Italia-Jugoslavia: FI 20/5 VERSO IL COORDINAMENTO NAZIONALE



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Date sent:      	Tue, 02 May 2000 10:03:36 +0100
From:           	Coordinamento Romano per la Jugoslavia <crj at sigmasrl.it>
To:             	crj <crj at sigmasrl.it>
Subject:        	Italia-Jugoslavia

VERSO IL COORDINAMENTO NAZIONALE 
DEGLI AMICI DELLA JUGOSLAVIA


> A tutte le Associazioni di Amicizia e Solidarietà con il popolo jugoslavo
> Appello per  l¹Assemblea nazionale del 20 maggio a Firenze
> 
> Cari Amici,
> 
>     Abbiamo ricevuto  l¹appello del 5.4.u.s del ³Comitato contro la guerra e
> la NATO² di Ravenna per un incontro nazionale fra le varie realtà di lotta:
> organizzazioni, comitati, singoli compagni, ecc. che sono attivi sul
> territorio e stanno continuando tuttora un prezioso lavoro di denuncia, di
> controinformazione e di opposizione contro la perdurante aggressione della
> NATO ai danni della Iugoslavia e del suo popolo.
>     Come Associazione Italia-Jugoslavia dell¹Umbria (Assijug) abbiamo
> comunicato subito ai nostri amici di Ravenna, non solo la nostra adesione
> all¹iniziativa, ma anche la nostra totale disponibilità ad impiegare tutte
> le forze a nostra disposizione per la riuscita del progetto più generale di
> unificazione delle realtà di opposizione che è stato proposto nell¹appello.
>      Sarebbe questa la maniera migliore per cercare di superare,
> l¹altrimenti inevitabile, frammentazione delle nostre forze e per cercare di
> dare più potenza ed unità  alla nostra azione. Cosa quest¹ultima che noi
> riteniamo ormai sia necessaria, se non addirittura indispensabile.
>     L¹aggressione alla Iugoslavia non é affatto terminata con la fine dei
> bombardamenti. Nel sud dei Balcani continua regnare uno stato di perdurante
> guerra, complice la NATO che non rispetta neanche gli accordi di pace e
> continua a fomentare tensioni, conflitti e scontri.  Lo scopo
> dell¹imperialismo é  evidente: mantenere uno stato di tensione in tutto il
> sud dei Balcani, così da giustificare in futuro una nuova aggressione armata
> ai danni della Iugoslavia.
>     Non possiamo dunque abbassare la guardia! Il nostro grado di attenzione
> e di mobilitazione deve continuare ad essere alto. Ancora oggi gli
> antimperialisti, i sinceri democratici devono sapere continuare la loro
> preziosa opera di mobilitazione, di denuncia, di controinformazione di
> opposizione alla aggressione continuata alla Iugoslavia , contro l¹embargo
> canagliesco decretato dai briganti imperialisti. E questo potrà essere fatto
> in maniera ancora più efficace, unendo e coordinando le nostre forze su
> scala nazionale, in un  fronte il più ampio possibili di lotta e di
> opposizione.
>     Abbiamo comunicato direttamente agli amici di Ravenna, nel corso del
> nostro recente incontro alla nostra cena sociale del 15.4. u.s. che
> concordiamo sui punti che essi hanno indicato nell¹appello, più precisamente
> a:
> 
> -  promuovere una vasta mobilitazione nazionale contro l¹embargo
> -  indire una giornata di lotta contro la NATO e contro l¹aggressione alla
> Jugoslavia
> - continuare la nostra opera, coordinandola a livello nazionale, di raccolta
> di aiuti e sottoscrizioni per il popolo jugoslavo, in particolare per le
> fasce più deboli e più colpite di esso
>     Questi punti ci sembrano centrali  per dare, fin dall¹inizio, una certa
> concretezza e sostanza al progetto che intendiamo avviare. Su altri ancora
> potremo discuterne assieme, collettivamente, in occasione dell¹assemblea che
> si terrà Sabato 20 Maggio a Firenze (la data l¹ abbiamo scelta assieme al
> Comitato di Ravenna ed agli amici del Tribunale Clark contro i crimini di
> guerra, mentre il luogo lo comunicheremo non appena possibile) e che durerà
> per tutta la giornata.
>     Questa, a nostro avviso, può essere concepita come momento di
> discussione e di conoscenza reciproca, ma anche come luogo in cui prendere
> delle decisioni operative, individuare tempi e modi sicuri per lo sviluppo
> del progetto più generale dell¹unificazione nazionale delle nostre  forze.
> Riteniamo indispensabile che essa si concluda con una mozione finale che
> riassuma sinteticamente gli impegni che prenderemo. Infine l¹ordine del
> giorno (che comunque ci sembra già implicito nell¹appello) potremmo
> indicarlo più dettagliatamente, allorché saranno arrivate altre adesioni.
> Attendiamo, quindi,  una vostra risposta in tempi rapidi. Quest¹ultima potrà
> essere indirizzata indifferentemente all¹Assijug di Perugia
> (assijug at tiscalinet.it) al Comitato contro la guerra e contro la NATO di
> Ravenna (red-ghost at libero.it) o al Tribunale Clark (s.deangelis at agora.stm)
> 
>     Fraterni saluti
> 
> L¹Associazione Italia-Iugoslavia - ASSIUG - Umbria
> Via Duranti,5  06128 Perugia
> Tel/Fax 075-42686 e mail: assijug at tiscalinet.it

