(Fwd) Bari, 2.4.04 - Emergenza Kosovo - conferenza-dibattito [j]



------- Forwarded message follows -------
From:           	"most za Beograd" <most.za.beograd at libero.it>
To:             	<Undisclosed-Recipient:;>
Subject:        	Bari, 2.4.04 - Emergenza Kosovo - conferenza-dibattito [j]
Date sent:      	Fri, 26 Mar 2004 12:45:35 +0100

MOST ZA BEOGRAD - Un ponte per Belgrado in terra di Bari

Associazione culturale di solidarietà con la popolazione jugoslava 

via Abbrescia 97 - 70121 - BARI - tel 0805562663

most.za.beograd at libero.it





----------------------------------------------------------------------

----------




Dopo essere stato - tra il 1998 e i primi mesi del '99 - al centro di
un'intensa campagna mediatica volta a giustificare sotto il pretesto
di "fermare un genocidio" l'aggressione  della NATO contro la
Jugoslavia,  il Kosovo è uscito di scena. Una volta entrate le truppe
della NATO, il Kosovo è diventato "il paese di cui non si parla più":
i mass media hanno spento i loro riflettori e ignorato una vera e
propria pulizia etnica permanente che ha ucciso 2.500 abitanti, 
rapito 1.200 scomparsi e cacciato 230.000 non-Albanesi:  Serbi, Rom,
Ebrei, Turchi, Mussulmani, Gorani, e distrutto 115 chiese nella
provincia che è anche la culla della religione ortodossa serba.
Parlare di questo avrebbe significato smascherare apertamente i
pretesti con cui l'allora governo D'Alema aveva giustificato - con un
vulnus irrimediabile inferto alla costituzione della Repubblica - la
guerra della primavera del '99 contro la Jugoslavia. Per ritrovare le
prime pagine dei giornali - ma solo per lo spazio di un mattino - 
sono
stati necessari i pogrom antiserbi del 17-20 marzo organizzati
dall'UCK in tutto il Kosovo centrale:

7 villaggi rasi al suolo

30 persone uccise 

850 feriti più o meno gravemente (22 gravemente)

4000 persone cacciate dalle loro case e rifugiatesi al nord)

430 case incendiate

30 chiese o monasteri distrutti. 

A Prizren, antica città medievale, è stato incendiata e distrutta,  
la
chiesa medievale Bogorodica Ljeviska, la chiesa di San Salvatore, la
chiesa di di San Giorgio, la chiesa dei Santi Arcangeli, la più 
antica
scuola teologica ortodossa dei SS. Cirillo e Metodio, e la sede
episcopale. Dall'ingresso della NATO in Kosovo, nel giugno 1999, sono
stati cacciati da Prizren 20.000 serbi, ne erano rimasti fino a ieri
soltanto 60, ora anche quelli sono scappati. 



Per conoscere e approfondire nei suoi diversi aspetti questa
drammatica situazione "a un braccio di mare" dal nostro paese,
l'associazione Most za Beograd organizza una conferenza-dibattito. 







Bari - Venerdì 2 aprile 2004 - Ore 17.00



Aula Magna Liceo Scientifico "Scacchi"

C.so Cavour 241 - Bari









Emergenza Kosovo

a 5 anni dalla "guerra umanitaria" della NATO



Conferenza-dibattito



Andrea Catone, Associazione Most za Beograd, Bari

Introduzione: Jugoslavia a cinque anni dalla "guerra umanitaria": lo
stato delle cose.



Ugo Villani

docente di Diritto dell'Unione europea, facoltà di Giurisprudenza,
Università La Sapienza di Roma

La guerra alla Jugoslavia e gli "interventi umanitari" alla luce del
diritto internazionale



Nico Perrone,

Docente di Storia degli Stati Uniti d'America, facoltà di Scienze
Politiche, Università di Bari

Dall'Iraq alla Jugoslavia, dalla Jugoslavia all'Iraq: alcune
riflessioni sul nuovo disordine mondiale 



Gianni Cellamare

docente di Diritto Internazionale, facoltà di Scienze Politiche,
Università di Bari

L'amministrazione dell'ONU nel Kosovo



Nino Lavermicocca (vicepresidente ADIRT) 

I monasteri ortodossi del Kosovo: SOS per un patrimonio dell'umanità.



Testimonianze dalla Serbia e dal Kosovo di Andrea Giudiceandrea,
Giacomo Di Santarosa, Pasquale Giordano





----------------------------------------------------------------------

----------



Alleghiamo un appello giunto all'associazione SOS Jugoslavia di 
Torino
da Kosovska Mitrovica e un'interessante analisi di Michel Collon e
Vanessa Stojlkovic (autori del film "I dannati del Kosovo", 
presentato
alla Facoltà di Lingue a Bari nel marzo dello scorso anno).  
Invieremo
nei prossimi giorni documenti e materiali di approfondimento.

KOSOVO METHOIJA - MARZO 2004 
Appello per fermare la pulizia etnica e gli orrori contro la
popolazione serba e non albanese



Agli amici del popolo del Kosovo Methoija e del popolo serbo, alle
Associazioni come la vostra ed alla sua persona, conosciuta e stimata
per quanto fatto finora per il nostro popolo, 



Vi giunga questo appello da questa terra martoriata, dove in questi
giorni il sangue e la guerra, sono nuovamente parte della nostra già
difficile quotidianità di questi terribili e duri cinque anni
trascorsi dai bombardamenti della Nato, e dalla conseguente 
espulsione
e pulizia etnica di centinaia di migliaia di nostri fratelli e 
sorelle
dalle proprie case, dai propri campi, dalle proprie radici millenarie
e molte migliaia anche strappati alla vita ed all'affetto delle loro
famiglie, mediante assassinii e rapimenti. 

Vi chiediamo di attivarvi in qualsiasi modo e forma per contribuire a
cercare di fermare l'orrore e il bagno di sangue causati da queste
forze terroristiche che distruggono, incendiano, uccidono e lapidano
uomini e donne che da sempre vivono qui. 

Vi chiediamo di informare correttamente sulle verità e la realtà di
quanto sta accadendo, di chiedere a tutte le persone oneste e che
credono nei diritti umani nel vostro paese di aiutare il nostro 
popolo
a non subire un vero e proprio genocidio. 

Distruggono anche gli ultimi cimiteri, monumenti e monasteri della
cultura ortodossa che ancora non avevano distrutto in questi anni. 

Siamo stanchi di vedere i nostri campi e le nostre case bruciate, di
essere vessati, uccisi, perseguitati con la sola colpa di essere 
serbi
e di voler continuare a vivere nella terra dove da centinaia di anni
abbiamo sempre vissuto. In una terra per la cui difesa dalle
aggressioni e dalle occupazioni degli stranieri invasori nel corso
della storia abbiamo sempre versato fiumi del nostro sangue. 

Siamo stanchi, ma non consegneremo ad assassini e terroristi
estremisti la nostra terra, le nostre vite, le nostre radici, la
nostra dignità. Dovranno ucciderci tutti, anche i nostri figli e le
nostre mogli. E' un nostro diritto.

Le chiediamo di divulgare queste parole, di dare voce a noi, semplici
cittadini, stranieri a casa propria, di un popolo senza voce, senza
televisioni, senza neanche più la forza per urlare la nostra
indignazione e le nostre ragioni. Ma determinati a non cedere. 

Nel nostro ospedale di Kosovska Mitrovica non ci sono più posti
liberi, non ci sono sufficienti medicinali, non c'è sufficiente 
sangue
per colmare quello versato dagli estremisti albanesi; da ogni angolo
di questo Kosovo crocefisso questo è l'ultimo lembo di terra dove
confluiscono i nostri fratelli e sorelle scampati ai pogrom delle
bande assassine, che terrorizzano, incendiano le case, uccidono.

Nelle nostre case scarseggia tutto, i nostri figli non hanno più 
nulla
che non sia paura e angoscia. Aiutateci a fermarli. Che la gente
onesta e buona si alzi per gridare BASTA!

La nostra amicizia e fratellanza  sarà eterna.

Noi siamo ancora in piedi e fermi nella volontà di fermarli, di
resistere, ma siamo soli con i nostri fratelli della Serbia. Il
personale internazionale di qui ci dice che siamo soli perché siamo
serbi. Sappiamo che lei e le vostre Associazioni non la pensano così.
Per questo confidiamo nella vostra amicizia e nel vostro impegno. Ma
fate presto!

Con rispetto e tanta amicizia.



Cittadini e cittadine delle Istituzioni e Municipalità, dell'Ospedale
e delle varie Associazioni civili e sociali di Kosovska Mitrovica,
Nord del fiume Ibar, a cui si associano i profughi delle Associazioni
dei Profughi in Serbia.



Per info: mail: posta at resistenze.org - oppure : 338-1755563





----------------------------------------------------------------------

----------


MICHEL COLLON e VANESSA STOJILKOVIC



 Da cinque anni, il Kossovo subisce la pulizia etnica

Perché gli USA vogliono creare un altro "Israele" nei Balcani



" Il dramma attuale del Kossovo, accuratamente dissimulato, sta per
esplodere di nuovo" scrivevamo due mesi fa nel dossier che accompagna
il nostro film "I dannati del Kossovo" . Quelli che hanno già visto 
il
film, non dovrebbero quindi essere sorpresi.



In realtà, la guerra "terminata" nel giugno del 99, non lo è del
tutto. Perché i suoi obiettivi reali non sono stati sempre raggiunti.

La versione ufficiale per l'opinione pubblica, era: gli USA  - con
l'Europa - hanno attaccato la Jugoslavia per fermare un "genocidio".

E' stato poi riconosciuto ( ma discretamente ) che non c'è stato
nessun genocidio. Il fabbricante di questa menzogna mediatica? 
Alastair Campbell, il consigliere per le comunicazioni di Blair,
inventore anche delle "armi di distruzione di massa" irakene.

Comunque, i fatti parlano. Il Kossovo occupato dalla NATO  è
sottoposto da cinque anni ad una vera pulizia etnica permanente che 
ha
ucciso 2.500 abitanti,  rapito 1.200 scomparsi  e cacciato 230.000 
non
- Albanesi:  Serbi, Rom, Ebrei, Turchi, Mussulmani, Gorani,  ecc .

Con la complicità degli Stati Uniti, dicono i poliziotti  tedeschi in
missione laggiù: "Quando  si vede come i peggiori  mafiosi godono
apertamente della protezione degli Americani, si è presi da una crisi
di collera"



Balcani: si combatte per una zona strategica 



  - Quali erano allora i veri  scopi di questa guerra? -

1° Liquidare l'autogestione e i diritti sociali dei  lavoratori
iugoslavi per privatizzare.  La crisi impone alle multinazionali di
conquistare senza sosta nuove  "terre", nuovi mercati. Con le bombe
quando è necessario.

Dopo aver calpestato la sicurezza sociale ed i diritti dei 
lavoratori,
US Steel, per esempio, ha potuto raccattare per un pezzo di pane
Sartid, la più grande industria siderurgica dei  Balcani.
Delocalizzazione in prospettiva, ed anche in Europa.      Le
multinazionali hanno creduto di aver vinto imponendo a Belgrado un
governo del FMI, ma questo governo è stato totalmente sconfessato
dalle recenti elezioni.



2°Controllare la via strategica dei  Balcani. Berlino vuole che la
strada del petrolio passi per il Danubio (dunque a Belgrado) per
incamminare verso Amburgo e Rotterdam il petrolio ed il gas del
Caucaso e del Medio Oriente.

(questa servirà anche per i prodotti delle industrie delocalizzate 
nei
Balcani)

Cercando di indebolire e controllare l'Europa, Washington vuole un
tracciato più a sud, attraverso i suoi Stati-marionette: Bulgaria,
Macedonia, Albania.

A questo scopo, ha costruito in Kosovo una gigantesca base militare:
Camp Bondsteel ( mostrata nel film "I Dannati del Kossovo") 



Perché Washington  utilizza dei  terroristi



Lo strumento degli Usa per realizzare questo piano strategico?

L' UCK, movimento nazionalista degenerato, che ha sempre voluto 
creare
una "Grande Albania" etnicamente  pura (Albania +  Kosovo +  pezzi di
Serbia, Macedonia, Montenegro e Grecia).

Mentre dichiarava questa UCK "terrorista", Washington l'ha
letteralmente comprata, e ribattezzata  "combattenti della libertà".



Scopo?  Fare  esplodere quella  Jugoslavia, allora  troppo a 
sinistra,


e crearsi un nuovo Israele nei Balcani.



Perché? Guardate come Israele li serve bene in Medio Oriente!! Uno
Stato-marionetta, una  iper-armata finanziata da Washington, un
gendarme che ha già aggredito tutti i suoi vicini, un focolaio di
tensioni permanente da accendere ogni volta che si vuole affievolire
la resistenza dei popoli della regione. 



Creare nei Balcani un nuovo Israele, anch'esso fanatizzato da una
dottrina di pulizia etnica e di apartheid, è molto utile per
Washington.



Uno stato così dipendente non rimetterà mai in discussione la sua
enorme base militare strategica. Servirà a tutte le manovre USA per
destabilizzare il continente europeo, in questa epoca di guerra
economica intensa.



Ecco perché gli Stati Uniti,  secondo l'esperto canadese 
Chossudovsky,
hanno  concluso "un matrimonio di interesse con la mafia in Kossovo" 
.



Oggi l'UCK vuole terminare la pulizia attaccando Mitrovica,  

sola zona in cui  vivono ancora dei Serbi.

E gli incidenti esplodono dappertutto nello stesso tempo! 

"Una violenza pianificata, coordinata, a senso unico contro i Serbi.
Niente nel Kossovo si produce spontaneamente."

Spiega un responsabile della polizia dell'ONU.



Peccato che i media abbiano di nuovo presentato questi "progrom" come
"scontri interetnici"  mentre si tratta di una operazione organizzata
di pulizia etnica ("una notte dei cristalli "  ha dichiarato un
responsabile dell'ONU).



Peccato che essi abbiano riferito la voce - menzogna mediatica - 
secondo la quale tre bambini albanesi sarebbero stati gettati nel
fiume ed annegati da dei  Serbi. 

Menzogne pur smentite fin dalle prime ore da Derek Chapell, 
responsabile della polizia dell' ONU nel Kossovo.



Perché ora? Irak, Palestina, Afghanistan, Balcani - una sola guerra
globale



Questa rivalità tra Stati Uniti ed Europa è la vera chiave del dramma
attuale. I soldati francesi sono il bersaglio.  Il colpo viene da
Washington.

In Irak , Bush si sta impantanando e né Chirac né Schroder fanno
niente per aiutarlo a uscire dai guai.

In più, l'attentato di Madrid ha indebolito le alleanze europee degli
USA. Ecco dunque la "rappresaglia" della Casa Bianca. 

Il "segnale di via libera" ai terroristi UCK.



Il fattore locale conta  moltissimo. Il nuovo governo Kostunica ha
appena rimpiazzato un governo di capitolazione nazionale.

Il popolo serbo manifesta sempre la sua resistenza, anche attraverso
un voto confuso, in mancanza di una alternativa sviluppata a 
sinistra.

Ma con questo attacco, Washington intende destabilizzare e
sottomettere Kostunica.



Proteggendo ed armando i terroristi UCK, Washington  rinforza l'odio
tra Serbi ed Albanesi. Come in Afghanistan (altra via di petrolio) ed
in Irak, "divide et impera".

Riuscito? L' UCK brucia dei  monasteri ortodossi, e dei  razzisti
serbi  rispondono bruciando una moschea. 

Idioti, perché i Kosovari non sono affatto mussulmani. 

Idioti, perché Washington non è l'amico, ma il nemico dei mussulmani. 


Un esponente mussulmano di Serbia ha condannato questo attentato
contro la moschea, ma ha aggiunto che "La responsabilità maggiore è
della comunità internazionale".



E' tempo di riaprire il dibattito sulla Jugoslavia. 

Il sostegno della sinistra europea alla Nato fu una tragedia  di cui
sono vittime i popoli.

Cinque anni di risultati levano tutti i dubbi:

privatizzazione, miseria sociale, pulizia etnica e mafia nel Kosovo,
era questo che si doveva difendere ?



Le guerre degli Stati Uniti non sono mai  "umanitarie" .





----------------------------------------------------------------------

----------


Per iniziative di informazione e solidarietà, sono disponibili 



    - il Video di M. Collon e V. Stojilkovic, I dannati del Kosovo,
    tradotto e curato dall'Associazione SOS Yugoslavia.

         -   il libro di E. Vigna -"Kosovo liberato", Ed. Città del
         sole, Napoli.



----------------------------------------------------------------------

----------



Mariella Cataldo, Rajka Veljovic, Slobodanka Ciric

QUEL BRACCIO DI MARE... appunti di un viaggio balcanico - Edizioni La
città del Sole, Napoli 2003



Il libro è disponibile al prezzo di euro 10,00 (+eventuali  spese di
spedizione). Il ricavato contribuirà alla campagna di solidarietà con
i bambini jugoslavi. (Ai primi di marzo sono stati consegnati i primi
mille euro ai bambini della Zastava di Kragujevac).



Per riceverlo o ordinarlo: 

tel. 080 5562663

most.za.beograd at libero.it 

Il ricavato della vendita del libro è devoluto a sostegno del 
progetto
di


------- End of forwarded message -------