(Fwd) Non difesero Srebrenica, olandesi decorati



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Data inoltro:     	Thu, 14 Dec 2006 22:01:26 +0100
Data invio:       	Thu, 14 Dec 2006 22:07:52 +0100
Da:               	giuseppe <useppes at tiscali.it>
A:                	disarmo at peacelink.it
Oggetto:          	Non difesero Srebrenica, olandesi decorati
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Non difesero Srebrenica, olandesi decorati
Mentre l'Aja ancora attende di poter processare chi ordinò il massacro
di Srebrenica, Amsterdam decora chi rinunciò a impedirlo. Cinquecento
medaglie, che valgono come una riabilitazione, se non addirittura come
un risarcimento, sono state conferite dal ministro della Difesa
olandese, ad altrettanti soldati che fecero parte del "Battaglione di
pace" impiegato in Bosnia durante i mesi atroci della pulizia etnica
serba, nell'estate del 1995. "Battaglione di pace", che non impedì la
strage di 8.000 musulmani
<http://blogfriends.splinder.com/post/8649651/> da parte dei
serbo-bosniaci. Degli 850 caschi blu olandesi, dispiegati nell'area
sotto la bandiera dell'Onu, con regole d'ingaggio un pò troppo
bonarie, 450 furono incaricati di proteggere l'enclave musulmana di
Srebrenica dagli assalti dei militari serbo-bosniaci guidati dal
generale Ratko Mladic, l'uomo che il procuratore Carla Del Ponte
aspetta invano da 10 anni nell' aula del Tribunale penale
internazionale, all'Aja. LA CERIMONIA - In una caserma locale, il 30
novembre scorso, il ministro della difesa olandese Kamp ha scoperto
una lapide e ha riconosciuto «le circostanze difficili» in cui hanno
operato i suoi compatrioti «per molto tempo presentati ingiustamente
con un'immagine sfavorevole». Nel 2002 un'inchiesta aveva considerato
che l'ultimo dei tre battaglioni olandesi impiegati nei Balcani,
quello incaricato di proteggere Srebrenica, aveva ricevuto un compito
per il quale non era sufficientemente armato né legittimato a un uso
adeguato della forza. Senza il supporto dell'aviazione e in mancanza
di un decisivo intervento della Nato, la forza di interposizione aveva
mostrato tutta la sua debolezza. Non solo, dinanzi alle atrocita'
dell'esercito serbo guidato dal generale Ratko Mladic, aveva aiutato
questo a dividere gli uomini dalle donne, puntando le armi su chi
faceva "resistenza". MANIFESTAZIONI - Proteste formali e spontanee
hanno accompagnato questa nuova svolta, quasi una riabilitazione,
nella coscienza olandese sull'accaduto: l'ambasciatore dei Paesi Bassi
a Sarajevo, Karel Vosskuler, ha ricevuto una nota indignata dai tre
componenti della presidenza della Bosnia Eerzegovina. Altri bosniaci
hanno manifestato davanti al Parlamento, all'Aja. Ma anche da
Srebrenica non sono mancate reazioni desolate: «I miei ricordi sono
ancora tutti molto precisi - ha commentato Zumra Sehomerovic, che nel
massacro ha perso il marito - ricordi di speranza e della grande
fiducia che riponevamo nei soldati olandesi. Invece di un monumento
alla vergogna, oggi vediamo premiati in Olanda i militari delle truppe
Onu che avrebbero dovuto difenderci».

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