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CONGO LA STRAGE DIMENTICATA



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CONGO LA STRAGE DIMENTICATA
GLI ORRORI DI UNA GUERRA SENZA FINE
Razzie, cannibalismo, violenze inenarrabili. La denuncia di quanto stava
accadendo nell'ex Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo, c'era già
stata all'inizio dello scorso anno. Ma anche dopo il silenzio dei media, le
violenze non si sono fermate. Dai sanguinari bollettini di guerra emerge
ogni giorno una realtà fatta di violenze contro donne, anziani, bambini.
La gravità della situazione è acuita dal fatto che la regione non è
pattugliata a sufficienza dai Caschi Blu dell'ONU, la maggior parte dei
quali è stata schierata in Ituri a causa dei frequenti eccidi  perpetrati
dalle milizie Hema e Lendu. La guerra fino ad oggi ha ucciso 3,3 milioni di
persone, prodotto centinaia di migliaia di sfollati, causato innumerevoli
abusi e violazioni dei diritti umani, saccheggiato e distrutto l’ambiente.
Nonostante le immense risorse (diamanti, cobalto, rame, oro, coltan, caffè,
legname pregiato), il Congo è uno dei paesi più poveri dell’Africa, con un
reddito pro capite inferiore a 100 euro l’anno. Malgrado i passi avanti del
recente processo di pace, continuano gli scontri tra gruppi in lotta per il
potere. Il risultato sono cifre sconvolgenti:  oltre 30.000 i bambini
soldato, costretti a combattere, 20.000 i bambini di strada nella sola
capitale,  a Kinshasa  1 bambino su 4 muore prima di riuscire a compiere 5
anni,  il 16 %  dei piccoli congolesi è a rischio di morte per fame e 1
adulto su 4 è analfabeta."Quella della Repubblica Democratica del Congo è
una storia di colonialismo, dittatura e, da cinque anni, di un conflitto
devastante - afferma Marco Bertotto, presidente di Amnesty International
Italia - E' indispensabile che l'opinione pubblica si unisca alla nostra
richiesta di un urgente intervento della comunità internazionale per
fermare i massacri e difendere i civili".  Una strage da fermare che ha
dato origine anche  all'imponente iniziativa di pace organizzata da Amnesty
International , Onu e Wwf per la raccoltadi fondi da destinare alla causa
del Congo, inziativa dal titolo non casuale: "Salvamondo", che ha visto
anche l'alto patronato del Presidente della Repubblica. Nelle prime
settimane di marzo in collaborazione  con i network e le tv nazionali si è
cercato di dare una mano alla popolazione congolese stremata da abusi e
violenze.  Basti pensare

         che con 25.000 euro si rimettono in funzione due scuole elementari;

        il costo necessario per far funzionare un centro per i bambini di
strada a Kinshasa oscilla tra 30 e 40.000 * per sei mesi (tempo medio di
permanenza) per 100-120 bambini/e;

       con 700 * si copre l’intero costo del processo di smobilitazione,
formazione e reinserimento in famiglia di un ex bambino soldato;

       con circa 30 * si copre il costo dell’intera terapia di recupero di
un bambino malnutrito;

       con 1.800 * si impianta e si mette a regime un orto comunitario per
arricchire la dieta delle famiglie e insegnare nuove colture a basso
impatto ambientale;

       con 5.000 * in un anno si riforesta un’area di 200 ettari

        si può contribuire al sostegno dell’attività di un guardia-parco
con 100  euro.  Anche se la campagna di infomazione si è conclusa chi
volesse elargire un cotributo a sostegno del Congo può reperire le
informazioni  e le modalità di versamento sul sito
<http://www.salvamondo.it>www.salvamondo.it