(Fwd) N.E. Balcani #658 - Serbia-Montenegro



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N.E. BALCANI #658 - SERBIA-MONTENEGRO
14 aprile 2003


IL GOVERNO SERBO APPROVA LEGGI LIBERTICIDE
a cura del team legale del Fondo per il Diritto Umanitario di 
Belgrado - ("Politika" [Belgrado], 11 aprile 2003)

Possibilità di effettuare arresti preventivi indiscriminati e 
prolungati, assunzione di poteri giuridici da parte del governo: le 
nuove normative approvate a Belgrado introducono di fatto lo stato di 
emergenza permanente

[L'articolo che riportiamo critica le nuove normative speciali che, 
con la scusa della lotta alla criminalità, attribuiscono poteri 
straordinari alla polizia e al governo, in violazione dei diritti 
umani fondamentali e della Costituzione serba. Il Fondo per il 
Diritto Umanitario di Belgrado è una delle organizzazioni che negli 
ultimi dieci anni si sono battute con più coraggio e imparzialità 
contro i crimini e le violazioni dei diritti umani compiuti nei 
Balcani. L'articolo è stato pubblicato quando le normative erano 
ancora a livello di proposta - il giorno successivo, il 12 aprile, il 
parlamento serbo le ha approvate. Seguono più sotto brani di 
un'intervista al ministro della giustizia Batic]

Invece di armonizzare le attuali normative con gli standard europei, 
come annunciava il programma politico del governo, vengono proposte 
nuove soluzioni che sono in completa contraddizione con gli standard 
europei fondamentali di difesa dei diritti umani, sono direttamente 
anticostituzionali e contrarie all'attuale sistema serbo del diritto 
penale, penale-processuale e organizzativo. Le soluzioni di legge 
previste introducono in Serbia lo stato di emergenza permanente. La 
cancellazione formale dello stato di emergenza non avrà alcuna 
rilevanza, perché nella proposta di legge vengono conferiti alla 
polizia e al governo poteri maggiori di quelli che hanno durante lo 
stato di emergenza. Le motivazioni e le giustificazioni date in 
pubblico per le modifiche proposte, secondo cui esse si riferirebbero 
non ai cittadini, ma ai criminali, sono inaccettabili dal punto di 
vista della Costituzione della Serbia, della Carta per i Diritti 
Umani e degli standard internazionali sui diritti umani. Le modifiche 
proposte introducono poteri estremi per la polizia, cancellano i 
diritti umani dei cittadini e mettono in secondo piano le procedure 
processuali. Le modifiche alle leggi organizzative trasferiscono al 
governo poteri che sono del parlamento, e il ministro della giustizia 
diventa di fatto il capo della Procura della Repubblica.

La critica alle modifiche e aggiunte alla Legge sull'organizzazione e 
la competenza degli organi statali nella lotta contro la criminalità 
organizzata si basa sul fatto che questa legge è un misto di diritto 
materiale, processuale e organizzativo che dovrebbe essere utilizzato 
come lex specialis in rapporto alla Legge penale, alla Legge sulle 
procedure penali e alla Legge sulla Procura della Repubblica. La 
proposta di legge di modifica e aggiunta (così come la Legge sui 
poteri speciali) utilizza un apparato categoriale del tutto nuovo e 
alterato rispetto alle leggi esistenti. Categorie come "criminale", 
"criminalità organizzata", "altro gruppo organizzato", "nella 
funzione della criminalità organizzata", sono completamente ignote 
alla legislazione penale e penale-processuale del paese. Il concetto 
di "criminalità organizzata" è stato introdotto solo di recente (19 
luglio 2002) nella nostra legislazione ed è stato molto criticato 
dagli esperti. Rispetto alle modifiche proposte, la definizione di 
criminalità organizzata approvata in tale occasione era almeno 
collegata ad istituti già noti del diritto penale serbo (associazione 
allo scopo di commettere atti penali - articolo 354 c.p. jugoslavo, 
associazione criminale - art. 227 c.p. jugoslavo). La nuova 
definizione proposta si basa sulla definizione di "gruppo criminale 
organizzato" dell'articolo 2 della Convenzione ONU contro la 
criminalità organizzata transnazionale, ma chi la ha proposta la ha 
modificata e ampliata introducendo il concetto di "altro gruppo 
organizzato", che non esiste in tale convenzione. Secondo la 
proposta, si tratta di un gruppo che non viene formato per commettere 
direttamente atti penali, ma è "in funzione della criminalità 
organizzata". L'espressione "in funzione" non è nota al nostro 
diritto penale e non si sa come i giudici potrebbero interpretarla. 
Vi è il timore che sotto "altri gruppi organizzati" sia possibile 
fare rientrare anche opponenti politici delle autorità, chi critica 
il governo o gli avvocati che difendono gli accusati...

