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Notizie Est #285 - Serbia/Montenegro
- Subject: Notizie Est #285 - Serbia/Montenegro
- From: "Est" <est at ecn.org>
- Date: Wed, 1 Dec 1999 09:03:13 +0100
- Posted-date: Wed, 1 Dec 1999 09:14:33 +0100
- Priority: normal
"I Balcani" - http://www.ecn.org/est/balcani ======================================== NOTIZIE EST #285 - SERBIA/MONTENEGRO 30 novembre 1999 ======================================== DISASTRO ECONOMICO E APATIA DEI LAVORATORI NELLA FEDERAZIONE JUGOSLAVA [Seguono due brevi pezzi dal quotidiano di Belgrado "Danas". Il primo analizza i perche' della recente cessazione delle manifestazioni dei lavoratori dell'industria bellica a Kragujevac, il secondo, telegraficamente, fornisce alcuni dati sulla difficile situazione economica in Montenegro] UNA RIVOLTA SENZA ESITO di Z. Radovanovic - ("Danas", 20-21 novembre 1999) [Miniglossario: la "Namenska" (abbreviazione di "Zastava Namenski Proizvodi") e' la parte degli stabilimenti "Zastava" che produce armamenti, non colpita dai bombardamenti di questa primavera; "oruzari" e' il nome che viene dato ai lavoratori di tali stabilimenti] KRAGUJEVAC - E' terminata ancora un'altra protesta organizzata (quest'anno) dai lavoratori della "Zastava Namenski proizvodi" di Kragujevac e a ben pochi e' chiaro perche' gli "oruzari" - tradizionalmente i piu' "ribelli" tra i lavoratori serbi - abbiano interrotto cosi' all'improviso la loro rivolta, senza ottenere quasi nulla dopo quasi due mesi di uscite sulla strada e di manifestazioni sulla piazza centrale della citta', "kod Krsta". Ricordiamo che all'inizio di ottobre, appena prima di scendere sulle strade, gli "oruzari", insieme ai loro leader sindacali che fanno parte sia della gestione della "Namenska" sia degli organi statali competenti, chiedevano uno stipendio mensile di 300 marchi (nel rispettivo controvalore in dinari secondo il corso della valuta sul mercato nero nel giorno di pagamento degli stipendi), oltre a un aumento degli assunti nella fabbrica, la restituzione del debito in valuta che lo stato ha nei confronti dello stabilimento per un totale di 70 milioni di dollari, nonche' il pagamento dei prodotti forniti nel corso di quest'anno all'Esercito jugoslavo, per un valore di 60 milioni di dinari. Nel corso delle proteste, gli "oruzari" hanno avanzato un'altra richiesta, legata alla risoluzione dello status della "Namenska" (separazione dalle fabbriche del Gruppo "Zastava"), e cioe' la restituzione del capitale trasferito alla "Zastava" - automobili. Il Presidente del Sindacato della "Namenska", Zoran Nedeljkovic, ha comunicato il 16 novembre - l'ultimo giorno delle proteste degli "oruzari" nel centro di Kragujevac - che tutti i lavoratori in permesso non retribuito, e che in conseguenza dell'appello dell'organizzazione sindacale sono tornati nella fabbrica, continueranno a ricevere i loro stipendio, mentre a tutti i lavoratori verra' pagato il tempo dedicato alle proteste e contro nessuno di essi verranno adottate misure disciplinari. Egli ha aggiunto che "vi sono prospettive per il pagamento di una parte del vecchio debito in valuta". Ebbene, se si raffrontano le richieste avanzate all'inizio delle proteste con quanto ottenuto al loro termine, non c'e' bisogno di molta intelligenza per concludere che gli effetti della rivolta di quest'anno degli "oruzari" sono piu' che miseri, vale a dire che i lavoratori della "Namenska" questa volta sono scesi per le strade di Kragujevac per ben un mese e mezzo senza ottenere praticamente nulla. A meno che, tuttavia, non siano scesi nelle piazze per fare almeno si' che il tempo passato a protestare nella piazza "kod Krsta" venisse loro retribuito. Perche', allora, i lavoratori della "Namenska" sono stati in agitazione? Alla direzione del sindacato dello stabilimento affermano di non essere molto soddisfatti del numero di "oruzari" che si sono riuniti a manifestare nella piazza centrale di Kragujevac, aggiungendo che anche le condizioni atmosferiche non li hanno certo aiutati - pioggia, freddo... E' un fatto che le proteste di quest'anno degli "oruzari" abbiano raccolto meno gente che in passato, ma nel corso dell'ultimo mese e mezzo in piazza "kod Krsta" c'era ogni giorno una "massa critica" costituita, oltre agli operai della "Namenska", anche da lavoratori di altre fabbriche in bancarotta di Kragujevac. Nemmeno la spiegazione della pioggia e del freddo come motivi dell'interruzione delle proteste sembra stare in piedi, se si pensa che nelle officine della "Namenska" e dell'intera Zastava non fa certo molto piu' caldo che all'aperto. Anzi, forse fa addirittura piu' freddo. Ma se il motivo per l'interruzione delle rivolte di quest'anno degli "oruzari" e' davvero la minore risposta da parte dei lavoratori, non solo di quelli della "Namenska", vuol dire che la direzione del Sindacato della "Namneska" ha valutato male anche la propria credibilita' tra i lavoratori di Kragujevac, nonche' la situazione generale della Sumadija e della Serbia, caratterizzata dall'apatia e dalla mancanza di ogni speranza. Da un'altra prospettiva, tuttavia, si puo' dire che proprio le proteste degli "oruzari" delle ultime settimane hanno dato coraggio ai lavoratori dipendenti dei settori della giustizia e dell'educazione, che hanno fatto capire chiaramente e ad alta voce al potere di essere scontenti perche' sono... affamati. Sia come sia, e' terminata un'altra protesta degli "oruzari" e il maggiore "utile" questa volta, e almeno per adesso, lo ha incassato il regime. SEMPRE PIU' DIFFICILE LA SITUAZIONE DEI LAVORATORI DIPENDENTI IN MONTENEGRO PODGORICA - La situazione economica e sociale in Montenegro viene ulteriormente aggravata dal fatto che il governo della Repubblica del Montenegro non ha mantenuto le promesse date, si afferma in un'analisi delle condizioni dei lavoratori in Montenegro, preparata per la riunione della Camera dei Sindacati indipendenti del Montenegro, prevista per il 23 novembre. Il governo ritarda con il pagamento degli stipendi garantiti ai lavoratori. Gli stipendi arrivano a essere in arretrato addirittura di due anni, cosi' come non vengono pagati i contributi per le pensioni e quelli per l'assistenza sanitaria; non sono state mantenute nemmeno le promesse di pagare 24 mensilita' ai lavoratori che vengono licenziati per "eccedenza tecnologica". Una situazione cosi' insoddisfacente - alla quale i sindacati guardano come l'ultimo stadio della pazienza, ma con una certa comprensione - e' resa ancora piu' grave dalla pesante situazione economica, contrassegnata da un calo della produzione industriale nella repubblica pari al 13%, rispetto all'anno scorso, in presenza di una eccezionalmente alta mancanza di liquidita' nella quale si trovano ben 6.813 imprese con 20.000 dipendenti, e debiti finanziari non risolti per circa 287 milioni di dinari. La direzione sindacale del Montenegro vede un'uscita da questa pesante e difficile situazione con lo stimolo della produzione ovunque vi siano prospettive anche di una minima competitivita' sul mercato. __________________________________________________________ "Notizie Est" e' una mailing list di notizie sui Balcani e l'Europa Orientale, pubblicata dal sito web "I Balcani" e archiviata su web all'indirizzo: http://www.ecn.org/est/balcani Se desiderate abbonarvi (gratuitamente) o essere rimossi da questa lista e' sufficiente che lo comunichiate a: est at ecn.org
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