indonesia: la croce rossa ha collaborato coi militari?



GIAKARTA
La croce rossa usata come scudo ed è subito scandalo
Nel 1996, secondo un'inchiesta-denuncia, l'esercito si è fatto scudo delle
insegne della Croce rossa per massacrare gli indipendentisti in Irian Jaya Per
liberare
alcuni ostaggi
in mano
ai separatisti
  duro colpo per l'immagine della Croce rossa internazionale (Cicr). Il suo
direttore, Paul Grossrieder, ha tenuto di recente una conferenza stampa qui a
Giakarta per lanciare pesanti accuse verso l'esercito indonesiano. Da
un'inchiesta emerge che l'esercito si è fatto scudo delle insegne della Croce
rossa per massacrare decine di contadini e guerriglieri indipendentisti in Irian
Jaya, la parte indonesiana della Nuova Guinea. L'azione risale al 9 maggio 1996.
Nell'azione compiuta per liberare alcuni ostaggi in mano ai separatisti, i
militari hanno utilizzato un elicottero bianco di cui si serviva abitualmente il
Cicr, il quale aveva svolto fino ad allora un ruolo di intermediazione nel
negoziato. Per aggirare la vigilanza dei guerriglieri, i militari hanno
utilizzato come cavallo di Troia gli emblemi della Croce rossa.
Alcuni giorni fa Paul Grossrieder ha rimesso al ministero degli Affari esteri di
Giakarta le conclusioni dell'inchiesta realizzata da un esperto indipendente. E,
fatto inabituale nelle strategie dell'organizzazione umanitaria - che ha sempre abbinato l'efficacia della sua azione alla più assoluta neutralità rispetto alle parti in campo - ha convocato la stampa indonesiana per denunciare il fatto. D'altra parte il momento politico è dei più favorevoli per un'azione di questo tipo in Indonesia. Il nuovo regime è più libero. Il capo delle operazioni militari nel 1996, Prabowo Subianto, genero del dittatore deposto Suharto, è in fuga all'estero. 
Ma scopo principale del Cicr è quello di riconquistare la fiducia della popolazione papu di Irian Jaya. 
Tutto è nato dalla denuncia di una Ong presente da lunghi anni sul territorio, Elsham, che nell'agosto 1999 ha accusato la Croce rossa internazionale di complicità con l'esercito. Secondo alcune testimonianze, uno dei delegati del Cicr avrebbe partecipato all'operazione contro i sequestratori. Pettegolezzi della giungla, dicevano allora al quartier generale di Ginevra. C'è voluto un reportage della televisione australiana Abc - ripreso dalla Tv di stato svizzera - per dare una eco più larga alla vicenda e c

ostringere il Cicr a reagire. Da qui l'inchiesta commissionata a un ex delegato che per molti anni ha vissuto in Indonesia, Piotr Obuchowicz, diventato consulente indipendente. Le sue conclusioni discolpano la Croce rossa a Irian Jaya; nessuna connivenza con l'esercito, quindi, anche se si lamentano varie ingenuità nelle comunicazioni interne al personale sul terreno. Rimane un punto interrogativo. I membri del commando che hanno liberato gli ostaggi erano secondo le testimonianze di pelle bianca. Al propos

ito si formulano tre ipotesi. La partecipazione al commando di agenti speciali del Sas (tra gli ostaggi c'erano quattro britannici). Il rapporto ipotizza inoltre l'intervento di mercenari sudafricani oppure, fatto meno probabile, di indonesiani d'origine europea. Nel caso del coinvolgimento dei Sas, la Gran Bretagna sarebbe complice di una grave violazione del diritto umanitario, si legge nel rapporto indipendente. Ma Londra rifiuta di fornire spiegazioni ufficiali.
JACQUES MARINI
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FONTE: AVVENIMENTI - ANNO XIII - N. 71
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PIER LUIGI GIACOMONI
rhenus at libero.it

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