Prima relazione di Maurizio Renesto da Belgrado



Cari amici, questa è la prima relazione di Maurizio Renesto dal nostro
ufficio di Belgrado. Un caro saluto, Silvano.


BERRETTI BIANCHI
AMBASCIATA DI PACE DI BELGRADO



RELAZIONE SULL'ATTIVITA' 11-21 MARZO
(ad uso interno dei Berretti bianchi)


Dopo la partenza di Francesca nel febbraio scorso, la sede di Belgrado e'
rimasta per qualche tempo vacante, fino al 21 marzo scorso, data del mio
arrivo in citta', quale unico, al momento, rappresentante dei Berretti
Bianchi. Il mio nome e' Maurizio Renesto, laureando in letteratura
serbo-croata. Restero' a Belgrado per un periodo non ancora definito, ma
non inferiore ai tre mesi.

Al mio arrivo a Belgrado i Berretti Bianchi erano temporaneamente senza un
ufficio sul posto. Mi sono percio' mosso immediatamente per trovare una
nuova sede e attivare un recapito telefonico a cui fosse possibile
contattarmi. Il nuovo ufficio si trova attualmente (ma si tratta
probabilmente di una soluzione temporanea, date le condizioni non ideali
dell'appartamento) a pochi passi dalla grande cattedrale di san Sava, non
lontano dall'hotel Slavia e, di li, al centro citta'. Poco distante e'
anche la sede della cooperazione italiana. Si tratta di un appartamento di
due stanze, entrambe con divano letto, c'e' posto quindi eventualmente per
una, due persone (dotate di un certo spirito di adattamento...). Resta
purtroppo il problema dei visti, già evidenziato tempo fa da Francesca
Vitale. Io, in quanto straniero, non ho alcuna possibilita' di "invitare"
presso di me altri stranieri e, cio' che complica ulteriormente le cose,
soltanto i cittadini jugoslavi proprietari dell'appartamento nel quale
risiedono hanno la possibilita' legale di farlo. Chi arriva deve
presentarsi entro 24 ore alla locale sede di Polizia, insieme con la
persona ospitante. Si potrebbe risolvere la cosa servendosi di un
prestanome, cioe' registrandosi al domicilio di un cittadino jugoslavo
proprietario dell'abitazione in cui vive, ma tra i nostri contatti in
citta' non sono in molti a possedere questi requisiti.

I progetti
Nei giorni scorsi ho ripreso i contatti con il direttore della scuola di
Bogutovac, Sig. Djurovic, e la direttrice del giardino d'infanzia di
Valjevo, Sig.ra Nikolic. Con entrambe le scuole abbiamo dei progetti gia'
avviati, e in parte realizzati, di collaborazione e aiuto umanitario
finalizzato alla costruzione di legami "di pace" con istituti italiani di
pari livello.

Valjevo

La direttrice dell'asilo di infanzia mi ha comunicato che nei giorni scorsi
sono finalmente arrivati i materiali didattici donati tramite la Croce
Rossa. Si tratta di 6 televisori, con relativi 6 videorecorder e due
lettori CD, per un ammontare complessivo di 5750 DM. Mi rechero'
personalmente a Valjevo per conoscere la Sig.ra Nikolic e definire le linee
di collaborazione futura mercoledi' prossimo. Tuttavia, mi e' sembrato
chiaro gia' dalla conversazione telefonica, che il punto sostanziale su cui
la direttrice del centro fa affidamento, al di la' dell'aiuto umanitario in
senso stretto, sia la dimensione dello scambio culturale con allievi di
scuole italiane. Ed e' anche il punto su cui, mi sembra, dobbiamo
soprattutto lavorare per dare a questi scambi la stabilita' e continuita'
che finora non hanno avuto. La Sig.ra nikolic mi ha chiesto infatti, non
altri finanziamenti, ne' donazioni materiali, ma "quando e se arriveranno i
bambini dall'Italia per conoscere suoi bambini". Recandomi a Valjevo ho
finalmente deciso di portare con me i pelouches donati dall'organizzazione
inglese, ma ci terrei ad avere al piu' presto qualcosa di concreto da
offrire all'istituto di Valjevo anche sul piano dei gemellaggi con l'Italia.