Inoltre, con l'articolo 1 capoverso 2 della proposta viene 
completamente alterato l'articolo 2 della legge attuale e ciò 
eliminando del tutto gli atti criminali contro l'umanità e il diritto 
internazionale. Secondo la proposta di legge sono passibili di essere 
colpiti dalla legge per tali atti solo soggetti che possono essere 
qualificati come criminalità organizzata. Questo significa che 
vengono eliminati tutti i crimini di guerra nei quali l'esecutore non 
è un gruppo di criminalità organizzata. Quindi la legge proposta 
verrebbe applicata ai crimini di guerra solo alla condizione che il 
motivo del crimine sia l'interesse personale. Viene eliminata anche 
la possibilità di perseguire atti contro l'ordine costituzionale o la 
sicurezza dello stato, perché la minaccia all'ordine costituzionale o 
alla sicurezza dello stato dovrebbe essere motivata dal perseguimento 
di vantaggi finanziari o materiali. 

La Costituzione della Serbia (articolo 16) stabilisce che la 
reclusione e l'arresto possono essere decisi solo dal tribunale 
competente. Nell'articolo 15b della proposta di modifica il 
legislatore evita il termine reclusione, anche se la sostanza del 
contenuto è la stessa. L'articolo 15b della modifica prevede il fermo 
preventivo "delle persone che possono offrire informazioni o 
indicazioni di prova", quindi viene reso possibile l'arresto 
preventivo di testimoni, di persone informate o della stessa parte 
lesa. La Costituzione della Serbia afferma esplicitamente che possono 
essere arrestate solo le persone per le quali vi siano sospetti 
fondati che abbiano commesso un atto penale (art. 16), quindi non i 
testimoni, le persone informate o le parti lese. E' 
anticostituzionale anche la facoltà del giudice speciale di comminare 
la reclusione, perché la Procura non è un "tribunale competente". Ciò 
significa che un funzionario può fermare un testimone per il solo 
presunto sospetto che, per esempio, possa commettere l'atto penale di 
istigare il rilascio di deposizioni non veritiere o altri atti simili.

L'articolo 15 d della modifica di legge dà alla Corte Suprema la 
facoltà di prolungare la reclusione di altri tre mesi senza diritto 
di appello, un'altra clausola anticostituzionale, perché la 
Costituzione prevede il diritto di appello contro ogni decisione. 
Contraria alla Costituzione è anche la facoltà, conferita al ministro 
degli interni dall'articolo 15g capoverso 3, di prolungare la 
reclusione da 30 a 60 giorni. Questa decisione non è conforme al 
diritto penale-processuale dei paesi civilizzati. Con queste 
modifiche viene introdotto il diritto di un funzionario (di un 
ufficio), del giudice speciale e di un ministro di ordinare o 
prolungare la reclusione: si tratta di facoltà anticostituzionali e 
senza precedenti nel diritto comparativo.

E' in corso di elaborazione anche una legge sulla 
denazionalizzazione, con la quale tra le altre cose verranno 
restituite le proprietà confiscate con i processi penali dopo il 
1945. L'attuale legislazione penale riconosce l'istituto della 
requisizione di proprietà ottenute mediante atti penali. Per alcuni 
atti penali è prevista la requisizione obbligatoria delle proprietà. 
La confisca delle proprietà costituisce la punizione di persone 
innocenti che hanno il diritto di utilizzare le proprietà ottenute 
legalmente. A livello processuale, quindi, vengono arrestati coloro 
dei quali si sa che non hanno commesso atti penali (testimoni, parti 
lese) e li si può condannare alla prigione. Questo significa che vi è 
la possibilità di condurre un procedimento legale contro persone 
delle quali si sa anticipatamente che non hanno commesso alcun atto 
penale, requisendo inoltre le loro proprietà. Per esempio: la moglie, 
i figli o i genitori di persone accusate possono essere arrestati e 
reclusi preventivamente per 60 giorni, e successivamente, in virtù di 
una sentenza contro l'accusato che è loro padre, fratello o figlio, 
può essere loro requisita la casa o l'appartamento nel quale vivono, 
così come gli oggetti, il mobilio, l'automobile o i risparmi.

