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Quel braccio di mare... appunti di un viaggio balcanico
- Subject: Quel braccio di mare... appunti di un viaggio balcanico
- From: andrea <andreamartocchia@libero.it>
- Date: Mon, 22 Dec 2003 21:56:26 +0100
Quel braccio di mare... appunti di un viaggio balcanico - Lettere da
Kragujevac e Belgrado delle adozioni a distanza
Most za Beograd
Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione culturale di solidarietà con la popolazione jugoslava
via Abbrescia 97,70121 BARI
tel 0805562663
most.za.beograd@libero.it
conto corrente postale n.13087754
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Mariella Cataldo, Rajka Veljoivic, Slobodanka Ciric
Quel braccio di mare...appunti di un viaggio balcanico
La città del sole, Napoli 2003
Il libro è disponibile al prezzo di euro10,00 (+ eventuali spese di
spedizione)
Il ricavato contribuirà alla campagna di solidarietà con i bambini
jugoslavi.
Per riceverlo o ordinarlo:
tel. 080 5562663
most.za.beograd@libero.it
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Indice
Introduzione
Mariella Cataldo, Ho seppellito il mio cuore a Kragujevac…
Mariella Cataldo, Le foglie morte di Belgrado
Mariella Cataldo, Le meline del Sangiaccato
Mariella Cataldo, Nonostante quel braccio di mare…
Mariella Cataldo, La rosa di Damasco
Rajka Veljovic, Gli orfani della Jugoslavia
Slobodanka Ciric, Il passaporto rosso
Lettere da Kragujevac e Belgrado delle adozioni a distanza
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Dedichiamo questo libro ai popoli smembrati dal toro di Wall Street
Mariella, Rajka, Slobodanka
Sono passati più di quattro anni da quando contro la Jugoslavia è stata
scatenata la vigliacca e celeste “guerra umanitaria” condotta dai
legionari della NATO. I loro bombardieri hanno vomitato per ben 78
giorni le cosiddette “bombe intelligenti” colpendo sanatori, ospedali,
scuole, convogli di profughi, mercati, pullman di lavoratori, la TV di
Belgrado, fabbriche, vite...! Su questa terra sono stati sversati gli
arsenali di mezzo “mondo civile” e con generosità si è profuso uranio
impoverito e chissà... forse anche quello arricchito.
L’altro mezzo mondo (incivile? terrorista?) è stato a guardare
attonito, reagendo come poteva, scendendo nelle piazze, urlando in
faccia ai suoi governi la sua rabbia impotente, cercando di
solidarizzare con questa infelice popolazione.
L’associazione Most za Beograd ha reagito facendo controinformazione e
solidarizzando con i lavoratori della fabbrica Zastava di Kragujevac -
adottando a distanza più di duecento dei loro figli, di cui
pubblichiamo alcune lettere – e stabilendo dei contatti con alcuni
profughi dell’associazione Decia Istina di Belgrado. Nel dicembre 1999
abbiamo pubblicato il libro di poesie Gli assassini della tenerezza, il
cui ricavato è stato devoluto totalmente in favore di questi bambini e
dei lavoratori della Zastava.
Per dare voce a chi voce non ha, pubblichiamo questo libro perché il
mondo non dimentichi quel che il “mondo civile” è stato capace di fare
e perché dalle macerie fumanti di antiche civiltà distrutte in
Palestina, Iraq, Afghanistan, prodotte dai nuovi barbari del secolo XXI
esploda forte la denuncia della guerra e rinasca quel significato
perduto che un belgradese, intervistato da Corrado Veneziano nel suo
video Sedìci persone, lamentava quando così si esprimeva:
“La guerra ha un unico effetto, svuotare le cose, svuotare le parole”.
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Lettere da Kragujevac e Belgrado delle adozioni a distanza
È solo una piccola, molto parziale selezione delle lettere che
bambini/e e ragazzi/e adottati a distanza (ma anche alcuni adulti)
hanno inviato in Italia ai loro donatori; ma forse è sufficiente per
dare un’idea di sentimenti, speranze, condizioni di vita di una
popolazione doppiamente bombardata, prima dalla NATO, dopo dalle
politiche economiche di governi obbedienti ai dettami del FMI.
