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Newsletter n. 22



NEWSLETTER DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA PER LA CITTADINANZA ATTIVA
Nr. 22
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INDICE

1.     NASSIRYA ANNO ZERO: IL SILENZIO DELLA MEMORIA
2.     ATTIVITA'  DEL CENTRO
3.     NUOVI LIBRI
4.     CONTRO IL BRASILE
5.     2003: AIUTI ALLO SVILUPPO MAI COSI' IN BASSO
6.     IL FORUM SOCIALE DI PARIGI
7.     WOMEN'S RIGHTS IN TURKEY
8.     ZIMBABWE: LA CRISI DEL PAESE STA INFLUENZANDO TUTTA L'AFRICA AUSTRALE
9.     IL MOZAMBICO AIUTA IL PORTOGALLO
10.   CORSO SU COOPERAZIONE E SOLIDARIETA' INTERNAZIONALE

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1.    NASSIRYA ANNO ZERO: IL SILENZIO DELLA MEMORIA.

Ci sono pezzi di storia che tornano identici a se stessi. E ci sono
scrittori che sanno raccontarli. Sarebbe interessante chiedere alla Fallaci
di Insciallah che ne pensa di Nassirya. Ancor più interessante farci un
pensiero nostro, solo nostro. Noi, contingente italiano in attesa del terzo
kamikaze.
"La notte i cani randagi invadevano la città. Centinaia e centinaia di cani
che approfittando dell'altrui paura si rovesciavano nelle strade deserte,
nelle piazze vuote, nei vicoli disabitati, e da dove venissero non si
capiva, perché di giorno non si mostravano mai. (.) Come gli uomini si
dividevano in bande arse dall'odio, come gli uomini volevano esclusivamente
sbranarsi e il monotono rito si svolgeva sempre con lo stesso pretesto: la
conquista d'un marciapiede reso prezioso dai rifiuti di cibo e dal marciume.
(.) Soltanto quando il cielo sbiadiva nel chiarore violetto dell'alba e le
bande si dileguavano lasciando laghetti di sangue, carogne di compagni
sconfitti, tornavi a udire i suoni della guerra fatti con i razzi e i mortai
e l'artiglieria. Però a quel punto incominciava un tumulto nuovo e non meno
agghiacciante: quello dei galli che impazziti dalla paura avevano perso la
nozione del tempo e che invece di annunciare il sorger del sole si sgolavano
a commentare quei suoni coi chicchirichì. Una cannonata e un chicchirichì.
Una mitragliata e un chicchirichì. Una fucilata e un chicchirichì.
Disperato, terrorizzato, umano. Un doppio singhiozzo nel quale ti pareva di
riconoscere la parola aiuto. "Aiuto! Aiuto!" Migliaia di galli. Avresti
detto che ogni casa, ogni cortile, ogni terrazza ospitasse un pollaio in
delirio e che ogni gallo vivesse all'unico scopo di strillare la propria
follia. O la follia della città, i tormenti dell'assurdo luogo che le mappe
militari indicavano con la sigla 36S-YC-316492-Q15. Fuso 36, Fascia S,
quadrato YC, coordinate 316492, quota  15, uguale Comando del contingente
italiano a Beirut". (Oriana Fallaci, Insciallah, Bur).
Era il 1983. Ricordiamocelo nei nostri minuti di silenzio.

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2.    ATTIVITÀ'  DEL CENTRO
Il Centro di Documentazione e Ricerca per la Cittadinanza Attiva è aperto
tutte le mattine da Lunedì a Venerdì dalle 10 alle 13.00 e Martedì e Giovedì
anche il pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00.
È attivo il servizio di consultazione libri e riviste e di prestito libri.
Gli articoli e i libri citati in questa newsletter sono tutti reperibili al
Centro.
Se avete libri da proporre per l'acquisto fatevi sentire!!!!!

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3.     NUOVI LIBRI
Continuiamo con l'elenco dei nuovi libri:

1)   Tzvetan Todorov  "L'uomo spaesato - i percorsi dell'appartenenza "
2)   Norberto Bobbio  "Destra e sinistra - Ragioni e significati di una
distinzione politica"
3)   Héctor Aguilar Camìn  "Morire a Veracruz"
4)   Alessandro Portelli  "America, dopo - Immaginario e immaginazione"
5)   Renzo e Vittorio Foa "Del disordine e della libertà - Padre e figlio
tra incertezze e speranze "
6)   Elton Mayo  "Democrazia e libertà - Saggio di logica sociale"
7)   Albert O. Hirschman "Passaggi di frontiera - I luoghi e le idee di un
percorso di vita"
8)   Claude Lévi Strauss "Saudades do Brasil - Tristi tropici"
9)   Consiglio Nazionale delle Ricerche "500 anni di Brasile, la scoperta,
le scoperte"
10) Diogo Mainardi "Contro il Brasile"

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4.     CONTRO IL BRASILE
Pimenta Bueno è il protagonista di questo romanzo di Diogo Mainardi. Seduto
nudo sul divano di casa sua compone endecasillabi antinazionalisti che
denigrano il suo paese.
E' convinto che il Brasile sia un terreno sterile, dove non fioriscono le
idee, che infiacchisce l'immaginazione, prosciuga lo stimolo intellettuale e
logora il raziocinio.
Quando l'ispirazione incomincia a scemare, Pimenta si lancia in una serie di
imprese scellerate e improbabili. Dopo aver rischiato un rogo e una
pericolosissima strage cittadina, Pimenta fugge verso la Foresta Amazzonica
e, nella ricerca della sua anima selvaggia, ripercorre lo stesso itinerario
compiuto da Levi-Strauss negli anni Trenta.
Cerca di convincere una comunità di indios a ritornare alla loro perduta
essenza, rinunciando a vestiti, case e sussidi governativi. Ma il fallimento
della sua goffa impresa e il timore di feroci rappresaglie lo costringeranno
a una nuova fuga e a un nuovo e diverso distacco.
Mainardi ha trovato la formula di un romanzo "universale", in grado di
svelare le menzogne di tutti i nazionalismi e di trascinarci nel mondo
lirico e magico della più grande foresta del mondo.

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5.      2003: AIUTI ALLO SVILUPPO MAI COSI' IN BASSO
Sandro Calvani è un dirigente delle Nazioni Unite. Vive e lavora a Bangkok,
Tailandia. Ogni settimana tiene una rubrica sul settimanale Vita. Nel numero
del 14 novembre fa il punto sulla situazione degli aiuti allo sviluppo.
Il presidente della Banca mondiale, il segretario generale delle Nazioni
Unite e l'amministratore del programma dell'ONU per lo sviluppo sono tutti d
'accordo sul fatto che peggio di così non poteva andare.
Nel 2002 sono stati spesi nel mondo 800 miliardi di dollari per i bilanci di
guerra contro circa 56 miliardi di aiuti allo sviluppo per i paesi poveri.
Ormai le rimesse degli immigrati sono ben più importanti degli aiuti allo
sviluppo, dal momento che l'anno scorso gli immigrati dai paesi poveri hanno
mandato a casa, togliendoli dal proprio già basso reddito, circa 80 miliardi
di dollari.

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6.      IL FORUM SOCIALE DI PARIGI

Dal 12 al 15 novembre 2003 Parigi ha ospitato il 2° Social Forum Europeo
dopo l'esperienza dell'anno scorso di Firenze. Gabriele Sospiro dell'ARCI
Ancona e del Circolo Africa si è recato in Francia e ci ha portato una
brevissima testimonianza. Rinviamo ad una prossima comunicazione un
approfondimento su quanto successo in quell'occasione.


È stata una vicenda che si presta a differenti interpretazioni. Da una parte
si sono registrate difficoltà di carattere organizzativo emerse in tutta la
loro evidenza quando si trattava di inseguire gli eventi tenuti in una delle
diverse sedi dell'FSE sparse per un'area sconfinata di Parigi. A ciò si
aggiungeva un numero quasi illimitato di plenarie, seminari, workshop che
rendeva assai ardua la scelta di che cosa veramente valesse la pena seguire.
D'altra, appare senz'altro positivo che una volta l'anno l'arcipelago delle
associazioni disseminate in tutto il territorio europeo si incontrino un po'
per contarsi che non fa mai male. E poi anche per provare a stabilire, se
non
una piattaforma politica comune date le notevoli diversità esistenti
all'interno di questo mondo davvero molto variegato, almeno alcune linee di
azione condivise come tra l'altro è stato fatto per la manifestazione contro
la guerra che si terrà nella prossima primavera.

