R: [africa] MURO LIQUIDO proposta artistica sui respingimenti e decreto sicurezza MURO LIQUIDO



"Da tempo l'uomo occidentale

ha bruciato la bisaccia e il bastone del viandante

con la sua commovente attitudine alla domanda.

La dimora dell'uomo non è più l'orizzonte, ma il nascondiglio,

dove non incontra più nessuno

e dove perciò comincia a dubitare

della sua stessa esistenza"

ANDREJ TARKOVSKIJ

Questa poesia di Tark rimane proiettata per quasi un minuto all’inizio dello spettacolo MURO LIQUIDO. Seguono altre immagini in bianco e nero (per tutta  la prima parte) che riguardano la presenza dei migranti italiani in Francia, Belgio, North America, South America. Il background della fisarmonica, delle canzoni, della chitarra, delle percussioni si alterna alla lettura di testi storici (coerenti con la proiezione)  e ai passi della danzatrice.   La seconda parte prevede un filmato non più in bianco e nero ma a colori, con immagini statiche e dinamiche relative ai popoli del Sud del Mondo intenti ai loro ”viaggi della speranza”. La musica e la danza si fanno più presenti e percussive, i testi delle letture più eloquenti.

E’ stato presentato in anteprima alla Sala Gran Guardia di Rovigo  il 28/10/2009 ottenendo apprezzamenti e favorevoli consensi critici.

Vi sarei grato per ogni considerazione che vorrete comunicarmi.

Cordialmente,

Gianni P

 

 


Da: africa-request at peacelink.it [mailto:africa-request at peacelink.it] Per conto di Altieri
Inviato: lunedì 2 novembre 2009 23.29
A: Destinatari nascosti:
Oggetto: [africa] Fwd: Il vaccino dalle uovo d¹oro e nanotecnologie! Per una Seconda Norimberga: Portiamo le Farmaceutiche di fronte alò tribunale per i diritti Umani !!

 

 

 

Inizio messaggio inoltrato:

 

Da: Altieri <agernova at libero.it>

Data: 02 novembre 2009 22:31:29 GMT+01:00

A: a sud

Oggetto: I: Il vaccino dalle uovo d¹oro e nanotecnologie! Per una Seconda Norimberga: Portiamo le Farmaceutiche di fronte alò tribunale per i diritti Umani !!

 

 

Inizio messaggio inoltrato:

 

Da: Massimo Corbara <az.capriola at tiscali.it>

Data: 02 novembre 2009 11:38:02 GMT+01:00

Oggetto: I: Il vaccino dalle uovo d¹oro e nanotecnologie!

 

Vi giro questa e-mail di un amico medico omettendone il nome per ovvi motivi


 

Cari amici e colleghi

questo documento giunto nella mia posta elettronica questa notte non aggiunge nulla di nuovo alle tante notizie critiche che da mesi stanno circolando ....però vi segnalo il passaggio su "nanoparticelle" che introduce un aspetto inedito ufficialmente sulla questione vaccini...è da qualche tempo che si sente in giro parlare di NANOTECNOLOGIE ...forse sono davvero approdate anche nei vaccini ?....voi ne sapete qualcosa ?...ogni notizia va accuratamente vagliata ...forse oggi sparare sui vaccini è come sparare sulla croce rossa...se avete notizie da integrare è gradita la vostra risposta ...

grazie per l' attenzione

 

 

 

 

Subject: Il vaccino dalle uovo d¹oro

 

 

Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza

Comunicato n. 94/09 del 30 ottobre 2009, San Ponziano

 

Il vaccino dalle uovo d¹oro, di Rita Pennarola

 

Sorpresa: nei grandi ospedali per malattie infettive buona parte di medici

in servizio non intende vaccinarsi contro il virus della Suina. Succede al

Cotugno di Napoli. E non solo. Vediamo perchè.

Se, come dimostrano i numeri, i colossi del farmaco, dall'alto del loro

mezzo biliardo di dollari e passa all'anno di fatturato, superano di gran

lunga l'invincibile industria delle armi, non risulta poi così difficile

capire perchè periodicamente, con cadenza ormai ³regolare², scoppia

l'allarme mediatico sulle pandemie che, come altrettanti Armageddon, stanno

arrivando a flagellare il pianeta, mietendo milioni di vittime e rendendo

perciò' più che mai invocato l'arrivo di specifici vaccini. Virus creati in

laboratorio proprio per far nascere la necessità di contrastarli, mantenendo

su livelli altissimi le corazzate quotate in Borsa? E, in ogni caso, quali

conseguenze potranno avere sulla salute umana prodotti a base di virus,

realizzati molto spesso sull'onda dell'emergenza, ma destinati alla

profilassi di massa su scala mondiale (quest'anno da novembre in poi)?

Quasi ³naturale², allora, che dopo gli allarmi globalizzati sul virus

dell'antrace (2001) e sull'influenza aviaria (che nel 2005 vide l'allora

ministro della Salute Francesco Storace lanciato all'acquisto di dosi da

milioni di euro, poi di fatto mai utilizzate perchè nel frattempo il virus

era ³mutato²), oggi dovesse arrivare una ennesima ³maledizione biblica².

Terrorizzante, per la maggior parte dell'umanità, ma, per qualcun altro,

provvidenziale.

Sulla influenza A o ³suina² - quel virus H1N1 che sta tenendo col fiato

sospeso buona parte dell'umanità, fra propaganda dei governi, complicità dei

grandi media nelle mani degli stessi colossi farmaceutici, ma anche fra

leggende metropolitane e falsi scoop - cominciano oggi a farsi strada le

prime, rigorose ricostruzioni che, dati scientifici alla mano, lasciano

filtrare le terribili verità alla base dell'allarme planetario.

Perciò, nelle stesse ore in cui la Agenzia europea per il controllo sui

farmaci da' via libera ai primi due vaccini anti-pandemia, che saranno

prodotti da Novartis e GlaxoSmithKline, arrivano impietosi dossier come

quello di Luciano Gianazza, autore di numerosi libri che smascherano il

dietro le quinte affaristico della medicina contemporanea. Il quale oggi

parla di questi vaccini come delle nuove armi biologiche di distruzione di

massa.

 

ACCHIAPPA LA SUINA

Dopo le prime avvisaglie della scorsa primavera, il clamore mediatico sulla

suina esplode a giugno, quando la Organizzazione mondiale della sanità

annuncia che la pandemia sarà di livello 6, vale a dire molto elevato,

scatenando la corsa dei governi all'acquisto del vaccino. L'attività, nei

laboratori, diventa da allora frenetica. Quali rischi comportano la fretta e

la conseguente, possibile approssimazione? «Alle multinazionali del cartello

Big Pharma (GlaxoSmithKline, Baxter, Novartis e altre) - punta l'indice

Gianazza - è stato assicurato che non vi sarà contro di loro alcun ricorso

per eventuali morti o gravi danni che questi vaccini possono causare».

Ancor più esplicito il movente economico: «la Novartis - fa sapere Gianazza

- ha raccolto ordinativi gia' da trenta diversi Paesi. Solo dagli Usa

riceverà 346 milioni di dollari per l'antigene e 348,8 milioni per un

adiuvante. La Baxter ha ordini da cinque Paesi per 80 milioni di dosi, ma

non ha ricevuto l'approvazione della Food and Drug Administration, quindi

venderà al di fuori degli Stati Uniti. GlaxoSmithKline ha ricevuto 250

milioni per la fornitura agli Usa di numerosi ³prodotti pandemici². Il

totale degli ordini nei soli Stati Uniti ammonta a 7 miliardi di dollari».

Numerose le sostanze tossiche, a partire dai cosiddetti adiuvanti, senza i

quali i vaccini non potrebbero essere conservati nè mantenuti in forma

stabile. Fra questi Gianazza enumera ad esempio «il thimerosal, conservante

50 volte più tossico del mercurio, che può provocare a lungo termine

disfunzioni del sistema immunitario, sensoriali, motorie, neurologiche,

comportamentali».

GlaxoSmithKline, che ha sede a Londra, come adiuvante per i suoi vaccini usa

anche un composto contenente alluminio, il cui uso, in certe dosi, è causa

accertata di disfunzione cognitiva.

C'e' poi la formaldeide: una nota sostanza cancerogena e tossica per

l'apparato riproduttivo. «Nel 2007 - continua Gianazza - la California ha

utilizzato più di 30.000 tonnellate di questa sostanza cancerogena come

microbicida sulle più importanti coltivazioni sparse nel suo territorio».

Altro ingrediente comune ai nuovi vaccini è lo squalene, noto come sostanza

che può provocare l'artrite reumatoide. E i ricercatori oggi associano l'uso

dello squalene alla cosiddetta ³Sindrome della Guerra del Golfo² che ha

colpito migliaia di soldati americani con danni irreparabili al sistema

immunitario, compresi sclerosi multipla, fibromialgia e, appunto, l'artrite

reumatoide.