-- 

TRIBUNALE ITALIANO CONTRO I CRIMINI DELLA NATO IN YUGOSLAVIA
065181048- FAX 068174010
E-MAIL: s.deangelis at agora.stm.it  ponac at mail.xoom.it

In preparazione della giornata del 6 maggio (riunione nazionale degli
aderenti al tribunale clark, e nel pomeriggio seduta sulla disinformazione
strategica) alla libreria del manifesto a Roma, e tenendo presente gli
appelli lanciati dal coordinamento romagnolo contro la guerra e
dall'assijug, confermiamo l'interesse della sez.italiana del tribunale
"clark" a promuovere e dar spinta alla necessita' di costruire un percorso
unitario, chiaro e senza ambiguita' o annacquamenti vari per favorire la
riuscita di un assemblea nazionale che abbia come momento iniziale il
confronto tra le realta' che da un anno a questa parte si stanno mobilitando
senza sosta su dei terreni che riteniamo oggi strategicamente prioritari
per la ripresa di un coerente movimento di lotta per la pace.

I punti che noi riteniamo centrali per la ripresa dell'iniziativa sono:
1) la lotta contro la nato e contro le basi militari
2) il lavoro per la denuncia e l'incriminazione di D'Alema e company.
3) l'attivita' di solidarieta' con la jugoslavia, paese colpito in
maniera criminale dall'imperialismo occidentale
4) smascheramento del falso pacifismo
5) disponibilita' ad un percorso unitario per obiettivi nel rispetto
delle autonomie politiche di ogni struttura.

per far cio' riteniamo che la riunione del 6 maggio pur avendo
caratteristiche di incontro tra gli aderenti all'iniziativa del tribunale,
che avra' la sua sessione finale il 3 giugno a roma, possa essere un momento
interlocutorio per la preparazione di questo percorso ed in preparazione
della riunione del 20 maggio a firenze che, comunque avra' come
caratteristica principale il coordinamento delle strutture che stanno
lavorando per la solidarieta' con la yugoslavia con l'obiettivo della
creazione di una associazione di amicizia italia-jugoslavia .

Pur comprendendo il rischio di poter far confusione tra il percorso di
costruzione di un coordinamento nazionale contro la guerra e contro la
nato, ed il percorso di costruzione per una grande associazione di amicizia
italia -jugoslavia, riteniamo importantissimo cominciare il dibattito tra le
realta' che nonostante le difficolta' non hanno abbassato la guardia.

stefano de angelis

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From: Coordinamento Romano per la Jugoslavia <crj at sigmasrl.it>
      To: red*ghost <red-ghost at libero.it>

Cari compagni,

abbiamo ricevuto e letto con estremo interesse il vostro appello.
Riteniamo di essere in sintonia con voi su alcune questioni di fondo;
peraltro, avevamo avvertito anche noi la necessita' di coordinare a
livello nazionale i soggetti attivi nella solidarieta' alla Jugoslavia,
ed incominciato a sondare il terreno in tal senso.