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7.          WOMEN'S RIGHTS IN TURKEY
Questa notizia l'ha scritta Zuki, la volontaria finlandese del Circolo
Africa, abbiamo deciso di non tradurla, così facciamo un po' di esercizio d'
inglese :-))

Women's rights in Turkey
Over the past year, Turkey has gone forward with the human rights laws
promoting equality. But there are still some old laws that the parliament
doesn't want to change. If a rapist marry his victim, he can walk free, says
the law on rape in Turkey. According to professor Dogan Soyaslan, quoted
from the 8th November issue of the magazine The Economist "no one would
marry a girl who is not virgin", declaring that it is fine for a girl to
marry her rapist rather than spending her life alone. A mother who kills her
illegitimate child (born outside marriage) get reduced sentences, but her
relative doing the same, doesn't . Kidnapping a married woman is a graver
crime than kidnapping a single woman.
With these kind of laws existing there is no progress in equality, only the
criminal and the victim changes.

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8.          ZIMBABWE: LA CRISI DEL PAESE STA INFLUENZANDO TUTTA L'AFRICA
AUSTRALE
Un articolo sull'Economist dell'8 novembre cerca di fare il punto delle
conseguenze che il collasso economico e sociale dello Zimbabwe sta
provocando sul resto dell'Africa.
Quando Robert Mugabe non sarà più presidente, lascerà un paese allo sfascio.
L'economia dello Zimbabwe sta collassando ad un ritmo sconosciuto in
qualsiasi altro paese del mondo, il Prodotto Interno Lordo è calato per
quattro anni di fila. I paesi donatori affermano di essere pronti a dare una
mano al paese una volta che si sarà prodotto un cambiamento politico, ma ci
sarà da rimediare anche ai danni prodotti nel resto della regione dell'
Africa australe.
Basta un dato per riassumere la situazione, alcuni anni fa lo Zimbabwe aveva
14 milioni e mezzo di abitanti, ora ne ha 11. Sembra che di fronte all'
impossibilità di ottenere un cambiamento politico in maniera pacifica i
cittadini dello Zimbabwe stiano votando con le loro gambe. Gli economisti
stimano poi che la crisi del paese è costata almeno 2,6 miliardi di dollari
ai paesi dell'Africa australe in termini di mancate attività economiche.

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9.     IL MOZAMBICO AIUTA IL PORTOGALLO
Forse vi siete già dimenticati dei tremendi incendi di questa estate in
Portogallo, forse a suo tempo vi siete scandalizzati perché l'azione dell'
Unione Europea è stata molto carente al momento dell'emergenza,
difficilmente però potevate immaginare che la sezione mozambicana della
Croce Rossa ha lanciato una campagna d'opinione per incoraggiare donazioni a
favore delle vittime degli incendi che questa estate hanno devastato il
Portogallo.
Alla fine della campagna sono stati raccolti circa 600 dollari, la maggior
parte delle donazioni proveniva dagli strati più poveri della popolazione
mozambicana, a giudicare dall'esiguità delle singole donazioni.
Lo racconta un articolo sul Weekly Guardian del 13 novembre.

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10.    CORSO SU COOPERAZIONE E SOLIDARIETA' INTERNAZIONALE
C'è tempo fino al 20 dicembre per iscriversi al corso su "Solidarietà  e
cooperazione internazionale" organizzato da COOPI.
Il corso prevede un numero massimo di 40 partecipanti e si svolgerà dal 18
gennaio al 18 aprile 2004.  Si articola in 8 incontri con cadenza
quindicinale della durata di 4 ore ciascuno.
Durante gli incontri si alterneranno momenti di studio a momenti di
dibattito e discussione.
Durante il corso saranno proposti alcuni viaggi di conoscenza nei paesi in
cui sono attivi interventi di COOPI.
Per ricevere maggiori informazioni sul corso si può contattare la sede
regionale di COOPI mandando una mail a marche@coopi.org

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Il numero 22 di questa newsletter è stato spedito a 2.884 indirizzi, per
segnalazioni e suggerimenti scrivete a segreteria@circoloafrica.org .

I prossimi numeri usciranno nelle seguenti date:

2 e 16 dicembre 2003,
13 e 27 gennaio 2004,
10 e 24 febbraio 2004,
9 e 23 marzo 2004,
6 e 20 aprile 2004,
4 e 18 maggio 2004,
1° e 15 giugno 2004
.

Progetto finanziato dal Centro Servizi per il Volontariato
(www.csv.marche.it)




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