[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[Africa] [Fwd: RIFUGIATI ERITREI - MANIFESTAZIONE A ROMA - 22 gennaio]
- Subject: [Africa] [Fwd: RIFUGIATI ERITREI - MANIFESTAZIONE A ROMA - 22 gennaio]
- From: "Vittorio Moccia" <v.moccia at itb.it>
- Date: Tue, 21 Jan 2014 01:32:41 +0100
- Importance: Normal
- Reply-to: v.moccia at itb.it
-------------------------- Messaggio originale ---------------------------
Oggetto: RIFUGIATI ERITREI - MANIFESTAZIONE A ROMA - 22 gennaio
Da: <asper.eritrea at gmail.com>
Data: Lun, 20 Gennaio 2014 9:43 pm
--------------------------------------------------------------------------
SOLIDARIETA' AI RIFUGIATI ERITREI IN ISRAELE
MANIFESTAZIONE A ROMA
ASPER - associazione per la tutela dei diritti umani del popolo eritreo
www.asper-eritrea.com
email: asper.eritrea at gmail.com phone: 0039 3343843669
Appello
Alla comunità internazionale: chiediamo di
sollecitare Israele a fermare la detenzione e iniziare a rispettare
idiritti dei rifugiati! Le recenti politiche israeliane di detenzione
arbitraria per periodi illimitati e senza processo continuano a umiliare
nostri fratelli e nostre sorelle. Ci rivolgiamo alla comunità
internazionale in cerca di aiuto e per chiedere che si mobiliti per far
pressione al governo Israeliano.
Nelle ultime settimane, una serie di cambiamenti politici senza precedenti nei confronti dei richiedenti asilo africani e dei rifugiati ci ha costretto a prendere misure drastiche per mostrare il nostro malcontento, la nostra frustrazione e paura.
Circa 50.000 richiedenti asilo africani e rifugiati vivono in Israele.Hanno subito persecuzioni, coscrizione militare forzata, dittature, guerre civili e genocidi. Invece di trattarli come rifugiati, il governo di Israele li tratta come criminali. I membri del governo israeliano li hanno chiamato “cancro”, sostenendo che siamo “infiltrati” venuti per cercare lavoro. Le continue istigazioni e i ripetuti discorsi di odio verso di loro del governo hanno portato a violenze razziali e crimini di odio contro la comunità.
L’11 dicembre 2013 il governo ha approvato una nuova misura nella “Legge di Prevenzione dell’Infiltrazione”, in risposta alla recente decisione dell’Alta Corte di Giustizia che capovolgeva le precedenti modifiche del testo legislativo. In quella decisione la Corte definisce la legge un “abuso grave e sproporzionato contro il diritto alla libertà personale” e stabilisce che è contraria alle leggi fondamentali di Israele. Le nuove modifiche permettono la detenzione per un anno, seguita dalla detenzione indefinita senza controllo giurisdizionale.
Ispettori dell’ “Autorità della Popolazione, Immigrazione e Frontiera” (PIBA) hanno iniziato ad arrestare e detenere centinaia di richiedenti asilo a Tel Aviv. Nell’ultima settimana di dicembre 2013, la PIBA ha annunciato il suo piano di ordinare a migliaia di richiedenti asilo e rifugiati di farsi registrare a Holot [nuova struttura detentiva costruita nel deserto del Neghev, ndt] entro 30 giorni. Nonostante le garanzie del Ministro dell’Interno che le famiglie non sarebbero state divise, decine di uomini con donne e bambini sono stati convocati. Il panico si è diffuso nella comunità di richiedenti asilo di Israele, dal momento che la autorità hanno limitato sempre più la possibilità di rinnovare i visti, lasciando che persone vulnerabili perdessero il lavoro e venissero arrestate.
Nelle ultime due settimane, migliaia di richiedenti asilo e rifugiati africani sono scesi in piazza a Gerusalemme e Tel Aviv per manifestare per la libertà, opporsi agli arresti, alla detenzione e al disprezzo per i diritti dei rifugiati. Abbiamo organizzato tre giorni di sciopero dal 5 al 7 gennaio 2014. Il 6 gennaio hanno manifestato davanti agli uffici di ’UNHCR [agenzia ONU per i rifugiati, ndt], Unione Africana, Unione Europea, USA, Canada, UK, Francia, Germania, Italia e Svezia per consegnare il loro messaggio, appellandosi alla comunità internazionale affinché faccia pressione su Israele per mettere fine alle sue politiche di detenzione e deportazione e richiami questo Stato a riconoscerli come rifugiati e rispettare i loro diritti umani.
In particolare, chiediamo al governo di Israele di:
Chiediamo all’UNHCR di assumersi le sue responsabilità. In particolare:
Siamo in unità e solidarietà con i nostri compagni delle comunità di richiedenti asilo e rifugiati africani che lottano per i loro diritti umani in Europa e in tutto il mondo.
La nostra condizione comune di rifugiati deve essere affrontata da una lotta unitaria e dalla richiesta a tutti i Paesi di rispettare i diritti umani e la commissione per i rifugiati delle Nazioni Unite.
