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La NATO se ne va, ma gli Americani restano? (Oslobodenje, 21.10.2003)
- Subject: La NATO se ne va, ma gli Americani restano? (Oslobodenje, 21.10.2003)
- From: "Paola Lucchesi" <paola.lucchesi at mail.inet.it>
- Date: Wed, 22 Oct 2003 16:27:55 +0200
Beh, peccato che non ci ho mai scommesso del denaro. L'ironia tragica della storia: undici anni fa la Bosnia non era abbastanza importante per l'asse atlantico perche' qualcuno si muovesse per prevenire cio' che e' accaduto. Oggi - et voila' - si scopre che l'interesse strategico si e' manifestato. Abbstanza ovvio dopo tutto quel che e' accaduto in questi due anni. Dunque, il quotidiano storico della Bosnia Erzegovina, "Oslobodenje" (Liberazione), oggi riporta unintervista con il comandante supremo della NATO in Europa, il generale dei marines James L. Jones, il quale dichiara che le truppe americane potrebbero restare in Bosnia anche dopo la fine della missione SFOR, nel caso i governi statunitense e bosniaco giungano ad un accordo bilaterale in proposito. "Come Americani, abbiamo un forte interesse a garantire che la Bosnia continui a progredire. Se la missione NATO in Bosnia finira' e quando finira', gli USA potrebbero instaurare rapporti bilaterali con la Bosnia. Riteniamo che cio' sia molto importante dal punto di vista geostrategico, poiche' abbiamo gia investito in alcune cose, COME LE BASI su quel territorio", ha dichiarato a Oslobodenje il genrale Jones, il quale e' anche a capodel comando in Europa (EUCOM) di tutte le forze armate statunitensi in questa parte del mondo. (* non tutti hanno chiaro infatti che, oltre alle truppe statunitensi che fanno parte della NATO, gli USA hanno in Europa truppe e basi proprie, che rispondono solo a loro) Reale potenziale La breve intervista, rilasciata nella base olandese di Brunssum presso il comando dell'ala Nord della NATO (AFNORTH), e' peraltro tutta un inno alla rassicurazione: Jones infatti aveva recentemente dichiarato che in Bosnia esiste un "reale potenziale" per la conclusione della missione militare NATO e il passaggio dei compiti di mantenimento della sicurezza alla polizia. "Qualsiasi cosa io abbia detto", ha risposto il generale, "andrebbe interpretato nel senso di uno sviluppo positivo dei progressi in Bosnia. Non possiamo non rilevare cio' che accade laggiu'. Ed e' stato compiuto un reale progresso. E' bello pensare che a un dato momento, forse gia' nel prossimo 2004, potremo vedere che sara' cessato il bisogno di una missione militare, che potrebbe trasformarsi in qualcosa d'altro, che sia necessario in questo processo di costruzione dello stato. Ad esempio, potrebbe accadare ce si metta un acento maggiore sulle forze di polizia. Sarebbe logico" "Ma questo non significa che gli USA perderebbero ogni interesse nei Balcani. Secondo me sarebbe un errore se cio che avviene oggi fosse interpretato come una siuazione in cui qualcuno, chiunque sia, intenda abbandonare la Bosnia", afforma il generale. "Dovremmo celebrare il fatto che si assiste a questo progresso, e che forse ci avviciniamo al momento in cui dovremmo prendere in considerazione il lancio di un atro tipo di missione in quel paese. Ma da questo certamente non trarrei la cnclusione che qualche paese, Stati Unit compresi, intenda abbandonare la Bosnia in modo da non essere piu' presente sul suo territorio". Il generale Jones ha anche affermato che l'arresto dei piu' ricercati fra i criminali di guerra, come Radovan Karadzic e Ratko Mladic, e' importante per tutta la regione. "E' nel nostro interesse che questi personaggi siano consegnati alla giustizia. E' altrettanto importante oggi, quanto lo e' sempre stato. Sarebbe meraviglioso che tutti ci aiutassero, perche' fossimo piu' efficienti nella cattura di questi soggetti. Sarebbe un segnale eccellente per tutta la regione, che dmostrerebbe come la gente di qui vuole davvero entrare nella famiglia dei popoli, indipendentemente dal fatto che si tratt dell'Unione Europea o la Partnership for Peace. La questione dei criminali di guerra ricercati, che ancora si trovano in liberta', e' sicuramente un aspetto importante di cio' che accade qui, per cui non pensiamo di cambiare opinione in merito". Meglio del Kosova Richiesto di fare un confronto fra la situazione della sicurezza in Bosnia e nel Kosovo, il comandante delle forze NATO in Europa ha dichiarato che, dal punto di vista militare, la Bosnia e' mlto piu' avanti nel creare le condizioni per la fine della presenza militare "tradizionali" della NATO. "Questo perche' il Kosovo in gran parte dipende da quello che sara' il suo status finale. Negli ultimi mesi qui si e' ache assistit ad uno sporadico peggioramento della situazione. Per questo penso che la missione militare in Kosovo, a differenza della Bosnia, e' ancora davvero necessaria". Antonio PRLENDA Cosa si puo' leggere sotto quest'abile sfoggio di diplomazia? Guai in arrivo. Penso di aver mandato qui in lista, qualche mese fa, un illuminante commento del presidente della Stratfor, nota agenzia di "intelligence", ovvero