Bogutovac

A Bgutovaco la situazione di emergenza seguita ai bombardamenti e al duro
inverno scorso, sembra rientrare poco alla volta. La costruzione del nuovo
edificio scolastico procede rapidamente e, mi ha assicurato i direttore,
Sig. Djurovic, che per il prossimo anno scolastico i lavori dovrebbero
essere ultimati (cosa molto probabile anche perche' la scuola di bogutovac
ha assunto in Serbia una sorta di valore simbolico e di immagine, per il
regime stesso che potra' cosi' mostrare la "fiera e pronta reazione" del
paese ai danni provocati dall'aggressione della NATO). Anche a Bogutovac,
nonostante le difficolta' e i ritardi nella consegna del materiale (si
trattava di 104 paia di scarpe invernali per i ragazzi dell'istituto), il
rapporto costruito con i rappresentanti dei Berretti, curato a suo tempo in
modo particolare da Riccardo Luccio, e' di estrema fiducia. Il direttore
Djurovic mi ha fatto presenti alcune necessita' della scuola per il
prossimo anno scolastico. Io le riporto cosi' come mi sono state
presentate, anche se e' ovvio che non sara' possibile venire incontro a
tutte le richieste avanzate. La situazione piu' grave, in realta', non e'
relativa all'istituto di Bogutovac, ma alla sede centrale del plesso
scolastico, quella di Konarevo (si tratta di un plesso comprendente tre
istituti principali, Konarevo, Bogutovac e Mataruge, piu' alcuni piccoli
istituti per i piccoli centri della valle). A Konarevo infatti fino
all'autunno scorso sono stati ospitati temporaneamente i numerosi profughi
provenienti dal Kosovo. I danni all'istituto derivati dall'uso improprio
dell'edificio scolastico sono stati rilevanti. In particolare i pavimenti
in legno delle aule sono stati danneggiati dall'umidita' (il legno marcito,
tende a rompersi e si formano dei buchi anche molto profondi, piuttosto
pericolosi per i bambini). Il costo complessivo per riparare la
pavimentazione dell'intero istituto e' piuttosto elevato, 35.000 DM, ma il
direttore mi fa presente che si potrebbe cominciare con un solo piano,
suddividendo cosi' l'intervento in due tappe.
Un'altra delle necessita', questa volta per l'istituto di Bogutovac,
riguarda il materiale didattico mediatico. Il Sig. Djurovic mi ha parlato
di 4 PC e/o 6 televisori piu' 6 videorecorder, o materiale didattico di
altro genere, per i laboratori tecnici di cui il nuovo istituto sara' del
tutto sprovvisto.
Anche per cio' che concerne Bogutovac, va pero' soprattutto sviluppata una
continuità negli scambi, a partire dalla regolare corrispondenza tra alunni
italiani e quelli di Bogutovac, propedeutica alle visite reciproche "di
conoscenza". Su questo punto faccio notare peraltro che sarebbe opportuno
se nei successivi scambi di lettere fra i bambini italiani e quelli serbi,
gli insegnanti italiani cercassero di far arrivare ove possibile il testo
in inglese, in modo da permettere una vera comunicazione tra i bambini
(cosi' perlomeno avevano fatto le insegnanti di bogutovac alla prima
tornata di lettere verso l'italia).

Le donne in nero

Con le Donne in Nero, dopo una fase recente di crisi, i rapporti sembrano
aver ritrovato la consueta serenita'. La nostra collaborazione con loro,
non sistematica e non fondata su progetti concreti da realizzare insieme,
e' soprattutto fondata su un ottima "osmosi" di visioni politiche e su una
grande disponibilita' al sostegno reciproco. Cosi', appena giunto a
Belgrado, nella sede delle ZUC (in serbo e' l'acronimo delle Done in Nero)
ho trovato ospitalita' e un grande aiuto nel disbrigo delle necessarie
pratiche burocratiche. In cambio, ho offerto loro la mia piena
disponibilita' (cosi' come hanno fatto e continuano a fare Francesca Vitale
e Riccardo Luccio) per la traduzione di alcuni testi e la redazione di una
pubblicazione in italiano che le ZUC vorrebbero ultimata entro fine mese.

Situazione Politica

La situazione in Serbia resta molto tesa. La svalutazione ha ripreso a
crescere ad un tasso piuttosto sostenuto (attualmente siamo ad un DM contro
22 dinari), con ovvie ricadute sull'aumento dei prezzi. Parallelamente, in
vista di elezioni che si danno per imminenti nonostante ancora non ne sia
stata fissata la data, e' cominciata a tutti gli effetti la campagna
elettorale e non si sono fatte attendere le mosse del regime contro i media
di opposizione. Una decina di giorni fa un gruppo di uomini armati, in
uniforme da poliziotto hanno fatto irruzione in una delle sedi di
dell'emittente televisiva Studio B, attualmente controllata dall'SPO di
Draskovic, sottraendo e danneggiando materiale tecnico. Non e' seguita,
ovviamente, nessuna indagine. La versione ufficiale e' che si tratti di
"uomini sconosciuti", mentre il MUP (Ministero degli affari interni) ha
laconicamente dichiarato che non si trattava di suoi uomini, nonostante le
uniformi da poliziotto (che comunque qui possono essere tranquillamente
comprate al mercato nero)sembrino indicare il contrario. E' seguita invece,
a pochi giorni di distanza, un'ingiunzione di pagamento "per l'affitto
temporaneo delle frequenze" su cui Studio B trasmette. Si tratta di una
somma piuttosto elevata (non ho sottomano l'articolo che la riguarda e,
purtroppo, non ricordo la cifra precisa), a cui comunque la rete televisiva
ha gia' dichiarato di poter far fronte. Ma l'attacco ai media di
opposizione e' chiaro, a prescindere dalle qualita' della programmazione di
Studio B e del partito politico che attualmente rappresenta. Piu' grave e'
che questi attacchi si siano ripetuti in provincia, dove alcune delle reti
televisive dei centri legati alle opposizioni, sono state soppresse
"d'ufficio", per le stesse presunte irregolarita'. A Kraljevo, dove cio' e'
avvenuto, da diversi giorni ogni sera si manifesta in piazza per protestare
contro la chiusura dell'emittente locale, ma l'impressione e' che tutto
cio' cada in genere in una generale apatia. A Belgrado, venerdi' scorso,
una manifestazione a sostegno di Studio B e' andata quasi deserta (una
cinquantina di persone in tutto). Per il 14 aprile prossimo, le opposizioni
unite hanno convocato una manifestazione generale a Belgrado, dove
dovrebbero confluire manifestanti da tutta la Serbia. L'obiettivo sono,
come sempre le elezioni anticipate.

Come contattare l'ambasciata di pace

L'indirizzo dell'ufficio e':
Bokeljska ul., 1- 11000 Belgrado (c/o Maurizio Regesto)

Telefono: 00381.11.3440983
Il numero di cellulare (attivo quasi sicuramente da lunedi'):
+381.63.592068
Indirizzo di posta elettronica:
Belgrado_berretti at yahoo.com