emergenza Jugoslavia



Caro Giorgio, scrivo dal computer di Vittoria e Antonio (sono in Puglia per
una serie di iniziative Palestina) che non sono più in Jugocoord. Perciò ti
sarei grato se vorrai girare questo testo in quella e in tutte le liste che
puoi. Grazie. Ciao bello. Fulvio.

DA FULVIO GRIMALDI
L'arresto la notte scorsa di Zivedin Jovanovic, ex-ministro degli esteri e
oggi vicepresidente del Partito Socialista Serbo e braccio destro di
Milosevic, segna una violenta accelerazione del complotto imperialista
contro la Jugoslavia, in parallelo con la destabilizzazione in Macedonia,
istigata dagli USA e finalizzata, tra  l'altro, a tenere sotto schiaffo la
Jugoslavia e specificamente Kostunica. Jovanovic, accusato sicuramente con
falsi pretesti delle solite malversazioni, è stato l'organizzatore della
convegno del Foro di Belgrado in occasione del secondo anniversario
dell'aggressione Nato nonchè della grande manifestazione di massa di sabato
scorso, alla quale ho avuto il privilegio di essere invitato.. Entrambe le
iniziative sono state coronate da enorme successo e il provvedimento preso
dal regime è chiaramente anche una vendetta contro la riuscita dell'impresa
e, implicitamente, contro la ricomparsa in forze del Partito Socialista,
anche sulla scena internazionale. La frustrazione del regime di Zoran
Djindjic è stata poi accentuata dalla clamorosa vittoria del sindacato
autonomo della Zastava sul sindacatino giallo, altro segno che in Jugoslavia
i tempi della ripresa si stanno accorciando. Il convegno di Belgrado, di cui
avete potuto leggere il comunicato finale  messo in rete dal Tribunale
Clark, ha visto la partecipazione di 17 paesi e 25 delegati, tra i quali
Jaret Israel, degli USA, e esponenti del vertice del Partito Comunista
Russo, tra i quali la viocepresidente della Duma, delegati britannici,
greci, argentini, tedeschi, iracheni, libici, palestinesi, italiani e altri.
Nel corso degli interventi sono state illustrate le menzogne che hanno
accompagnato l'aggressione, la situazione nei Balcani con la nuova offensiva
dei banditi UCK addestrati ed armati nelle basi USA e britanniche, gli
equilibri internazionali, le infiltrazioni USA e Nato nella DOS e in
particolare in Otpor. E' stato formulato anche un piano d'azione
internazionale i cui punti principali sono l'attuazione della risoluzione
ONU 1244 suilla sovranità jugoslava sul Kosovo,  il ritiro della Nato dal
Kosovo e dai Balcani, il ritorno delle forze armate jugoslave in Kosovo, il
disarmo e scioglimento dei pulitori etnici dell'UCK e bande associate, il
ritorno dei profughi di ogni nazionalità in Kosovo e il loro risarcimento,
il risarcimento per tutti i danni di guerra, la messa sotto accusa dei
leader della Nato responsabili dell'aggressione e di crimini di guerra e
contro l'umanità, la bonifica immediata, pagata dalla Nato, di tutti i siti
contaminati, la liberazione di coloro che sono stati arbitrariamente
arrestati, a cominciare dal direttore della TV di Stato, Dragoljub Milanovic
(e ora di Zivedin Jovanovic), la chiusura dell'illegale Tribunale dell'Aja.
A quanto sopra si aggiunge, con urgenza, la necessità di mobilitarsi contro
il ventilato arresto di Slobodan Milosevic per presunti crimini che sono
intesi a coprire quelli veri compiuto dalla Nato, nonchè contro il ricatto
USA e UE che prevede la concessione di aiuti e crediti e la fine delle
sanzioni soltaneto a condizioni dell'arresto di Milosevic.(Gira in rete un
appello contro l'arresto di Milosevic che invito tutti a firmare).
Conosco da tempo Jovanovic. E' certamente uno dei più preparati e coraggiosi
politici socialisti. Al pari degli assassinii CIA dei più stretti
collaboratori di Milosevic nei mesi che precedettero il colpo di stato
reazionario del 5 ottobre, l'arresto di Jovanovic indica l'intenzione del
regime di arrivare al più presto - e prima di un ulteriore crescita
dell'opposizione popolare agli agenti Nato oggi al governo in Serbia - alla
resa dei conti finale pretesa dagli USA. L'ulteriore smascheramento della
natura di fanteria terroristica Nato dell'UCK, il disagio sociale senza
precedenti della popolazione jugoslava, la repressione totalitaria del nuovo
regime, il dilagare delle malattie da uranio e contaminazioni chimiche,
vergognosamente nascosto dal regime, stanno aprendo gli occhi a molti su
quello che è veramente successo con la presunta "rivoluzione democratica"  e
sui nuovi amici occidentali della Jugoslavia. Contemporaneamente si sta
svolgendo uno scontro durissimo tra il presidente Kostunica e il premier
serbo Djindjic, in particolare sul controllo delle Forze Armate che spetta
costituzionalmente al capo dello Stato. Djindjic sta cercando di mettere ai
vertici delle FFAA suoi uomini di fiducia. Attualmente sono reparti
dell'esercito a proteggere Milosevic.
