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Il Sud del mondo nella mostra di Salgado



La settimana scorsa ho visto una mostra a Roma, e ve la volevo consigliare, cioè, se per caso entro il 3 settembre passate da quelle parti, se andate alla GMG o anche se andate al mare in Maremma ecc.ecc. dedicateci un paio d'ore, perchè per me è stata spettacolare.
 
Vengo al dunque? ok, la mostra si chiama "In cammino", contiene 300 foto (rigorosamente in bianco e nero) da tutto il mondo sui popoli migranti e rifugiati in generale. Tutte opera di un fotoreporter brasiliano Sebastiao Salgado, che a cinquant'anni suonati si è messo in viaggio per il mondo a seguire carovane, visitare campi, salire sui tetti dei treni per fotografare clandestini che viaggiavano sui tetti dei treni, vivere le loro gioie e i loro dolori e cercare di farli vivere a chi vede le foto: sono uscito con le vertigini, dopo aver viaggiato per tutto il mondo in sole tre ore, con la voglia di farlo veramente, subito. sul serio, secondo me vale quasi la pena di andare a Roma apposta.. (l'allergia al Giubileo non è una giustificazione valida).
La mostra si trova alle Scuderie Papali del Quirinale, di fianco al Quirinale, poco lontano dalla staz. Termini, ed è aperta dalle 10.30 alle 22 tutti i giorni. L'ingresso costa 15000, ridotto 8000 per i minori di 26 anni. E poi ci sono filmati, c'è un negozietto con un sacco di libri di fotografia e non da starci dentro una giornata.
 
(Dal libretto della mostra) "In viaggio nel nord dell'Iraq, ho fotografato alcune famiglie che mi hanno raccontato di avere dei figli prigionieri in Lituania. Andando laggiù ho trovato, tra centinaia di altri curdi prigionieri in una vecchia base dell'esercito sovietico, i figli di quattro o cinque famiglie che avevo incontrato nel nord dell'Iraq."
"Vorrei che il mio lavoro fosse una sorta di arringa in favore delle popolazioni in movimento e di quanti sanno e possono accoglierli; vorrei mostrare la loro dignità nel desiderio di inserirsi, il coraggio nelle prove da affrontare; vorrei sottolineare lo spirito di intraprendenza con cui accettano le nuove sfide e la ricchezza delle loro differenze; vorrei mostrare, attraverso l'esempio delle migrazioni, come la famiglia comune di tutta la specie umana debba fondarsi necessariamente sulla solidarietà e la condivisione." 
 
Per gli amanti del reportage e del mondo in generale..
saluti
davide