Ci appelliamo alla società civile internazionale per sostenere le nostre richieste e fare pressione sul Governo di Israele affinché interrompa le sue politiche inumane e rispetti i nostri diritti di rifugiati.
Nelle ultime settimane, una serie di cambiamenti politici senza precedenti nei confronti dei richiedenti asilo africani e dei rifugiati ci ha costretto a prendere misure drastiche per mostrare il nostro malcontento, la nostra frustrazione e paura.
Circa 50.000 richiedenti asilo africani e rifugiati vivono in Israele.Hanno subito persecuzioni, coscrizione militare forzata, dittature, guerre civili e genocidi. Invece di trattarli come rifugiati, il governo di Israele li tratta come criminali. I membri del governo israeliano li hanno chiamato “cancro”, sostenendo che siamo “infiltrati” venuti per cercare lavoro. Le continue istigazioni e i ripetuti discorsi di odio verso di loro del governo hanno portato a violenze razziali e crimini di odio contro la comunità.
L’11 dicembre 2013 il governo ha approvato una nuova misura nella “Legge di Prevenzione dell’Infiltrazione”, in risposta alla recente decisione dell’Alta Corte di Giustizia che capovolgeva le precedenti modifiche del testo legislativo. In quella decisione la Corte definisce la legge un “abuso grave e sproporzionato contro il diritto alla libertà personale” e stabilisce che è contraria alle leggi fondamentali di Israele. Le nuove modifiche permettono la detenzione per un anno, seguita dalla detenzione indefinita senza controllo giurisdizionale.
Ispettori dell’ “Autorità della Popolazione, Immigrazione e Frontiera” (PIBA) hanno iniziato ad arrestare e detenere centinaia di richiedenti asilo a Tel Aviv. Nell’ultima settimana di dicembre 2013, la PIBA ha annunciato il suo piano di ordinare a migliaia di richiedenti asilo e rifugiati di farsi registrare a Holot [nuova struttura detentiva costruita nel deserto del Neghev, ndt] entro 30 giorni. Nonostante le garanzie del Ministro dell’Interno che le famiglie non sarebbero state divise, decine di uomini con donne e bambini sono stati convocati. Il panico si è diffuso nella comunità di richiedenti asilo di Israele, dal momento che la autorità hanno limitato sempre più la possibilità di rinnovare i visti, lasciando che persone vulnerabili perdessero il lavoro e venissero arrestate.
Nelle ultime due settimane, migliaia di richiedenti asilo e rifugiati africani sono scesi in piazza a Gerusalemme e Tel Aviv per manifestare per la libertà, opporsi agli arresti, alla detenzione e al disprezzo per i diritti dei rifugiati. Abbiamo organizzato tre giorni di sciopero dal 5 al 7 gennaio 2014. Il 6 gennaio hanno manifestato davanti agli uffici di ’UNHCR [agenzia ONU per i rifugiati, ndt], Unione Africana, Unione Europea, USA, Canada, UK, Francia, Germania, Italia e Svezia per consegnare il loro messaggio, appellandosi alla comunità internazionale affinché faccia pressione su Israele per mettere fine alle sue politiche di detenzione e deportazione e richiami questo Stato a riconoscerli come rifugiati e rispettare i loro diritti umani.
In particolare, chiediamo al governo di Israele di:
- Cancellare la nuova modifica della “Legge di Prevenzione dell’Infiltrazione”; fermare gli arresti; liberare tutti i richiedenti asilo e rifugiati.
- Iniziare a rispettare i diritti dei rifugiati, incluso i diritti sociali, l’assistenza sanitaria e i benefici dello stato sociale. Esaminare individualmente le richieste d’asilo in una maniera giusta e trasparente.
Chiediamo all’UNHCR di assumersi le sue responsabilità. In particolare:
- Ritenere Israele responsabile di aderire alla commissione dei rifugiati.
- Monitorare il processo delle loro richieste di asilo dall’inizio alla fine, in un modo trasparente e giusto, in adesione agli standard internazionali.
Siamo in unità e solidarietà con i nostri compagni delle comunità di richiedenti asilo e rifugiati africani che lottano per i loro diritti umani in Europa e in tutto il mondo.
La nostra condizione comune di rifugiati deve essere affrontata da una lotta unitaria e dalla richiesta a tutti i Paesi di rispettare i diritti umani e la commissione per i rifugiati delle Nazioni Unite.
Ci appelliamo alla società civile internazionale per sostenere le nostre richieste e fare pressione sul Governo di Israele affinché interrompa le sue politiche inumane e rispetti i nostri diritti di rifugiati.
Per informazioni
Tel.3886436677
email: ecodeglieritrei at gmail.com
Tel.3886436677
email: ecodeglieritrei at gmail.com
- Prev by Date: [Africa] Safà, 18 gennaio 2013, Appello dal Centrafrica
- Previous by thread: [Africa] Safà, 18 gennaio 2013, Appello dal Centrafrica
- Indice: