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Chiama l'Africa news 18/2/02
CHIAMA L'AFRICA NEWS - 18 FEBBRAIO 2002
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SOMMARIO
1. Ancona, 19 febbraio: conferenza stampa
2. Kisangani: europei in Africa un anno dopo
3. Goma dopo l'eruzione
4. L'Africa a Porto Alegre
5. E se mi ammalassi in un paese povero? Una mostra di Medici Senza Frontiere
6. Appello per la Palestina
7. Arte e cultura
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1. ANCONA, 19 FEBBRAIO: CONFERENZA STAMPA
Alle ore 12, presso l'Autorità Portuale, Molo S. Maria, incontro con la
stampa in vista del convegno del 22-24 febbraio dal titolo "Dalla schiavitù
degli aiuti alla libertà dei diritti". Intervengono: don Albino Bazzotto
(Beati i costruttori di pace), Eugenio Melandri, (Chiama l'Africa), padre
Venanzio Milani (Vicario dei comboniani) e rappresentanti degli enti
locali.
"Certe forme di aiuto misconoscono la soggettività di coloro che ricevono,
sono lesivi della loro dignità e creano ulteriore dipendenza - ha detto
Eugenio Melandri, coordinatore nazionale di Chiama l'Africa - la nostra
campagna si mobilita per chiedere a chi amministra e a chi governa, a
sindaci, presidenti regionali e provinciali, deputati, senatori e ministri,
un maggiore impegno sul fronte della solidarietà e della cooperazione
internazionale; del controllo di un certo tipo di cooperazione che blocca
sul nascere ogni tentativo di cambiamento". Il comunicato stampa e il
programma del convegno sulla home page del sito.
2. KISANGANI, EUROPEI IN AFRICA UN ANNO DOPO
Giusto un anno fa partivo per il Congo per preparare il viaggio di trecento
italiani a Butembo, con un bagaglio di informazioni che nello scorrere dei
giorni hanno assunto il volto di uomini e donne d'Africa che irraggiavano
voglia di vivere, nonostante la dura prova di un conflitto e quella ancora
più pesante dell'?isolamento. Anche la natura e l'ambiente manifestavano
vita: le alte piante di eucalipto, i bananeti, la vegetazione rigogliosa, i
piccoli commerci, i bambini, che in Africa sono sempre tanti. Non portavo
la proposta per una soluzione politica, peraltro non ancora riuscita alla
diplomazia, neanche denaro per un qualsiasi progetto: assieme a Lisa Clark
di "Beati i Costruttori di Pace", stavamo semplicemente rispondendo a nome
della società civile italiana, ad una richiesta della società civile
congolese (di Secondo Ferioli, presidente di Chiama l?Africa). Continua la
lettura nella sezione NEWS del sito
3. GOMA DOPO L?ERUZIONE
Goma. Dopo la catastrofe causata dall'eruzione del vulcano Nyiragongo, il
dolore e la paura dei suoi abitanti, l'attenzione dei media per alcuni
giorni. Oggi torna il silenzio, l'incertezza e la fatica del quotidiano
fatto di stenti. Per alcuni è l'esodo verso le città di origine, Bukavu e
Butembo già provate da fame e saccheggi, per la maggioranza che è rimasta è
il tempo per la lotta per la sopravvivenza. Eppure, questa può essere l'ora
della pace nella regione e della ricostruzione intelligente della città (di
P.Silvio Turazzi, Ass.Mungano - Chiama l?Africa). Continua la lettura nella
sezione NEWS del sito
4. L'AFRICA A PORTO ALEGRE
A Porto Alegre la partecipazione dei delegati africani non è stata molto
ampia. I motivi sono da ricercarsi nel ritardo con cui è partita la
mobilitazione africana in vista del Forum e nella difficoltà ad
organizzarsi da parte di una società civile africana non ancora preparata
ad appuntamenti di questo tipo. Venticinque paesi erano rappresentati da
almeno una persona. Le delegazioni più consistenti sono state quelle di:
Sudafrica, Burkina Faso, Camerun, Egitto, Kenya , Libia, Mali, Marocco,
Mozambico, Nigeria, Senegal, Tanzania, Tunisia, Zambia, con delegati di
diverse organizzazioni. Tra i "saggi" e gli intellettuali: Aminata Traoré
(Mali), Samir Amin (Egitto), Taoufik Ben Salah (Sénégal), Joseph Ki-Zerbo
(Burkina).
