Reggio Emilia: Cena balcanica, sabato 16 Febbraio 2002



Riceviamo e rigiriamo:

Cucina e Cultura a servizio della Solidarietà
è un'iniziativa proposta
dall’Associazione “Una Montagna di Aiuti”
realizzato con il sostegno della
Comunità Europea
nell’ambito del programma
Gioventù progetto Capitale futuro

CENA BALCANICA
Piatti tipici di Mostar

Sabato 16 Febbraio 2002
ore 20.30

presso
Oratorio cittadino “Don Bosco”
Via Adua, 79
Reggio Emilia

inoltre ci saranno:
danze e musiche balcaniche da ballare insieme

Per prenotare scrivere a: renat at freemail.it

Cos’è l’Associazione “Una Montagna di Aiuti”?

- Nasce nel 1993 con l’intendimento di portare aiuti di prima necessità
alle martoriate popolazioni dell’ex-Jugoslavia.

- Nel 1994 aderisce all’ICS (Consorzio Italiano di Solidarietà),  porta
avanti progetti nel settore agricolo (in collaborazione
con il CEFA) e nel settore scolastico-educativo e ricreativo.

- Attualmente l’associazione realizza progetti per la promozione dello
scambio culturale in Bosnia Erzegovina, in particolare con
la città di Mostar ed un progetto educativo presso l’orfanotrofio
locale.

L’impegno dell’associazione consiste nel finanziamento dell’attività di
un’équipe di educatori locali che propongono ai bambini
laboratori di animazione, gioco, teatro e integrazione nel tessuto
sociale

Dov’è Mostar?

Mostar è il capoluogo dell’Erzegovina.

Quando e come nasce?

Città nata nel XV secolo intorno ad un piccolo ponte sul fiume Neretva.

Il ponte..

Nel 1566 venne costruito un nuovo ponte di pietra, aperto a viaggiatori
e commercianti.

Il simbolo di Mostar viene distrutto nel novembre del 1993, durante la
guerra durata dal 1991 al 1995.

Oggi il ponte non è ancora stato ricostruito, ciò sta ad indicare che
Mostar fatica a ricrearsi una nuova identità ed un futuro.

Mostar: una città piena di contraddizioni

I segni della guerra..

Nella città di Mostar sono ancora visibili i segni esteriori della
guerra sia sulle costruzioni la quali hanno un passato storico,
architettonico che ne testimoniano la ricchezza culturale, ma sono anche
prova di una storia che ha reso questa città piena di
contraddizioni.

Perché è una città contraddittoria?

Da qui sono passati l’Impero turco e l’Impero Austro-Ungarico: per
questi motivi questa regione è stata anche chiamata
frontiera militare.

Con l’arrivo della gestione europea e di altri aiuti post-bellici, la
città appare ricostruita e rinnovata, la gente veste per la
maggior parte in maniera occidentale, i locali quali bar, pub sono
molti. Tutto ciò maschera una situazione di rifiuto della
convivenza tra le diverse etnie croata, bosniaca e serba.

La situazione attuale...

....va a scapito dello sviluppo della economia, del desiderio di
rimanere nella propria nazione e soprattutto di una situazione
giovanile in cui si riscontra l’aumento della demotivazione a risolvere
i problemi di tale realtà.