Iniziative ad Ancona per il "Controvertice" sulla Sicurezza dell'Adriatico e dello Ionio



A tutti i gruppi della rete di Lilliput.
Venerdì 19 e Sabato 20 si terrà ad Ancona un vertice della "Conferenza
Europea per lo Sviluppo e la Sicurezza dell'Adriatico e dello Ionio". Per
ribadire che il concetto di 'sicurezza' fondato sui confini armati, la
limitazione del diritto di circolazione delle persone e le guerre
umanitarie non ha niente a che fare con quello che noi vogliamo sia il
futuro del nostro paese molte organizzazioni, riunitesi nel coordinamento
"MAGGIO 2000", organizzano per il 18 e 19 maggio un "controvertice" di cui
troverete il programma qui sotto questo appello che spiega i contenuti
generali dell'iniziativa. La mobilitazione si concluderà sabato mattina 20
maggio ad Ancona con una manifestazione per le vie del centro. Anche la
"Rete di Lilliput" aderisce a questa iniziativa ed invita tutti i gruppi
interessati a parteciparvi direttamente. Se vi saranno altre informazioni
ed approfondimenti ve li faremo avere al più presto.
Un saluto a tutti
Fabio Lucchesi





E SE QUALCUNO PENSASSE, INVECE.


"La Regione Marche ha ricevuto dal Governo italiano il prestigioso e
impegnativo incarico di referente logistico ed organizzativo della
manifestazione.": con queste parole il Presidente della Giunta regionale ha
annunciato che la Conferenza Europea per lo Sviluppo e la Sicurezza
dell'Adriatico e dello Jonio, deliberata nel corso del vertice europeo di
Tampere, si terrà venerdì 19 e sabato 20 maggio 2000 ad Ancona. Secondo il
programma, la Conferenza prevede la partecipazione dei 15 Paesi della U.E.,
degli Stati adriatici e dello Jonio, dei Paesi del Patto di Stabilità per i
Balcani, dei rappresentanti delle "principali organizzazioni interstatuali
internazionali" e dei Presidenti delle regioni adriatiche. I temi posti
all'ordine del giorno sono diversi e variamente articolati, ma non ci vuole
molto a capire quali sono i problemi di fondo che la Conferenza si accinge
ad affrontare: gli appalti per la ricostruzione dei Balcani e la sicurezza.
E' il triste copione della guerra, in cui, come sempre, i potenti
arricchiscono, sia quando si distrugge che quando si ricostruisce, mentre
ai popoli, che la guerra l'hanno subita, non resta che dimenticare tutto
ciò che hanno perso, stringere i denti e tentare di sopravvivere tra gli
usurai, i generali e l'uranio, sparso un po' ovunque, fino alle nostre
coste, killer silenzioso ma costantemente all'opera. Sinceramente non
troviamo nulla di prestigioso in questo nuovo ruolo di frontiera che il
nostro territorio assume, ponte, da un lato, per la conquista delle
economie di altri Paesi, ma severa barriera, dall'altro, contro tutti
coloro che nel ricco occidente cercano una speranza.

Anche il 19 e 20 maggio, non sono altro che un appalto: due giorni
appaltati all'Europa dell'impresa globale, che occuperà con le proprie
verità le pagine dei giornali, i teleschermi sparsi nelle nostre case ed i
luoghi più "presentabili" della città di Ancona. Ma è tutto così
necessariamente scontato? E se qualcuno pensasse, invece, che così non va,
che già troppo tempo e troppo spazio viene sottratto alle ragioni dei
popoli, che quelle due giornate non vanno "regalate", che anche la voce dei
"senza-diritti", degli "esclusi", dell'Europa degli esseri umani, può e
deve rivendicare i propri spazi?

