ancora sul DU




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Subject: I crimini impuniti della NATO (7bis: ancora sul DU)
Date: Wed,  3 Apr 2002 13:37:03 +0200
From: "jugocoord at libero.it" 


Uranio impoverito: ultime notizie di fonte jugoslava 
sull'indagine delle Nazioni Unite (programma per l'ambiente).
Traduzione di Zivkica Nedanovska. A cura di A. Tarozzi.

1. FONTE: Glas Javnosti.
2. TITOLO: Portate il vostro veleno.
3. INDICE: L'UNEP ha confermato la presenza di uranio impoverito.
4. SITO INTERNET:
http://arhiva.glas-javnosti.co.yu/arhiva/2002/04/01/srpski/T02033101.shtml
5. AUTORE: Aleksandra Klaric.
6. NUMERO DI PAGINE: 2.
7. DATA: 01/04/02.

Le particelle di uranio impoverito sono ancora presenti 
nell'aria della Serbia meridionale, secondo i dati dell'UNEP, 
pubblicati recentemente. Infatti, dopo tre anni dai bombardamenti 
della NATO, l'UNEP ha pubblicato "che è stata riscontrata 
contaminazione diffusa ma di poca intensità in cinque localita' 
in Serbia ed una in Montenegro". Klaus Tepfer, direttore esecutivo
dell'UNEP, dice che la contaminazione è stata misurata a Pljackovica
(presso Vranje), Borovac, Bratoselce, Bukurevac, Reljani e sulla 
penisola di Arza (Montenegro), e "non è stato determinato il 
livello della radioattività, che potrebbe rappresentare un pericolo 
diretto per l'ambiente e la salute umana". Tuttavia, nella relazione 
dell'UNEP si raccomandano misure di cautela e controlli regolari 
della qualità dell'acqua, mentre Pekko Haavisto avvisa che qualsiasi
sommovimento del suolo può liberare particelle di uranio impoverito
nell'aria. Nonostante il fatto che i dati siano drasticamente modesti,
è già stato fatto un progresso, secondo Snezana Milacic, perchè si 
riconosce apertamente l'esistenza di materie radioattive in queste 
regioni. I dati dell'Istituto di Vinca (vicino a Belgrado) dell'anno 
scorso dimostrano che con l'uranio impoverito sono stati bombardati 
110 obiettivi in Jugoslavia.
"La relazione dell'UNEP è un progresso perchè con essa si riconosce 
la contaminazione del terreno. Infatti, nell'ottobre del 2001, 
l'UNEP, in presenza dei nostri esperti, ha visitato le regioni 
contaminate ed ha preso i campioni. Adesso è stato constatato un 
aumento della radioattività nel suolo e nell'aria", dice Snezana 
Milacic, esperta dell'Istituto per la medicina e la protezione 
radiologica di Belgrado. "In quell'occasione sono stati presi i
campioni di terra, di piante e dei resti di munizioni. I campioni 
sono stati esaminati nei laboratori in Svizzera e in Italia e da 
noi, all'Istituto di Vinca. La ricerca dell'UNEP è stata indirizzata 
verso l'aspetto ecologico. Però, allora, i nostri esperti hanno 
monitorato 29 persone adulte di Vranje, Bujanovac e dei villaggi 
vicini. Il campione doveva mostrare cambiamenti ai tessuti più 
delicati e sensibili, per una ricerca nuova da intraprendere. I 
risultati sono stati positivi perchè dal 20% di soggetti monitorati, 
cioè in sei casi, sono riscontrati cambiamenti nei cromosomi e nelle 
cellule del sangue. Risultati simili sono stati ottenuti alcuni
anni fa su di un gruppo di 21 persone nei pressi di Strpce, dove 
era stato riconosciuto l'uso di armi radioattive. Attualmente, non 
possiamo dimostrare che si tratti di una conseguenza del 
bombardamento con uranio impoverito, ma è molto indicativo che 
cambiamenti del genere si manifestino proprio nelle persone che 
sono state esposte all'effetto diretto delle materie radioattive.
Però, questo non possiamo confermarlo con sicurezza finchè l'esistenza
di uranio impoverito non si evidenzia nell'urina", dice la signora 
Milacic. "Per questo ci vogliono analisi specifiche. Comunque, il nostro 
problema sta nel fatto che noi non abbiamo i soldi per comprare i 
reagenti necessari, anche se ci sono gli esperti e l'apparecchiatura. 
Per un programma del genere ci vorrebberro 150.000 euro, che i nostri 
esperti cercano di ottenere dal nostro Governo. Dobbiamo decontaminare 
queste regioni prima che l'uranio impoverito entri nella catena 
alimentare. Il Montenegro ha incominciato la decontaminazione
nella penisola di Lustica. Il problema grosso è dove possiamo deporre 
quelle scorie, cioè come dobbiamo trattarle, come nostre o come scorie
di importazione. L'unico posto dove deporre il nostro scarto radioattivo
da noi è Vinca. Però, visto che qui si tratta di tonnellate, che in 
nessun modo possono essere deposte vicino a Belgrado (Vinca), 
anche una relazione del genere dell'UNEP è un passo avanti. Infatti, 
la relazione riconosce che lo scarto radioattivo è conseguenza dei 
bombardamenti della NATO, nonchè dell'uso di munizioni radioattive. 
Sulla base di tutto questo, possiamo chiedere almeno che lo scarto sia 
deposto al di fuori del nostro paese", conclude Snezana Milacic.