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Re: Lamponi di pace: ritorno e lavoro
- Subject: Re: Lamponi di pace: ritorno e lavoro
- From: "Giovanni Mallozzi" <giovannimallozzi@hotmail.com>
- Date: Thu, 06 May 2004 10:37:23 +0200
Caro Andrea,
ti ringrazio per le precisazioni e per gli approfondimenti sulla complessa
situazinoe dei Balcani, prima e dopo la guerra. Sono iscritto da poco tempo
alla mailing list e sulle questioni che hanno generato la tragedia del
conflitto nella ex-Jugoslavia non mi sento molto preparato, appena credo di
aver capito qualcosa è il momento in cui mi accorgo che le cose stanno
sempre diversamente da come immaginavo! Sapresti indicarmi, nel marasma di
informazioni taciute e interpretate, qualche riferimento bibliografico utile
ad avere un quadro chiaro e possibilmente neutrale sulla questione Balcani?
Solo un'osservazione, magari sbaglio, sento un pò di risentimento nei tuoi
interventi, un pò di tensione tra le righe, come mai? A presto, Giovanni
>From: andrea <andreamartocchia@libero.it>
>Reply-To: balcani@peacelink.it
>To: balcani@peacelink.it
>Subject: Re: Lamponi di pace: ritorno e lavoro
>Date: Thu, 6 May 2004 09:58:16 +0200
>
>
>Gentili signori dell'ICS,
>
>certo e' una maniera molto tortuosa questa, di favorire la "convivenza
>multietnica" continuando a diffondere versioni a dir poco unilaterali della
>guerra fratricida in Bosnia
>
>>Nel 1992 la zona (Bratunac - Srebrenica) divenne teatro di scontri tra
>>bosniaci e serbi
>
>i serbi di Bratunac non sono bosniaci ?
>
>>e cominciarono le evacuazioni, sia di serbi sia di musulmani. Verso la
>>metà del 1992, tutti i musulmani della regione fuggirono a Srebrenica,
>>protetta dai caschi blu dell'ONU.
>
>Vi informo che vi e' sfuggita qualche strage. Chiedete a Nasir Oric, lui se
>ne ricorda bene.
>
>>La città rimase sotto assedio fino all'11 luglio 1995, quando le milizie
>>serbe se ne impadronirono e massacrarono tutti i maschi tra i 14 e i 60
>>anni. La mattina del 13 luglio si contarono circa 10.000 vittime
>
>perbacco, 10mila: avete oltrepassato persino le stime di Bill Clinton, che
>l'anno scorso e' andato a Srebrenica ad inaugurare un monumento a quelle
>vittime
>
>>la convivenza multietnica nella regione Bratunac-Srebrenica
>
>la convivenza multietnica c'era prima della criminale secessione della
>Bosnia dal resto della Jugoslavia.
>E' davvero sconcertante constatare come dopo tredici anni ancora qualcuno
>possa fare riferimento alla "convivenza multietnica" omettendo
>ostinatamente dal discorso i fattori essenziali che hanno determinato la
>tragedia. Una tragedia che non e' stata solo la tragedia dei musulmani di
>Srebrenica.
>
>Andrea
>
>
>-----------
>
>
>Resent-From: balcani@peacelink.it
>Da: "Coordinamento per la pace onlus" <codipax@lillinet.org>
>Data: Mer 5 Mag 2004 16:48:03 Europe/Rome
>A: balcani@peacelink.it
>Oggetto: Lamponi di pace: ritorno e lavoro
>Rispondere-A: balcani@peacelink.it
>
>Carissim*,
>vi presento il progetto "Lamponi di pace". Nasce per sostenere l'esistenza
>ed il lavoro della Cooperativa agricola "Insieme" di Bratunac (zona di
>Srebrenica, Bosnia-Erzegovina).
>La Cooperativa è nata nel maggio del 2003, per offrire una possibilità di
>ritorno e di sostentatamento ai profughi della regione di
>Bratunac-Srebrenica (soprattutto donne), dopo la diaspora seguita alle
>stragi compiute nel 1995.
