Altieri, questa signora e' la stessa che chiede un
governo maroni al piu' presto
prima di darle credito .... controlliamo le
fonti?!
inoltre come sollecitato qui bisogna attenersi ai
temi della lista
quindi il suo indirizzo sara'
cancellato
cordialita'
luisa rizzo
----- Original Message -----
Sent: Monday, November 02, 2009 11:32
PM
Subject: [africa] Fwd: Il vaccino dalle
uovo d¹oro e nanotecnologie! Per una Seconda Norimberga: Portiamo le
Farmaceutiche di fronte alò tribunale per i diritti Umani !!
http://straker-61.blogspot.com/2009/09/utilizzate-nano-particelle-in-vaccini.html
Inizio messaggio inoltrato:
Data: 02 novembre 2009 22:31:29
GMT+01:00
A: a sud
Oggetto: I: Il vaccino dalle uovo
d¹oro e nanotecnologie! Per una Seconda Norimberga: Portiamo le Farmaceutiche
di fronte alò tribunale per i diritti Umani !!
Inizio messaggio inoltrato:
Data: 02 novembre 2009 11:38:02
GMT+01:00
Oggetto: I: Il vaccino dalle uovo
d¹oro e nanotecnologie!
Vi giro questa e-mail di un amico medico omettendone il nome per ovvi
motivi
Cari amici e colleghi
questo documento giunto nella mia posta elettronica
questa notte non aggiunge nulla di nuovo alle tante notizie critiche che da
mesi stanno circolando ....però vi segnalo il passaggio su "nanoparticelle"
che introduce un aspetto inedito ufficialmente sulla questione vaccini...è
da qualche tempo che si sente in giro parlare di NANOTECNOLOGIE ...forse
sono davvero approdate anche nei vaccini ?....voi ne sapete qualcosa
?...ogni notizia va accuratamente vagliata ...forse oggi sparare sui vaccini
è come sparare sulla croce rossa...se avete notizie da integrare è gradita
la vostra risposta ...
grazie per l' attenzione
Subject: Il vaccino dalle uovo d¹oro
Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova
insorgenza
Comunicato n. 94/09 del 30 ottobre 2009, San
Ponziano
Il vaccino dalle uovo d¹oro, di Rita
Pennarola
Sorpresa: nei grandi ospedali per malattie infettive
buona parte di medici
in servizio non intende vaccinarsi contro il virus
della Suina. Succede al
Cotugno di Napoli. E non solo. Vediamo
perchè.
Se, come dimostrano i numeri, i colossi del farmaco,
dall'alto del loro
mezzo biliardo di dollari e passa all'anno di
fatturato, superano di gran
lunga l'invincibile industria delle armi, non
risulta poi così difficile
capire perchè periodicamente, con cadenza ormai
³regolare², scoppia
l'allarme mediatico sulle pandemie che, come
altrettanti Armageddon, stanno
arrivando a flagellare il pianeta, mietendo milioni
di vittime e rendendo
perciò' più che mai invocato l'arrivo di specifici
vaccini. Virus creati in
laboratorio proprio per far nascere la necessità di
contrastarli, mantenendo
su livelli altissimi le corazzate quotate in Borsa?
E, in ogni caso, quali
conseguenze potranno avere sulla salute umana
prodotti a base di virus,
realizzati molto spesso sull'onda dell'emergenza, ma
destinati alla
profilassi di massa su scala mondiale (quest'anno da
novembre in poi)?
Quasi ³naturale², allora, che dopo gli allarmi
globalizzati sul virus
dell'antrace (2001) e sull'influenza aviaria (che
nel 2005 vide l'allora
ministro della Salute Francesco Storace lanciato
all'acquisto di dosi da
milioni di euro, poi di fatto mai utilizzate perchè
nel frattempo il virus
era ³mutato²), oggi dovesse arrivare una ennesima
³maledizione biblica².
Terrorizzante, per la maggior parte dell'umanità,
ma, per qualcun altro,
provvidenziale.
Sulla influenza A o ³suina² - quel virus H1N1 che
sta tenendo col fiato
sospeso buona parte dell'umanità, fra propaganda dei
governi, complicità dei
grandi media nelle mani degli stessi colossi
farmaceutici, ma anche fra
leggende metropolitane e falsi scoop - cominciano
oggi a farsi strada le
prime, rigorose ricostruzioni che, dati scientifici
alla mano, lasciano
filtrare le terribili verità alla base dell'allarme
planetario.