Con "solidarieta' alla Jugoslavia", si badi bene, intendiamo non un
generico interessamento ed aiuto umanitario, bensi', in senso stretto,
una campagna di appoggio politico alla attuale Repubblica Federale di
Jugoslavia, che riteniamo ancora depositaria di alcuni valori della
Repubblica Federativa e Socialista - primi tra tutti la
multinazionalita' e l'indipendenza - ed alla idea jugoslava (dal Triglav
al Vardar, dal Danubio all'Adriatico) in senso lato. In particolare, ci
opponiamo alla frammentazione ulteriore nello scenario balcanico, alla
espansione imperialista ed alla svendita al capitale straniero di quanto
costruito dalla Guerra Popolare di Liberazione in poi.

Soggetti concordi con noi su questi punti ce ne sono ormai un po'
dappertutto in Italia. Possiamo citarvi ad esempio il Tribunale Clark,
F. Grimaldi, l'Associazione Italia-Jugoslavia (Umbria), il Coordinamento
Torinese per la Jugoslavia, altri compagni a Bologna, Milano, Bari. La
nostra intenzione sarebbe quella di creare un coordinamento nazionale
per la Jugoslavia, all'interno del quale possano convivere tutti questi
soggetti e che si possa impegnare principalmente nello scambio
conoscitivo ed informativo (contro-informativo) e sulla solidarieta'
internazionalista tra i popoli che vivono su entrambe le sponde
dell'Adriatico.

Se vi riconoscete in questo discorso, per noi possiamo fissare da subito
un incontro, anche solo "bilaterale", all'inizio di maggio. Vorremmo
pero' evitare di prendere parte ad altre fasi preliminari-perlustrative
con soggetti che partono da posizioni distanti, non perche' questo non
sia importante, ma perche' non abbiamo la possibilita' materiale di
occuparci di tutto. Riteniamo per noi, adesso, urgente piuttosto la
creazione del coordinamento di cui sopra, sulla base di una piattaforma
precisa e coraggiosa.