Passiamo al secondo produttore, la Baxter International con casa madre a

Chicago e una sede anche in Italia. Non si conoscono ancora fino in fondo le

sostanze presenti nel nuovo vaccino, ma può essere utile dare un'occhiata a

quelle che si trovavano nel prodotto contro il virus H5N1 dell'influenza

aviaria. «Le cellule in coltura - si legge nel dossier di Gianazza - sono

prese dalla ³scimmia verde africana². I tessuti prelevati da questa specie

di scimmie sono stati in passato responsabili della trasmissione di virus,

tra cui l'HIV e la poliomielite. La Baxter ha posto una richiesta di

brevetto sul processo che utilizza questo tipo di coltura cellulare per la

produzione di quantità di virus infettivi, che vengono poi inattivati con

formaldeide e luce ultravioletta». Passiamo al terzo colosso, l'elvetica

Novartis International AG con sede a Basilea e una propaggine in Italia, a

Torre Annunziata, ai margini del fiume Sarno, il corso d'acqua tristemente

famoso per essere uno fra i più inquinati d'Europa. Ed è proprio dalla

Novartis che l'Italia avrebbe acquistato le sue dosi di vaccino anti-suina.

Al pari della Baxter, la corazzata elvetica sta utilizzando una linea

cellulare di cui è proprietaria (analoga a quella della scimmia verde) per

far crescere i ceppi del virus, invece delle uova di gallina, come si era

sempre fatto finora. Ciò permette all'azienda di ridurre drasticamente il

tempo necessario per iniziare la produzione del vaccino, che ha preso la

denominazione ufficiale di ³Focetria².

Anche qui non mancano additivi come la formaldeide e il bromuro

dicetiltrimetilammonio, un disinfettante utilizzato per sterilizzare

utensili.

 

PARTICELLE KILLER

Altro allarme è quello lanciato dall'economista e politologo William

Engdahl, collaboratore di testate come Asia Times e autore di libri sulla

globalizzazione. A metà settembre il gruppo indipendente internazionale

Global Research pubblica un articolo in cui Engdahl rivela la presenza di

nanoparticelle nei vaccini per l'influenza H1N1. «Ora è saltato fuori - si

legge - che i vaccini approvati per essere utilizzati in Germania e nei

paesi europei contengono delle nanoparticelle in una forma che e' risultata

attaccare cellule sane e che può essere mortale».

Il sistema era stato messo a punto nel 2007 dai ricercatori dell'Ecole

Polytechnique Fe'de'rale de Lausanne i quali, in un articolo pubblicato

sulla rivista Nature Biotechnology, avevano spiegato: «queste particelle

sono cosi' sottili che, una volta iniettate, nuotano nella matrice

extracellulare della pelle e vanno di filato ai linfonodi. Entro pochi

minuti raggiungono una concentrazione di cellule D migliaia di volte

maggiore che nella pelle. La risposta immunitaria può essere quindi

estremamente forte».

«C'è un solo - obietta Engdahl - piccolo problema: i vaccini che contengono

nanoparticelle possono essere mortali o, come minimo, causare danni

irreparabili per la salute». Le particelle di nanodimensioni - viene

spiegato - si fondono con le membrane del nostro corpo e, secondo studi

recenti condotti in Cina ed in Giappone, vanno avanti a distruggere le

cellule senza sosta. Una volta che hanno interagito con la struttura

cellulare, non possono più essere rimosse. «Dopo lo scandalo dell'amianto -

incalza Engdahl - è stato appurato che particelle di dimensione inferiore ad

un milionesimo di metro, per la loro enorme forza attrattiva, penetrano in

tutte le cellule distruggendo tutte quelle con le quali entrano in contatto.

E le nanoparticelle sono ben più piccole delle fibre di amianto. Prove

effettuate a Beijing dimostrano gli effetti mortali sull'uomo».

L'European Respiratory Journal, autorevole periodico destinato a medici ed

operatori sanitari, nel numero di agosto ha pubblicato un articolo

intitolato ³L'esposizione alle nanoparticelle è correlata con il versamento

pleurico, la fibrosi polmonare ed il granuloma². Si riporta quanto avvenuto

nel 2008 a sette giovani donne ricoverate presso il Beijing Chaoyang

Hospital. Di età fra i 18 ed i 47 anni, erano state esposte a nanoparticelle

per un periodo dai 5 ai 13 mesi sul posto di lavoro. Analoghi i sintomi:

dispnea, versamento pleurico, liquido nei polmoni, difficoltà respiratoria.

Gli esami hanno confermato che le nanoparticelle avevano innescato nei

polmoni infiammazioni e processi di fibrosi, con presenza di granulomi nella

pleura. Il microscopio elettronico ha permesso di osservare che le

nanoparticelle si erano collocate nel citoplasma e nel nucleo delle cellule

epiteliali e mesoteliali dei polmoni.

«Il fatto che l'Organizzazione mondiale per la sanità, l'European Medicines

Evaluation Agency ed il German Robert Koch Institute permettano oggi che la

popolazione venga iniettata con vaccini ampiamente non sperimentati

contenenti nanoparticelle - è la drastica conclusione di William Engdahl -

la dice lunga sul potere della lobby farmaceutica sulle politiche europee».

 

(Fonte: http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=236 del 29.10.2009;

segnalato da: http://www.comedonchisciotte.org )

 

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