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contributo dei compagni dell'osservatorio brindisi
- Subject: contributo dei compagni dell'osservatorio brindisi
- From: olivavittoria at hotmail.com
- Date: Thu, 17 May 2001 17:24:12 +0200
dalla pagina contro ilG/8Networc per i diritti globali Puglia http://www.controappunto.org Brindisi 17 maggio 2001 Contributo dell'osservatorio sui Balcani di Brindisi sul dibattito nazionale- e le iniziative in corso, compresa l'assemblea del 22 aprile a Roma -sul nuovo ruolo che l'antimilitarismo deve avere in questa nuova fase. Condividiamo pienamente le riflessioni che molto schematicamente erano proposte sul documento di invito: oggi è più facile parlare di globalizzazione che di militarismo, ma forse la risposta in parte la conosciamo : il nuovo "movimentismo" che rincorre le scadenze dei Summit pur di avere uno spazio mediatico, lascia poco spazio alla costruzione di strutture politiche di studio , analisi , raccolta di dati , che purtroppo non danno quasi mai a chi si impegna su questo fronte , l'onore della cronaca, cosa che oggi sembra rappresenti il vero motivo dell'esistere. Capita così , che, mancando un vero coordinamento tra i soggetti che continuano a mantenere vivo l'interesse sull'antimilitarismo , nonostante le nuove tecnologie , non si riesca ad aprire campagne di lungo respiro su questo tema. Diciamocelo chiaramente , se non vi fosse stato il caso Uranio e lo sforzo dei soliti Ignoti, Accame in testa , il capitolo della guerra dei Balcani era ormai bello e digerito non solo dalla "opinione pubblica" ma anche da tutta quella vasta area della sinistra nella quale noi militiamo. Scusandoci per questo sfogo, entriamo nel merito dei punti suggeriti nel documento di convocazione: Nuovo Concetto Strategico della Nato e il suo ruolo nell'Impero. Qui sorge una domanda:- Qual è il concetto di Impero si avvicina di più ad un mondo nel quale la virtualità la fa da padrone? Cerchiamo di esser più chiari:- La nato , come altre organizzazioni militari regionali consorelle rappresentano solo il lungo e nodoso bastone dell' imperialismo o sono ( o vogliono essere) elementi coofondanti dell'Impero?- Porre questo quesito , significa porre oggi con forza il problema del militarismo strisciante e crescente nella nostra società, che ha forme sempre più subdole, a volte più accettabili e che riesce addirittura ad attrarre a sé come le "Sirene" di Ulisse, settori del movimento pacifista e delle ONG che fino a questo momento avevamo visto a fianco a noi nelle grandi iniziative internazionaliste e per la Pace. Ricordiamoci che gli ultimi interventi " umanitari" dai Balcani alle crisi africane, da Timor alla Somalia e via dicendo, hanno visto come supporter fior di Ong che lavoravano da anni su quei posti., ma che sono state scoperte dai "media" solo nel momento in cui serviva l'immagine del missionario piangente che implorasse :-Fate qualunque cosa per fermare i massacri!- Molto spesso però, dopo l'intervento umanitario i massacri continuano, a tv spente, mentre nuovi equilibri , nuovi accordi sulla spartizione dei proventi della rapina imperiale vengono sottoscritti sotto le tende dei caschi blu. Nel nuovo concetto strategico viene dato alla Nato il ruolo di organizzazione atta a rendere sicuro il Mondo, allargando quindi il suo campo d'azione a tutte le aree ove gli interessi dei paesi membri dell' Alleanza siano messi in pericolo; il Mercato Globale ha bisogno di un difensore globale. Questo concetto non ci è nuovo, essendo una variante "cresciutella" dei vecchi imperialismi, solo che in questo momento cerca attraverso i meccanismi accorti dei vari Partenariati di coinvolgere i possibili concorrenti- guastafeste ( Russia- Cina) nella spartizione imperiale. Contributo al dibattito sulla costruzione di una nuova stagione di lotte antimperialiste e contro la nuova Nato.. ...possiamo porci a questo punto una serie di domande: La Nato ,oggi, è utile e a chi? A questa prima domanda , che salì prepotentemente alla ribalta nel dibattito interno delle cancellerie europee, alla caduta del Muro, la risposta venne da una serie di fatti accaduti in una maniera troppo preordinata per non pensare che non ci fosse lo zampino dell'ala dura del militarismo