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Quel braccio di mare... appunti di un viaggio balcanico




Quel braccio di mare... appunti di un viaggio balcanico - Lettere da  
Kragujevac e Belgrado delle adozioni a distanza

Most za Beograd
Un ponte per Belgrado in terra di Bari

Associazione culturale di solidarietà con la popolazione jugoslava
via Abbrescia 97,70121 BARI
tel 0805562663
most.za.beograd@libero.it
conto corrente postale n.13087754

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Mariella Cataldo, Rajka Veljoivic, Slobodanka Ciric

Quel braccio di mare...appunti di un viaggio balcanico

La città del sole, Napoli 2003

 Il libro è disponibile al prezzo di euro10,00 (+ eventuali spese di  
spedizione) 
Il ricavato contribuirà alla campagna di solidarietà con i bambini  
jugoslavi.
Per riceverlo o ordinarlo:
tel. 080 5562663
most.za.beograd@libero.it  

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Indice
Introduzione
Mariella Cataldo, Ho seppellito il mio cuore a Kragujevac…
Mariella Cataldo, Le foglie morte di Belgrado
Mariella Cataldo, Le meline del Sangiaccato
Mariella Cataldo, Nonostante quel braccio di mare…
Mariella Cataldo, La rosa di Damasco
Rajka Veljovic, Gli orfani della Jugoslavia
Slobodanka Ciric, Il passaporto rosso
 
Lettere da Kragujevac e Belgrado delle adozioni a distanza
 
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Dedichiamo questo libro ai popoli smembrati dal toro di Wall Street
Mariella, Rajka, Slobodanka
 
Sono passati più di quattro anni da quando contro la Jugoslavia è stata  
scatenata la vigliacca e celeste “guerra umanitaria” condotta dai  
legionari della NATO. I loro bombardieri hanno vomitato per ben 78  
giorni le cosiddette “bombe intelligenti” colpendo sanatori, ospedali,  
scuole, convogli di profughi, mercati, pullman di lavoratori, la TV di  
Belgrado, fabbriche, vite...! Su questa terra sono stati sversati gli  
arsenali di mezzo “mondo civile” e con generosità si è profuso uranio  
impoverito e chissà... forse anche quello arricchito.
L’altro mezzo mondo (incivile? terrorista?) è stato a guardare  
attonito, reagendo come poteva, scendendo nelle piazze, urlando in  
faccia ai suoi governi la sua rabbia impotente, cercando di  
solidarizzare con questa infelice popolazione.
L’associazione Most za Beograd ha reagito facendo controinformazione e  
solidarizzando con i lavoratori della fabbrica Zastava di Kragujevac -  
adottando a distanza più di duecento dei loro figli, di cui  
pubblichiamo alcune lettere – e stabilendo dei contatti con alcuni  
profughi dell’associazione Decia Istina di Belgrado. Nel dicembre 1999  
abbiamo pubblicato il libro di poesie Gli assassini della tenerezza, il  
cui ricavato è stato devoluto totalmente in favore di questi bambini e  
dei lavoratori della Zastava.
Per dare voce a chi voce non ha, pubblichiamo questo libro perché il  
mondo non dimentichi quel che il “mondo civile” è stato capace di fare  
e perché dalle macerie fumanti di antiche civiltà distrutte in  
Palestina, Iraq, Afghanistan, prodotte dai nuovi barbari del secolo XXI  
esploda forte la denuncia della guerra e rinasca quel significato  
perduto che un belgradese, intervistato da Corrado Veneziano nel suo  
video Sedìci persone, lamentava quando così si esprimeva:
“La guerra ha un unico effetto, svuotare le cose, svuotare le parole”.
 
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Lettere da Kragujevac e Belgrado delle adozioni a distanza
È solo una piccola, molto parziale selezione delle lettere che  
bambini/e e ragazzi/e adottati a distanza (ma anche alcuni adulti)  
hanno inviato in Italia ai loro donatori; ma forse è sufficiente per  
dare un’idea di sentimenti, speranze, condizioni di vita di una  
popolazione doppiamente bombardata, prima dalla NATO, dopo dalle  
politiche economiche di governi obbedienti ai dettami del FMI.  
Ringraziamo per la traduzione Rajka Veliovic, Dragan Mraovic, Svetlana  
Stipcevic. Sulla base di queste lettere e di brani tratti da un testo  
di Peter Handke, l’associazione teatrale Grammelot ha messo in scena  
nell’aprile 2002 un riuscito spettacolo alla “Vallisa” di Bari.
 