Ringraziamo per la traduzione Rajka Veliovic, Dragan Mraovic, Svetlana
Stipcevic. Sulla base di queste lettere e di brani tratti da un testo
di Peter Handke, l’associazione teatrale Grammelot ha messo in scena
nell’aprile 2002 un riuscito spettacolo alla “Vallisa” di Bari.
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...Mi hanno defraudato dei luoghi e della mia infanzia... Ma io non mi
arrendo. Spero di tornare a respirare quell’aria dolce... Un giorno...
continueremo la vita lì dove è stata spezzata.
Nada, profuga dal Kosovo
... I miei genitori lavorano alla Zastava, la fabbrica distrutta dai
bombardamenti della NATO. La nostra città è la Torino jugoslava, adesso
la chiamano in gergo “prato della fame”...
Nenad
... Io sono una ragazzina come tutte le ragazzine della mia età in
tutto il mondo, mi piace Ricky Martin, Leonardo di Caprio, sono
innamorata e mi piacciono le rose rosse, sono diversa da voi perché
sono serba, perché non festeggio il Natale il 25 dicembre ma il 7
gennaio, e infine principalmente per questo: che alcuni mesi fa ho
vissuto la guerra...
Ivana
... Io sono giovane e non sono un nazionalista. Chiunque pensi che il
suo popolo sia al disopra degli altri è un maleducato ed egoista. Io
voglio solo offrire una mano di pacificazione perché tutti viviamo
normalmente. Faccio il ginnasio. Amo l’estate, il mare, il sole, la
musica, gli esseri umani, le amicizie, i dolci viaggi....
Bojan
... Ho un sogno, che probabilmente non diverrà mai realtà. Vorrei un
giorno visitare l’Italia, per vedere le bellezze artistiche e per
passarvi le vacanze. Ma questo non è possibile per me, perché i miei
genitori non possono permetterselo...
Veljko
... Lei vive in un paese meraviglioso; è probabile che abbiate molti
amici, una famiglia, un buon lavoro, la felicità. Io, invece, sono una
ragazza di provincia di un paese distrutto...
Jelena
... Ora sussulto ad ogni rumore d’aereo. C’è una bomba inesplosa...
Ana
[...] Il mio paese, dopo i cambiamenti al governo si avvicina al
sistema occidentale. Dicono che ci troviamo nel processo di
integrazione ... Questione: qual è il vantaggio di tutto questo? E che
cosa perderemo? …
Bojan
... Da poco è venuta la primavera ed io ho concentrato la mia
attenzione sui fiori del cortile. Osservando i boccioli dei fiori ero
allegra perché si stavano svegliando...
Dragica
... non dimenticheremo mai quello che fate per noi. Anche se dovesse
venire un tempo in cui non potrete più aiutarci, non dimenticheremo
tutto il bene che avete fatto per noi fino ad ora
La mamma di Nemanja
... Quando guardiamo il sole, sembra che irradi la vostra bontà e ci
riscaldi il vostro calore e sostegno. Il vostro amore ci è necessario
perché così non ci sentiamo soli e abbandonati nel buio dell’oblio...
Bojan
... io so e voglio che anche lei sappia che il mio paese è bello e la
gente comune - penso ai medici, agli operai delle nostre fabbriche -
sono onesti, diligenti. Sono felice che esista l’amicizia tra italiani
e jugoslavi
Dragica
... Una decina di giorni fa c’è stata la manifestazione del 21 ottobre,
quando nel 1941 i tedeschi portarono via dal liceo i ragazzi e li
fucilarono... È difficile immaginare quei bambini, i loro pensieri, le
speranze, tutto finito in un attimo, nell’attimo della morte...
Ivana J.
... Un inverno abbiamo comperato un sacco di farina, così è stato meno
caro che comperare il pane ogni giorno. Qualche volta mancava denaro
per questo. Mentre tornavo da scuola, dalla porta sentivo il profumo
del pane caldo e ciò mi portava gioia. Molte volte non c’era altro che
pane...
Nenad
Kragujevac, dicembre 2002. All’associazione Most za Beograd
... Sono felice perché la vostra umanità e l’amore senza frontiere ha
ingentilito i nostri cuori... Grazie a voi i miei figli hanno
resistito nel periodo difficile e triste....Adesso stiamo un po’
meglio. Il vostro esempio e sacrifici ci hanno portato alla decisione
di rinunciare all’aiuto perché possiate aiutare una delle famiglie
infelici e povere.
Slavica