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acqua di colonialismo
Brothers and Sisters,
alcuni anni fa il Fondo Monetario Internazionale blocco un
finanziamento al Kenya per le lampanti prove di corruzione e di
ladrocinio attuato dai governanti locali e dal presidente Moi.
Nel frattempo per il F.M.I. le cose sono cambiate, anche se il
presidente Moi eletto nuovamente rimarrà in carica sino 2002, e i suoi
"collaboratori" sono pressoché gli stessi. Quello che è combiato è
l'F.M.I.; ora impone, per ottenere il prestito, una serie di
"aggiustamenti" economico-sociali da applicare immediatamente per far
sviluppare il libero mercato, la concorrenza e quindi essere in grado
di restituire il prestito ottenuto.
Sarà un caso, magari dovuto all'incapacità dei governanti dei paesi in
via di sviluppo, ma in nessun paese dove sono state applicate queste
regole ci sono stati reali benefici per la gente, specialmente per le
classi meno abbienti. Anche se un'analisi superficiale mostra un
incremento della produzione e delle esportazioni, in realtà la qualità
della vita, poco considerata negli ambienti bancari, è solo peggiorata.
Un reale beneficio per l'economia c'è stato, certo per l'economia
europea e americana. Se si esclude il petrolio (meriterebbe un discorso
a parte), tutte le materie prime hanno visto crollare il proprio prezzo
negli ultimi anni, lo stesso è accaduto per cacao, caffè e té. Per non
parlare del ricatto subito dai paesi debitori nelle scelte politiche.
Ecco cosa sta succedendo in Kenya:
- entro venerdì dovranno essere licenziati 28.000 impiegati statali.
- entro il 2002 altri 42.000 dipendenti statali perderanno il posto.
- dovrà essere ridotta la spesa sanitaria e per l'educazione.
- dovranno essere privatizzate tutte le compagnie pubbliche.
Il libero mercato provvederà ad assorbire i disoccupati, basta vedere
la riuscita del modello americano, disoccupazione inesistente, 30
milioni (30.000.000) di persone che vivono sotto la soglia della
povertà, senza alcun tipo di assistenza sanitaria (vedi Lettera
pastorale della conferenza episcopale americana del 1998 - Economic
Justice For All)
Questo genere di politica è stata attuata anche di recente in Italia,
dove però esistono ammortizzatori ed una lunga tradizione di
solidarietà sociale riconosciuta anche dalla costituzione.
In Kenya non esiste tutto questo.
I 28.000 stipendi sfamavano 28.000 famiglie, almeno 112.000 tra figli e
coniugi, e se si considerano i parenti che vivono grazie all'unico
stipendio del fratello o dello zio la cifra può facilmente
quadruplicare. Ve lo confermo per esperienza diretta tra la gente che
vive intorno a Kivuli.
Qualcuno parla di "genocidio premeditato", che dire....
baci
Joe
NIGRIZIA CONTRO MONTANELLI, MAI PIÙ COLONIALISMO
Il giornalista Indro Montanelli, nella sua Stanza quotidiana sul
Corriere della Sera , ha affrontato oggi (11 settembre 2000) la
questione africana in risposta alle domande di un lettore. In uno
spazio intitolato Aids, uno dei grandi drammi moderni , Montanelli ha
affermato che la decolonizzazione dell Africa è stata peggiore, e più
colpevole, della colonizzazione , per poi concludere che è meglio
tornare a fare i colonialisti, magari cambiando nome . Padre Gino
Barsella, direttore di Nigrizia , ha deciso di replicare a queste
affermazioni con la seguente lettera, che riportiamo fedelmente. Caro
Montanelli, L Africa, da sola, non ce la fa è l espressione più
condivisibile della sua Stanza di oggi, che leggo subito dopo un
Giubileo degli oppressi tenutosi a Verona sabato e domenica, per
iniziativa dei missionari comboniani. Ma l analisi e le proposte di
soluzione riguardo a questo non-farcela dell Africa sono state, a
Verona, diametralmente opposte alla sue. Una volta di più invoca i
missionari come unici veri, grandi esperti d Africa . Grazie per l
ammirazione che lei nutre nei loro confronti, in quanto disinteressati
operatori religioso-sociali, ma la categoria è abbastanza numerosa, nel
suo piccolo (oltre 14mila solo quelli italiani), da ospitare nel suo
seno una discreta varietà di opinioni. Fra tutte, non è mistero che lei
privilegi quella di padre Piero Gheddo, che per l ennesima volta ha
difeso, pochi giorni fa, tesi simili alle sue dalle pagine di Avvenire .
E per l ennesima volta (in tante occasioni abbiamo taciuto - e abbiamo
fatto male, a quanto pare) non ci resta che rispondere no: la
ricolonizzazione dell Africa quella a fin di bene , perché dell altra
non vale nemmeno la pena di discutere - è inaccettabile per principio e
inapplicabile all atto pratico. Per principio perché ciò attribuirebbe
ancora alle genti africane il ruolo di infanti nella storia dell
umanità, che hanno dunque bisogno della nostra pedagogia; inapplicabile
perché& chi mai sarebbero questi colonialisti illuminati in grado di
avviare il continente a nuovi destini? L Onu? un agenzia ad hoc? una
corporazione di multinazionali con la formula di coniugare il proprio
interesse con quello delle popolazioni?& oppure i missionari? (Non
sorrida, le abbiamo già viste stampate, queste cose).
Nigrizia si è già dovuta dedicare più volte a smontare queste idee tra
l ingenuo e l aberrante. Ci basti, per ora, rammentare due punti: non
ci sarà rinascita dell Africa, né di qualsiasi altra realtà umana, al
di fuori di relazioni che considerino l altro come un essere (un
gruppo, un popolo& perfino uno stato) di pari dignità e con pieno
diritto alla sovranità. Secondo: buona parte dei mali dell Africa (non
tutti, certo) sono appunto il risultato del colonialismo, del primo, di
cui lei ha sempre tanta nostalgia, e che ha causato conseguenze anche
mentali che perdurano a tutt oggi; e di quello attuale, più sottile e
di natura economico-finanziaria, che manda avanti Banca mondiale, Fondo
monetario e Organizzazione del commercio perché gli mettano a punto
quel genocidio pianificato che anche ieri padre Zanotelli, in buona
compagnia con Susan George, dom Tomás Balduino, don Ciotti e altri, non
ha potuto fare a meno di denunciare.
Lo so che le sembreranno cose già udite (catto-comuniste? Ma sì!&),
eppure sono scenari in cui il peggio deve ancora venire, se non
cambiamo drasticamente rotta. È in questo ambiente economico-imperiale
unipolare, mi creda, che i dittatorelli e i soliti satrapi trovano
proteine in abbondanza. Chi legge Nigrizia non credo affatto abbia mai
trovato nelle sue pagine indulgenza nei confronti di presidenti
corrotti e mafiosi (chi altri mai si è occupato, in Italia e anche
altrove, del regime nguemista in Guinea Equatoriale, che la rivista
denuncia fin dal 1975?). Ma è proprio per questo che denunciamo anche
la scorciatoia di tornare a fare i colonialisti, magari cambiando nome
. Come non lo stessimo facendo già abbastanza .
Ciao
-MATTEO-