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Bombardamenti in Sud Sudan



Ma la guerra continua

I voli umanitari delle Nazioni Unite a favore delle popolazioni del Sud
Sudan martoriate dalla guerra sono ripresi il 16 agosto, secondo quanto
riferito dall'agenzia Misna. Le operazioni di soccorso erano rimaste
bloccate per più di una settimana in seguito ai ripetuti bombardamenti
dell'aviazione di Khartoum sui villaggi di Mapele e Tonj nel Bahr el
Ghazal, dove il 3 agosto anche l'organizzazione Medici senza frontiere ha
annunciato di dover sospendere il proprio lavoro a causa dei bombardamenti.
Il governo sudanese vorrebbe che tutti i voli umanitari partissero dalla
capitale sudanese e non dalle frontiere del Kenya. Khartoum sostiene
infatti che i voli in partenza dal Kenya nascondono spesso armi per i
ribelli dell'Spla. Anche il ministro Mustafa Osman Ismail sottolinea il
problema: "Al momento non sappiamo tutto ciò che viene da Lokichokio (base
operativa keniana da cui partono gli aiuti, ndr). Abbiamo il diritto di
sapere se è cibo o altre cose. E' parte della nostra sovranità. Dobbiamo
essere in grado di sapere esattamente ciò che succede".
Intanto Cesare Mazzolari, vescovo di Rumbek, ha fatto appello all'Onu,
all'Ue e al governo affinché il processo di pace sia sostenuto attraverso
l'invio di una forza militare d'interposizione in grado di monitorare il
cessate il fuoco.