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senegal: abdoulaye wade presidente



Ribaltone in Senegal,
vince l'opposizione dopo quarant'anni di "dittatura dolce"
Trema Dakar ma tremano soprattutto le altre capitali
africane. In Senegal, la "dittatura dolce" del Partito
socialista (al potere dal 1960, anno dell'indipendenza) e
del suo leader Abdou Diouf, presidente dal 1981, è caduta
dopo un ballottaggio elettorale in cui ha prevalso il capo
del Partito democratico senegalese e avversario storico di
Diouf, Abdoulaye Wade.Wade è un liberale-progressista
(il suo partito è membro dell'Internazionale Liberale) che
ha vinto con il sostegno della sinistra, delusa dai
comportamenti poco socialisti del partito al potere fino a
oggi. Il suo successo preoccupa sicuramente la
gerontocrazia dei leader africani che qualche anno fa si
sono convertiti alla democrazia, più nella forma che nella
sostanza, e hanno mantenuto ben salde le redini del potere:
in Togo, in Gabon, in Camerun, in Guinea, solo per citarne
alcuni. I presidenti dittatori d'Africa, nei giorni scorsi,
avevano rimproverato a Diouf di essere stato "troppo
gentile" e di aver, insomma, scherzato troppo con il fuoco
della democrazia. E in molti ieri, per esorcizzare un
probabile incendio a casa loro, hanno ammonito: "Se ci
fosse stato un solo turno elettorale Diouf, arrivato primo
il 27 febbraio, sarebbe stato rieletto Per loro e per le
popolazioni africane (da due visuali contrapposte) Wade
rappresenta il simbolo del cambiamento.Ora gli
osservatori si domandano se il nuovo presidente, sposato
con una francese, sarà realmente in grado di cambiare le
cose. Già in Africa qualche dittatore ha perso le elezioni
ma non ha fatto altro che sostituire a una classe corrotta
un'altra classe corrotta, lasciando tutto sommato
inalterati i metodi di gestione del potere.Per vincere
Wade si è alleato con partiti di diversa estrazione
ideologica che però si sono dati un programma strategico
comune che consiste, innanzitutto, nello smantellamento
dello Stato-partito eretto in 40 anni di gestione
socialista a cominciare dalla struttura stessa del governo:
la Repubblica presidenziale sarà sostituita da una
Repubblica parlamentare. Per questo sarà indetto un
referendum nel novembre prossimo. Il capo dello Stato poi
sarà eleggibile per 2 soli mandati (e non indefinitamente
come ora). Ma la guerra più determinata dovrebbe essere
dichiarata contro la corruzione e i privilegi, a cominciare
dall'abolizione del Senato considerato una sorta di
pensionato per i vecchi deputati socialisti.Ma la
coalizione che ha vinto sogna di far uscire il Senegal, che
non ha mai vissuto un colpo di Stato militare, dalle
condizioni di povertà e sottosviluppo in cui è piombato
negli ultimi anni. "Se sarò eletto aveva detto Wade la
settimana scorsa darò la priorità alla domanda sociale
legata al lavoro, alla sanità e all'istruzione
Massimo A. Alberizzi malbertazzi@rcs.it
FONTE: CORRIERE DELLA SERA - MAR. 21/3/2000
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PIER LUIGI GIACOMONI
rhenus@libero.it

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