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mostra fotografica saharawi



Con preghiera di pubblicazione


Nomadi del deserto a scuola di fotografia.

Il mensile di viaggi e lifestyle Gulliver di solito diffida dei fotografi
dilettanti o improvvisati. Ma stavolta ha deciso di dare uno spazio alle
foto realizzate dagli stessi membri di una delle comunità più tormentate e
meno tutelate del pianeta: i Saharawi, nomadi in fuga dalla terra
d'origine, compresa tra Marocco, Mauritania e Oceano Atlantico, e bloccati
da trent'anni nei campi profughi vicino alla città di Tindouf, in Algeria.
Il progetto è quello di Fotografi Senza Frontiere Onlus, associazione nata
lo scorso marzo grazie a Davide Fusco, Emiliano Scatarzi e Giorgio Palmera,
che si propone, attraverso la fotografia, di far conoscere al mondo quelle
comunità che vivono in condizioni difficili. Da qui l'idea di un viaggio a
Tindouf, divenuto oggi un reportage in collaborazione con Gulliver basato
sui volti e i personaggi ritratti dai fotografi dell'associazione, e quella
di un corso per insegnare ai ragazzi Saharawi le basi della fotografia.
L'idea era quella di dare alle nuove generazioni un nuovo linguaggio per
raccontare in prima persona la propria vicenda, il proprio quotidiano e la
propria identità. Le immagini, immediate come disegni di bambini sono
diventate uno sguardo senza filtri sulla vita quotidiana dei Saharawi. E le
loro foto, oltre ad apparire su Gulliver Ottobre, per la prima volta su una
rivista, a fianco di quelle dei "maestri, faranno parte insieme a racconti
e poesie di una mostra itinerante e di un libro. Tutti i fondi donati nel
corso dell'iniziativa, come pure il compenso del reportage fotografico
pubblicato su Gulliver, finanzieranno nuove iniziative. Per informazioni e
donazioni: Fotografi Senza Frontiere Onlus,
tel. 3485839436, c/c n. 507750, CAB: 03200, ABI: 05018, Banca Popolare
Etica, via Rasella 14, Roma.