internazionale, visto nell'insieme dei diversi complessi militar-industriali (sia quello Atlantico che quello russo) e che avevano durante tutta la Guerra fredda pesantemente condizionato la vita politica del Vecchio e del Nuovo Continente. Parliamo della crisi balcanica , che sin dal primo momento, abbiamo ritenuto noi militanti antimperialisti pugliesi, come una sorta di "vista sull'inferno" per l'Europa che sognava muoversi da sola senza i condizionamenti americani. All'euforia della avvenuta liberazione dalla minaccia nucleare sovietica- con la quale il Tallone di ferro dell'imperialismo americano aveva ricattato gli Europei- si sostituiva il ritorno degli incubi infernali dal passato medioevale. Proprio quando si osannava la pace , si scopriva che nel cuore d'Europa c'era ancora una gran voglia di sangue. Questo calderone infernale che ci viene riproposto quotidianamente da dieci anni diventa l'esempio negativo per stimolare quei processi di ristrutturazione economici, politici , sociali e militari che portano ad accellerare il cammino dell'Europa di Maastricht , ma che contemporaneamente le fanno scegliere .-..di non scegliere....ovvero di rimanere ancorata ancor più maggiormente all'Alleanza Atlantica. Addirittura i nuovi Paesi , dell'exPatto di Varsavia, ancor prima di bussare per entrare a far parte nella Nuova Europa, fanno i salti mortali pur di associarsi al più presto nella Nato. Paura di minacce di ritorsioni militari del vecchio e malconcio orso russo? Sappiamo bene che non è così, ci sono altri e ben più importanti i motivi e che non si differenziano di molto da quelli che portarono oltre cinquant'anni fa all'edificazione della Nato e la crisi balcanica rappresenta un fattore di stimolo a questi processi. Ieri, con la tragedia della seconda guerra mondiale ancora fresca nei ricordi e con le città europee ancora da ricostruire, come mezzo per evitare che essa si riproponesse, venne "offerto" il Patto , tra soggetti "liberi" di accettare o correre il rischio di ritrovarsi invischiati in un futuro non lontano di altre guerre fratricide per questioni di confini o di mercato , e ritrovarsi deboli , divisi ed indifesi di fronte alle mire del" famelico" Stalin. In quest'ultimo decennio , con l'esempio balcanico, la Nato si propone alle varie Polonia, Ungheria, ecc come il soggetto che li garantisce che mai nessuno dei suoi membri potrà attaccare l'altro, avendo come garante un Super partes di eccezione, il grande Fratello Americano. Dietro questo punto fermo , che dobbiamo tenere ben chiaro , vengono poi tutti gli altri meccanismi e motivazioni che rendono possibile la sopravvivenza della Nato nonostante l'annullamento della motivazione iniziale: il pericolo dell'espansionismo sovietico. D'altro canto, siamo ancora agli inizi della costruzione della Nuova Europa, quella degli Stati Confederati Europei e che sogna di estendersi dall'Atlantico al Pacifico ,- includendo la Russia -una grande Europa dove il capitale tentacolare delle multinazionali alla virtualità dei confini statali, vuole invece aggiunta la sicurezza dell'impunibilità delle sue scelte di rapina, devastazione, di regole sociali infrante e questo può essere garantito solo dalla fedeltà delle legioni imperiali multinazionali e multietniche-Roma docet !- Mentre l'Europa dei banchieri e del Capitale globalizzatore accellera il cammino, strutture antiquate e poco affidabili come gli eserciti di leva vengono eliminate per essere sostituite da più snelli ed efficienti eserciti di soli professionisti- l'Esercito Mercenario Internazionale-che trovano nella Nato la grande casa comune e sala di regia per tutte le avventure imperialiste. LA LOTTA CONTRO IL CAPITALE GLOBALIZZATORE NON PUO' ESSERE SCISSA DALLA LOTTA AI SUOI PRETORIANI, POICHE' SAPPIAMO CHE ESSI SARANNO IMPLACABILI CONTRO GLI ANTAGONISTI E NELLO SCONTRO FINALE CI SARA' UN SOLO VINCITORE. Ma come fare per non essere i concorrenti eliminati? Un dilemma al quale trovare una risposta è sicuramente difficile, ma non impossibile. Sì non è impossibile l'assalto al Cielo, al Palazzo D'Inverno, sapendo che il Principe -il Capitale- può circondarsi di fossati e di tagliagole travestiti da sceriffi ma non può opporsi alle sue contraddizioni interne che