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Sottoscrizione appello
Fermate la guerra
La guerra nel Corno d'Africa, la guerra fra Etiopia ed Eritrea è
scoppiata nuovamente con una violenza che tramortisce e lascia senza
speranze. L'Etiopia ha deciso di attaccare, ha deciso di vincere un
conflitto assurdo, ha deciso di non lasciare nessuna opportunità alla
pace.
Lo ha deciso con cinismo e determinazione. Lo ha deciso nonostante gli
sforzi della Comunità Internazionale per una soluzione pacifica.
L'Eritrea aveva già firmato ogni accordo di pace, aveva aderito
al
piano messo a punto dall'Organizzazione dell'Unità Africana, era
pronta a
sottoscrivere una risoluzione delle Nazioni Unite sull'immediato
'cessate
il fuoco'. Ma l'Etiopia vuole vincere militarmente. L'esercito
etiopico ha
invaso una larga parte del territorio eritreo, ha costretto alla fuga
gli
abitanti di un'importante città come Barentu, ha obbligato le
organizzazioni umanitarie a interrompere il proprio lavoro a favore
dei
profughi della guerra a causa dei combattimenti, ha bombardato centri
abitati e villaggi. I numeri, come sempre, sono da apocalisse: 30mila
morti, 200mila nuovi profughi, un'eredità di lutti e dolore. E nessuna
luce
in fondo al tunnel di questa nuova ondata di violenze in una delle più
disperate terre dell'Africa.
Noi, che sottoscriviamo questo appello, abbiamo creduto alla pace
nel
Corno d'Africa, abbiamo creduto che fosse possibile un avvenire di
speranze
per generazioni di africani, abbiamo creduto che i miracoli di uno
sviluppo
economico e sociale potessero davvero realizzarsi in questa terra
d'Africa.
Vorremmo crederci ancora, nonostante quanto sta accadendo in queste
ore.
Vorremmo che il futuro non fosse negato ai popoli dell'Eritrea e
dell'Etiopia. Vorremmo che l'attacco etiopico fosse fermato prima che
tutto
diventi più irreparabile di quanto non lo sia adesso.
L'Italia ha doveri storici profondi in Corno d'Africa. Eritrea ed
Etiopia sono legati da vincoli reali al nostro paese. L'Italia può
giocare
un ruolo autentico: è un interlocutore ascoltato ad Asmara come ad
Addis
Abeba. La cooperazione italiana ha investito risorse, uomini, denaro
in
queste due terre. L'Italia può agire, può convincere l'Etiopia della
sua
follia, può alzare la voce, può pretendere che le armi tacciano, che
l'esercito etiopico si ritiri. Se così non fosse, il Corno d'Africa
annegherebbe di nuovo, e per decenni, nella violenza.
L'Italia può fermare, almeno può tentare di fermare, questa
guerra.
Può costringere il governo di Addis Abeba a cessare il suo attacco. E'
un
intervento che il governo italiano, le forze politiche,
il Parlamento non può non fare. Non è possibile che oggi, in qualunque
parte avvenga, sia consentito alla violenza di guidare la politica,
alla
guerra di decidere le sorti di un popolo o di una terra.
Noi chiediamo al governo italiano di fare l'impossibile purché
questa
guerra finisca. Noi chiediamo che la pace ritorni in Corno d'Africa.
Noi
chiediamo che l'esercito etiopico lasci i territori eritrei e che
nuovi negoziati rendano speranze che oggi appaiono sepolte. E
chiediamo
che questo avvenga in fretta: non è giusto morire in questa guerra.
