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dossier uganda



Centinaia di cadaveri
sono stati trovati dentro a pozzi e fosse comuni, ma
potrebbero essercene ancora altri
Setta suicida, più di
mille le vittime
Uganda, nel villaggio dei bruciati vivi. Il figlio del
santone: vi racconto gli orrori che ha commesso
Il vicepresidentedella Repubblica depone corone di
fiori mentre il capo della chiesa cristiana  ugandese
attacca:"Lo spirito dell'Anticristo è già nel
mondoLa polizia: "Non abbiamo i mezziper
continuare la ricerca dei corpi"
DAL NOSTRO INVIATOKANUNGU (Uganda) Tre corone di
fiori adornano il tumulo di terra che ricopre la fossa
comune, scavata a strapiombo sulla vallata, dove fino a un
paio di settimane fa correva il muro più esposto della
chiesa. Dall'altra parte, contro il dorso della collina,
sono ammassate lamiere del tetto contorte dal calore,
stipiti anneriti, finestre bruciacchiate, una ciabatta di
gomma, gialla e consumata a metà dal fuoco. In mezzo rimane
uno spiazzo innaturale dentro il paesaggio dell'Uganda
sud-occidentale, fatto di dossi stretti e verdeggianti,
coperti di banani e di eucalipti: è il vuoto in cui è
sprofondato il Movimento per la Restaurazione dei Dieci
Comandamenti di Dio, la setta cristiana responsabile di uno
dei più terrificanti massacri nella pur sanguinolenta
storia dei culti millenaristi. Ancora oggi, una quindicina
di giorni dopo l'incendio in cui sono stati fatti ardere
vive cinquecento e passa fra uomini, donne e bambini, la
gente che ci cammina si porta al naso rametti di rosmarino,
per addolcire il fetore.Due chilometri più in là,
sull'artigianale campo di calcio di Kanungu, il reverendo
Canon Grace Kaiso, segretario generale del Consiglio
cristiano riunito ugandese, cita il Vangelo secondo
Giovanni (4,1) ed evoca i "falsi profeti", "lo spirito
dell'Anticristo, che sta arrivando ed è già nel mondo
Riconosce "il fallimento nostro e delle Autorità Si
chiede: "Come è stato possibile? Perchè nessuno si è
accorto di niente? Le sue domande rimbalzano negli occhi
del vescovo anglicano di Rukungiri, John Nteguereize.
Sfiorano l'arcivescovo cattolico dell'Uganda occidentale,
Paul Bakyenga. Planano sul vicepresidente della Repubblica,
la signora Specioza Wandira Kazibwe. Attraversano la grande
tenda bianca ornata dai colori della bandiera ugandese,
sotto la quale sono ospitati ministri e diplomatici,
amministratori e dignitari religiosi di ogni credo. Vagano
fra gli abitanti del paese, quasi tutti ammassati sul
prato, fra due porte fatte di pali malamente inchiodati,
per assistere alla cerimonia di preghiera in memoria delle
vittime "di questo barbaro massacro Ma non trovano
risposta.Non c'è ancora una spiegazione plausibile ai
cinquecento morti della chiesa, nell'incendio del 17 marzo,
e alle altre centinaia di cadaveri trovati in pozzi e in
fosse comuni prima a Buhunga, poi a Rugazi e ancora a
Rushojwa, tutti villaggi nel raggio di una settantina di
chilometri da Kanungu. Infine, c'è il sospetto di un'altra
fossa a Kyata, molto più lontano, vicino alla città di Fort
Portal. "Ma fino a quando non avremo qualche medico legale
in più e un'attrezzatura adeguata non cominceremo a
scavare", ha detto il portavoce della polizia Eric
Naigambi. "Non possiamo andare avanti con i detenuti
scalzi, come abbiamo fatto in questi giorni: tirar fuori i
corpi, compilare statistiche e poi sotterrarli di nuovo
alla stessa maniera dei leader del culto, non ha
sensoNiente appare aver senso in questa storia
cominciata una dozzina di anni fa, quando una prostituta di
nome Credonia Mwerinde e una sua amica di nome Ursula
Kamuhangi cominciano a sostenere di aver visto la Vergine
Maria vicino al villaggio di Masaka. Sarebbe state
catalogate nella vasta schiera dei visionari, e lasciate
lì, se non avessero incontrato Joseph Kibwetere. All'epoca
vicino ai 60 anni, Kibwetere è un uomo timorato di Dio, che
prega (e unisce a sè nelle preghiere l'intera famiglia)
almeno due volte al giorno. Si può considerare
relativamente benestante: ha una ventina di acri di terra,
quasi un centinaio di capi di bestiame e un mulino a
Kabumba, dalle parti di Rwashamaire, un villaggio a una
settantina di chilometri da Kanungu. Era stato supervisore
delle scuole cattoliche della regione, poi era diventato un
funzionario dello Stato, in carica dei progetti agricoli.
