[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Armi per le guerre africane: ecco chi le procura -



Non sono certo della fonte.
Giovanni



> editoriale di Missione oggi, periodico dei
> saveriani. www.saveriani.bs.it
>
> Armi per le guerre africane: ecco chi le procura
>
> Un affare di 500 milioni di dollari per armi fornite all'Angola in cambio
di
> accesso al petrolio. È implicato anche Jean Christophe Mitterrand, figlio
> del presidente.
> Traffico di armi, diplomazia parallela, appoggio sotterraneo di autorità
> francesi al regime di Dos Santos in Angola, reti della sinistra in
> collaborazione con reti della destra: un dossier esplosivo nelle mani dei
> giudici francesi. I conflitti del continente africano hanno provocato 4
> milioni di vittime tra il 1990 e il 1999. Qualcuno - noi li abbiamo
chiamati
> afropessimisti - ne deduce che l'Africa sia incapace di governarsi e
auspica
> un nuovo colonialismo. A noi sembra, invece, che per prima cosa la
comunità
> internazionale debba chiedersi quale parte abbiano giocato, per attizzare
e
> per rifornire questi conflitti, gli interessi di certi paesi e di certi
> affaristi. L'inchiesta di due giudici francesi sulle vendite d'armi
> all'Angola - l'affare più importante, del 1993, è di 500 milioni di
> dollari - non solo ha portato agli arresti cautelari il figlio del
> presidente Mitterrand e Pierre Falcone, uno dei più grandi trafficanti
> d'armi, ma sta facendo tremare decine di persone, i cui nomi figurano nel
> dossier: deputati, ex ministri, alti responsabili dei ministeri. Non ci
> interessano le vicende giudiziarie (se potranno proseguire!). Ci
interessa,
> invece, non lasciar ricadere nel pantano i dati che giudici e giornalisti
> stanno facendo emergere: ci fanno intuire il complesso intrigo di marcio e
> di morte che faccendieri e politici senza scrupoli, in combutta, tessono
> quotidianamente sul nostro pianeta. Pierre Falcone, francese, risiedeva
> quasi in permanenza nel suo ranch in Arizona, dove riceveva gli amici. Ha
> finanziato la campagna elettorale di George Bush, le loro mogli sono
amiche.
> La sua società Brenco controlla, tra l'altro, la fabbrica d'armi slovacca
> Zts, che dispone di numerose licenze di armamenti pesanti russi. La
> fabbrica, che ai tempi d'oro aveva 20 mila operai, era in crisi: grazie
alle
> sue conoscenze, Falcone le ha procurato nuove commesse, che le hanno
ridato
> speranza. La Sofremi è un ufficio del ministero degli Interni per il
> controllo delle esportazioni di materiale di sicurezza. Nel periodo in cui
> titolare del ministero era Charles Pasqua, Falcone ne è stato un agente e
> addirittura il rappresentante in Angola: ufficialmente era quindi un
> procacciatore di contratti per lo stato, ufficiosamente era un trafficante
> di armi. Jean Christophe Mitterrand dal 1986 all'estate del 1992 ha
diretto
> la cellula Africa dell'Eliseo, attraverso cui "si fanno e si disfanno i
> regimi africani", si diceva prima di lui. Ma Jean Christophe veniva
chiamato
> "Papa-m'a-dit" perché più che altro era portavoce delle decisioni del
padre,
> oppure "la cassetta" delle lettere che i capi di stato africani volevano
far
> arrivare al presidente. Estromesso dall'Eliseo, si è servito delle sue
> conoscenze dei capi africani per fare da tramite a magnati del petrolio e
> trafficanti d'armi. Pierre Falcone è stato introdotto da lui al presidente
> angolano. Per l'affare di 500 milioni di dollari (aerei da combattimento,
> elicotteri, missili, lanciamissili.)
> J. C. Mitterrand ricevette da Falcone il compenso di 1,8 milioni di
dollari,
> versati su un conto svizzero. Si trattava di armi russe, che non sono
> neanche transitate in Francia. Perché associato a Falcone per l'operazione
> c'è un ricco faccendiere russo, Arcadi Gaydamak. Disponeva di una grossa
> partita di elicotteri russi, destinati alla Colombia e altri paesi
> dell'America latina: li dirotta in Angola, con l'aggiunta di Mig e
> munizioni. L'affare si è realizzato attraverso un'incredibile operazione
> triangolare: l'Angola ha ricevuto l'arsenale di armi e si è visto
acquisire
> da Falcone e da chi era dietro di lui (le reti di Charles Pasqua, allora
> ministro degli Interni) il debito che aveva nei confronti dell'Urss; in
> cambio i francesi hanno messo le mani sul petrolio dell'Angola, il nuovo
> eldorado del petrolio africano. Infatti, insieme alla Nigeria ma più
ancora
> di questa, l'Angola è la principale speranza del petrolio in Africa. È
> opportuno ricordare il contesto diplomatico francese dell'epoca. Nel
> 1993-1995 al ministero della Difesa c'era François Léotard, mentre Charles
> Pasqua presiedeva quello degli Interni. In Angola il presidente Dos
Santos,
> marxista sostenuto dall'Urss e da Cuba, era tuttora alle prese con la
> ribellione di Savimbi, in passato sostenuto da Usa e Cina. Ma i tempi sono
> cambiati, dopo la caduta del muro di Berlino. Gli osservatori più
> illuminati, tra cui Charles Pasqua e la Elf (attraverso André Tarallo)
> ritengono che per assicurare l'avvenire della Francia in Angola e
> controllarne il petrolio, la carta da giocare sia Dos Santos: costui,
> attirato dall'Africa francofona, sembra pronto ad annacquare il suo credo.
> Ma il ministro Léotard oppone resistenza, preferisce giocare la carta
> Savimbi (tramite il suo uomo d'affari Yves Verwaerde). Per aggirare il
veto
> di Léotard, Charles Pasqua, con la Elf e una parte dei servizi segreti,
> trattano l'affare Angola utilizzando la Sofremi. Così una società che di
> fatto è un organo statale aggira tranquillamente le norme sulle
esportazioni
> d'armi! In Francia c'è chi è scandalizzato del marcio che tutto l'affare
> rivela, comprese le "protezioni occulte" sotto pretesto dell'interesse
> nazionale. Ma c'è chi se ne rallegra: "Gli americani, che avevano giocato
la
> carta Savimbi, facevano la corte a Falcone perché li introducesse a Dos
> Santos, ma inutilmente". Alcuni particolari: Charles Pasqua è candidato
alla
> corsa presidenziale per le prossime elezioni. La Sofremi, dipendente dal
suo
> ministero, e la Brenco di Falcone collaboravano così strettamente da
> offrire, insieme, un'auto blindata al presidente angolano. Jean Christophe
> Mitterrand, esponente delle reti della sinistra, e Pierre Philippe Pasqua,
> figlio del ministro che è il capo delle reti di destra, facevano affari
> insieme. Il russo Arcadi Gaydamak è stato premiato per il contributo alla
> liberazione di due francesi in Cecenia: a consegnargli la medaglia era
Jean
> Charles Marchiani, oggi deputato europeo del Rpf, che aveva personalmente
> negoziato, a nome della Sofremi, gli accordi armi-petrolio con il
presidente
> Dos Santos. Un interrogativo finale: è a questi personaggi che gli
> afropessimisti vorrebbero affidare la guida dei paesi africani?
>