storicamente lo condannano a vivere nel terrore di essere defenestrato dai servi della gleba che opprime quotidianamente, ma anche di essere sgozzato nel sonno dai suoi fratelli e fratellastri, capitalisti e sfruttatori invasi da continua smania di sete di potere e denaro. Come il Castello nel Medioevo rappresentava l'unico elemento di stabilità e sicurezza dove rifugiarsi durante gli attacchi nemici, anche la NATO è riuscita a rigenerarsi attraverso un intelligente gioco di ruolo. La NATO del nuovo millennio si presenta a tutto il mondo come l'Alleanza che è stata capace di portare la stabilità nel cuore del Vecchio Continente, proprio quello dal quale erano scaturii i massacri mondiali del XX secolo. Oggi , questo modello viene proposto come elemento "stabilizzatore" per quelle parti della Terra (le cosiddette aree di crisi permanente) dove i vecchi e i nuovi colonialismi, il fanatismo religioso, gli strascichi residui della Guerra fredda, le carestie dovute a guerre e ai cambiamenti climatici, le epidemie hanno reso endemica la INSTABILITA'. Una instabilità che il Capitale Globalizzatore vuol rendere "controllabile" onde evitare che variabili impazzite rendano la rapina globale creatrice di Nuovo Disordine Mondiale. Aprire una campagna vincente contro il militarismo imperialista e contro la Nuova Nato è possibile sale coniugandola alle campagne di lotta contro tutti gli aspetti più aberranti della "globalizzazione". La risposta militar-poliziesca alle manifestazioni "antiglobal" è già un elemento chiarificatore di come vi sia un'unica regia che manovra l'apparato repressivo capitalista. Essa ha sede nei centri decisionali NATO, nei sistemi di spionaggio ed intercettazione,nelle sedi dei entri Alti Studi Militari e/o civili , che elaborando le linee di intervento strategico e tattico preparano la "mano forte" (il Tallone di Ferro di London-iana memoria) ad intervenire efficacemente in tutti gli scenari possibili dove l'Antagonismo, la Rivolta, l'Insubordinazione mostrino di voler dare battaglia. Questo vuol dire aprire campagne contro il Controllo Telematico, che è l'arma considerata vincente da parte degli Strateghi del Pentagono e che concettualmente si sta diffondendo anche tra gli omonimi europei. Un mondo pieno di satelliti spia, di telecamere, di cimici sparse ovunque, braccialetti e collari eletronici sono gli strumenti che sostituiscono il complesso di difesa ed allerta che precedenti società, più o meno anticamente, avevano creato per difendersi dagli Alien-i, i barbari invasori, i "turchi". Al "limes" romano , alla Muraglia Cinese, alle Torri Saracene, alle linee Maginot, oggi è il controllo elettronico-informatico a fare da campanello d'allarme capace di chiamare l'intervento delle legioni dei pretoriani Nato, sia che essi vestano la divisa dei "soldati umanitari" o quelle dei Robocop metropolitani armati di cani lupo, bastoni elettrici e non, lacrimogeni a gas paralizzanti o proiettili di gomma o veri. Per vincere occorrerà aprire campagne contro i Nuovi Modelli di Difesa "Nazionali", mistificata versione della creazione dell'Esercito Imperiale della Nuova NATO. Reparti duttili, agili, formati da mercenari ben indottrinati e che si sentono confortati dall'esser parte integrante della "società civile" per la quale essi sono comandati a combattere, diventano sotto l'ombrello elettronico e Robotico dell'Armata Aerea Invisibile USA , il simbolo dell'Onnipotenza Nato, dell'assoluta certezza della vittoria finale della Globalizzazione Capitalista. Così la struttura militar-poliziesca viene contrabbandata agli occhi del mondo come la panacea per tutti i mali, sostituto della politica del dialogo e della cooperazione tra popoli, difensore degli interessi economici e politici della "Comunità Internazionale" ovunque siano minacciati, soccorritore umanitario, insieme a suore e crocerossine, degli orfani e delle vedove della (sic!) rapina imperiale, addirittura ...elemento di stimolo per la edificazione di entità statali e sociali, sostituendosi alle naturali dinamiche relazionali. Ma veramente l'imperialismo ha trovato la pietra filosofale con la quale mantenere sotto chiave l'insofferenza, la ribellione agli spietati processi di sfruttamento che impone? Gli stessi