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(Fwd) RESISTENZA.
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From: Gianni Zampieri <zampieri.gg@libero.it>
To: Presidente Repubblica
Subject: RESISTENZA.
Send reply to: Gianni Zampieri <zampieri.gg@libero.it>
Date sent: Thu, 05 Dec 2002 11:34:13 +0100
Al Presidente della Repubblica,
al Presidentedel Senato,
al Presidente della Camera dei Deputati
e al Presidente del Consiglio dei Ministri.
A Genova, oltre un anno fa, fui testimone, insieme a centinaia di
migliaia di cittadini, del più grave insulto e attacco alla democrazia
della storia della Repubblica, attuato non solo con la complicità ma
per mezzo di organi istituzionali e forze dello stato. Non che
precedentemente fatti simili non fossero accaduti, basti pensare alle
tante trame e stragi di stato, che come tali rimarranno nella nostra
memoria anche in mancanza di giuste ed esaurienti sentenze
giudiziarie. Davamo però forse tutti e forse ingenuamente per certo
che la nostra democrazia avesse finalmente superato l'età infantile,
tanto che ci si era spinti a riconoscere pieno titolo di democraticità
anche ai rappresentanti di coloro che dopo la caduta del fascismo
avevano continuato a mantenere atteggiamenti, tanto illegali quanto
impuniti, di condiscendente nostalgia e perfino di esplicita apologia
per quel nefasto regime.
A Genova, l'anno scorso, l'attacco e lo spregio alla democrazia venne
attuato mentre l'attuale vicepresidente del Consiglio dei Ministri,
primo rappresentante di quella parte politica si trovava, certamente
non per caso, nelle stanze della centrale operativa delle forze
dell'ordine. Non abbiamo bisogno di auspicate ma improbabili sentenze
giudiziarie per sapere la verità.
La morte di Carlo Giuliani, che si sarebbe potuta attribuire ad un
errore o ad un "eccesso di difesa", da parte di una persona
impreparata al compito che irresponsabilmente le era stato affidato,
alla luce dei fatti successivi, dall'inconsulta violenza scatenata
dalle forze dell'ordine contro il corteo dei manifestanti, alla
inqualificabile operazione notturna nei locali della scuola Diaz fino
alle barbarità compiute nella caserma di Bolzaneto, ha assunto per noi
cittadini e testimoni di quei fatti il valore e il simbolo di un
momento storico: il momento in cui è necessario e non rinviabile dire
basta. Probabilmente non lo dicemmo, o non in modo abbastanza forte
e
chiaro.
Quando più recentemente ho appreso degli arresti e delle denunce
ordinati dalla Procura di Cosenza, la mia prima reazione è stata:
questa è la fatidica goccia che fa traboccare il vaso, è veramente
cominciata la seconda Resistenza.
Condivido e mi associo pienamente a quanto espresso nella lettera
aperta sottoscritta il 18 novembre da Altreconomia, Nigrizia,
Peacelink, Unimondo, Linus, Terre di mezzo e Mosaico di Pace.
Due settimane prima, arrivando mercoledì 6 novembre alla stazione di
S.M.Novella di Firenze, ad una gentile cronista che chiedeva le
motivazioni della mia partecipazione al Forum Sociale Europeo,
dichiarai: sono qui per fare la Rivoluzione e non a parole, ma CON le
parole.
Confermo e sottoscrivo, con l'unica variazione che invece della
Rivoluzione dovremo fare la Resistenza, o forse tutt'e due.
Anche perché la prima l'ho già cominciata, almeno da quando ho
sottoscritto il PATTO TRA I CITTADINI DEL MONDO.
Spero di poter continuare ad andare in montagna solo per ritemprare il
corpo e lo spirito.
Gianni Zampieri
Barzanò, 5 dicembre 2002
Giovanni Zampieri
Via Figliodoni, 2
23891 - Barzanò (Lc)
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"Non temo le parole dei violenti,
mi preoccupa molto il silenzio degli onesti."
(M.L.King)