Nell'80, si era presentato come candidato alle elezioni per
il Partito democratico, ma era stato trombato.Tornato
alle sue terre per quella che sarebbe potuta essere una
tranquilla e pia pensione, Kibwetere sente in qualche modo
parlare di Credonia (un nome fatale). La va a cercare. Ne
rimane fulminato. "Eravamo nell'89", ricorda suo figlio
Rugambwe. "Una sera torna a casa e dice che la sua vita è
cambiata: la Vergine Maria ha detto a Credonia e Ursula che
avrebbero incontrato un uomo chiamato Joseph Kibwetere. è
un segno divino, annuncia. Ci chiede il permesso di portare
le due donne qui, in casa nostra. Glielo accordiamo. Si
chiudono in una stanza per una settimana. Pregano. Mia
madre, Theresa, porta da mangiare a tutti e tre. Quando
escono, ci comunicano che è giunta l'ora della
predicazione. Salgono sul pick-up e tornano indietro ogni
giorno con qualche fedele. Passano un po' di mesi, e sono
già centoA quel punto, la setta non è ancora
strutturata. In un Paese, sconvolto dalla feroce dittatura
di Idi Amin, poi da cinque anni di guerra civile e infine
da un'incontrollabile epidemia di Aids, la strana coppia
formata dal pensionato e dalla prostituta fa proseliti
sostenendo che Dio ne ha abbastanza dei peccatori e che
punirà il mondo come già fece con Sodoma e Gomorra se non
si torna in fretta a una scrupolosa osservanza dei Dieci
Comandamenti. Kibwetere cerca di usare i suoi buoni
rapporti con il vescovo di Mbatara, John Kakubi, per
ottenere un qualche riconoscimento dalla gerarchia
cattolica. "Conoscevo Joseph dai tempi in cui era
supervisore delle scuole", dice Kakubi, un prelato ormai in
pensione. "Ero anche diventato il suo confessore. Su questa
storia delle apparizioni della Vergine Maria, ho cercato in
tutti i modi di dissuaderlo. Un giorno si è presentato con
un nastro sul quale sosteneva di aver registrato le sue
conversazioni con Gesù Cristo e la Madonna. Ho cominciato a
perdere la pazienza. Poi, quando è venuto da me dicendo che
si era nutrito al seno della Vergine Maria, ho deciso che
era ormai uscito di senno. E ho troncato i
rapportiCiò che non gli riesce con il vescovo,
Kibwetere ottiene con Dominic Kataribabo. Dopo aver preso
un dottorato in teologia in un'università californiana,
Kataribabo torna in Uganda e diventa direttore del
seminario di Kitabi. Forse in seguito a dissensi con la
gerarchia, prende contatto con il pensionato e la
prostituta fino a quando, tra l'89 e il '90 decide di
unirsi a loro. Viene spretato. Razionalizza il contenuto
delle apparizioni della Vergine a Credonia. Mette le basi
di quello che, nel giro di qualche mese, diventa il
Movimento per la Restaurazione dei Dieci Comandamenti di
Dio. Il regolamento interno è molto stretto. Per evitare di
contravvenire al nono, non dare falsa testimonianza, ai
fedeli si chiede di parlare il meno possibile, arrivando a
comunicare a segni."La loro era una presenza
impercettibile", ricorda il figlio di Kibwetere, Rugambwe.