analisi politico-strategiche-militari. Spiegava come gli Usa stanno ridisegnando tutta la loro struttura di appoggio, spostando l'asse di supporto alla loro politica globale in direzione delle loro nuove conquiste asiatiche. L'Europa centro-orientale diventa quindi improvvisamente interessante. Basi in Slovenia, Croazia, Bosnia, Kosovo, per non parlare della Bulgaria... Tutto un potente asse militare che si sposta ad est. E l'Europa? In teoria, avrebbe dovuto prenderla in carico lei, la Bosnia... Almeno se ne parlava un paio d'anni fa, quando gli americani erano stufi di impegnare uomini e denaro quaggiu', in una specie di budello cieco fuori dagli assi strategici (perche' mai avrebbero lasciato che qui il macello durasse quattro anni, altrimenti?). Bush scalpitava per tirarsi fuori dai Bacani, da Washington spirava un venticello di "e' ora che questi incapaci di europei facciano qualcosa". Bene, la musica e' cambiata. Sappiamo quando. In un giorno in cui, improvvisamente, uno stato cosi' islamico cosi' a occidente non era piu' uno scherzo. Gli Stati Uniti da qui non se ne vanno piu'. paola ----- Original Message ----- From: Paola Lucchesi To: SmaragdnaDolina at yahoogroups.com Sent: Tuesday, October 21, 2003 12:50 PM Subject: [SmaragdnaDolina] NATO odlazi, Amerikanci ostaju? (Oslobodenje, 21.10.2003) Zapovjednik NATO-a u Europi general Dzouns za "Oslobodjenje" NATO odlazi, Amerikanci ostaju? Prema onome sto je za Oslobodjenje kazao vrhovni zapovjednik saveznickih snaga u Europi, americki marinski general Dzejms Dzouns (James L. Jones), americke trupe mogle bi ostati u BiH i nakon okoncanja misije SFOR-a, ukoliko americka i bh. vlada o tome postignu poseban bilateralni dogovor. "Kao Amerikanci, imamo velik interes osigurati da Bosna nastavi napredovati. Ako se misija NATO-a u BiH okonca, i kada se okonca, SAD bi mogle uci u neke bilateralne odnose sa Bosnom. Smatramo da je geostrateski to vrlo znacajno, jer smo ondje vec investirali u neke stvari, kao sto su tamosnje baze", kazao nam je ovaj general, koji se takodjer nalazi i na celu Europske komande (EUCOM) svih americkih oruzanih snaga u ovome dijelu svijeta. Realni potencijal Kratko smo razgovarali u petak u Brunssumu, Regionalnom zapovjednistvu Sjevernog krila NATO-a (AFNORTH) u Nizozemskoj. Za Oslobodjenje je odgovorio na nekoliko pitanja vezanih za situaciju u BiH i cijeloj regiji. Posebno smo ga zamolili da pojasni svoju nedavnu izjavu da u BiH postoji "realni potencijal" za okoncanje vojne misije NATO-a naredne godine te prepustanje odrzavanja sigurnosti policiji. "Sto god da sam rekao, trebalo bi se vise interpretirati kao pozitivan razvoj napretka u Bosni," kazao je general Dzons. "Ne mozemo ne primijetiti sto se ondje dogadja. A ucinjen je istinski napredak. I lijepo je sto cemo u jednom trenutku biti u mogucnosti vidjeti da ce, mozda i naredne 2004. godine, prestati zahtjevi za vojnom misijom koja bi se mogla promijeniti u nesto drugo, sto bi bilo potrebno u tom procesu izgradjivanja drzave. Moglo bi doci do toga da se veci naglasak treba staviti na policijske snage, naprimjer. A to bi bila i logicna stvar". "No, to ne znaci da bi SAD izgubile bilo kakav interes na Balkanu. Drzim da bi bilo pogresno kad bi se ono sto se sada dogadja shvatilo kao stanje u kojem netko, bilo tko, zeli napustiti Bosnu", veli general. "Trebali bismo slaviti cinjenicu da se odvija veliki napredak, i da se mozda priblizavamo trenutku kad bismo trebali razmotriti obavljanje drukcije misije ondje. Ali iz toga sigurno ne bih izvodio zakljucak da neka zemlja, ukljucujuci i SAD, zeli napustiti Bosnu na nacin da vise nikad ne bude prisutna tamo". General Jones je takodjer kazao da je hapsenje najtrazenijih ratnih zlocinaca, poput Radovana Karadzica i Ratka Mladica, vazno za cijelu regiju. "Imamo interesa da se ti ljudi privedu pravdi", rekao nam je. "To nam je jednako vazno danas, kao sto je uvijek i bilo vazno. Bilo bi sjajno kad bi nam svatko pomagao u tome, pa da budemo jos efikasniji u privodjenju tih ljudi. Bio bi to odlican znak za cijelu regiju, koji bi pokazao da su ondje ljudi ozbiljni uci u familiju naroda, svejedno radilo se o Europskoj uniji ili Partnerstvu za mir. Pitanje optuzenih ratnih zlocinaca koji su na slobodi svakako da je vazan aspekt onoga sto se ondje dogadja, i ne mislimo ubrzo mijenjati svoj stav o tome". Bolje od Kosova Zamoljen da nam usporedi sigurnosnu situaciju u BiH i na Kosovu, zapovjednik snaga NATO-a u Europi kazao nam je da je, s vojnog aspekta, BiH dalje odmakla u stvaranju okolnosti za okoncanja NATO-ove "tradicionalne" vojne zadace. "Jer Kosovo umnogome ovisi od toga kakav ce biti njegov konacni status. U proteklih nekoliko mjeseci ondje ima i sporadicnih zaostravanja situacije. Zato mislim da je vojna zadaca na Kosovu, za razliku od Bosne, vojnicki zbilja potrebna", rekao nam je na kraju general Dzons. Antonio PRLENDA Copyright © 1999-2000 OSLOBODJENJE Sarajevo - Kontakt info at oslobodjenje.com.ba Stranice su optimirane za rezoluciju 800x600 pixela, True Color
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