Perciò, nelle stesse ore in cui la Agenzia europea
per il controllo sui
farmaci da' via libera ai primi due vaccini
anti-pandemia, che saranno
prodotti da Novartis e GlaxoSmithKline, arrivano
impietosi dossier come
quello di Luciano Gianazza, autore di numerosi libri
che smascherano il
dietro le quinte affaristico della medicina
contemporanea. Il quale oggi
parla di questi vaccini come delle nuove armi
biologiche di distruzione di
massa.
ACCHIAPPA LA SUINA
Dopo le prime avvisaglie della scorsa primavera, il
clamore mediatico sulla
suina esplode a giugno, quando la Organizzazione
mondiale della sanità
annuncia che la pandemia sarà di livello 6, vale a
dire molto elevato,
scatenando la corsa dei governi all'acquisto del
vaccino. L'attività, nei
laboratori, diventa da allora frenetica. Quali
rischi comportano la fretta e
la conseguente, possibile approssimazione? «Alle
multinazionali del cartello
Big Pharma (GlaxoSmithKline, Baxter, Novartis e
altre) - punta l'indice
Gianazza - è stato assicurato che non vi sarà contro
di loro alcun ricorso
per eventuali morti o gravi danni che questi vaccini
possono causare».
Ancor più esplicito il movente economico: «la
Novartis - fa sapere Gianazza
- ha raccolto ordinativi gia' da trenta diversi
Paesi. Solo dagli Usa
riceverà 346 milioni di dollari per l'antigene e
348,8 milioni per un
adiuvante. La Baxter ha ordini da cinque Paesi per
80 milioni di dosi, ma
non ha ricevuto l'approvazione della Food and Drug
Administration, quindi
venderà al di fuori degli Stati Uniti.
GlaxoSmithKline ha ricevuto 250
milioni per la fornitura agli Usa di numerosi
³prodotti pandemici². Il
totale degli ordini nei soli Stati Uniti ammonta a 7
miliardi di dollari».
Numerose le sostanze tossiche, a partire dai
cosiddetti adiuvanti, senza i
quali i vaccini non potrebbero essere conservati nè
mantenuti in forma
stabile. Fra questi Gianazza enumera ad esempio «il
thimerosal, conservante
50 volte più tossico del mercurio, che può provocare
a lungo termine
disfunzioni del sistema immunitario, sensoriali,
motorie, neurologiche,
comportamentali».
GlaxoSmithKline, che ha sede a Londra, come
adiuvante per i suoi vaccini usa
anche un composto contenente alluminio, il cui uso,
in certe dosi, è causa
accertata di disfunzione cognitiva.
C'e' poi la formaldeide: una nota sostanza
cancerogena e tossica per
l'apparato riproduttivo. «Nel 2007 - continua
Gianazza - la California ha
utilizzato più di 30.000 tonnellate di questa
sostanza cancerogena come
microbicida sulle più importanti coltivazioni sparse
nel suo territorio».
Altro ingrediente comune ai nuovi vaccini è lo
squalene, noto come sostanza
che può provocare l'artrite reumatoide. E i
ricercatori oggi associano l'uso
dello squalene alla cosiddetta ³Sindrome della
Guerra del Golfo² che ha
colpito migliaia di soldati americani con danni
irreparabili al sistema
immunitario, compresi sclerosi multipla,
fibromialgia e, appunto, l'artrite
reumatoide.
Passiamo al secondo produttore, la Baxter
International con casa madre a
Chicago e una sede anche in Italia. Non si conoscono
ancora fino in fondo le
sostanze presenti nel nuovo vaccino, ma può essere
utile dare un'occhiata a
quelle che si trovavano nel prodotto contro il virus
H5N1 dell'influenza
aviaria. «Le cellule in coltura - si legge nel
dossier di Gianazza - sono
prese dalla ³scimmia verde africana². I tessuti
prelevati da questa specie
di scimmie sono stati in passato responsabili della
trasmissione di virus,
tra cui l'HIV e la poliomielite. La Baxter ha posto
una richiesta di
brevetto sul processo che utilizza questo tipo di
coltura cellulare per la
produzione di quantità di virus infettivi, che
vengono poi inattivati con
formaldeide e luce ultravioletta». Passiamo al terzo
colosso, l'elvetica
Novartis International AG con sede a Basilea e una
propaggine in Italia, a
Torre Annunziata, ai margini del fiume Sarno, il
corso d'acqua tristemente
famoso per essere uno fra i più inquinati d'Europa.
