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Ballaro', Al Qaida in Bosnia, ed Osservatorio Balcani
- Subject: Ballaro', Al Qaida in Bosnia, ed Osservatorio Balcani
- From: andrea <andreamartocchia@libero.it>
- Date: Fri, 16 Jan 2004 15:37:36 +0100
Da: andrea
Data: Ven 16 Gen 2004 15:28:42 Europe/Rome
A: segreteria@osservatoriobalcani.org
Oggetto: 'La posta dei lettori' : In merito all'articolo "La Bosnia di
Ballaṛ"
C.a. Osservatorio Balcani
rubrica "La posta dei lettori"
(In merito all'articolo "La Bosnia di Ballaṛ" :
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.notizia&NewsID=2736 )
Sono rimasto fortemente sorpreso dalle reazioni, vostre e dei vostri
lettori, al servizio di RAI TRE sui mujaheddin in Bosnia (*). Mi chiedo
come mai un servizio discutibile sui Balcani sia oggetto, proprio
stavolta, di tante critiche e perplessita', diversamente da moltissimi
altri, ben piu' sconcertanti "pezzi da novanta" della disinformazione
mediatica sui Balcani.
Se infatti il servizio in questione si inserisce senz'altro "bene" nel
contesto di una campagna "contro il terrorismo islamista" che ha
assunto toni esasperati e le cui motivazioni vanno cercate altrove - ad
esempio nelle guerre per il petrolio, oppure in Palestina -, tuttavia
la presenza di volontari stranieri nelle file dell'Armija di
Izetbegovic e' stata una realta' innegabile, la cui denuncia resta
tuttora tardiva ed insufficiente, nonostante Ballaro'.
Di fatto, solo pochi anni fa nessuno si sarebbe azzardato a porre il
problema, poiche' i musulmani dovevano svolgere nello spettacolo
mediatico il ruolo delle uniche vittime, in Bosnia, e la presenza di Al
Qaida laggiu' era funzionale agli interessi strategici occidentali -
per rafforzare cioe' la parte musulmana, secessionista, contro i serbi
che non volevano staccarsi da Belgrado.
Oggi invece la presenza del fondamentalismo islamista e/o del
terrorismo in Bosnia viene considerata con preoccupazione persino da
Massimo D'Alema, presente a Ballaro'... Il quale pero' porta la
responsabilita' storica di avere guidato il nostro paese in una guerra
di aggressione in appoggio al secessionismo su base etno-razziale dei
terroristi dell'UCK, i quali hanno poi fatto scempio del patrimonio
culturale non-islamico in Kosovo (si guardi almeno alle chiese
devastate, se le minoranze scacciate e le persone massacrate non
commuovono altrettanto).
Oggi, evidentemente, del problema dell'Islam militante nei Balcani si
puo' finalmente parlare: ma sempre e soltanto al fine di imporre il
controllo militare-strategico della regione da parte occidentale.
Un vostro lettore lo scorso 8 gennaio vi chiedeva: "Pensate sia
possibile una vera convivenza tra serbi, croati e musulmani senza un
uomo come Josip Broz Tito?". Avete risposto: "Siamo convinti si possa
prescindere da Tito per aspirare alla convivenza pacifica tra comunità
... altrimenti sarebbe un problema."
Giusto. Mi chiedo pero' come sia possibile una vera convivenza tra
serbi, croati e musulmani a prescindere dalla Jugoslavia - cioe' dallo
Stato comune degli slavi del sud: i serbi, i croati, i musulmani, e gli
altri.
Personalmente ritengo che il fondamentalismo islamista sia stato
utilizzato dall'Occidente - insieme alle altre forme di revanscismo ed
identitarismo reazionario - per distruggere la Jugoslavia
multinazionale e sovrana. E' ancora vietato dire questo?
Andrea Martocchia
(*) Dalla trasmissione Ballaro' del 13 gennaio 2004, tuttora visibile
in internet, in formato Real Player, alla URL:
http://www.ballaro.rai.it/R3_popup_articolofoglia/
0,6844,107%5E1932,00.html