(Fwd) Segnalazione musicale 2



------- Forwarded message follows -------
Date sent:      	8 May 2003 14:30:33 -0000
To:             	<free at notizie-est.com>
From:           	"Notizie Est" <info at notizie-est.com>
Subject:        	Segnalazione musicale 2
Send reply to:  	info at notizie-est.com

Notizie Est - http://www.notizie-est.com

Segnaliamo l'uscita in Italia dell'interessante disco di una cantante 
bulgara di origine zingare, Sissi Atanassova. Le sue canzoni sono 
rappresentative di un genere musicale, la chalga, oggi molto in voga 
nell'area dei Balcani. Il disco si intitola "Bum Bum Boje" ed è 
prodotto dalla Sensible Records. Riportiamo qui sotto una 
presentazione dell'album scritta da Paolo Giulini, segnalandovi che 
sul sito della Sensible Records 
(http://www.ishtar.it/framerecords.htm) potete ascoltare alcuni 
campioni dei brani e acquistare online il CD.

SISSI ATANASSOVA - "BUM BUM BOJE" - Sensible Records, maggio 2003

(Presentazione di Paolo Giulini)

Buona parte dei brani scelti per questo primo disco della giovane 
cantante bulgara di origini zingare, Sissi Atanassova, sono 
rappresentativi di un genere musicale - la ‘Cialga’ - oggi molto in 
voga nell’area dei Balcani e che ha conosciuto un vero e proprio boom 
di diffusione, al punto da caratterizzare il sorgere di appositi 
locali da ballo, in tutte le città principali di questa regione 
d’Europa. 
Tale genere si può definire anche con i termini di Folkpop o Etnopop. 
Le musiche popolari dei Paesi balcanici sono state contaminate da 
sempre dalle tonalità orientalistiche provenienti dall’influenza 
dell’Impero Ottomano e ancor più dall’espressione musicale delle 
popolazioni zingare.
Negli ultimi anni il folkpop dei diversi Paesi balcanici è diventato 
sempre più etnico, ovvero molto integrato con le espressioni musicali 
tipiche delle minoranze gitane. Ad esempio a partire dai primi anni 
’80, gli stilemi orientali diventarono parte integrante del folkpop 
serbo, ovvero di quella musica popolare basata sulle tradizioni 
locali. 
Questo stile definito “Pop-Narodna” si diffuse rapidamente anche in 
Macedonia e arrivò in Bulgaria attraverso le registrazioni pirata, in 
quanto in quegli anni il governo comunista bulgaro, a causa di una 
rigida politica culturale monoetnica, che enfatizzava l’autentica 
musica popolare bulgara, arrivò a proibire le esibizioni pubbliche di 
musica gitana e turca e il particolare tipo di danza del ventre che 
le accompagnava, il ‘Kyuciek’. Fino alla caduta del regime comunista 
vennero repressi gli ascolti e le esecuzioni delle musiche degli 
zingari e delle tonalità ispirate alle tradizioni ottomane. Le 
caratteristiche bande musicali che hanno sempre accompagnato i 
matrimoni bulgari e balcanici - i cosiddetti musicisti Svatbarski - , 
il cui repertorio tradizionale è costituito da diversi balli di 
origine orientale, pur suonando in feste private, rischiavano di 
venir perseguite e arrestate se avessero eseguito musica ‘Cialga’ 
gitana. Tale rigido sistema di sanzioni contro la musica si allineava 
ad un’operazione specifica di pulizia etnica iniziata nel 1984 ad 
opera del governo comunista di Todor Zhivkov, per cui ogni pratica o 
simboli appartenenti ai residui di cultura ottomana o turca furono 
banditi, ed i cittadini di minoranza turca costretti a ‘bulgarizzare’ 
i propri cognomi. Queste misure portarono a scioperi e dimostrazioni 
represse violentemente, e alla fine del 1989, all’esodo forzato di 
massa di circa 250.000 bulgari di etnia turca verso la Turchia.
Tra questi fuggitivi c’era anche il cantante e fisarmonicista zingaro 
Cigulì(Binnaz, traccia 3)chiamato così dai turchi per il modello 
dell’auto con la quale emigrò dalla Bulgaria-la ‘Zigulì’, ovvero la 
Fiat 124 fabbricata a Togliattigrad- e diventato in pochi anni una 
vera star della musica ‘Cialga’ in Turchia, ispirando altri cantanti 
e autori come Ebru Gundes e Sinan Ozseker(Cinghenem, traccia 13), 
Ebru Yasar e Ufuk Sentire(Burak Yakimi, traccia 7).
Il genere ‘Cialga’ si diffonde rapidamente nelle capitali balcaniche 
e si caratterizza come contaminazione di tonalità zingare con i ritmi 
sincopati delle musiche popolari balcaniche e degli elementi 
orientalistici. Questi ultimi, in parte sono residui della tradizione 
ottomana e in parte derivano da una recente influenza, soprattutto 
nel folkpop turco, delle tonalità ‘arabesche’, che riscuotono 
attualmente molto successo di pubblico e reazioni di fanatismo in 
Turchia, dove i concerti di cantanti come Müslüm Gürses(“la voce 
forte”) e Ibrahim Tatlises(“la voce dolce”), vengono accolti da fans 
deliranti e in tripudio.
Le orchestre di ‘Cialga’sono quasi sempre formate da musicisti 
zingari. Gli strumenti acustici di riferimento sono il clarinetto, la 
fisarmonica e la Gadulka( o Saz o Bouzouki, strumento a corda 
tradizionale) con l’uso di percussioni a mano(Darabuka). Queste 
formazioni tradizionali oggi si integrano ad un organico orchestrale 
formato per lo più da strumenti elettronici, il cui accompagnamento 
base è prodotto da una batteria di tipo occidentale, mentre la 
percussione a mano diventa una sorta di abbellimento ritmico. Questo 
passaggio al suono ‘sinthy-pop’(Telefoni, traccia 4; Gelam Dade 
Tudureste, traccia11) si è ispirato al modello del ‘pop-narodna’ 
jugoslavo(Vesa Kurkela).
L’abbondante uso di strumenti elettronici nel folkpop balcanico, non 
è solo il portato della modernizzazione ma ha anche motivi economici, 
dovuti sia al costo proibitivo per i musicisti di questi Paesi degli 
strumenti tradizionali, che alla possibilità di abbattere i costi con 
pochi suonatori e l’ausilio di un sintetizzatore, per riprodurre i 
suoni di un’intera orchestra.
Questo nuovo folkpop, si diceva, presenta molti elementi orientali. 
Ciò non solo nelle formule melodiche, ma anche nel suono delle voci e 
degli strumenti. Per esempio i clarinettisti di ‘Cialga’prediligono 
timbri nasali ed intonazioni roche simili al suono del Zurla(oboe 
ottomano). Lo stile dei Makam(improvvisazioni nella musica classica 
ottomana, di influenza persiana)percorre modalità musicali con suoni 
aggiunti e semitoni, ‘fuori posto’per le tonalità occidentali.
L’ascolto dell’etnopop o folkpop balcanico non è precisamente 
riferibile, per l’insieme di contaminazioni descritte, ad una 
specifica entità culturale. Si tratta di uno stile musicale nuovo ed 
eccitante, che comprende molta musica consolidata e suonata dai tempi 
più remoti in quei territori. Le accentuazioni orientali hanno anche 
un effetto terapeutico, diventano veicolo di protesta che 
controbilancia le attese deluse di uno sviluppo economico e politico 
ispirato all’Europa, ma che stenta a decollare.
Anche l’ascoltatore occidentale si fa coinvolgere dalle tonalità 
esotiche della ‘Cialga’ e dai suoi ritmi vivaci e sinuosi, come 
immersi in un’alterità straniera, che però suona familiare e 
rassicurante. La vera forza coinvolgente di queste musicalità è la 
produzione di atmosfere a noi sconosciute, che avvolgono i festanti 
in una sensazione di sensuale compartecipazione e condivisione, che 
culmina nel ‘Kyuciek’. 
Il ‘Kyuciek’ è una sorta di danza del ventre che nei locali di 
‘Cialga’ viene eseguita da ballerine, in costumi succinti e dai 
colori brillanti, che ispirano con i loro movimenti i clienti a 
seguirle nelle danze o si fanno ammirare ballando sui tavoli, 
dribblando bottiglie di whisky e insalate di frutta.
Tale danza ha una configurazione ritmica in metrica doppia, con un 
sistema binario di voci dette dum(suono percussivo basso) e 
tek(acuto).

Questo fenomeno musicale e di intrattenimento è purtuttavia molto 
contrastato e criticato nei Paesi balcanici da buona parte delle 
locali avanguardie artistiche e culturali. Esso provoca una “sindrome 
delle sopracciglia alzate”(Claire Lévi), vale a dire l’alterigia 
sanzionante della cosiddetta élite culturale, che definisce questa 
tendenza del folkpop balcanico, come musica grezza e rozza, i cui 
testi, spesso scarni e talvolta volgari, sono ridicolizzati. La 
‘Cialga’ usurperebbe le tradizioni musicali nazionali e introdurrebbe 
modi di divertimento e svago poco aggraziati e consoni solo a quegli 
strati sociali di nuovi ricchi, beneficiari di fortune ottenute in 
modi assai dubbi e sospetti, e privi di una educazione e di una 
cultura di riferimento. Spesso questi accenti critici si accompagnano 
all’intolleranza sempre più diffusa nei Balcani nei confronti 
dell’etnia zingara.
I musicisti zingari sono i veri esecutori di queste tendenze 
musicali, capaci di interpretare a modo loro le locali musiche 
tradizionali e farle proprie attraverso le contaminazioni che 
caratterizzano il successo dell’attuale folkpop balcanico. 

Anche i motivi tradizionali degli zingari che abitano quest’area 
d’Europa, sono frutto di originali e interessanti incroci melodici. 
In questo disco Sissi Atanassova canta, ispirata dalle sue origini 
gitane, dei motivi classici del popolo zingaro del sud dei Balcani, 
suonati e cantati durante le feste di matrimonio e anche per le 
separazioni. Dagli inni della comunità zingara, Gelem,gelem(traccia 
8) e Haidi Rumelay(traccia 6), alle struggenti canzoni d’amore, Chaje 
Shukarije(traccia 2) e Zelenaja Aka(traccia5).

In questo panorama della canzone balcanica, remota e recente, non si 
è voluto rinunciare allo stile delle ‘canzoni tradizionali di città’, 
che accompagnavano negli anni ’30 le serate, dentro e fuori le 
osterie tipiche di Atene e Istanbul, con una traccia di vaga 
nostalgia per quella coesione e quel cosmopolitismo linguistico e 
culturale che caratterizzavano le convivenze delle popolazioni 
balcaniche, in alcuni periodi dell’Impero Ottomano(Aman Katerina Mu, 
traccia 10,cantata sia in lingua greca che in lingua turca).
Le liriche tradizionali popolari dei Balcani sono cariche di 
poeticità e di armonia e raggiungono una forza romantica unica. Tali 
caratteristiche sono tipiche in particolare delle canzoni macedoni. 
Nondimeno si scoprono affini melodie nella lontana isola di Creta, 
come la canzone tradizionale cantata da Sissi e tutta dedicata alla 
mamma(Mana, traccia 15).

------- End of forwarded message -------