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emergenza Jugoslavia
- Subject: emergenza Jugoslavia
- From: olivavittoria at hotmail.com
- Date: Tue, 27 Mar 2001 11:46:41 +0200
Caro Giorgio, scrivo dal computer di Vittoria e Antonio (sono in Puglia per una serie di iniziative Palestina) che non sono più in Jugocoord. Perciò ti sarei grato se vorrai girare questo testo in quella e in tutte le liste che puoi. Grazie. Ciao bello. Fulvio. DA FULVIO GRIMALDI L'arresto la notte scorsa di Zivedin Jovanovic, ex-ministro degli esteri e oggi vicepresidente del Partito Socialista Serbo e braccio destro di Milosevic, segna una violenta accelerazione del complotto imperialista contro la Jugoslavia, in parallelo con la destabilizzazione in Macedonia, istigata dagli USA e finalizzata, tra l'altro, a tenere sotto schiaffo la Jugoslavia e specificamente Kostunica. Jovanovic, accusato sicuramente con falsi pretesti delle solite malversazioni, è stato l'organizzatore della convegno del Foro di Belgrado in occasione del secondo anniversario dell'aggressione Nato nonchè della grande manifestazione di massa di sabato scorso, alla quale ho avuto il privilegio di essere invitato.. Entrambe le iniziative sono state coronate da enorme successo e il provvedimento preso dal regime è chiaramente anche una vendetta contro la riuscita dell'impresa e, implicitamente, contro la ricomparsa in forze del Partito Socialista, anche sulla scena internazionale. La frustrazione del regime di Zoran Djindjic è stata poi accentuata dalla clamorosa vittoria del sindacato autonomo della Zastava sul sindacatino giallo, altro segno che in Jugoslavia i tempi della ripresa si stanno accorciando. Il convegno di Belgrado, di cui avete potuto leggere il comunicato finale messo in rete dal Tribunale Clark, ha visto la partecipazione di 17 paesi e 25 delegati, tra i quali Jaret Israel, degli USA, e esponenti del vertice del Partito Comunista Russo, tra i quali la viocepresidente della Duma, delegati britannici, greci, argentini, tedeschi, iracheni, libici, palestinesi, italiani e altri. Nel corso degli interventi sono state illustrate le menzogne che hanno accompagnato l'aggressione, la situazione nei Balcani con la nuova offensiva dei banditi UCK addestrati ed armati nelle basi USA e britanniche, gli equilibri internazionali, le infiltrazioni USA e Nato nella DOS e in particolare in Otpor. E' stato formulato anche un piano d'azione internazionale i cui punti principali sono l'attuazione della risoluzione ONU 1244 suilla sovranità jugoslava sul Kosovo, il ritiro della Nato dal Kosovo e dai Balcani, il ritorno delle forze armate jugoslave in Kosovo, il disarmo e scioglimento dei pulitori etnici dell'UCK e bande associate, il ritorno dei profughi di ogni nazionalità in Kosovo e il loro risarcimento, il risarcimento per tutti i danni di guerra, la messa sotto accusa dei leader della Nato responsabili dell'aggressione e di crimini di guerra e contro l'umanità, la bonifica immediata, pagata dalla Nato, di tutti i siti contaminati, la liberazione di coloro che sono stati arbitrariamente arrestati, a cominciare dal direttore della TV di Stato, Dragoljub Milanovic (e ora di Zivedin Jovanovic), la chiusura dell'illegale Tribunale dell'Aja. A quanto sopra si aggiunge, con urgenza, la necessità di mobilitarsi contro il ventilato arresto di Slobodan Milosevic per presunti crimini che sono intesi a coprire quelli veri compiuto dalla Nato, nonchè contro il ricatto USA e UE che prevede la concessione di aiuti e crediti e la fine delle sanzioni soltaneto a condizioni dell'arresto di Milosevic.(Gira in rete un appello contro l'arresto di Milosevic che invito tutti a firmare). Conosco da tempo Jovanovic. E' certamente uno dei più preparati e coraggiosi politici socialisti. Al pari degli assassinii CIA dei più stretti collaboratori di Milosevic nei mesi che precedettero il colpo di stato reazionario del 5 ottobre, l'arresto di Jovanovic indica l'intenzione del regime di arrivare al più presto - e prima di un ulteriore crescita dell'opposizione popolare agli agenti Nato oggi al governo in Serbia - alla resa dei conti finale pretesa dagli USA. L'ulteriore smascheramento della natura di fanteria terroristica Nato dell'UCK, il disagio sociale senza precedenti della popolazione jugoslava, la repressione totalitaria del nuovo regime, il dilagare delle malattie da uranio e contaminazioni chimiche, vergognosamente nascosto dal regime, stanno aprendo gli occhi a molti su quello che è veramente successo con la presunta "rivoluzione democratica" e sui nuovi amici occidentali della Jugoslavia. Contemporaneamente si sta svolgendo uno scontro durissimo tra il presidente Kostunica e il premier serbo Djindjic, in particolare sul controllo delle