Appello alle autorità Sudafricane: giustizia e diritti a partire dai poveri nel Sudafrica dei Mondiali
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- From: Eugenio.Lenardon at amm.units.it
- Date: Tue, 15 Jun 2010 10:08:31 +0200
Inoltro questo appello tratto da http://clandestino.carta.org/2010/06/08/appello-alle-autorita-sudafricane-giustizia-e-diritti-a-partire-dai-poveri-nel-sudafrica-dei-mondiali/
saluti
Eugenio
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Appello alle autorità Sudafricane: giustizia e diritti
a partire dai poveri nel Sudafrica dei Mondiali
Ecco il testo di un appello inviato all’ambasciatrice sudafricana in Italia, primi firmatari Alex Zanotelli e Carta, dopo il successo della campagna Mondiali al contrario. Inviate la vostra adesione a carta at carta.org con oggetto «Appello Sudafrica» e indicando nome e cognome, città, eventuale qualifica professionale e o organizzazione di appartenenza. Il numero e i nomi degli aderenti saranno riportati su carta.org. Un resoconto periodico sull’andamento della raccolta di adesioni sarà trasmesso all’ambasciata del Sudafrica a Roma. Importante: la campagna mira alla raccolta del massimo numero possibile di adesioni nei primi giorni dei Mondiali, con termine entro domenica 20 giugno.
Appello alle autorità sudafricane: giustizia e diritti a partire dai poveri nel Sudafrica dei Mondiali
Sua Eccellenza Ambasciatrice Thenjiwe Mtintso,
siamo associazioni, movimenti di base, singoli cittadini. Tutti noi abbiamo
a cuore la storia del Sudafrica, la grande lotta del movimento di liberazione
che in esso si è sviluppato negli scorsi decenni e il destino delle popolazioni
oppresse che di quelle lotte sono state protagoniste. Riteniamo centrale
nella
costruzione del nuovo Sudafrica la promozione dei diritti e del ruolo sociale
e politico dei poveri.
In particolare, siamo oggi preoccupati per il trattamento
subito dagli abitanti delle baraccopoli e dai venditori di strada in occasione
della Coppa del mondo. Gli abitanti delle baraccopoli vengono forzatamente
sfrattati e fatti vivere in “transit camps”, mentre ai venditori di strada
è stato proibito
di vendere la propria merce durante tutta la durata della Coppa del mondo.
Ai poveri non è stato concesso di partecipare alla costruzione di un percorso
comune che portasse verso la Coppa del mondo. Al contrario la Coppa del
mondo è divenuta l’occasione per ristrutturare le città secondo criteri
che favoriscono solo le élite. I poveri vengono spinti fuori, lontani dagli
occhi dei turisti e dei giornalisti. Peraltro, le misure di sicurezza adottate
in occasione dei Mondiali limitano fortemente il diritto dei cittadini
a esprimere democraticamente il dissenso rispetto a questo stato di cose.
Il movimento di base Abahlali baseMjondolo, costruendo ogni giorno una democrazia reale, diretta e partecipata, sta cercando da anni di opporsi a tutto questo e lotta per il riscatto dei più poveri, per il diritto alla terra, alla casa, ai servizi di base e a un’esistenza dignitosa. Noi condividiamo le lotte di questo straordinario movimento e siamo al suo fianco.
Il movimento è stato oggetto di azioni di repressione e
di attacchi violenti, il più grave dei quali si è verificato nel settembre
2009 nell’insediamento informale di Kennedy Road a Durban per opera di
decine di persone armate, ed ha causato alcuni morti, la distruzione di
case e beni dei membri di Abahlali e la
fuga di molti di loro per sottrarsi alle violenze. Ciò nonostante, sono
state arrestate 13 persone tra quelle che avevano subito l’attacco. Abahlali
baseMjondolo e molti osservatori tra cui leader religiosi, associazioni,
ONG, accademici e semplici cittadini denunciano il ruolo ambiguo svolto
dalla polizia locale e dai dirigenti locali dell’African National Congress
(ANC). Questi ultimi hanno dichiarato alla stampa che l’insediamento di
Kennedy Road era stato “liberato” dalla presenza di Abahlali baseMjondolo.
Il 31 maggio una delegazione di Abahlali che era in Italia
nel corso della campagna “Mondiali al contrario” è stata ricevuta all’ambasciata
sudafricana a Roma. Durante l’incontro è stato chiesto che la Sua ambasciata
si facesse portavoce delle richieste del movimento presso il governo sudafricano.
Ci
uniamo anche noi alle richieste di Abahlali baseMjondolo e per Suo tramite
chiediamo alle Autorità sudafricane:
- che il Presidente Jacob Zuma risponda al Memorandum presentato
da Abahlali baseMjondolo il 22 marzo 2010;
- che i “transit camps” vengano aboliti e che i poveri possano avere
pieno diritto a vivere nelle città;
- che sia istituita una commissione credibile e indipendente per indagare
sui fatti avvenuti a Kennedy Road nel settembre 2009;
- che vengano immediatamente rilasciati Khaliphile Jali, Stutu Koyi, Zandisile
Ngutshana, Siyabulela Mambi e Samukeliso Mkhokhelwa, le 5 persone ancora
detenute ingiustamente a Westville a seguito dell’attacco a Kennedy Road
e non ancora informate, dopo 9 mesi, sulle motivazioni della loro incarcerazione;
- che le Autorità sudafricane nazionali e locali si impegnino a garantire
il pluralismo politico, il diritto di associazione e di espressione del
dissenso in tutti gli insediamenti informali così come nelle città interessate
dalle manifestazioni sportive della Coppa del mondo.
Certi che vorrà dare alla nostra comunicazione il peso che merita, Le porgiamo distinti saluti.
Primi firmatari:
Alex Zanotelli, missionario comboniano, Napoli
Filippo Mondini, missionario comboniano, Castel Volturno
Antonio Bonato, missionario comboniano, Castel Volturno
Pierluigi Sullo, direttore di Carta, Roma
Gianluca Carmosino, redazione di Carta, Roma
Michele Citoni, giornalista e videomaker, Roma
Francesco Gastaldon, ricercatore, Verona
Valentina Iacoponi, ricercatrice, Roma
Fulvio Tortora, volontario, Castel Volturno
La firme raccolte sono su
http://www.carta.org/campagne/migranti/clandestino/19618
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