La NATO se ne va, ma gli Americani restano? (Oslobodenje, 21.10.2003)



Beh, peccato che non ci ho mai scommesso del denaro.

L'ironia tragica della storia: undici anni fa la Bosnia non era abbastanza
importante per l'asse atlantico perche' qualcuno si muovesse per prevenire
cio' che e' accaduto. Oggi - et voila' - si scopre che l'interesse
strategico si e' manifestato. Abbstanza ovvio dopo tutto quel che e'
accaduto in questi due anni.

Dunque, il quotidiano storico della Bosnia Erzegovina, "Oslobodenje"
(Liberazione), oggi riporta unintervista con il comandante supremo della
NATO in Europa, il generale dei marines James L. Jones, il quale dichiara
che le truppe americane potrebbero restare in Bosnia anche dopo la fine
della missione SFOR, nel caso i governi statunitense e bosniaco giungano ad
un accordo bilaterale in proposito.

"Come Americani, abbiamo un forte interesse a garantire che la Bosnia
continui a progredire. Se la missione NATO in Bosnia finira' e quando
finira', gli USA potrebbero instaurare rapporti bilaterali con la Bosnia.
Riteniamo che cio' sia molto importante dal punto di vista geostrategico,
poiche' abbiamo gia investito in alcune cose, COME LE BASI su quel
territorio", ha dichiarato a Oslobodenje il genrale Jones, il quale e'
anche a capodel comando in Europa (EUCOM) di tutte le forze armate
statunitensi in questa parte del mondo.

(* non tutti hanno chiaro infatti che, oltre alle truppe statunitensi che
fanno parte della NATO, gli USA hanno in Europa truppe e basi proprie, che
rispondono solo a loro)

Reale potenziale

La breve intervista, rilasciata nella base olandese di Brunssum presso il
comando dell'ala Nord della NATO (AFNORTH), e' peraltro tutta un inno alla
rassicurazione: Jones infatti aveva recentemente dichiarato che in Bosnia
esiste un "reale potenziale" per la conclusione della missione militare
NATO e il passaggio dei compiti di mantenimento della sicurezza alla
polizia. "Qualsiasi cosa io abbia detto", ha risposto il generale,
"andrebbe interpretato nel senso di uno sviluppo positivo dei progressi in
Bosnia. Non possiamo non  rilevare cio' che accade laggiu'. Ed e' stato
compiuto un reale progresso. E' bello pensare che a un dato momento, forse
gia' nel prossimo 2004, potremo vedere che sara' cessato il bisogno di una
missione militare, che potrebbe trasformarsi in qualcosa d'altro, che sia
necessario in questo processo di costruzione dello stato. Ad esempio,
potrebbe accadare ce si metta un acento maggiore sulle forze di polizia.
Sarebbe logico"

"Ma questo non significa che gli USA perderebbero ogni interesse nei
Balcani. Secondo me sarebbe un errore se cio che avviene oggi fosse
interpretato come una siuazione in cui qualcuno, chiunque sia, intenda
abbandonare la Bosnia", afforma il generale. "Dovremmo celebrare il fatto
che si assiste a questo progresso, e che forse ci avviciniamo al momento in
cui dovremmo prendere in considerazione il lancio di un atro tipo di
missione in quel paese. Ma da questo certamente non trarrei la cnclusione
che qualche paese, Stati Unit compresi, intenda abbandonare la Bosnia in
modo da non essere piu' presente sul suo territorio". Il generale Jones ha
anche affermato che l'arresto dei piu' ricercati fra i criminali di guerra,
come Radovan Karadzic e Ratko Mladic, e' importante per tutta la regione.

"E' nel nostro interesse che questi personaggi siano consegnati alla
giustizia. E' altrettanto importante oggi, quanto lo e' sempre stato.
Sarebbe meraviglioso che tutti ci aiutassero, perche' fossimo piu'
efficienti nella cattura di questi soggetti. Sarebbe un segnale eccellente
per tutta la regione, che dmostrerebbe come la gente di qui vuole davvero
entrare nella famiglia dei popoli, indipendentemente dal fatto che si tratt
dell'Unione Europea o la Partnership for Peace. La questione dei criminali
di guerra ricercati, che ancora si trovano in liberta', e' sicuramente un
aspetto importante di cio' che accade qui, per cui non pensiamo di cambiare
opinione in merito".

Meglio del Kosova

Richiesto di fare un confronto fra la situazione della sicurezza in Bosnia
e nel Kosovo, il comandante delle forze NATO in Europa ha dichiarato che,
dal punto di vista militare, la Bosnia e' mlto piu' avanti nel creare le
condizioni per la fine della presenza militare "tradizionali" della NATO.
"Questo perche' il Kosovo in gran parte dipende da quello che sara' il suo
status finale. Negli ultimi mesi qui si e' ache assistit ad uno sporadico
peggioramento della situazione. Per questo penso che la missione militare
in Kosovo, a differenza della Bosnia, e' ancora davvero necessaria".

Antonio PRLENDA

Cosa si puo' leggere sotto quest'abile sfoggio di diplomazia?

Guai in arrivo.

Penso di aver mandato qui in lista, qualche mese fa, un illuminante
commento del presidente della Stratfor, nota agenzia di "intelligence",
ovvero analisi politico-strategiche-militari. Spiegava come gli Usa stanno
ridisegnando tutta la loro struttura di appoggio, spostando l'asse di
supporto alla loro politica globale in direzione delle loro nuove conquiste
asiatiche. L'Europa centro-orientale diventa quindi improvvisamente
interessante.

Basi in Slovenia, Croazia, Bosnia, Kosovo, per non parlare della
Bulgaria... Tutto un potente asse militare che si sposta ad est.