Forze Armate che spetta costituzionalmente al capo dello Stato. Djindjic sta cercando di mettere ai vertici delle FFAA suoi uomini di fiducia. Attualmente sono reparti dell'esercito a proteggere Milosevic. Con Milosevic ho avuto un incontro di due ore e mezza e una conversazione molto rivelatrice sui retroscena dell'aggressione, delle campagne di diffamazione e del putsch di ottobre. Il contenuto dettagliato della conversazione verrà pubblicato nei prossimi giorni, dopodichè mi preoccuperò di metterlo in rete. Intanto posso dire che ho trovato un uomo nel pieno delle sue forze psichiche, fisiche e morali, con una lucida analisi, pur nella debolezza dell'impianto ideologico di Milosevic, della situazione interna ed internazionale. La determinazione a resistere alla cospirazione imperialista è evidente in Milosevic, il quale nutre una discreta fiducia nel patriottismo di Kostunica, anche se non si nasconde il fatto che il presidente è molto isolato nell'ambito delle forze al potere. E' diffusa tra i dirigenti del PSS la convinzione che un colpo di mano contro Milosevic possa portare alla guerra civile. Motivo per il quale si sta ora cercando di fare il vuoto intorno a lui. Lo stesso PSS mi è parso radicalmente rinnovato. Sono andati via, passati alla controparte oppure cacciati gli elementi della passata dirigenza compromessi con operazioni affaristiche, opportunistiche, speculative e il Partito si è rafforzato con l'arrivo di moltissimi quadri volontari giovani, fortemente motivati e dotati di indubbio coraggio, date le difficilissime condizioni attuali. Ho anche parlato con il leader del Nuovo Partito Comunista e della coalizione di sei partitini comunisti che, insieme, appoggiano la controffensiva guidata dal PSS, Kitanovic. La consistenza numerica di questo schieramento è minima, la sua pretesa di fungere da forza guida delle sinistre antimperialiste un po' patetica. Ho avuto l'impressione di personaggi un po' fuori dal tempo, incapsulati ideologicamente in formule astratte e di scarso rilievo per la situazione contingente, caratterizati da una presunzione che la loro piccolissima entità numerica rende quasi grottesca, divisi tra posizioni titine, cominformiste, staliniste pure, post-titine e altre. Ben venga comunque un fronte comune tra quella che è oggi indiscutibilmente la vera forza di massa della resistenza patriottica e antimperialista e tutte le formazioni di sinistra. Del resto, lo stesso Kitanovic mi ha detto che Milosevic e il PSS rappresentano il cuore dell'opposizione patriottica agli aggressori ed ai loro fiduciari nel paese. Ogni divergenza verrà affrontata una volta sciolta la contraddizione principale. Per finire, consentitemi un appello alla mobilitazione, con tutti gli interventi e iniziative possibili, contro la feroce repressione in atto in Jugoslavia e, in particolare, contro i tentativi di criminalizzare e processare il suo ex-presidente. E' questo che ci chiedono i 50.000 che a Belgrado sabato scorso hanno segnato con la loro forte e entusiasmante manifestazione l'inizio di una risposta che tutti attendevamo. Ho letto in rete un attacco offensivo a Rifondazione Comunista per aver organizzato una manifestazione davanti alla più grande base USA in Italia, Camp Derby, oscura matrice di Gladio e del terrorismo CIA che ha insanguinato l'Italia. Qualcuno ha definito una "maialata" quell'iniziativa, probabilmente perchè si svolgeva nello stesso giorno della manifestazione di Cesena. Compagni, è davvero incredibile. A Cesena mi risultano esserci stato tra le 400 e le 600 persone, si è dunque attinto a un bacini appena interregionale. Come è concepibile adontarsi di altre iniziative, fatte in altre regioni, sull'anniversario dell'aggressione? C'è qualcuno che davvero è tanto autoreferenziale da illudersi che ogni iniziativa non da lui sponsorizzata sia finalizzata a sabotare le sue? Non è stato un bene che in Italia, il 24 marzo, si siano svolte più manifestazioni? Vorrei che questa adorazione del proprio ombelico venisse riconosciuta da quelli che hanno davvero a cuore la sorte della Jugoslavia, e quella di tutti i popoli e di tutte le classi oppressi, come espressione di un minotarismo settario che non fa bene proprio a nessuno. In conclusione, siccome ci sono tra gli iscritti a queste liste compagni che mi hanno invitato a iniziative sulla Palestina, devo scusarmi per aver dovuto annullare tutti i 22 impegni che avevo preso per la Palestina , con il video Patria Palestina, tra i primi di aprile e metà maggio. Sono impegnato nella campagna elettorale nel collegio del senato dove sono stato indicato come candidato (di servizio). Sarò nuovamente disponibile a partire dal 20 maggio. Fulvio Grimaldi.
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