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L`obiezione di coscienza in Bosnia Herzegovina
- Subject: L`obiezione di coscienza in Bosnia Herzegovina
- From: "LOC" <locosm at tin.it>
- Date: Wed, 16 Jan 2002 09:24:38 +0100
Cari amici, vi trasmetto per conoscenza un interessante documento/progetto di alcuni obiettori di coscienza che operano in Bosnia..Ciao Roberto Minervino L`obiezione di coscienza in Bosnia Herzegovina Il diritto all`obiezione di coscienza rappresenta uno dei fondamentali diritti umani, come afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti dell`Uomo del 1948, articolo 18. Secondo la legge sulla difesa, in Bosnia Herzegovina il diritto all`obiezione di coscienza e' regolato dagli articoli 81 e 94 secondo i quali l`obiezione di coscienza è permessa a tutti coloro che per motivi etici o religiosi non siano disposti a svolgere il servizio militare nelle forze armate. Una recluta che vuole svolgere il servizio civile, secondo la legge della Federazione della BiH, deve presentare domanda entro tre mesi dalla visita di leva. Per quanto riguarda la Republica Srpska della BiH, il tempo concesso dalle autorità per presentare questa domanda e' ancora piu limitato: solo due settimane dopo la visita. La commissione per servizio civile ha il dovere di risolvere il caso entro tre mesi dopo che l`obiettore ha fatto la domanda. Ma in Bosnia Herzegovina si incontrano molti problemi nell`applicazione di questo diritto fondamentale. Per esempio:  La legge sull`obiezione di coscienza in realtà non viene applicata in maniera omogenea sull`intero teritorio della BiH.  La grande maggioranza della popolazione non ha la minima conoscienza del proprio diritto al servizio civile.  Il servizio civile impegna il cittadino bosniaco il doppio del tempo richiesto per il servizio militare.  La commissione per l`obiezione di coscienza esiste solo sulla carta: in realtà questo organismo non si è mai riunito, così che quei pochi che hanno cercato di rivendicare questo diritto non sono mai stati ascoltati e sono stati trattati con arroganza e disprezzo. Sicuramente il problema più grave rimane la scarsissima conoscienza che le persone (specialmente le reclute) hanno dei propri diritti. Le persone non sanno niente dell´esistenza del diritto all`obiezione di coscienza e del fatto che tale diritto e' regolato (anche se male) dalle leggi. Le ragioni di questo problema si annidano nel totale ostruzionismo delle istituzioni che non intendono avvisare i giovani abili alla leva dei loro diritti. Infatti la società bosniaca odierna affronta un persistente stato di "guerra fredda" tra istituzioni civili e militari divise. Sulla carta esistono due eserciti, uno per la Federazione e uno per la repubblica Srpska, ma in realtà nella Federazione, così come le istituzioni, anche le armate sono divise secondo un principio di maggioranza: la comunità maggioritaria su un territorio detiene anche il controllo effettivo delle forze armate presenti su quel territorio. I partiti nazionalisti, protagonisti e beneficiari della divisione delle istituzioni e delle comunità, continuano infatti ad alimentare la paura dell`aggressione da parte del nemico, reale o fittizio. Si capisce perchè un tema come l`obiezione di coscienza si presenti come una spina nel fianco della politica conflittuale degli opposti nazionalismi. Negare la guerra significa superare il recente passato di violenza e, sopprattutto, significa creare le condizioni per una reale pacificazione. Presentazione del progetto Intendiamo realizzare un progetto che aiuti la società civile a costruire autonomamente una reale cultura della pace. I nostri principali obiettivi sono:  Informare la popolazione riguardo i problemi elencati e riguardo la neccesità di risolverli. Rendere di dominio comune i problemi e formare la massa critica.  Dare precise informazioni alle reclute sul diritto all`obiezione di coscienza: che cos`è e come fare per rivendicarlo e per metterlo in pratica. La carovana L`idea principale per realizzare il nostro progetto è quella di organizzare una carovana composta da attivisti per la pace e da artisti provenienti da tutta la BiH. Compiremo un viaggio attraverso i mille confini interni della BiH e visiteremo dieci città. Organizzeremo un programma pensato per avvicinare la gente alla storia dell`obiezione di coscienza e del servizio civile, e per trasmettere il nostro messaggio antimilitarista e pacifista. La carovana sara composta da 25 persone e 6 macchine che passerano per le città bosniache. Il programma prevede: uno stand con materiale informativo (volantini, magliete, libri.), azioni «food not bombs», workshop nelle scuole, contatti con le radio locali, mostre colletive e concerti. La carovana partira' il 22 aprile da Trebinje (in Repubblica Srpska) e si concluderà a Sarajevo il 15 giugno (giorno dell'obiezione di coscienza) con una grande manifestazione a cui prenderanno parte tutte le organizzazioni e gli individui attivi nella campagna per l`obiezione di coscienza in Bosnia Herzegovina (che dura da più di un anno). Se siete interesati all`intera campagna, o a questo progetto di carovana, o vi interessa chi siamo e cosa stiamo facendo, o potete aiutarci in qualche modo. metiamoci in contatto. Saluti. Denis Kajic, MIFOC, Mostar Intercultural Festival-Comitato Organizzativo e-mail: denisk at cob.net.ba
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