Il Forum Sociale Africano (FSA), riunitosi a Bamako (Mali) dal 4 al 9
gennaio, ha messo in guardia le organizzazioni della società civile
africana contro il rischio di strumentalizzazione da parte delle
istituzioni finanziarie internazionali che cercano di utilizzarle per
legittimare i propri progetti. I partecipanti al primo incontro del FSA
hanno insistito sul fatto che questo rischio è reale proprio per le
organizzazioni della società civile che tentano di contrattaccare le
politiche delle istituzioni finanziarie internazionali e gli effetti
nefasti della globalizzazione. Sempre più infatti gli organismi
internazionali pongono come condizione per l?accesso agli aiuti, la
partecipazione della società civile alla gestione dei progetti cosiddetti
"sociali", salvo poi ignorarne il punto di vista ed estrometterla di fatto
dalla realizzazione e dalla gestione di questi stessi progetti. Circa 200
rappresentanti di ONG, di organizzazioni contadine, di giovani e dei
sindacati hanno preso parte a questo primo Forum sociale africano, svoltosi
in preparazione della partecipazione africana al Forum sociale mondiale di
Porto Alegre. I partecipanti hanno tentato di delineare le possibili
alternative di fronte ad una globalizzazione che marginalizza e impoverisce
il continente africano (di Brahima Ouédraogo, Enda - Tiers Monde). Continua
la lettura dell?articolo nella sezione NEWS del sito
5. E SE MI AMMALASSI IN UN PAESE POVERO? UNA MOSTRA DI MEDICI SENZA FRONTIERE
Dal 26 FEBBRAIO al 28 APRILE "L?Acchiappa mosche", mostra itinerante di
Medici Senza Frontiere, sarà in alcune città italiane. La mostra ha come
finalità l?informazione e la sensibilizzazione sulle "malattie dimenticate"
che provocano in molti paesi in via di sviluppo milioni di morti ogni anno.
Al visitatore viene chiesto di calarsi nei panni di una persona di un paese
diverso, affetta da una di queste malattie. La mostra è allestita su un
camion dove egli impara a conoscere la "Sua" malattia, i sintomi, le
conseguenze, come si contrae, quali sono le aree in cui la patologia è
endemica, se esistono e quali sono le possibili cure, cosa succede se non
si è trattati in modo adeguato, cosa fanno i nostri sanitari nei paesi in
cui la malattia è presenta. Alla fine del percorso il visitatore si trova
nell'ambulatorio di un paese in via di sviluppo e viene accolto dal
personale sanitario che gli propone le medicine disponibili - molte ormai
inefficaci, altre troppo costose. La mostra sarà in 9 città italiane:
Napoli (25/2-4/3), Roma (4-15/3), Firenze (15-21/3), Bologna (21/3-2/4),
Verona (2-5/4), Vicenza (5-10/4), Bolzano (10-15/4), Milano (15-22/4) e
Torino (22-29/4). L'iniziativa è rivolta agli studenti della scuola
superiore; le visite - della durata di 45 minuti - si svolgono dalle ore
9:15 alle ore 13:00, previa prenotazione.