>Alcune di queste donne ritornano oggi - non senza coraggio - nei luoghi
>dove risiedevano prima della guerra, nei teatri di quelle stragi, per
>tentare di ricostruire la propria vita ed un tessuto di convivenza civile e
>multietnica. Lo fanno con un progetto di lavoro che passa attraverso la
>riattivazione dell'economia rurale su base sostenibile e la creazione di un
>sistema microeconomico basato sulla coltivazione domestica dei piccoli
>frutti quali i lamponi - cultura tradizionale dell'area - che può essere
>praticata da donne sole o nelle piccole fattorie di famiglia, unite in
>cooperativa.
>Queste donne hanno bisogno di un sostegno per ripartire. In effetti,
>spesso, il peggio della guerra comincia quando la guerra "è finita", quando
>i riflettori massmediatici si sono spenti, quando le vittime della
>distruzione si ritrovano sole. Altre guerre, altre emergenze indirizzano
>altrove attenzione e aiuti. Ma le persone devono continuare a vivere.
>Noi conosciamo alcune delle persone impegnate nell'avvio di questa
>Cooperativa, in particolare Rada e Skender, e vi assicuriamo che sono
>persone meravigliose, serie, preparate e con una gran voglia di vincere
>questa scommessa.
>Qualunque apporto vogliate dare, vi ringraziamo sentitamente.
>Progetto in allegato.
>Saluti di pace.
>Marisa Mantovani
>per il Coordinamento per la pace di Mantova.
>
>
>
>"INSIEME" sosteniamo il progetto "Lamponi di pace"
>Costruzione di 3.000 mq di vivaio - costo: _ 13.000
>Raccolta di fondi per l'ex Jugoslavia
>per favorire il ritorno dei rifugiati e la convivenza
>multietnica nella regione Bratunac -Srebrenica
>Con il progetto "Lamponi di pace", presentato presso la Sala Consiliare
>della Provincia di Mantova il giorno 01.04.04, la Cooperativa agricola
>"Insieme" si propone di sostenere la ripresa economica in una zona
>duramente colpita dalla guerra negli anni 1992-1995.
>La Cooperativa nasce a Bratunac, nel maggio 2003, da un'idea di ICS Bosnia
>(Consorzio Italiano di Solidarietà Sarajevo) con il sostegno di una ONG
>italiana ACS (Associazione di Cooperazione allo Sviluppo) e due
>associazioni italiane (Agronomi senza frontiere e Associazione per la
>pace).
>Bratunac si trova lungo il versante ovest del fiume Drina, che segna il
>confine tra la Repubblica Bosnia Erzegovina e la Serbia. Grazie al clima e
>alle particolari condizioni ambientali, è diventata una zona specializzata
>nella coltivazione dei piccoli frutti: fino al 1991 si producevano oltre
>1500 tonnellate all'anno di lamponi e quasi altrettante di more, mirtilli e
>fragole.
>La Cooperativa riunisce produttrici e produttori serbi e musulmani e si
>propone di sostenere la ripresa economica del Comune di Bratunac e di
>quelli limitrofi , come pre-condizione per la rinascita del dialogo tra le
>comunità che qui risiedono, dialogo violentemente interrotto nel 1992 dalla
>guerra.
>Nel 1992 la zona (Bratunac - Srebrenica) divenne teatro di scontri tra
>bosniaci e serbi e cominciarono le evacuazioni, sia di serbi sia di
>musulmani. Verso la metà del 1992, tutti i musulmani della regione
>fuggirono a Srebrenica, protetta dai caschi blu dell'ONU. La città rimase
>sotto assedio fino all'11 luglio 1995, quando le milizie serbe se ne
>impadronirono e massacrarono tutti i maschi tra i 14 e i 60 anni. La
>mattina del 13 luglio si contarono circa 10.000 vittime; le donne e i
>bambini furono trasferiti nei campi profughi dove ancora oggi vivono. Nel
>1991 Bratunac contava 33.575 abitanti, le stime del 2002 indicano una
>popolazione di 22.000 persone. La popolazione vuole ricominciare a vivere,
>consapevole che i problemi possono trovare una risposta solo nella
>convivenza e nell'agire comune verso la ricostruzione del tessuto
>socioeconomico.