Ed è proprio dalla
Novartis che l'Italia avrebbe acquistato le sue dosi
di vaccino anti-suina.
Al pari della Baxter, la corazzata elvetica sta
utilizzando una linea
cellulare di cui è proprietaria (analoga a quella
della scimmia verde) per
far crescere i ceppi del virus, invece delle uova di
gallina, come si era
sempre fatto finora. Ciò permette all'azienda di
ridurre drasticamente il
tempo necessario per iniziare la produzione del
vaccino, che ha preso la
denominazione ufficiale di
³Focetria².
Anche qui non mancano additivi come la formaldeide e
il bromuro
dicetiltrimetilammonio, un disinfettante utilizzato
per sterilizzare
utensili.
PARTICELLE KILLER
Altro allarme è quello lanciato dall'economista e
politologo William
Engdahl, collaboratore di testate come Asia Times e
autore di libri sulla
globalizzazione. A metà settembre il gruppo
indipendente internazionale
Global Research pubblica un articolo in cui Engdahl
rivela la presenza di
nanoparticelle nei vaccini per l'influenza H1N1.
«Ora è saltato fuori - si
legge - che i vaccini approvati per essere
utilizzati in Germania e nei
paesi europei contengono delle nanoparticelle in una
forma che e' risultata
attaccare cellule sane e che può essere
mortale».
Il sistema era stato messo a punto nel 2007 dai
ricercatori dell'Ecole
Polytechnique Fe'de'rale de Lausanne i quali, in un
articolo pubblicato
sulla rivista Nature Biotechnology, avevano
spiegato: «queste particelle
sono cosi' sottili che, una volta iniettate, nuotano
nella matrice
extracellulare della pelle e vanno di filato ai
linfonodi. Entro pochi
minuti raggiungono una concentrazione di cellule D
migliaia di volte
maggiore che nella pelle. La risposta immunitaria
può essere quindi
estremamente forte».
«C'è un solo - obietta Engdahl - piccolo problema: i
vaccini che contengono
nanoparticelle possono essere mortali o, come
minimo, causare danni
irreparabili per la salute». Le particelle di
nanodimensioni - viene
spiegato - si fondono con le membrane del nostro
corpo e, secondo studi
recenti condotti in Cina ed in Giappone, vanno
avanti a distruggere le
cellule senza sosta. Una volta che hanno interagito
con la struttura
cellulare, non possono più essere rimosse. «Dopo lo
scandalo dell'amianto -
incalza Engdahl - è stato appurato che particelle di
dimensione inferiore ad
un milionesimo di metro, per la loro enorme forza
attrattiva, penetrano in
tutte le cellule distruggendo tutte quelle con le
quali entrano in contatto.
E le nanoparticelle sono ben più piccole delle fibre
di amianto. Prove
effettuate a Beijing dimostrano gli effetti mortali
sull'uomo».
L'European Respiratory Journal, autorevole periodico
destinato a medici ed
operatori sanitari, nel numero di agosto ha
pubblicato un articolo
intitolato ³L'esposizione alle nanoparticelle è
correlata con il versamento
pleurico, la fibrosi polmonare ed il granuloma². Si
riporta quanto avvenuto
nel 2008 a sette giovani donne ricoverate presso il
Beijing Chaoyang
Hospital. Di età fra i 18 ed i 47 anni, erano state
esposte a nanoparticelle
per un periodo dai 5 ai 13 mesi sul posto di lavoro.
Analoghi i sintomi:
dispnea, versamento pleurico, liquido nei polmoni,
difficoltà respiratoria.
Gli esami hanno confermato che le nanoparticelle
avevano innescato nei
polmoni infiammazioni e processi di fibrosi, con
presenza di granulomi nella
pleura. Il microscopio elettronico ha permesso di
osservare che le
nanoparticelle si erano collocate nel citoplasma e
nel nucleo delle cellule
epiteliali e mesoteliali dei polmoni.
«Il fatto che l'Organizzazione mondiale per la
sanità, l'European Medicines
Evaluation Agency ed il German Robert Koch Institute
permettano oggi che la
popolazione venga iniettata con vaccini ampiamente
non sperimentati
contenenti nanoparticelle - è la drastica
conclusione di William Engdahl -
la dice lunga sul potere della lobby farmaceutica
sulle politiche europee».
(Fonte: http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=236
del 29.10.2009;
segnalato da: http://www.comedonchisciotte.org
)
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