INVITIAMO GLI INSEGNANTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLE CITA' INTERESSATE A
CONTATTARE la referente di MSF Daniela Ruffini Tel. 06/44869228 -
Fax.06/44869220 Daniela_RUFFINI@rome.msf.org
6. APPELLO PER LA PALESTINA
A più di mezzo secolo dalla fondazione dello Stato d'Israele, e dopo 35
anni di occupazione militare della Cisgiordania, di Gaza e delle alture del
Golan, è sempre più urgente trovare una soluzione equa e duratura al
conflitto fra palestinesi e israeliani. A questo fine, nello spirito delle
278 risoluzioni dell'ONU sin qui approvate, è necessario perseguire i
seguenti obiettivi:
1) l'invio immediato di osservatori internazionali nei Territori
Palestinesi Occupati;
2) il ritiro di Israele da tutti i Territori Palestinesi Occupati durante
la guerra del giugno 1967, compresa Gerusalemme Est;
3) il ritiro di tutte le colonie di Israele nei Territori Occupati della
Cisgiordania, di Gaza e delle alture del Golan;
4) il diritto al ritorno dei profughi palestinesi;
5) il risarcimento di Israele nei confronti dei palestinesi che hanno
subito deportazioni o danni ai loro beni durante l'occupazione;
6) la restituzione del Golan occupato alla Siria;
7) la fondazione di uno Stato Palestinese indipendente e democratico, a
fianco di Israele, nel rispetto reciproco della sicurezza dei confini e
delle sovranità dei due Stati.
PRIMI FIRMATARI: on. Paolo Cento, on. Mauro Bulgarelli, Iacopo Venier, on.
Pino Sgobio, sen.
Gianfranco Pagliarulo, Sandro Curzi, Valentino Parlato, on. Giovanni
Russospena, Claudio Moffa, Domenico Losurdo, Ornella Sangiovanni, Vittorio
Parola, Stefano Garroni, Alessandra Ciattini, Giuseppe Campione, Enrico
Giardino, Stefano Chiarini, Aldo Bernardini, Andrea Martocchia, Dominique
Bendo-Soupou, Maria Donzelli, Alfredo Tradardi, Vera Pegna, Angelo Belotti,
Giancarlo Paciello, Bruno Ballauri, Mauro Cristaldi, Fabio Alberti,
Giovanna Lelli, Andrea Catone, Fulvio Grimaldi, Germano Monti, Angela
Ferretti, Moreno Pasquinelli, Tommaso Massa, Françoise-Hélène
Massa-Pairault, Antonio Loche
ADESIONI: e.mail: c.moffa@iol.it
7. ARTE E CULTURA
Prima personale italiana di Yinka Shonibare, artista anglo-nigeriano
ironico ed eccentrico che ha già realizzato numerose mostre in Europa e
negli Stati Uniti. Il suo lavoro affronta, in chiave critica, temi legati
all?identità culturale, al colonialismo e al post-colonialismo. Le sue
installazioni, con abiti o ambienti di foggia marcatamente occidentale
realizzati con tessuti considerati tipicamente africani, simboleggiano la
complessità dei rapporti tra civiltà diverse, e spingono a rimettere in
discussione le tradizionali interpretazioni della cultura e della storia.
Particolarmente significativo, in questo contesto, è l?utilizzo dei tessuti
batik - originariamente fabbricati in Olanda, con tecnica proveniente
dall'Indonesia, e solo successivamente esportati in Africa - che tracciano
un itinerario emblematico dei traffici coloniali. La mostra sarà fino al 3
marzo al Museo Andersen di Roma, via Pasquale Stanislao Mancini, 20
(piazzale Flaminio). Tel.06.3219089 - Il museo è aperto dal martedì alla
domenica dalle ore 9,00 alle 20,00. Chiuso il lunedì.
E' il libreria l'ultimo numero di Africa e Mediterraneo, il trimestrale che
dal 1992 pubblica dossier di approfondimento su temi legati all'economia,
alla storia, alla cultura e alla società dei paesi africani. Questo numero
è composto da due dossier: uno sulla danza africana contemporanea, l'altro
sul fumetto africano.
INFO: tel/fax 051 840166 redazione@africaemediterraneo.it -
www.africaemediterraneo.it
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