ancora una strage di profughi --- riforma del diritto di asilo




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fonte:
ASGI (Associazione per gli studi giuridici sull'Immigrazione)
e ICS (Consorzio Italiano di Solidarieta')
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Ancora una strage di profughi, morti asfissiati nel garage di un traghetto
greco, costretti a tentare la via dell'ingresso clandestino per la chiusura
delle frontiere dell'Europa di Schengen.

I kurdi irakeni morti a Patrasso sfuggivano alle persecuzioni di Saddam
Hussein e come gli altri kurdi della Turchia cercavano in Europa quella
casa e quella speranza di vita che nel loro paese sono state distrutte.
Questi morti pesano sulle coscienze di tutti noi, ma soprattutto su quelle
di chi ha fatto troppo poco per risolvere la questione dei richiedenti
asilo con leggi adeguate e tempestive, e con misure di soccorso ed
assistenza efficaci; queste morti pesano sulle coscienze di chi ha
preferito l'indifferenza e la negazione di una realta' evidente a tutti.
Questo flusso e' irreversibile e non potra' essere fermato con misure
repressive.

Queste morti pesano sulle coscienze di chi ha strumentalizzato il dramma
della migrazione clandestina organizzando referendum e ronde
anti-immigrati, e adesso vorrebbe introdurre il reato di immigrazione
clandestina.

Eppure l'unica via di accesso in Europa per i richiedenti asilo rimane solo
quella della clandestinita': pagare gli scafisti, oppure nascondersi sotto
un camion, in un carrello di aereo o nel ventre di una nave.

Qui scatta il grande paradosso; le stesse persone che, una volta giunte in
Italia e in Europa, hanno diritto a ricevere asilo e protezione sono
costretti a servirsi dei mezzi di trasporto piu' inverosimili per arrivare
in Europa.
Questo paradosso e'in parte inevitabile e caratterizza da sempre la vita
dei rifugiati.
Il problema che ci dobbiamo porre e' tuttavia quello di vedere se la
legislazione che l'Italia e l'Europa si stanno dando sull'asilo non aggravi
la gia' difficile condizione dei richiedenti asilo nel giungere nei nostri
paesi.
L'esame obiettivo dei fatti ci mostra che l'aggrava.
Con le norme attuative della Convenzione di Schengen si e' infatti operato
un del tutto improprio affidamento ai vettori regolari di vere e proprie
funzioni di polizia e di filtro degli stranieri trasportati.
La mancata attuazione dei controlli determina lo scattare di pesanti
sanzioni a carico dei vettori.
In una tale situazione nessun vettore aero o marittimo regolare decidera'
mai di prendere a bordo una persona che sia un potenziale richiedente asilo.

Bisogna chiaramente rivedere a fondo tali previsioni normative, chiarendo
che vi e' una deroga alle norme che stabiliscono oneri a carico del vettore
nel caso di trasporto di richiedenti asilo.
La sede in cui farlo e' il dibattito intorno al DDL di riforma del diritto
di asilo attualmente all'esame della Camera.
Va avviato un ripensamento serio anche sulla possibilita', almeno in alcune
circostanze, di accedere ad un asilo extraterritoriale, permettendo a tutti
i potenziali richiedenti asilo di rivolgersi alle nostre ambasciate ed ai
nostri consolati in paesi terzi per presentare le loro istanze di
ammissione alla procedura ottenendo cosi' un visto d'ingresso legale per
l'Italia.
Si pensi alla recentissima tragica situazione venutasi a creare nei
riguardi dei profughi del Kosovo, gia' presenti in Italia, che, a causa di
apposite disposizioni normative a tale riguardo non potevano, neppure
durante l'infuriare pieno della guerra, godere della possibilita' di
accedere ad un canale effettivo d'ingresso legale per i propri familiari.
Che cosa potevano fare e che cosa hanno fatto? Sono stati costretti a
rivolgersi nuovamente agli scafisti per fare arrivare i propri figli,
congiunti, parenti.

Situazioni di questo tipo non possono continuare e venire accettate
nell'indifferenza generale.

Il traffico delle vite umane non si combatte con misure repressive che si
abbattono su povere vite di disperati in fuga, ma aprendo i canali legali
di ingresso e istituendo dei servizi di orientamento ed assistenza presso i
principali valichi di frontiera, mai realizzati, e perseguendo sino in
fondo quelle agenzie di viaggio e quelle organizzazioni che sono state
denunciate da anni alla magistratura italiana, e che in Turchia, come in
altre parti del mondo, continuano ad organizzare questi viaggi della
disperazione alla luce del sole e spesso con il beneplacito delle polizie
locali.

La nuova legge sul diritto di asilo, oltre a dare attuazione, dopo
cinquant'anni di attesa, alla nozione di asilo delineata all'art. 10 della
Costituzione italiana dovra' garantire in ogni stato della procedura, ed in
particolare nella cosiddetta fase del pre-esame una informazione
imparziale, interpreti ed il pieno esercizio del diritto di difesa.

Vanno previste possibilita' di ricongiungimento familiare anche dall'estero
e va eliminata la assurda previsione che prevede l'internamento dei
richiedenti asilo nei centri di permanenza temporanea.

Chiamiamo ad una maggior presa di coscienza e a un maggior impegno su
questi temi i giuristi democratici, gli uomini di cultura e gli operatori,
perche' si schierino concretamente in prima persona nella difesa dei
richiedenti asilo e perche' concorrano a creare un movimento di opinione
che contrasti la deriva attualmente in corso verso la immedesimazione dei
problemi della immigrazione e dei profughi con le questioni di ordine
pubblica e di sicurezza dei cittadini.

Fulvio Vassallo Paleologo
ASGI - Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione, Sicilia

Gianfranco Schiavone
ICS- Consorzio Italiano di Solidarieta'



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Mi scuso con tutti coloro che hanno gia' ricevuto questo testo,
e con tutti per l'arbitrio che mi prendo nel mandarvi questo tipo di documenti.
Chiedo a chi non vuole riceverli di mandarmi un cenno.
I contenuti qui espressi non corrispondono necessariamente col mio punto di
vista.
Sdv
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