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...Mi hanno defraudato dei luoghi e della mia infanzia... Ma io non mi  
arrendo. Spero di tornare a respirare quell’aria dolce... Un giorno...  
continueremo la vita lì dove è stata spezzata.
Nada, profuga dal Kosovo
 
... I miei genitori lavorano alla Zastava, la fabbrica distrutta dai  
bombardamenti della NATO. La nostra città è la Torino jugoslava, adesso  
la chiamano in gergo “prato della fame”...
Nenad
 
... Io sono una ragazzina come tutte le ragazzine della mia età in  
tutto il mondo, mi piace Ricky Martin, Leonardo di Caprio, sono  
innamorata e mi piacciono le rose rosse, sono diversa da voi perché  
sono serba, perché non festeggio il Natale il 25 dicembre ma il 7  
gennaio, e infine principalmente per questo: che alcuni mesi fa ho  
vissuto la guerra...
Ivana
 
... Io sono giovane e non sono un nazionalista. Chiunque pensi che il  
suo popolo sia al disopra degli altri è un maleducato ed egoista. Io  
voglio solo offrire una mano di pacificazione perché tutti viviamo  
normalmente. Faccio il ginnasio. Amo l’estate, il mare, il sole, la  
musica, gli esseri umani, le amicizie, i dolci viaggi....
Bojan
 
... Ho un sogno, che probabilmente non diverrà mai realtà. Vorrei un  
giorno visitare l’Italia, per vedere le bellezze artistiche e per  
passarvi le vacanze. Ma questo non è possibile per me, perché i miei  
genitori non possono permetterselo...
Veljko
 
... Lei vive in un paese meraviglioso; è probabile che abbiate molti  
amici, una famiglia, un buon lavoro, la felicità. Io, invece, sono una  
ragazza di provincia di un paese distrutto...
Jelena
 
... Ora sussulto ad ogni rumore d’aereo. C’è una bomba inesplosa...
Ana
 
 [...] Il mio paese, dopo i cambiamenti al governo si avvicina al  
sistema occidentale. Dicono che ci troviamo nel processo di  
integrazione ... Questione: qual è il vantaggio di tutto questo? E che  
cosa perderemo? …
Bojan
 
... Da poco è venuta la primavera ed io ho concentrato la mia  
attenzione sui fiori del cortile. Osservando i boccioli dei fiori ero  
allegra perché si stavano svegliando...
Dragica
 
... non dimenticheremo mai quello che fate per noi. Anche se dovesse  
venire un tempo in cui non potrete più aiutarci, non dimenticheremo  
tutto il bene che avete fatto per noi fino ad ora
La mamma di Nemanja
 
... Quando guardiamo il sole, sembra che irradi la vostra bontà e ci  
riscaldi il vostro calore e sostegno. Il vostro amore ci è necessario  
perché così non ci sentiamo soli e abbandonati nel buio dell’oblio...
Bojan
 
... io so e voglio che anche lei sappia che il mio paese è bello e la  
gente comune - penso ai medici, agli operai delle nostre fabbriche -  
sono onesti, diligenti. Sono felice che esista l’amicizia tra italiani  
e jugoslavi
Dragica
 
... Una decina di giorni fa c’è stata la manifestazione del 21 ottobre,  
quando nel 1941 i tedeschi portarono via dal liceo i ragazzi e li  
fucilarono... È difficile immaginare quei bambini, i loro pensieri, le  
speranze, tutto finito in un attimo, nell’attimo della morte...
Ivana J.
 
... Un inverno abbiamo comperato un sacco di farina, così è stato meno  
caro che comperare il pane ogni giorno. Qualche volta mancava denaro  
per questo. Mentre tornavo da scuola, dalla porta sentivo il profumo  
del pane caldo e ciò mi portava gioia. Molte volte non c’era altro che  
pane...
Nenad
 
Kragujevac, dicembre 2002. All’associazione Most za Beograd
... Sono felice perché la vostra umanità e l’amore senza frontiere ha  
ingentilito i nostri cuori...  Grazie a voi i miei figli hanno  
resistito nel periodo difficile e triste....Adesso stiamo un po’  
meglio. Il vostro esempio e sacrifici ci hanno portato alla decisione  
di rinunciare all’aiuto perché possiate aiutare una delle famiglie  
infelici e povere.
Slavica