Esiste una società civile che tenta ogni giorno di costruire un pensiero ed
un agire critico affinchè i valori della solidarietà, della giustizia
sociale, delle libertà dei popoli e degli individui non siano variabili
dipendenti dagli interessi economici, ma valori reali, fonti di esperienze
concrete di un vivere sociale diverso e di ampie battaglie perché la sfera
dei diritti possa estendersi anziché rifluire risucchiata nei vortici del
mercato globale. E' quella stessa società civile che ha denunciato e
combattuto l'assurdità della guerra nei Balcani, così come di ogni guerra,
mascherata o no che sia da "ingerenza umanitaria"; è quella stessa società
civile che si batte contro i centri di detenzione per migranti, perché
crede che la sicurezza non sia un problema di ordine pubblico, ma un
problema di garanzie sociali, di soddisfacimento dei bisogni più
elementari, di reale accoglienza invece che di esclusione; è quello stesso
arcipelago di individui e persone associate che tenta di opporsi e di
bloccare l'ultimo paradossale e terribile orizzonte della speculazione:
quello della brevettabilità della vita, (umana, animale o vegetale che
sia), della privatizzazione del "seme", della ricostruzione genetica
pensata sulle esigenze del sistema produttivo.

Noi crediamo che questo "pezzo" di società, variegato e molteplice, diverso
eppure accomunato dall'istanza di ricollocare l'idea di solidarietà sociale
come orizzonte non solo possibile, ma immediatamente praticabile, debba
riuscire a trovarsi, a progettare insieme forme, modi e passaggi per far sì
che il 19 e 20 maggio siano occasione per realizzare sui temi della
Conferenza un proprio "dis-corso", nel senso originario del termine, che
significa "sentimento-contro", un sentire-altro che si contrappone al quel
pensiero unico che , invece, fonda il "con-corso", e cioè quel
sentire-concorde, che in questo caso non significa altro che complicità.

Quando a Seattle i mille rivoli della società civile si sono trovati per
opporsi alle regole di un mercato disumano ed alla "libera" monomissione
genetica, avevano come punto di riferimento un coordinamento chiamato
semplicemente, senza orpelli ideologici, "N30", ovverossia 30 novembre,
data di inizio del vertice. Perché, allora, non pensare ad un
coordinamento, di respiro regionale, magari denominato semplicemente
"MAGGIO 2000", che si proponga di essere un luogo di confronto, di raccordo
e di progettazione dell'agire in vista della scadenza di fine-maggio?
Perchè non immaginare un luogo rivolto a tutti coloro che intendono muovere
i propri corpi e le proprie coscienze affinchè i tanti riflettori che si
accenderanno in occasione del vertice non siano tutti puntati sulle ragioni
dell'alta finanza e del mercato? E' possibile immaginare che tutto ciò sia
anche occasione per muovere una critica forte al convegno internazionale
sulle biotecnologie che si terrà a Genova la settimana successiva,
considerando che tra i temi trattati ad Ancona e quelli trattati a Genova
esiste un legame indissolubile, che riguarda il modello di sviluppo, la
sicurezza alimentare, il peso reale dei diritti umani e dell'equilibrio
eco-ambientale nello "spazio europeo"?

Rivolgiamo questa lettera aperta a tutti coloro che leggendo queste poche
righe si sentono in qualche modo "implicati", per percorsi, desideri,
riflessioni, idee o per la semplice voglia di provare a battere la comoda
passività che ogni giorno ci viene proposta in un piatto di finto argento.




ADRIATICO:
UN MARE DI DIRITTI


GIOVEDI' 18 maggio - ore 16,30


LE FERITE APERTE DELL'EUROPA: I BALCANI DOPO LA GUERRA

- IL DRAMMA DEI PROFUGHI E DELLE VITTIME DELLA GUERRA
Jasna SARIC (Rifugiata da Mostar a Fano Comitato di Fano di TPDM)
Ivica GRADAC (presidente del Centro Sociale di Ploce - Croazia)
Rappresentante profughi del Kosovo in Serbia