>Dal 2001, con l'avvio di politiche d'appoggio al rientro dei rifugiati,
>sono stati finanziati alcuni progetti di sostegno all'economia con fondi
>europei , di ONG europee e nordamericane. Il miglioramento della situazione
>politica e di quella economica si è tradotto nell'aumento delle richieste
>di rientro dei profughi.
>Lo scopo del progetto è di appoggiare il ritorno dei rifugiati e la
>convivenza multietnica nella regione Bratunac-Srebrenica attraverso la
>riattivazione dell'economia rurale su base sostenibile e la creazione di un
>sistema microeconomico basato sulla coltivazione domestica dei piccoli
>frutti quali i lamponi - cultura tradizionale dell'area - che può essere
>praticata da donne sole o nelle piccole fattorie di famiglia, unite in
>cooperativa.
>Un primo passo importante per la realizzazione del progetto è la
>costruzione di mq. 3.000 di vivaio per la produzione di nuove qualità e
>l'eventuale rinnovo delle piantine già esistenti. Il costo previsto è di _
>13.000.
>Ma la Cooperativa necessita anche di un impianto di surgelazione (costo:
>320.000 euro) che la renda indipendente dai commercianti di zona che
>gestiscono la raccolta dei frutti freschi, i quali lucrano sulla necessità
>dei produttori di vendere subito, a qualunque prezzo. Per ottenere un
>prestito bancario è necessario un capitale di garanzia di circa 150.000
>euro.
>
>
>I progetti sul ritorno dei profughi che prevedono la sola ricostruzione
>delle case non risolvono i problemi per le famiglie in situazioni più
>critiche (donne e madri sole, in età avanzata o con bambini piccoli).
>Queste persone hanno bisogno di tutto, ma soprattutto di un appoggio
>economico - finanziario per ricominciare a lavorare la propria terra, così
>da essere capaci di garantire una vita autonoma e dignitosa per loro e per
>le loro famiglie.
>
>Per contribuire al progetto puoi:
>J venire al Centro "Bruno Cavalletto" di Via Tezze n. 6/A a Mantova, ogni
>mercoledì dalle ore 17 alle 19;
>J oppure effettuare un versamento, con causale "Progetto Bratunac", sui
>seguenti conti correnti:
>
>˙>Conto corrente bancario n. 503022-1000256
>SWIFT CODE: CEBABA22
>˙>P.tta Forzatè, 2 - 35137 Padova
>˙>
>CONSERVATE LE RICEVUTE DEI VERSAMENTI AD A.C.S.:
>POSSONO ESSERE DEDOTTE DALLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI!
>
>PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
>
> A.C.S. - ASSOCIAZIONE di COOPERAZIONE allo SVILUPPO - ONG
>C/o Etimos, Piazza dei Signori 1, 35139 Padova
>Tel +39 049 8755116 Fax +39 049 8755714
>E-mail acsitalia@virgilio.it
>Cod. fisc. 92055780289
>
> ICS Sarajevo
>ZZ INSIEME Bratunac
>Tel +387 33 61 205346 Fax +387 33 645765
>E-mail cooperativainsieme@hotmail.com
>
>
>IL PROGETTO, A MANTOVA, È PROMOSSO DA:
>
>Gruppo 7 - Donne per la pace, Centro "Bruno Cavalletto", Coordinamento per
>la pace, Legambiente, Cooperativa "Il Mappamondo", CGIL di Mantova
>
>--
>Mailing list Balcani dell'associazione PeaceLink.
>Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
>Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/balcani/maillist.html
>Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
>http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html
>
>
>--
>Mailing list Balcani dell'associazione PeaceLink.
>Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
>Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/balcani/maillist.html
>Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
>http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html
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