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Relazione operazione colomba del 17 marzo 2000 da mitrovica
- Subject: Relazione operazione colomba del 17 marzo 2000 da mitrovica
- From: Samuele Filippini <samuele.apg23 at libero.it>
- Date: Sat, 18 Mar 2000 12:24:46 +0100
RELAZIONE DA MITROVICA 17.03.2000 CONTESTO GENERALE In questi ultimi giorni la tensione in citta' si e' notevolmente acuita, non accenna minimamente a distendersi. A conferma di tutto cio' ci sono gli ultimi scontri avutisi tra kfor francese e manifestanti serbi per l'allargamento di una zona di sicurezza a nord. La situazione come ben traspare anche dai quotidiani internazionali denota un riaccendersi del conflitto sia livello kossovaro sia balcanico. Sempre da piu' fonti ,e l'ultima in ordine di tempo il pentagono, si sottolinea l'imminente collasso della situazione che potrebbe degenerare, in kossovo ed in Serbia in una guerriglia interna, in Montenegro in una Guerra tra truppe federali e la polizia montenegrina. Come e' facile comprendere mitrovica risulta un punto nevralgico della situazione. Si preannuncia dunque un inizio delle ostilita' da questo fine mese, la primavera come ogni anno, nei balcani e' il tempo per le decisioni. CONTESTO CITTADINO Dal tre febbraio scorso sino ad oggi, gli ascontri si sono maggiormente verificati nell'area attorno al ponte secondario di comunicazione con il sud, in particular modo nel quartiere di bosniacka mahala, con alta concentrazione albanese. Sempre piu' fonti confermano l'infiltrazione a nord dell' uck, stime parlano di cica il 70 % di case albanesi a nord occupate da guerriglieri uck. D'altra parte e' aumentate notevolmente la presenza di paramilitari serbi, dislocati in ogni angolo della citta'. Sempre piu' spesso si notano pullamns di gente che parte veso la Serbia, prevalentemente donne e bambini. LE NOSTRE AZIONI Negli ultimi tempi stiamo raccogliendo in piccoli chichi I frutti del lavoro degli ultimi due mesi. Fonti provenienti da ambedue le parti ci confermano che siamo ben visti, e tutti ben sanno che lavoriamo con ambedue le parti senza distizioni, vivendo principalmente a stretto contatto con la gente. Cio' non significa soltanto essere neutrali ma contro il dichiarato uso delle armi. A dimostrazione di tutto questo siamo l'unica organizzazione (oltre I militari e polizia) che riesce ad accompaganre la gente comune da una parte all' altra senza incorrere in sgradevoli incidenti. Ultimo incidente avvenuto si e' verificato nei confronti di un'altra organizzazione italiana, mentre attraversava il ponte pribncipale della citta' con tre ragazzi albanesi. CONTATTI INTERNAZIONALI Siamo in contatto quotidiano con il capo del del kfor della zona nord e' continuamente denunciamo l'innalzarsi della tensione, chiedendo di modificare la tipologia dell'intervento onde evitare spiacevoli eventi. Ovviamente non da' molto peso alle nostre analisi, perdendosi in continue divagazioni su ogni precisa questione presentata. Chissa' come mai quasi sempre I fatti ci danno ragione.... Espressione di un chiaro atteggiamento politico. ( esempio: denuncia dei controllori del ponte) All'indomani dei fatti del 13 febbraio abbiamo denunciato violazioni dei diritti umani operati dal kfor contro gli albanesi del quartiere. Ad un mese esatto da quel giorno appariva la notizia che amnesty international ha denunciato il kfor per le stesse questioni. Molto probabilmente la denuncia fatta tramite l'ECMM verso bruxelles e' arrivata ad amnesty international. Martedi' 14 marzo il capo regione dell'UNHCR ci ha chiesto di verificare di persona il nostro lavoro e la situazione nel quartiere di B.M. Scegliendo di non essere accompagnata da nessuno ( anche senza interprete) e' stata circa 2 ore con noi fra la gente visitando anche una fra le famiglie piu' povere. La gente piu' volte ha ribadito che noi siamo l'unica organizzazione presente sul posto. Durante la visita abbiamo avuto la possibilita' di parlare in maniera aperta ed informale della situazione e dei notevoli problemi che quotidianamente affrontiamo, fra cui l'indifferenza del sistema internazionale ed I notevoli ostacoli nel dialogo con le stesse organizzazioni. Concludendo la visita ci ha esortato a continuare nel nostro lavoro ed ha preso degli impegni precisi su alcuni problemi del quartiere; uno fra I piu' importanti creare un centro di distribuzione nel quartiere per evitare le intimidazioni che subirebbero gli albanesi uscendo. Samuele Filippini Rimini Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
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