Re: LA SCIOCCA IDEA DELLA DIVISIONE TERRITORIALE DEL KOSOVO



Non di quello per il quale e' stato accusato! E un falso storico che avrebbe (avesse?) effettuato la pulizia etnica contro gli scqhipetari o qualsivoglia albanesi del Kosovo e Metohija. Ha mosso la polizia con l' intensificarsi delle angherie commesse dai terroristi dell' UCK, contro i serbi e gli altri non albanesi. Ricordate l' ULTIMATUM di Rambouillet sottoposto alla Serbia? Thaci e i suoi camerati hanno tanto agognato ad un intervento degli americani. Pensate un po' come erano "intelligenti" le bombe, con tutte le schiffezze aggiunte, che non "distinguevano" gli albanesi dai serbi, rom, goranci...E quelli ai quali anche hanno ammazzato i civili i bambini, innalzano colossali statue in on ore. Che schiffo! Non sapete che a Belgrado vivono circa 30.000 schqipetari (cosi' li definisco perche' cosi volevano scrivere la loro nazionalita' gli albanesi in Jugoslavia) e nessuno li tocca. Come minimo, l' esasperazione del popolo serbo, poteva rovesciargli i loro banchi al mercato! Se voi non volete leggere "Limes" dove il Kosovo e' dichiarato Stato di mafie, se voi non volete sapere perche' ci sono meno prostitute in Italia, se voi non volete apprendere niente dal documentario sul Kosovo di R. Iacona, beh, allora non VOLETE vedere il rovescio della medaglia! Slobodan Milosevic, avra' le sue colpe come ogni politico e percio' doveva esser giudicato nel proprio paese. Per questo era messo in carcere (firmato dalle tre piu' alte cariche politiche della Serbia che non sara' estradato. Invece e' stato venduto e "rapito" alla Far West, per esser trasportato , non al vero Tribunale in ternazionale, ma a quello "internazionale" americano all' Aia! Non vi sembra che la sua morte nel carcere e' stata voluta da quelli che non ne "venivano fuori" con le accuse rivoltegli?!
Allargatevi un po' gli orizzonti! Ivan

Luca Bigolin ha scritto:
Di che cosa NON vuoi accusare milosevic?

Ivan Pavic ha scritto
Bravissimo Andrea! Ciao! Ivan

Andrea Martocchia ha scritto:

La tua posizione pregiudiziale contro Belgrado non ti fa vedere alcune cose semplici: con lo squartamento della Jugoslavia si sono ritrovati divisi anche i croati (tra croati di Croazia, di Erzegovina e di Vojvodina) ed i musulmani (tra musulmani bosniaci, del Sandzak e del Kosovo). Con lo squartamento della Serbia non si ritrovano divisi solo i serbi, ma anche gli albanesi: non solo tra Pristina e Presevo... in decine di migliaia infatti abitano tuttora a Belgrado. Hai presente Bekim Fehmiu, recentemente scomparso? Lo squartamento della Jugoslavia non è stato nell'interesse di nessuno, nemmeno di bau-bau "Milosevic" - il quale infatti di solito è stato accusato di non voler concedere la "indipendenza" alle nuove repubblichette, e non del contrario. Ma è vero: "Milosevic" va accusato di tutto, e del suo contrario.

Comunque: dagli addosso a Belgrado e dagli addosso a Milosevic. "Non sono agnellini". Così non sbagli mai, ed avrai garantiti gli applausi dei padroni del vapore.


Il giorno 30/giu/10, alle ore 09:10, Raffaele Coniglio ha scritto:


La divisione territoriale della Jugoslavia non è mai stata definita "sciocca". QUINDI? Io ho definito "sciocca" l'idea di dividere il Kosovo e la Serbia del sud. Lo spezzatino jugoslavo e conseguentemente quello serbo l'ha voluto Milosevic, e comunque, nel caso del Montenegro e del Kosovo è avvenuto lungo confini ben precisi. Ecco perchè a differenza tua io mi pongo il problema. Io non credo al complotto internazionale ordito contro l'agnellino serbo. Qual è il problema? Lo ripeto.

Andare oggi a dividere i territori Kosovari, ripeto, mi sembra una mossa controproducente per TUTTI. In primis per i serbi che vivono a Gracanica, a Decani, a Strpce, a Peja. Nel centro-sud del Kosovo. Cosa ne sarebbe della comunità serba,Kamenica, che vive proprio a ridosso di quel territorio che si vorrebbe cedere al Kosovo?

Come sempre Belgrado pensa a salvarsi la faccia ed a mostrare i muscoli che, ahimè, non ha più. Farebbe bene a tutelare, ascoltare e assecondare le scelte di quei suoi concittadini che vivono a sud dell'Ibar in situazioni di disagio, anche per le scelte sino ad ora adottate da Belgrado.


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