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Firmano:
NIGRIZIA, MANI TESE, RAGGIO, C.R.I.C., ACEA, GIORNALE DELLA NATURA,
ACLI
(MILANO), ACRA (associazione di cooperazione in africa e america
latina),
ADE (adozioni a distanza eritrea), ADOCS (associazione degli operatori
di
cooperazione allo sviluppo), AFRICHE, AICOS, ALTERNATIVAMENTE, CORPO &
SPIRITO, ALTRAECONOMIA, AMILCAR CABRAL, ANNULLIAMO LA DISTANZA,
ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO, A.SO.C. VICENZA, ASSOCIAZIONE DI
AMICIZIA ITALO-ERITREA, ASSOCIAZIONE DI SOLIDARIETA' INTERNAZIONALISTA
CON
CUBA, ASSOCIAZIONE FACCIAMO LA PACE - TORINO, CGIL LOMBARDIA, CHIAMA
L'AFRICA, CIPSI, CENTRO CULTURALE MULTIETNICO LA TENDA, CONSULTA PER
LA
PACE E LA SOLIDARIETA' TRA I POPOLI - Cologno Monzese, CIRCOLO
CULTURALE
BERTRAND RUSSELL DI TREVISO, CISV, CITTADINI DAPPERTUTTO, COCIS,
COMBONI
PRESS, COMITATO DI SOLIDARIETA' CON IL POPOLO ERITREO, COMITATO
MESSINESE
DI AMICIZIA AL POPOLO SAHRAWI, CONSORZIO ETIMOS, COORDINAMENTO
LOMBARDO
NORD SUD DEL MONDO, COSPE, ECPAT-ITALIA, EDITRICE MISSIONARIA ITALIANA
(EMI), MISNA, ERIMA (ASS. MEDICA ERITREA), FONDAZIONE TERRE DES HOMMES
ITALIA, FORUM AMBIENTALISTA, FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE, GMA
MONTAGNANA, ICEI, IL PAESE DELLE DONNE, L'ALTRAPAGINA, LEGA PER I
DIRITTI
DEI POPOLI, MISSIONARIE DELLA CONSOLATA, MLAL, MOVIMENTO NONVIOLENTO
(VR),
OEW - ORGANIZZAZIONE PER UN MONDO SOLIDALE PAX CHRISTI, PEACE GAMES,
PROGRAMMA SELAM, RINATURA, SEGRETERIA FESMI, SERVIZIO INFORMAZIONI
CONGOSOL, SVILUPPO 2000 DI FIRENZE, TERRE DI MEZZO, VIDES
INTERNAZIONALE,
VIS
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Di seguito aggiungiamo i nominativi di persone singole che hanno
inviato la loro adesione all'appello:
Alex Zanotelli; Bruna Siron;Giuseppe Bacchi Reggiani; Avv. Nicola
Vizioli;
Giulia Barrera; Paolo Bianchi e Laura Catapano; Helmuth Moroder; Prof.
Riccardo Leoni; Lia Bandera; Gianni Tognoni; Tonino Perna; Luigi
Bettazzi
ed Elisabetta Zucchini; Paolo e Tsighie Scattoni; Giulia Piermattei;
Stefano Ratti ; Dott. Settimio Carmignani Caridi; Maria Giuseppina
Scala;
Beiene Zerazion; Marco Zoli; Marica Giusto e Margherita Minniti da Il
Cairo; Giuseppe Di Mauro; Luciano Ardesi; Zoletto Giancarlo ; Comel
Lodovica; Zoletto Mario ; Tew Michela; Zoletto Marco; Marioni Katia ;
Zoletto Mariano; Contin Anna ; Peresson Ruggero; Romano Paola ; Andrea
Scapigliati; Olivier Turquet ; Maria Teresa Bettazzi; Cristina
Gamberini,
Luigi Vinci (europarlamentare), Raffaello Bettazzi e Marzia Zampieri;
Adonella Guidi; Susanna Buffa; Alessandro Tomasiello; Flavio Mobiglia,
Sara
Passerini, Pietro Passerini; Marta Marcucci; Carla Roscioli, Angelo
Rispoli; Rizzo Silvana; Emilio Molinari; Basilio Rizzo; Carlo
Bergonzoni;
Marco Bersani; Giorgio Riolo, Carlo Consiglio; Ettore Gamerro; Marina
Bianchi (università di Trento); Massimo Florio (università degli studi
di
Milano); Maria Rosa Marocco; Federico Ceratti; Valentina Baldacci;
Luisa
Morgantini (europarlamentare); Sandro Bianchi; Taddeo Raffaele;
Francesco
Terreri; Maria Luisa Bertolusso, Mara Elisabetta;
Gianluca Avai