E l'Europa?

In teoria, avrebbe dovuto prenderla in carico lei, la Bosnia... Almeno se
ne parlava un paio d'anni fa, quando gli americani erano stufi di impegnare
uomini e denaro quaggiu', in una specie di budello cieco fuori dagli assi
strategici (perche' mai avrebbero lasciato che qui il macello durasse
quattro anni, altrimenti?). Bush scalpitava per tirarsi fuori dai Bacani,
da Washington spirava un venticello di "e' ora che questi incapaci di
europei facciano qualcosa".

Bene, la musica e' cambiata. Sappiamo quando. In un giorno in cui,
improvvisamente, uno stato cosi' islamico cosi' a occidente non era piu'
uno scherzo.  Gli Stati Uniti da qui non se ne vanno piu'.



paola




----- Original Message -----
From: Paola Lucchesi
To: SmaragdnaDolina at yahoogroups.com
Sent: Tuesday, October 21, 2003 12:50 PM
Subject: [SmaragdnaDolina] NATO odlazi, Amerikanci ostaju? (Oslobodenje,
21.10.2003)


Zapovjednik NATO-a u Europi general Dzouns za "Oslobodjenje"
NATO odlazi, Amerikanci ostaju?
Prema onome sto je za Oslobodjenje kazao vrhovni zapovjednik saveznickih
snaga u Europi, americki marinski general Dzejms Dzouns (James L. Jones),
americke trupe mogle bi ostati u BiH i nakon okoncanja misije SFOR-a,
ukoliko americka i bh. vlada o tome postignu poseban bilateralni dogovor.
"Kao Amerikanci, imamo velik interes osigurati da Bosna nastavi
napredovati. Ako se misija NATO-a u BiH okonca, i kada se okonca, SAD bi
mogle uci u neke bilateralne odnose sa Bosnom. Smatramo da je geostrateski
to vrlo znacajno, jer smo ondje vec investirali u neke stvari, kao sto su
tamosnje baze", kazao nam je ovaj general, koji se takodjer nalazi i na
celu Europske komande (EUCOM) svih americkih oruzanih snaga u ovome dijelu
svijeta.

Realni potencijal

Kratko smo razgovarali u petak u Brunssumu, Regionalnom zapovjednistvu
Sjevernog krila NATO-a (AFNORTH) u Nizozemskoj. Za Oslobodjenje je
odgovorio na nekoliko pitanja vezanih za situaciju u BiH i cijeloj regiji.
Posebno smo ga zamolili da pojasni svoju nedavnu izjavu da u BiH postoji
"realni potencijal" za okoncanje vojne misije NATO-a naredne godine te
prepustanje odrzavanja sigurnosti policiji. "Sto god da sam rekao, trebalo
bi se vise interpretirati kao pozitivan razvoj napretka u Bosni," kazao je
general Dzons. "Ne mozemo ne primijetiti sto se ondje dogadja. A ucinjen je
istinski napredak. I lijepo je sto cemo u jednom trenutku biti u mogucnosti
vidjeti da ce, mozda i naredne 2004. godine, prestati zahtjevi za vojnom
misijom koja bi se mogla promijeniti u nesto drugo, sto bi bilo potrebno u
tom procesu izgradjivanja drzave. Moglo bi doci do toga da se veci naglasak
treba staviti na policijske snage, naprimjer. A to bi bila i logicna
stvar". "No, to ne znaci da bi SAD izgubile bilo kakav interes na Balkanu.
Drzim da bi bilo pogresno kad bi se ono sto se sada dogadja shvatilo kao
stanje u kojem netko, bilo tko, zeli napustiti Bosnu", veli general.
"Trebali bismo slaviti cinjenicu da se odvija veliki napredak, i da se
mozda priblizavamo trenutku kad bismo trebali razmotriti obavljanje
drukcije misije ondje. Ali iz toga sigurno ne bih izvodio zakljucak da neka
zemlja, ukljucujuci i SAD, zeli napustiti Bosnu na nacin da vise nikad ne
bude prisutna tamo". General Jones je takodjer kazao da je hapsenje
najtrazenijih ratnih zlocinaca, poput Radovana Karadzica i Ratka Mladica,
vazno za cijelu regiju. "Imamo interesa da se ti ljudi privedu pravdi",
rekao nam je. "To nam je jednako vazno danas, kao sto je uvijek i bilo
vazno. Bilo bi sjajno kad bi nam svatko pomagao u tome, pa da budemo jos
efikasniji u privodjenju tih ljudi. Bio bi to odlican znak za cijelu
regiju, koji bi pokazao da su ondje ljudi ozbiljni uci u familiju naroda,
svejedno radilo se o Europskoj uniji ili Partnerstvu za mir. Pitanje
optuzenih ratnih zlocinaca koji su na slobodi svakako da je vazan aspekt
onoga sto se ondje dogadja, i ne mislimo ubrzo mijenjati svoj stav o tome".
Bolje od Kosova Zamoljen da nam usporedi sigurnosnu situaciju u BiH i na
Kosovu, zapovjednik snaga NATO-a u Europi kazao nam je da je, s vojnog
aspekta, BiH dalje odmakla u stvaranju okolnosti za okoncanja NATO-ove
"tradicionalne" vojne zadace. "Jer Kosovo umnogome ovisi od toga kakav ce
biti njegov konacni status. U proteklih nekoliko mjeseci ondje ima i
sporadicnih zaostravanja situacije. Zato mislim da je vojna zadaca na
Kosovu, za razliku od Bosne, vojnicki zbilja potrebna", rekao nam je na
kraju general Dzons.

Antonio PRLENDA

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