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Africanews Febbraio 2001
AFRICANEWS - Versione Italiana
Nr.34 - FEBBRAIO 2001
SOMMARIO
- Kenya
Musulmani e cristiani uniti contro Moi
- Zambia
Basta tabacco, coltivate fiori
- Zimbabwe
Legname pregiato in via di estinzione
- Swaziland
Un mercato dei turisti e l'"Africa vera"
EDITORIALE
Questo e' il numero 34 di Africanews in lingua italiana e il mese
prossimo la pubblicazione festeggera' il terzo anno di vita. Ancora
una volta e' il Kenya ad aprire la serie degli articoli. Questa
nazione e' un paese cardine del continente africano, per tradizione,
perche' sede di importanti organismi internazionali, per le attrattive
turistiche ma sta sprofondando sempre piu' in basso. Le condizioni
precarie, molto precarie del suo popolo sono peggiorate a causa di una
siccita' e dalla conseguente carenza di energia elettrica. E' un paese
in ginocchio, se cosi' si puo' dire di una nazione africana, dato che
le risorse dei suoi abitanti sono incredibili, stupefacenti, a volte
miracolose.
Alla guida del Kenya c'e' Daniel Arap Moi, un uomo politico tanto
abile quanto spregiudicato. E' al potere dal 1978 e l'anno prossimo ci
saranno le elezioni. Negli ultimi mesi due "uomini forti" come Moi
hanno dovuto lasciare il potere dopo 20 anni di governo senza
scrupoli, si tratta di Diouf in Senegal e di Rawlings in Ghana.
Riuscira' l'opposizione a ottenere lo stesso risultato in Kenya? Nelle
ultime due elezioni ha dato una pessima prova e Moi non ha faticato
molto a dividere il fronte opposto usando anche mezzi illeciti.
La situazione ora sembra cambiata e addirittura si sta realizzando
un'alleanza fra cristiani e musulmani contro Moi e le sue trame. Nel
corso di incidenti religiosi un arcivescovo anglicano e' stato salvato
da musulmani accorsi in suo aiuto. Gli incidenti, inutile dirlo, erano
stati provocati da persone vicine al governo per dividere e seminare
zizzania in un movimento d'opposizione che vuole riforme e raggruppa
una cinquantina di organizzazioni laiche e religiose. Riuscira' il
disegno anti-Moi? La societa' civile keniana lo spera ma sa che le
potenze occidentali non si fanno scrupoli e dicono: "Moi e' corrotto?
Pero' tiene unito il paese, a noi va bene cosi'". Come lo tenga unito
a loro non interessa.
Dalla Zambia arriva invece la notizia di un cambiamento in agricoltura
che riguarda un prodotto sempre alla ribalta delle cronache in ogni
parte del mondo: il tabacco. Due anni fa l'organizzazione mondiale
della sanita' stimava che sul miliardo e 100 milioni di fumatori
esistenti al mondo ben 800 milioni si trovassero nei paesi poveri.
Nonostante cio' in Zambia sembra che la coltivazione del tabacco sia
in ribasso e gli agricoltori locali vengono consigliati, dagli
avversari del fumo, di passare alla floricoltura.
Anche dallo Zimbabwe arriva un articolo di carattere ecologico. Si
tratta di un problema ricorrente in diversi paesi del mondo, non solo
africani. E' l'eterna stupidita' umana che da fondo alle risorse che
ci fornisce la natura e cosi' le generazioni future invece di frutti
avranno soltanto ricordi. Lo Zimbabwe tra l'altro vive un periodo
turbolento cominciato nella primavera scorsa con l'occupazione di
molte terre appartenenti ai bianchi. Circa centomila bianchi
possiedono piu' della meta' delle terre coltivabili, naturalmente le
migliori, ma non si possono certo buttare fuori con la violenza. Il
governo di Mugabe non sa che pesci pigliare, ha atteggiamenti
contraddittori e teme le ritorsioni occidentali, specie quelle
inglesi, nazione di cui i coloni hanno la seconda cittadinanza.
Nel nostro caso la minaccia di estinzione riguarda gli alberi, certe
specie del mogano rosso. Vista l'aria che tira e la fame incombente in
un paese in subbuglio, appare difficile condannare un contadino che
abbatte un albero per rivenderlo agli intagliatori di prodotti
artigianali. La trentina di dollari americani che ne ricava basteranno
per un po' di giorni, ma poi? Ci sono aree protette dove i capi
villaggio piazzano addirittura amuleti sugli alberi per spaventare i
saccheggiatori. A volte servono e tengono lantani i ladri.
L'ultimo articolo arriva dal piccolo Swaizland, lo stato incorporato
nel Sud Africa e che per turisti e sudafricani rappresenta un po'
un'area dove ogni tipo di divertimento e' concesso. Stavolta si parla
di un mercatino che per i turisti ha assunto il ruolo di "Africa
vera". Una definizione che lascia indifferenti gli abitanti locali ma
che serve molto al loro commercio.
Africanews staff italiano
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