia > > 20) Davide Perotti, Milano, Italy > > 21) Claudio Piuri, Saronno, Italy > > 22) Laura Piuri, Saronno, Italy > > 23) Pietro Crivelli, Saronno, Italy > > 24) Pierangela Piuri, Saronno, Italy > > 25) Ernesto Speroni, Saronno, Italy > > 26) Francesca Speroni, Saronno, Italy > > 27) Daniele Bernardi, Legnano, Italy > > 28) Simona Grumelli, Legnano, Italy > > 29) Michele Orsenigo, Milano, Italy > > > > Per favore firmate per solidarizzare, indicando la città e la nazione in > > > > cui vivete. > > Poi copiate e inviate via e-mail al maggior numero possibile di persone. > > > > Se ricevete questo elenco con più di 50 nomi già segnati, per favore > > inoltrate una copia del documento via e-mail a: > > Mary Robinson, > > Alto Commissario delle Nazioni Unite, UNHCHR, > > > > mailto:webadmin.hchr at un.org>webadmin.hchr at un.org > > > > mailto:webadmin.hchr at un.org> > > e a: > > Angela King, Consulente Speciale su Problemi del Genere femminile e l' > > Emancipazione delle Donne, presso le Nazioni Unite al seguente indirizzo > > > > e-mail: < mailto:daw at undp.org <mailto:daw at undp.org> > > > > daw at undp.org <mailto:daw at undp.org> > > Anche se decidi di non firmare, per favore sii rispettoso dei sentimenti > > > > altrui, e non "uccidere" la petizione. Grazie. > > E' meglio copiare e incollare piuttosto che spedire la petizione. > > Grazie per la collaborazione... > > Saluti > > > > --------------------------------------------- > > "Citizens of the Planet Earth. We bring you greetings. > > And we come in peace." > > > > > > ______________________________________________________________________ > > To unsubscribe, write to articolo11-unsubscribe at listbot.com > > MSN Messenger Service lets you stay in touch instantly with > > your family & friends - Visit http://messenger.msn.com > > Italy rejects war [...] as an instrument to infringe on other > people's freedom and as a way of resolution of international > controversies [provision #11 of the Constitution of the Italian > Republic] > L'Italia ripudia la guerra (...) come strumento di offesa alla > libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle > controversie internazionali (art. 11 della Costituzione della > Repubblica Italiana) > ----------------------------------------------------------- > Giovanna Caviglione > Istituto per le Tecnologie Didattiche > Consiglio Nazionale delle Ricerche > via De Marini, 6, Torre di Francia > 16149 Genova - ITALY > tel: +39 010 6475312 > fax: +39 010 6475300 > e-mail: caviglione at itd.ge.cnr.it > http://www.itd.ge.cnr.it > ----------------------------------------------------------- ______________________________________________________________________ To unsubscribe, write to articolo11-unsubscribe at listbot.com MSN Messenger Service lets you stay in touch instantly with your family & friends - Visit http://messenger.msn.com
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