Smrt fasizmu - sloboda narodu!
Coordinamento Romano per la Jugoslavia


red*ghost wrote:
> 
>                    APPELLO PER UN INCONTRO NAZIONALE
> 
> Pur fra mille difficoltà, da più di un anno dalla nascita del
> Coordinamento Romagnolo contro la Guerra e la Nato, nonostante
> l'evidente calo di tensione, abbiamo prodotto e continuiamo a produrre
> sul territorio decine di iniziative di informazione, di solidarietà e
> di lotta contro la guerra e la Nato, sulle cause della disgregazione
> della Federazione Jugoslavia e a sostegno della resistenza del popolo
> jugoslavo alla aggressione imperialista. Fortunatamente ci siamo resi
> conto che anche altre realtà continuano con determinazione a muoversi
> sulla guerra nei Balcani e sulla solidarietà al popolo jugoslavo (non
> ci riferiamo evidentemente alle patetiche iniziative di alcune
> correnti della "sinistra" sindacale della CGIL noto sindacato
> pacifista sostenitore delle bombe umanitarie considerate "contingenti
> necessità", che oggi solidarizzano "con i lavoratori jugoslavi").
> Partendo dal presupposto che tutta la vicenda Jugoslavia-Serbia è
> assai più complessa del modo schematico e superficiale con cui spesso
> la sinistra antagonista e rivoluzionaria l'ha trattata sarebbe
> interessante aprire un dibattito al fine di tracciare un percorso di
> lavoro negli anni a venire considerando che la guerra nei Balcani sta
> continuando e continuerà ancora. Da parte nostra, non condividiamo
> quelle posizioni di equidistanza (NATO-JUGOSLAVIA), anche se partono
> con coerenza e sincerità da una critica radicale tout-court contro
> ogni forma stato, che, di fatto, impediscono una comprensione reale
> dei conflitti di classe non solo nella ex Jugoslavia ma in tutto l'Est
> Europa. Il riferimento ad un generico "internazionalismo proletario",
> contro ogni forma di nazionalismo se da un lato conserva tutto il suo
> fascino e romanticismo rivoluzionario non coglie la natura e lo stato
> dei rapporti sociali e del grado di sviluppo dei processi storicamente
> determinati nelle varie aree di conflitto nel Mondo. Prevale una
> visione eurocentrica dell'antimperialismo, di come vorremmo fossero i
> movimenti di liberazione ma che spesso non sono (neanche in Chiapas,
> Colombia, Kudistan, ecc.). Nel caso della Jugoslavia vi è da ricordare
> che la parte maggioritaria del popolo è schierata contro la politica
> NATO nei Balcani e non tutta, invece, è schierata con Milosevic o con
> la destra nazionalista, o nutre sentimenti sciovinisti, o ha perso la
> memoria storica sulla occupazione nazista (altra colpa imperdonabile).
> Il problema non è la caduta di Milosevic che è ciò che vuole la Nato o
> la sua equiparazione alla Nato, ma fermare: l'avanzata della Nato nei
> Balcani, i processi di penetrazione del capitale e la distruzione
> definitiva di quello che rimane della federazione jugoslava che è
> ancora, nonostante tutto, un paese multietnico; mascherare il
> grottesco umanitarismo sempre "politicamente corretto" della sinistra
> imperialista europea; costruire le relazioni con quelle organizzazioni
> o realtà della società civile jugoslava (sociali, politiche,
> sindacali), che sono interessate a ricostruire un percorso di classe
> nei Balcani.
> 
>                          DISCUTERE NON GUASTA.
> 
> Sarebbe interessante aprire un dibattito su queste tematiche mettendo
> a confronto realtà e situazioni diverse di compagni /e. Pensiamo anche
> a forme di operatività e coordinamento nell'immediato partendo dalle
> poche forze che ci sono per abbattere il muro di silenzio sulla
> continuazione della guerra da parte della Nato, sugli effetti
> disastrosi della contaminazione ambientale, ecc.. A tale proposito
> vorremmo lanciare alcune proposte a tutti quei compagni\e che in forma
> associata, singola, organizzata stanno lavorando su questi temi o sono
> intenzionati a farlo: aggressione alla Jugoslavia, basi Nato,
> solidarietà con il popolo jugoslavo (Embargo, profughi, ecc.);
> l'organizzazione di un incontro nazionale per conoscerci e scambiarci
> esperienze, informazioni, proposte; una campagna nazionale contro
> l'embargo alla Jugoslavia ed un maggiore coordinamento per eventuali
> futuri progetti di solidarietà, scambi culturali, invio di aiuti,
> culminante con l'organizzazione di una carovana nazionale di aiuti al
> fine di rompere il muro di silenzio attorno all'embargo criminale. A
> tale proposito proporremmo la stesura di un manifesto nazionale, la
> preparazione di assemblee territoriali e la giornata di mobilitazione
> in varie città con presidi nelle piazze, di fronte alle prefetture o
> alle sedi DS; lanciare una campagna nazionale in forma di petizione
> popolare (come momento aggregatorio di controinformazione) per il
> ritiro delle truppe italiane dal Kosovo, per rilanciare la battaglia
> contro la Nato e l'ideologia militarista che va prendendo piede fra i
> giovani. Contiamo sull'interesse (anche critico) di molti compagni\e
> per quello che proponiamo. Vi preghiamo di rispondere entro aprile,
> per verificare la possibilità di organizzare l'incontro nel mese di
> maggio con data e luogo da definire.
> 
> Un saluto a tutti
> 
> Coordinamento romagnolo contro la guerra e la NATO
> 
> email red-ghost at libero.it
> 
> Vi saremo grati se inoltrate questo appello ai vs. contatti.


 --------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
                 RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU 
    e-mail: crj at sigmasrl.it - URL: http://marx2001.org/crj
         http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
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