Sarebbe molto più importante che il legislatore si occupasse della 
problematica delle responsabilità di comando (legge penale, seziona 
generale), perché è questo il problema con il quale il sistema 
giuridico si dovrà confrontare direttamente nel prossimo futuro. La 
critica alle modifiche della Legge sulla Procura si basa sul fatto 
che tutte le modifiche a tali legge vanno nella direzione della 
riduzione e della cancellazione dell'autonomia della procura 
(garantita dalla Costituzione) e di un aumento delle ingerenze del 
governo e della polizia. La modifica chiave è quella secondo cui sarà 
il governo a proporre la nomina del procuratore della repubblica, e 
tutti gli altri procuratori e sostituti verranno nominati dal governo 
su proposta del ministro della giustizia. Ciò significa che la 
procura diventa nei fatti un organo del governo e che è sotto il 
controllo diretto del ministro della giustizia.

(titolo di "Notizie Est - Balcani")


INTERVISTA AL MINISTRO SERBO DELLA GIUSTIZIA, VLADAN BATIC
(da "Politika" [Belgrado], 11 aprile 2003)

D: Quando sarà tecnicamente pronto l'edificio del Tribunale Militare 
e quando cominceranno i processi?

R: I giudici per le indagini potranno cominciare la procedura di 
indagine al più tardi entro il 12 maggio, quando scadranno i termini 
per il fermo in carcere. Secondo le nuove misure legislative, 
l'indagine può durare cinque mesi, quindi penso che non sia reale un 
inizio dei processi, che saranno accessibili al pubblico, prima 
dell'autunno. I processi verranno organizzati nell'edificio del 
Tribunale Militare e l'idea è quella di insediare nello stesso 
edificio anche la sede della Procura della Repubblica e del Giudice 
speciale. Tale edificio ha un ottimo carcere, in grado di accogliere 
più di duecento persone, ci sarà anche un'aula con gabbia e vetri 
antiproiettile, conforme agli standard internazionali. Gli USA hanno 
assicurato aiuti per 4,5 milioni di dollari, destinati alla 
ricostruzione e all'adattamento dell'edificio e di tutti i sistemi di 
sicurezza. Avremo circa 4-5 grandi gang, e un numero più limitato di 
gang minori, o di gruppi legati alla criminalità organizzata. Le 
indagini contro singole persone stanno già cominciando, mentre quelle 
contro i capi delle bande criminali verranno condotte negli spazi del 
Carcere Centrale di Belgrado, perché non vogliamo rischiare il loro 
trasporto fino al Tribunale distrettuale e intendiamo evitare 
l'attenzione dei media. Avverrà tutto lontano dagli occhi del 
pubblico.

D: Gli organi statali hanno comunicato che sono stati fatti progressi 
anche riguardo ai crimini commessi a Ovcari, presso Vukovar, nel 
1991. Il Tribunale dell'Aia consentirà che alcuni processi per i 
responsabili di tali crimini si tengano in Serbia?

R: Penso che tutta la storia delle incriminazioni dell'Aia stia pian 
piano giungendo alla fine e che tutti i casi fondamentali dovranno 
essere oggetto di processi condotti dai nostri organi giuridici. 
Nella nostra legislazione abbiamo la punizione penale dei crimini di 
guerra, ma il problema maggiore non è quello dei processi, bensì 
quello di ottenere prove sui crimini di guerra. Grazie al cambiamento 
della situazione nello stato stiamo andando gradualmente verso la 
creazione di una credibilità del nostro sistema giuridico, quindi 
penso che la comunità internazionale sarà pronta a investire nel 
nostro sistema giuridico, negli edifici, nella logistica, nella 
formazione dei giudici, e tutto questo potrà essere in funzione di 
processi per i crimini di guerra che si tengano nel nostro stato.

[...]

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