Con Milosevic ho avuto un incontro di due ore e mezza e una conversazione
molto rivelatrice sui retroscena dell'aggressione, delle campagne di
diffamazione e del putsch di ottobre. Il contenuto dettagliato della
conversazione verrà pubblicato nei prossimi giorni, dopodichè mi preoccuperò
di metterlo in rete. Intanto posso dire che ho trovato un uomo nel pieno
delle sue forze psichiche, fisiche e morali, con una lucida analisi, pur
nella debolezza dell'impianto ideologico di Milosevic, della situazione
interna ed internazionale. La determinazione a resistere alla cospirazione
imperialista è evidente in Milosevic, il quale nutre una discreta fiducia
nel patriottismo di Kostunica, anche se non si nasconde il fatto che il
presidente è molto isolato nell'ambito delle forze al potere. E' diffusa tra
i dirigenti del PSS la convinzione che un colpo di mano contro Milosevic
possa portare alla guerra civile. Motivo per il quale si sta ora cercando di
fare il vuoto intorno a lui. Lo stesso PSS mi è parso radicalmente
rinnovato. Sono andati via, passati alla controparte oppure cacciati gli
elementi della passata dirigenza compromessi con operazioni affaristiche,
opportunistiche, speculative e il Partito si è rafforzato con l'arrivo di
moltissimi quadri volontari giovani, fortemente motivati e dotati di
indubbio coraggio, date le difficilissime condizioni attuali.
Ho anche parlato con il leader del Nuovo Partito Comunista e della
coalizione di sei partitini comunisti che, insieme, appoggiano la
controffensiva guidata dal PSS, Kitanovic. La consistenza numerica di questo
schieramento è minima, la sua pretesa di fungere da forza guida delle
sinistre antimperialiste un po' patetica. Ho avuto l'impressione di
personaggi un po' fuori dal tempo, incapsulati ideologicamente in formule
astratte e di scarso rilievo per la situazione contingente, caratterizati da
una presunzione che la loro piccolissima entità numerica rende quasi
grottesca, divisi tra posizioni titine, cominformiste, staliniste pure,
post-titine e altre.  Ben venga comunque un fronte comune tra quella che è
oggi indiscutibilmente la vera forza di massa della resistenza patriottica e
antimperialista e tutte le formazioni di sinistra. Del resto, lo stesso
Kitanovic mi ha detto che Milosevic e il PSS rappresentano il cuore
dell'opposizione patriottica agli aggressori ed ai loro fiduciari nel paese.
Ogni divergenza verrà affrontata una volta sciolta la contraddizione
principale.
Per finire, consentitemi un appello alla mobilitazione, con tutti gli
interventi e iniziative possibili, contro la feroce repressione in atto in
Jugoslavia e, in particolare, contro i tentativi di criminalizzare e
processare il suo ex-presidente. E' questo che ci chiedono i 50.000 che a
Belgrado sabato scorso hanno segnato con la loro forte e entusiasmante
manifestazione l'inizio di una risposta che tutti attendevamo.
Ho letto in rete un attacco offensivo a Rifondazione Comunista per aver
organizzato una manifestazione davanti alla più grande base USA in Italia,
Camp Derby, oscura matrice di Gladio e del terrorismo CIA che ha
insanguinato l'Italia. Qualcuno ha definito una "maialata" quell'iniziativa,
probabilmente perchè si svolgeva  nello stesso giorno della manifestazione
di Cesena. Compagni, è davvero incredibile. A Cesena mi risultano esserci
stato tra le 400 e le 600 persone, si è dunque attinto a un bacini appena
interregionale. Come è concepibile adontarsi di altre iniziative, fatte in
altre regioni, sull'anniversario dell'aggressione? C'è qualcuno che davvero
è tanto autoreferenziale da illudersi che ogni iniziativa non da  lui
sponsorizzata sia finalizzata a sabotare le sue? Non è stato un bene che in
Italia, il 24 marzo, si siano svolte più manifestazioni? Vorrei che questa
adorazione del proprio ombelico venisse riconosciuta da quelli che hanno
davvero a cuore la sorte della Jugoslavia, e quella di tutti i popoli e di
tutte le classi oppressi, come espressione di un minotarismo settario che
non fa bene proprio a nessuno.
In conclusione, siccome ci  sono tra gli iscritti a queste liste compagni
che mi hanno invitato a iniziative sulla Palestina, devo scusarmi per aver
dovuto annullare tutti i 22 impegni che avevo preso per la Palestina , con
il video Patria Palestina, tra i primi di aprile e metà maggio. Sono
impegnato nella campagna elettorale nel collegio del senato dove sono stato
indicato come candidato (di servizio). Sarò nuovamente disponibile a partire
dal 20 maggio.
Fulvio Grimaldi.