- LA GUERRA DELL'EMBARGO, LA RADICALIZZAZIONE E IL SUPERAMENTO DEI
NAZIONALISMI
On.	Bogic BOGICEVIC (Vice Presidente SDP - Bosnia-Erzegovina - Sarajevo)
Frate Marko ORSOLIC (Associazione interreligiosa "Zajedno" - Sarajevo)
Prof. Zoran ILIC (Agenzia BiH-Press - Krug 99 - Sarajevo)

- L'URANIO, I BOMBARDAMENTI E L'IMPATTO AMBIENTALE E SOCIALE
Francesco SERAFINI (Legambiente)

- PROSPETTIVE PER UNA REALE COOPERAZIONE TRA I POPOLI
Giulio MARCON (ICS - Consorzio italiano di Solidarietà)
Wilma MAZZA (Associazione "Ya Basta")

- I PERCORSI POSSIBILI DI UNA DIPLOMAZIA DAL BASSO
Alberto CAPANNINI ("Operazione Colomba")
Maria Carla BIAVATI (Movimento Nonviolento)


GIOVEDI' 18 maggio - ore 20,00
pausa cena

GIOVEDI' 18 maggio - ore 21,00

L'EUROPA DELLE BARRIERE:
FLUSSI MIGRATORI E POLITICHE EUROPEE DELL'IMMIGRAZIONE

- LE LEGGI DELL'ESCLUSIONE: CRITICA ALLA NORMATIVA ITALIANA ED EUROPEA IN
MATERIA DI FLUSSI MIGRATORI E DI "CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA"

Niki VENDOLA ( Vice Presidente della Commissione Antimafia)
Salvatore PITTA' (Solidarité sans Frontieres - Svizzera)
Daniele FARINA (Centro Sociale Leoncavallo - Milano)
Nsima UDO-UMOREN (Consigliere straniero aggiunto della Provincia di Ancona)
Delegazione francese dell'Associazione Akt-Up


VENERDI' 19 maggio - ore 9,30

TAVOLI DI DISCUSSIONE

- L'ATTUALE NORMATIVA DI GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI: PROFILI GIURIDICI
DI UNA
CAMPAGNA PER IL DIRITTO ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE
Interventi di: ASGI, GIS (Francia)

- QUALE SVILUPPO SOCIALE ED ECONOMICO PER IL SUD-EST EUROPEO:
IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA E DEL CORRIDOIO ADRIATICO
lnterventi di: Massimo ROSSI (Sindaco di Grottaminare), Sandro CITTADINI
(Associazione Time for Peace-Marche -Onlus), Francesco GRAZIOSI (Coop.
Mondo Solidale), Tamara ZEKULIC (Associazione partigiani di Gradac
-Croazia), Semina LONCAR (Centro per lo Sviluppo e la Democrazia -Croazia),
Selman DERMYSHI (Comunità albanesi nelle Marche), Edoardo MENTRASTI
(Associazione per il rinnovamento della Sinistra)





VENERDI' 19 maggio - ore 16,OO

UN'EUROPA DEI DIRITTI PER UN'EUROPA SOCIALE
- VERSO UNA NUOVA SFERA DEI DIRITTI E GARANZIE SOCIALI NELLO SPAZIO EUROPEO
- LE CAMPAGNE EUROPEE CONTRO LA MANIPOLAZIONE GENETICA
- RELAZIONI ECONOMICHE E CLAUSOLE DI GARANZIA DEMOCRATICA
- DISCUSSIONE E APPROVAZIONE DELLA CARTA DEI DIRITTI DELL'ADRIATICO E DELLO
JONIO

Interventi di: Marco REVELLI, RUSSO SPENA (Rifondazione Comunista), Paolo
CENTO (Verdi), Giampiero RASIMELLI (ARCI Nuova Associazione), Luisa
MORGANTINI (Associazione nazionale per la pace), Tonci MAJIC (Associazione
Dalmata per i diritti umani - Croazia), Coordinamento MOBILITEBIO, SULLO
Carta-Cantieri Sociali)



COORDINAMENTO "MAGGIO 2000"



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