militari, consci di questa grande mistificazione, onde non ritrovarsi come unico capro espiatorio qualora le cose andassero male e a fronte di alcuni insuccessi(vedi Somalia), tendono ad coinvolgere nelle "operazioni umanitarie" le ONG più significative, richiedendo la loro presenza e collaborazione. Ciò ha portato spesso ONG prestigiose a tramutarsi in "longa manu militari"con attività di intelligence, di copertura, nella costituzione di soggetti,, organizzazione politiche e forme di governo ( con rischi di infiltrazione delle mafie locali) ad uso e misura della entità militare "umanitaria" occupante. Non riuscire a rompere questo patto d'azione, demistificandolo, in particolar modo agli occhi dei volontari " onesti" che militano nelle ONG e che non si accorgono come il loro lavoro è spesso utilizzato ad altri scopi, non potrà permetterci di allargare il fronte di tutti coloro che lottano contro la presenza delle Alleanza Militari ed in particolare contro la Nato. Questi sono a tutt'oggi piccoli esperimenti ( di misura e qualità crescente) che una volta classificati, schedati e studiati dai Computer-Scenario diventano parte integrante della Rivoluzione degli Affari Militari (tanto cara al Seg. Gen. della Difesa USA William Owen) che sta modificando l'organizzazione militare del capitalismo mondiale con piani di sviluppo a medio (2010) e a lungo termine (2025). Iniziata nel 91 con il concetto delle Forze di Reazione Rapida, dal 94 con l'iniziativa del Combined Joint Task Force, quale veicolo attraverso il quale la Nato avrebbe condotto missioni "non articolo 5" al di fuori dei confini definiti nel Trattato del Nord Atlantico, oggi vede nel "SISTEMA DEI SISTEMI" DI "William Owens la quadratura del cerchio per rendere attraverso la I War (Informatic War) l'Armata Imperiale Robotica dotata delle tre I: Inattaccabilità, Invincibilità, Invulnerabilità: In sintesi vediamo quali sono alcuni degli stadi di evoluzione della RMA-IWar: Obbiettivi: ridurre rischio di perdite e danni collaterali mediante 1° stadio (entro 2010?) Piattaforme stand off. Dominio dell'informazione, Spazio, Satelliti, Difesa Antimissile. 2° stadio (2025?)Robotica. Armi non letali. Psicotecnologie. Difesa Cibernetica. Il tutto finalizzato per il raggiungimento di nuovi modelli organizzativi: 1° stadio Task Force. Combined Joint Task Force. Coalizioni ad hoc. 2° stadio. Struttura Uniforza Armata (Iperflessibilità) Praticamente entro il 2025 il modello vincente sarà un esercito di Terminator al soldo del capitalismo Mondiale, un esercito supertecnologico, formato da reparti multietnici fedeli solo all'ufficiale pagatore (svincolati da inutili nostalgici caratteri nazionali) e capaci di esser utilizzati nelle più disparate condizioni grazie al supporto dell'alta tecnologia. E' un programma impressionante , ma che il Capitalismo vede come unica forma di assicurazione della vita e sul quale ha deciso di spendere le energie migliori e non a caso è proprio il complesso militar-industriale statunitense a spingere su questo disegno. Concludiamo con la constatazione che comunque esistono delle contraddizioni che sono venute alla luce nella pratica degli ultimi anni , compresa la guerra nel Kosovo. Alla concezione dell'ipertecnologia ,nell l'Europa umanista, gli stessi stati maggiori oppongono il concetto del fattore umano e come l'esercito vincente non è mai stato quello più armato , bensì quello più motivato. Ebbene, sapendo che la motivazione del Capitalismo è quella di SOPRAVVIVERE ad ogni costo, arricchendosi ed accumulando potere, come formula taumaturgica capace di allontanare lo spettro della sua morte, mentre per l'Umanità proletarizzata la motivazione è VIVERE, possibile che non si sia capaci di dare speranza della vittoria contro il MALE? osservatorio sui Balcani di Brindisi osservatoriobrindisi at libero.it ---------------------------------------------------------Ma Messapo, domatore di cavalli, prole di Nettuno che nessuno può abbattere nè col fuoco nè col ferro, chiama d'improvviso alle armi popolazioni già a lungo inerti e schiere non aduse alla guerra, e di nuovo impugna la spada Vergilius Aeneis VII 691 694 __________________________________________
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