Si facevano sentire solo quando pregavano e cantavano. Ma
c'erano un paio di cose strane. La prima è che Credonia
cominciò a maltrattare me e i miei fratelli. Ci prendeva a
bastonate e gridava: non sono io a picchiarti, ma è la
Vergine Maria! La seconda è che la setta vietava l'uso di
medicine: quale che fosse la malattia che li aveva colpiti,
i fedeli potevano bere solo quella che Credonia definiva
acqua santa, benedetta da lei stessa. Così qualcuno
cominciò a morire.Il primo, un bambino, lo sotterrarono
nei campi vicino a casa. Gli altri li portavano via di
notte, non so per metterli dove. Mia madre, che fino ad
allora aveva sostenuto suo marito, passò dalla mia parte.
Io decisi di cacciarli di casa. Un giorno arrivai battendo
un tamburo e gridando come un ossesso. Presi da un
insospettabile paura, Credonia, Ursula e mio padre salgono
sul Pick-up e scappano. Altri se la battono a gambe levate.
Apro le stanze in cui tenevano chiusi i bambini, i vecchi e
i malati. Chiamo le donne e dico: tornatevene a casa
vostra, uscite da questa schiavitù
Lanfranco Vaccari   
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LA VICENDA
LA SETTA Si chiama "Movimento per la Restaurazione
dei Dieci Comandamenti di Dio" ed è una setta cattolica. Il
leader è Joseph KibwetereIL SUICIDIO DI
MASSAVenerdì 17 marzo in Uganda centinaia di adepti
della setta sono morti nel rogo di una chiesa a Kanungu. Ma
la tesi del suicidio non convince tutti. Forse i fedeli non
pensavano di morire, sostengono alcuni, e molti hanno
tentato, invano, la fugaLA PREDICAZIONESi dice che
Kibwetere, in perfetta tradizione millenarista, avesse
pronosticato la fine del mondo per il 31 dicembre 1999,
convincendo i fedeli a vendere i propri beni e consegnare i
propri averiLA FUGAPare che il profeta abbia
lasciato l'Uganda per compiere opera di proselitismo
all'estero (forse in Europa) promettendo però di tornare in
Africa a bordo di una copia dell'arca di NoèLE
VITTIMEOltre ai circa 500 morti carbonizzati nella
chiesa di Kanungu, altre centinaia di cadaveri sono stati
scoperti in pozzi e fosse comuni in villaggi della zona
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LA SCHEDA
Malgrado la grande
crescita economica del Paese il 50% degli abitanti vive
sotto la soglia di povertà
UN PAESE IN CRESCITA L'Uganda si sta affermando come una
nuova potenza africana: la sua influenza sulla politica
della regione dei Grandi Laghi (zone ricca di energia
idroelettrica) aumenta. Anche grazie all'apertura di
credito da parte della Banca Mondiale GLI EFFETTI
Agricoltura e foreste trainano l'economia e il prodotto
nazionale lordo cresce più veloce della popolazione.
Nel '99, nella capitale Kampala è entrata in funzione una
borsa LE CIFRE La popolazione Š di 16 milioni e mezzo
di abitanti (oltre il 50% vive sotto la soglia di povert…).
Il Presidente della Repubblica proclamata nel '63, un
anno dopo l'indipendenza dal Regno Unito, Š Yoweri
Museveni. Il 45% della popolazione Š cattolica, il 39%
protestante e il 10% musulmano. Si parlano inglese e
swahili. La speranza di vita Š di 44 anni per gli uomini e
46 per le donne. L'Uganda fa parte di Commonwealth e
Onu. E' in vigore la pena di morte CURIOSITA' Nel '95
in Uganda c'erano 1800 telefonini e 300 mila tv; i
laureati sono lo 0,5% della popolazione; gli insegnanti
poco pi— di 100 mila; i quotidiani due; i km di strada
asfaltata circa 2 mila. Per informazioni, c'Š il sito
Internet www.nic.ug.
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PIER LUIGI GIACOMONI
rhenus@libero.it

Net-Tamer V 1.11.2 - In Prova

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